Come va la compera di voti degli stati nani per il
nuovo mega-progetto dell'"EXPO-2020" a Ekaterinburg [1]
Dice il vero chi dice che il tempo
della superpotenza degli USA se ne va: la Russia occupa una nuova
importantissima zona di interessi geopolitici. C'è YouTube, ci sono
gli U2 e c'è la JUČTO.
Chiederete: JU – cosa? [2]
Così vi risponderemo: sono i piccoli stati isolani della parte
meridionale dell'Oceano Pacifico [3].
Proprio i loro voti possono inclinare il piatto della bilancia a
favore della città di Ekaterinburg in qualità di sede
dell'esposizione universale "EXPO-2020" nel 2020. E' molto
importante per la Russia, in particolare dopo l'Olimpiade e il
campionato del mondo di calcio.
Per questi voti la Federazione Russa è
pronta a fare sacrifici prossimi per dimensioni al nutrimento dei
partiti e dei regimi fratelli in vari paesi esotici con climi
tropicali e subtropicali ai tempi del CC del PCUS.
Sul perché gli aborigeni
mangiarono Cook la scienza tace
"La carta stradale per i voti dei paesi della
parte meridionale dell'Oceano Pacifico" – così
enigmaticamente suona il titolo del documento preparato nel
sottosuolo dell'apparato burocratico del Ministero degli Esteri
della Federazione Russa. Come se si trattasse delle carte segrete
del capitano James Cook, che solcò queste ampiezze dell'Oceano
Pacifico e in seguito ebbe la morte dagli indigeni, cosa che trovò
il suo riflesso nella canzone di V.V. Vysockij [4]
"Un enigma scientifico o Perché gli aborigeni mangiarono Cook
[5]".
Per noi l'enigma è più complesso: per cosa vanno i
soldi da fonti "extra-budget", come con la pudicizia di
Al'chen [6] si sottolinea
nel documento?
…A primavera, quando nell'Emisfero Meridionale è
autunno, una delegazione del comitato organizzativo per il sostegno
alla candidatura della città di Ekaterinburg in qualità di
candidata al diritto di tenere l'"EXPO-2020" visitò una
serie di isole della parte meridionale dell'Oceano Pacifico per
rafforzare la collaborazione e garantirsi il sostegno alla
candidatura di Ekaterinburg nella votazione a novembre a Parigi alla
154.a sessione dell'Assemblea Generale dell'Ufficio Internazionale
delle Esposizioni (BIE) [7].
La psicologia isolana si rivelò molto vicina a
quella imperiale: se arriva un uomo bianco su una grande nave –
bisogna fare scambi. In precedenza davano merce locale in cambio di
perline, mettiamo. Adesso i voti per Ekaterinburg si scambiano con
cose più serie: comunque il progresso non si ferma.
Dai tempi dell'"oro del partito" e dei
popoli fratelli continuamente in lotta per la propria liberazione
cose più serie si possono considerare risorse e servizi finanziari
(sotto forma di specialisti).
Per esempio, come consegue dalla lettera del
direttore del terzo dipartimento per l'Asia del Ministero degli
Esteri della Federazione Russa A. Tatarinov indirizzata al direttore
generale del comitato per la richiesta dell'"EXPO-2020" Ė.
Bugulov, il Ministero degli Esteri russo ritiene opportuno
soddisfare la richiesta della Repubblica di Vanuatu di una
collaborazione finanziaria nella misura di 40 mila dollari USA. In
cambio di queste "perline" la Repubblica di Vanuatu è
pronta a sostenere la domanda della Russia per lo svolgimento
dell'"EXPO-2020" a Ekaterinburg. Sono indicati anche i
requisiti bancari per il trasferimento dei mezzi finanziari su un
conto dal nome caratteristico "Rafforzamento delle missioni
transoceaniche".
Un momento importante, prima che ci immergiamo nelle
operazioni di scambio: la maggior parte di questi contatti con la
leadership isolana sono stati elaborati dai funzionari russi ai
tempi in cui si conduceva la ricerca degli stati pronti a
riconoscere l'indipendenza di Ossezia del Sud e Abcasia.
Biglietti + diaria. E
Dvorkovič
per dessert
Gli oggetti di commercio cambiano da uno stato
isolano all'altro. Alle Figi l'aiuto finanziario (livello
dei contatti – il premier Dmitrij Medvedev e il ministro degli
Esteri Sergej Lavrov). Con il regno di Tonga ci sono alcune
complessità: si richiede un rapporto supplementare al re Tupou VI.
Questi è un militare, ha finito una serie di istituti superiori
negli USA e in Australia, con lui è necessario un dialogo preciso e
concreto.
Ma con Tuvalu è stata raggiunta la piena
intercomprensione. Tra l'altro assolutamente nel nostro spirito
russo. E ancora dicono che non si può misurarci con un metro comune
[8]. Ecco come misurare:
per il "sostegno di principio alla domanda russa" la
leadership domestica di Tuvalu ha chiesto tra l'altro i principali
oggetti di uso comune – radio e mezzi da elettroshock per la
polizia e un dottore stomatologo (proprio alla "Dottor Ajbolit"
[9], direttosi in quelle
ampiezze, solo più a ovest: "Ah, ai loro piccoli, ai poveri
squaletti, già da dodici ore dolgono i dentini…").
Il motto di questo stato, posto sullo stemma è:
"Tuvalu per Dio onnipotente". E questo è giusto. Perché
nel corso delle trattative con la parte russa Dio ha inviato al
vice-ministro degli Esteri di Tuvalu, il compagno Tapugao Falefou,
il pagamento del passaggio e della permanenza a Parigi durante le
votazioni per Ekaterinburg. E' logico: premerà personalmente il
pulsante (o quello che fanno là); questa faccenda, com'è noto
dall'esperienza di lavoro della Duma di Stato della Federazione
Russa, non è gratuita.
Ma se per la Russia è così importante diventare
padrona di casa di un'esposizione, per il voto di Tuvalu bisogna
pagare non solo con mezzi da elettroshock e colazioni per il
compagno Falefou nell'albergo del quartiere Marais. Dal 3 al 5
settembre alle isole Marshall avrà luogo il Forum degli stati
isolani dell'Oceano Pacifico. E naturalmente il primo ministro di
Tuvalu, il compagno W. Telavi e quattro persone che lo accompagnano
(come se al suo posto si presentasse Dominique Strauss-Kahn!) hanno
chiesto alla parte russa di pagare le spese di trasferta (biglietti
+ diaria!) nel corso del viaggio in questo angolino paradisiaco
tanto lontano dalla città di Ekaterinburg. I nostri si sono anche
ingegnati di "far commercio del corpo", promettendo
al compagno Telavi W. un incontro con il vice-premier Dvorkovič
A.V. Ecco com'è necessario un voto!
Peraltro il completamente incolpevole Arkadij
Dvorkovič è stato
promesso (bene, il cannibalismo sulle isole è cosa del passato
lontano) anche al presidente di Kiribati, il compagno Anote Tong.
Beh, anche un completo di equipaggiamento medico di produzione UOMZ
(la Ural'skij Optiko-Mechaničeskij
Zavod [10]
di Ekaterinburg) in aggiunta. Un piccolo, per così dire, souvenir,
che ricorda il caldo incontro alla Casa Bianca [11].
Anote Tong – un uomo molto piacevole dai capelli
grigi con baffi a spazzola e occhiali costosi – è un fine
diplomatico, non a casa ha finito la scuola di economia di Londra:
la prontezza della Russia nel prendere su di se tutte le spese
legate alla partecipazione di Kiribati all'Expo, ha detto, gli
permette di guardare "in modo estremamente serio" alla
domanda di Ekaterinburg Serio, certo: guardi, tutti i viaggi – a
Parigi o dove altro – saranno
pagati dalle fonti "extra-budget" senza fondo della
Federazione Russa.
Dopo tutto ciò è ridicolo parlare di minuzie come,
per esempio, la liquidazione delle conseguenze del tifone
sull'arcipelago di Palau (totale - 500 mila dollari) o la
traduzione e l'edizione in lingua russa della raccolta di versi del
primo ministro di Timor Est K. Gusmão
"Il mio mare". Presto, come consegue dalla "Carta
stradale", di mettersi a leggere le poesie di Gusmão
avranno la possibilità i progrediti visitatori delle biblioteche
del Ministero degli Interni, dell'Accademia Diplomatica, e dello
MGIMO [12]. La fila per
le prenotazioni è garantita come ai tempi della perestrojka per il
"Novyj Mir" [13].
Come è garantito anche il voto per Ekaterinburg. Certo, non sarebbe
male presentare anche Dvorkovič,
vacillante per la stanchezza per gli incontri con i colleghi
isolani…
Basta nutrire la Fossa
delle Marianne! [14]
Se i pesci delle acque profonde della Fossa delle
Marianne potessero votare per Ekaterinburg, la parte russa gli
pagherebbe un nutrimento di gamberetti, gli regalerebbe completi di
pietre preziose degli Urali e manderebbe giù in batiscafo senza
pietà il vice-premier Dvorkovič.
Non importa che l'immersione sia pericolosa – l'esposizione è
sopra a tutto! Ci sarebbero i "requisiti per l'effettuazione di
un trasferimento"…
Che si può dire qui: l'accaduto è oggetto non di
analisi politica, ma antropologica. Il russo a un rendez-vous è
pronto a gettare grandi mezzi per una cosa non troppo importante dal
punto di vista dell'eternità. E' pronto, se si vogliono chiamare le
cose con i loro nomi, a comprare per abitudine i propri partner e a
chiamare questo in tutta serietà diplomazia. Il russo vede il
proprio interesse, anche un mitico interesse geopolitico, dove in
realtà non c'è – che si tratti dei partiti e dei leader
terroristici fratelli degli anni '70 o dei carissimi partner, pronti
come sprinter a farsi corrompere, delle "isole nell'oceano",
come avrebbe detto il vecchio Hemingway [15].
Dire che questo è irrazionale è come non dire
niente. Ma sullo sfondo del mercanteggiamento del fondo di riserva
per la BAM [16] e le
spese pubbliche per l'esercito e gli armamenti, il "finanziamento
extra-budget" di spese di trasferta e souvenir per la
"dittatura dell'Oceano Pacifico" è essenzialmente una
minuzia.
A dire il vero, di tali minuzie è fatta la brutta
reputazione del paese. Ma non è una disgrazia: assumeremo per cifre
folli dei PR occidentali e questi immancabilmente correggeranno la
nostra immagine.
P.S.
La "Novaja gazeta"
ha
già messo a conoscenza i propri
lettori dello stile di vita politico delle Isole Salomone, vicine
dei partner della Federazione Russa per la votazione per
Ekaterinburg. Questo è descritto da Francis Fukuyama nel suo lavoro
"Le origini dell'ordine politico" all'incirca così: alle
Isole Salomone con una popolazione di meno di 500 mila persone si
parlano 70 lingue. Ogni comunità vive una vita relativamente chiusa
e si definisce con la ricca parola Wantok, che in inglese pidgin
significa "parlanti una lingua" (one talk). Ogni Wantok è
capeggiata da un Big Man – "Grande Uomo" (più raramente
da una Big Woman, "Grande Donna"). Il suo compito è
ottenere le risorse per il proprio Wantok. Portare più maiali e più
soldi possibile grazie alle conchiglie. Appena il "Grande Uomo"
perde la capacità di distribuire le risorse, lo destituiscono. Alla
luce di questo schizzo etnografico-antropologico diventano chiari i
motivi del comportamento di re, presidenti e premier delle isole
della parte meridionale dell'Oceano Pacifico nel corso delle
trattative con la parte russa. Tra l'altro anche la parte russa ha
il suo Big Man. Ma questa è già un'altra storia…
Andrej KOLESNIKOV
Come la Russia
vuole ottenere il diritto all'EXPO-2020.
Scopriamo la tecnologia
di "convinzione"
Figi (Repubblica delle
Figi*)
Un insieme di isole vulcaniche e coralline che
si trovano nella parte sud-occidentale dell'Oceano Pacifico. La
superficie di terraferma è di 18074 km2.Popolazione:
circa 950000 persone.Forma di
stato: stato democratico sovrano
[17].Economia:
la repubblica è ricca di legnami, minerali e risorse ittiche. E'
una delle economie isolane più sviluppate dell'Oceano Pacifico.
In cosa consiste il
problema
Non si lamentano di niente, sostengono caldamente.
Come li stimoliamo
Forniremo aiuto
economico nello svolgimento della prima seduta del Forum sulle
questioni dello sviluppo degli stati della JU
ČTO
(i requisiti si possono trovare dagli australiani).
Vanuatu (Repubblica di
Vanuatu)
Lo stato di Vanuatu si presenta come una
catena di isole a forma di Y, che si estendono da nord a sud per
1176 km. La superficie di terraferma di Vanuatu ammonta 12190
km2.Popolazione:
circa 225000 persone.Forma di
stato: repubblica democratica
sovrana unitaria.Economia:
è ritenuto dall'ONU uno dei paesi meno sviluppati del mondo. Il
principale settore dell'economia di Vanuatu è quello statale. Un
ruolo significativo hanno preso a giocare negli ultimi anni gli
aiuti delle altre economie, che ammontano al 21% del PIL del paese.
In cosa consiste il
problema
Sono pronti ad aiutare, ma solo in forma anonima:
temono la rabbia degli Emirati Arabi Uniti e della Turchia.
Come li stimoliamo
40000
dollari da fonti extra-budget sul conto dello stato.
Regno di Tonga
Si presenta come un insieme di 172 isole
vulcaniche e coralline, che si trovano nella parte meridionale
dell'Oceano Pacifico. La superficie di terraferma è di 718
km2.Popolazione:
circa 120000 persone.Forma di
stato: monarchia ereditaria
costituzionale.Economia:
limitate risorse naturali, lontananza dai principali mercati di
sbocco mondiali, deficit di specialisti altamente qualificati.
In cosa consiste il
problema
Il primo ministro tentenna, volendo sapere
l'opinione del re Tupou VI.
Come li stimoliamo
Al primo ministro
è stato indirizzato l'invito a un incontro con il vice-premier
Dvorkovi
č
a Ekaterinburg.
(La
Russia è pronta a pagare i voti dei piccoli stati isolani in favore
di Ekaterinburg perfino con il "corpo" del vice-premier
– Nota
della redazione)
Tuvalu (Stato di Tuvalu)
Insieme di atolli e isole che si trovano
nell'Oceano Pacifico un po' più a sud dell'equatore. La superficie
di terraferma è di 26 km2
Popolazione:
circa 9500 persone.Forma di
stato: stato democratico
sovrano.Economia:
naturale-di mercato. Tuvalu appartiene ai paesi del "quarto
mondo", cioè ai più poveri del mondo.
In cosa consiste il
problema
Sostengono ufficialmente la domanda, ma alludono al
fatto che al bene è necessario rispondere con il bene.
Come li stimoliamo
Ristrutturazione
di due scuole e di un distretto di polizia, acquisto di radio e di
mezzi da elettroshock per i poliziotti, pagamento delle trasferte
all'estero per i membri del governo locale, tra cui il viaggio del
ministro degli Esteri a Parigi per la votazione per Ekaterinburg.
Kiribati (Repubblica di
Kiribati)
Della Repubblica di Kiribati fanno parte 33
piccoli atolli, circa 20 dei quali sono disabitati. La superficie di
terraferma è di 812,34 km2.Popolazione:
circa 93000 persone.Forma di
stato: repubblica democratica
sovrana.Economia:
le principali fonti di reddito sono la copra e i prodotti ittici. Il
principale datore di lavoro è lo stato, che non può risolvere i
problemi dell'occupazione dei giovani cittadini del paese.
In cosa consiste il
problema
Sono pronti a votare per la Russia, ma non a volare
a Parigi per niente.
Come li stimoliamo
La Russia è
pronta a pagare tutte le spese per la delegazione di Kiribati in
visita alle elezioni della città che accoglierà l'"Expo-2020".
Isole Marshall
(Repubblica delle Isole Marshall)
Insieme di atolli e isole che si trovano
nell'Oceano Pacifico un po' più a nord dell'equatore. La superficie
di terraferma è di 181,3 km2.Popolazione:
circa 63500 persone.Forma di
stato: formazione statale
autogovernata in libera associazione con gli USA.Economia:
il paese dipende fortemente dai mezzi finanziari stanziati dalla
Banca per lo Sviluppo Asiatica, dagli USA e dagli altri paesi.
L'entità del bilancio statale dipende per molti versi dall'aiuto
finanziario straniero.
In cosa consiste il
problema
Sono state ricevute assicurazioni sull'assoluto
sostegno della nostra domanda, tuttavia sulle sfortunate isole non
c'è neanche un nostro ambasciatore.
Come li stimoliamo
Il Ministero degli
Esteri elabora la questione della designazione di un ambasciatore
(secondo la compatibilità) e aiuteremo pure finanziariamente
l'organizzazione del summit dei partecipanti al Forum delle isole
dell'Oceano Pacifico.
Palau (Repubblica di
Palau)
E' costituita da 328 isole nel Mare delle
Filippine, la cui superficie totale è di 458 km2.
Lo stato è associato agli USA.Popolazione:
circa 21000 persone.Forma di
stato: repubblica. Non ci sono
partiti politici. Neanche forze armate.Economia:
i principali redditi di Palau sono turismo, pesca e artigianato
artistico.
In cosa consiste il
problema
Sono pronti a sostenere la domanda russa, ma ora li
preoccupa di più la liquidazione delle conseguenze del tifone Boro.
Come li stimoliamo
Mezzo milione di
dollari sul conto della repubblica fraterna, che ha sofferto per la
furia degli elementi.
Timor Est (Repubblica
Democratica di Timor Est)
Si trova nell'Asia sud-orientale. Il
territorio totale è di 15007 km2.Popolazione:
circa 1065000 persona.Forma di
stato: repubblica.Economia:
estrazione di petrolio e gas, che si effettua con l'aiuto di
compagnie australiane. Sviluppate anche l'industria del legname,
della pelle, tessile e alimentare.
In cosa consiste il
problema
Non c'è alcun problema.
Come li stimoliamo
Traduzione in
lingua russa e edizione della raccolta di versi del primo ministro
K. Gusm
ão
"Il mio mare" (con la collaborazione del
vice-presidente della fondazione "Skolkovo" A.
Černov).
Hanno preparato le schede Aleksej
POLUCHIN e Ruslan DUBOV
_____
*Nelle schede informative sono utilizzati gli
articoli di www.wikipedia.ru
E
IO HO VISTO QUESTO
Quando tra le
risorse c'è solo il cocco,
mercanteggiano gli attributi dello
stato
Mezzi per l'elettroshock, radio, uno
stomatologo e la raccolta di versi "Il mio mare" – tutto
queste cose solo a prima vista sembrano minuzie. I paesi
dell'Oceania sono abituati a considerare ogni chilowatt di
elettricità e ogni goccia di acqua dolce, a limitarsi in tutto e a
ricevere aiuti dall'estero.
Non c'è da stupirsi che il Ministero
degli Esteri russo abbia rivolto la propria attenzione alle isole
dell'Oceano Pacifico. Quando tra le risorse naturali c'è solo il
cocco, iniziano a mercanteggiare gli stessi attributi dello stato:
voti, relazioni diplomatiche, riconoscimenti di indipendenza.
Vendono i numeri telefonici per servizi di sesso per telefono e gli
indirizzi per la registrazione di affari neri. E si può sfruttare
sapientemente la povertà altrui per raggiungere i propri scopi con
spese minori.
Kiribati: un modesto
souvenir
La principale fonte di reddito della repubblica di
Kiribati è il commercio della copra, del nome di dominio ".tv",
dell'olio di palma e delle licenze agli stranieri per la pesca di
tonni, come pure gli aiuti stranieri. Con questi Kiribati ha
sbagliato i conti: nel 2003 il paese ha riconosciuto l'indipendenza
di Taiwan dalla Cina. Il perché è chiaro: dopo lo stabilimento di
relazioni diplomatiche Taiwan ha subito fornito aiuti umanitari a
Kiribati per 8 milioni di $. Però la Cina offesa ha smesso di
stanziare per Kiribati aiuti che ammontavano a 2 milioni di $
l'anno.
Ciononostante, nei confronti della Russia Kiribati
(98 mila persone, 16 atolli corallini abitati) si è comportata più
modestamente degli altri. A credere ai documenti del Ministero degli
Esteri russo, il presidente della repubblica Anote Tong si è
rivelato lusingato che la grande Russia gli abbia chiesto aiuto, ha
guardato in modo "estremamente serio" alla domanda di
Ekaterinburg e ha chiesto un completo di equipaggiamento medico di
produzione della Fabbrica Ottico-Meccanica degli Urali. Al posto di
Anote Tonga anch'io mi sarei sentita lusingata.
A Kiribati mi sono ritrovata in transito. L'aereo
della "Our Airlines" era atterrato per mezz'ora nell'unico
aeroporto internazionale di Bonriki sull'isola capitale di Tarawa
Sud [18]. La pista di
atterraggio iniziava a qualche metro dalla riva e andava per tutta
l'isola. Su entrambi i lati crescevano palme carnose, dietro di esse
andava a sazietà l'acqua azzurra della barriera corallina e le luci
di segnalazione dell'aeroporto spuntavano direttamente dall'oceano.
Verso l'edificio dell'aeroporto l'aereo andò per
mezza isola. Le palme si agitavano al vento, ai limiti della pista
gli aborigeni correvano in varie direzioni. A sinistra comparve un
uomo con una gonna di foglie di palma. Guardando cupo l'aereo,
accelerò il passo, agitando un fascio di sterpi direttamente sulla
pista di atterraggio.
Dietro gli alberi comparvero capanne con tetti di
foglie di palma grigie e polverose come scope. Su corde tra le palme
si asciugava la biancheria, dietro una siepe di paglia si vedevano
aiole curate. Seduti o stesi sulle soglie, i padroni di casa
fissavano l'aereo senza particolare interesse.
Frenammo al cancello dell'aeroporto. Tagliando la
strada al carrello dei bagagli, passò di corsa una frotta di
bambini con pantaloni multicolori e passarono, sfregando le
pianelle, le guardie di frontiera.
L'edificio dell'aeroporto risultò essere due
piccoli capanni: "Partenze" e "Arrivi". Il
cancello con la scritta "Aeroporto Internazionale di Bonriki"
era stato incollato dai bambini. Questi si arrampicavano sui
cancelli, agitavano le mani, gridavano, ridevano.
I passeggeri aborigeni smistavano agilmente i
carichi: balle con materassi, sacchi di cibo… Un cartello
disegnato a mano sul muro avvertiva i turisti gilbertesi dei
pericoli all'estero (una grossa donna in pantaloncini e la grande
scritta: "AIDS"). Il pilota australiano, uscito a
respirare l'aria fresca, mi raccontò che le istruzioni di volo
obbligano a passare due volte in questo aeroporto per l'atterraggio.
La prima volta è necessario passare molto bassi per scacciare gli
aborigeni dalla pista di atterraggio. La seconda volta si può
scendere…
Non vidi certamente gli ospedali di Kiribati, ma il
sito della Sanità riferiva che di ospedali su 16 isole ce n'era uno
in tutto (più tre filiali), di medici ce n'erano in tutto 28 (20 di
essi più vecchi di 50 anni) e a vedere le fotografie l'attrezzatura
degli Urali là non era superflua Più precisamente, era l'unica.
Figi: una dittatura
militare
Il più avido ed esigente dei partner possibili per
la Russia all'EXPO-2020 è risultato la repubblica delle Figi (900
mila persone, circa cento isole abitate).
All'incontro con Sergej Lavrov il primo ministro
delle Figi Frank Bainimarama chiese l'aiuto finanziario della Russia
per lo svolgimento del primo Forum sulle questioni dello sviluppo
degli stati della parte meridionale dell'Oceano Pacifico (Pacific
Islands Development Forum). "Il comitato per la domanda per
l'EXPO-2020 ha promesso di trovare i mezzi da "fonti
extra-budget". Adesso la Russia ha il voto delle Figi in tasca:
il forum si è tenuto nella città di Nadi dal 5 al 7 agosto e sul
suo sito ufficiale si riferisce che "Russia, Cina e tutta una
serie di altri paesi (…) hanno mandato inviati speciali al forum…
Parte degli osservatori stranieri ha preso parte al finanziamento
dell'evento".
Un'importante precisazione: l'iniziativa, che
probabilmente è stata sponsorizzata dalla Russia, si è tenuta per
la prima volta perché fino al 2009 le Figi avevano partecipato a un
altro forum autorevole e antico, il Forum delle isole dell'Oceano
Pacifico (Pacific Islands Forum).
Ma nell'aprile 2009 la giustizia delle Figi stabilì
che il governo provvisorio di Bainimarama era illegale (il premier
era giunto al potere in conseguenza di un colpo di stato militare
iniziato per lottare contro un precedente colpo di stato militare).
Dopo di che il presidente del paese Ratu Josefa Ilolio dichiarò che
la repubblica delle Figi non era pronta per la democrazia, abolì la
costituzione, licenziò i giudici e riportò il gabinetto di
Bainimarama al potere. L'amico di Lavrov introdusse lo stato di
emergenza nel paese, prese l'edificio della Banca Centrale,
introdusse una dura censura ed espulse i giornalisti stranieri.
L'indignato Forum delle isole dell'Oceano Pacifico
bloccò lo status di membro delle Figi per "grave violazione
dei diritti umani fondamentali". Per vendetta il dittatore
tropicale decise di organizzare un proprio forum, per il quale ha
pagato anche la Russia, principale partner strategico della giunta
militare.
Tra l'altro bisogna guardare le cose con ottimismo:
non c'era bisogno di molti soldi per il forum. Questo si è tenuto
nell'hotel Sheraton Fiji Resort – comunque un lussuoso luogo di
villeggiatura a cinque stelle sulle rive dell'oceano. L'ho visto
quando sono capitata alle Figi: i campi da golf verdeggiavano, nelle
piscine azzurre nuotavano belle donne straniere, le palme sembravano
lo scenario di un film su un paradiso tropicale, ma sulla riva si
immergevano in cerca di conchiglie ragazzini locali vestiti di
stracci.
La città di Nadi iniziava in lontananza: edifici a
forma di scatole di cemento, chioschi infiniti, polvere, smog,
macchine ammaccate e più lontano logore capanne sotto tetti di
canne. Le "fonti extra-budget" dell'EXPO-2020 non
basterebbero evidentemente per la ristrutturazione di tutto questo.
Ma qualcosa suggerisce che non lo ristruttureranno neanche: infatti
le Figi non sono pronte per la democrazia.
Nauru: il partner
abbandonato
Curiosamente il Ministero degli Esteri della
Federazione Russa non ha davvero proposto di votare per la Russia a
tutti i paesi dell'Oceania. Nauru nella "carta stradale"
non c'è.
Nel 2009 Nauru, il più piccolo stato sovrano del
mondo [19] (9 mila
persone, un'isola) stabilì relazioni diplomatiche con Abcasia e
Ossezia del Sud. Mosca annunciò – senza alcun legame con il
riconoscimento – che programmava di fornire aiuti umanitari allo
stato lontano.
Come raccontò allora alla "Novaja gazeta"
il ministro degli Esteri e dell'Economia di Nauru Kieren Keke,
giunse una prima tranche di 10 milioni di $ per la ricostruzione del
porto di Nauru e per un Boeing per la compagnia aerea locale. La
Russia aveva promesso anche di ristrutturare l'unico ospedale
nauruano, di portare le banche russe nel paese e di accordarsi per
la pesca in comune. Tuttavia la prima tranche risultò anche
l'ultima. Il governo a Nauru è già cambiato, ma aspettano ancora i
soldi promessi.
Elena RAČËVA
"Novaja gazeta",
http://www.novayagazeta.ru/politics/59672.html
(traduzione e note di Matteo Mazzoni)