28 agosto 2013

A proposito di vendette

L'uccisione di Kotiev è stata collegata alla vendetta di sangue per la morte di Magomed Evloev

Ingushetia.Ru,
28.08.2013, 14.20

L'attentato al segretario del Consiglio di Sicurezza dell'Inguscezia Achmed Kotiev può essere collegato alla morte del noto oppositore e giornalista inguscio Magomed Evloev, su tale versione degli inquirenti scrivono le "Izvestija", riferendosi a fonti nello SK [1].

I colleghi di Kotiev dicono che questi teneva personalmente le trattative con i guerriglieri e i loro familiari, convincendoli ad arrendersi alle autorità, e questo non piaceva ai capi dei gruppi. Dietro l'omicidio può esserci il capo dei guerriglieri locali Artur Getagažaev (Vati), che guida un drappello di 15 persone. A questa banda si attribuisce una serie di attacchi ad agenti delle strutture armate ingusci.

Gli inquirenti non escludono che la rappresaglia contro Kotiev possa essere legata al suo precedente lavoro al GOVD [2] di Nazran' [3] e alla scandalosa storia della morte dell'oppositore e creatore del sito "Ingushetia.ru" Magomed Evloev.

Il 31 agosto Evloev volò in Inguscezia da Mosca sullo stesso aereo dell'allora presidente della repubblica Murat Zjazikov e fu arrestato all'aereoporto da dei poliziotti che lo fecero sedere in una UAZ per portarlo a un interrogatorio. In macchina il giornalista fu ucciso con un'arma da fuoco. I poliziotti affermarono che Evloev avrebbe iniziato una colluttazione, avrebbe cercato di togliergli le armi e che durante la zuffa sarebbe partito un colpo per caso. I sostenitori e i familiari di Evloev non credettero alla versione ufficiale degli inquirenti. Questi ritennero che dietro il suo omicidio ci fossero le autorità e gli agenti delle strutture armate dell'Inguscezia.

Nel settembre 2008 sul sito "Ingushetia.ru" comparve una lista di persone, che, secondo i familiari, erano complici dell'omicidio di Evloev, per cui erano soggette alla vendetta di sangue. La lista consisteva di 13 cognomi, tra cui c'era quello dell'allora capo del GOVD di Nazran' Achmed Kotiev e altri.

L'avvocato della famiglia di Magomed Evloev Kaloj Achil'gov afferma che questa non è una vendetta di sangue: "Secondo l'usanza, la persona che annuncia una vendetta di sangue può indirizzarla solo all'autore materiale dell'omicidio o ai suoi parenti più prossimi e questa lista fu un passo emotivo dei genitori, un fattore intimidatorio per chi era in questa lista, ma non di più. Tenendo conto che l'autore materiale dell'omicidio è già morto e cioè la vendetta di sangue si è già compiuta, non penso che l'omicidio di Kotiev si possa legare a questa storia".

"Conoscevo bene Achmed Kotiev. Era una persona assolutamente non conflittuale e nessuno aveva fatto alcuna rimostranza nei suoi confronti, tanto meno per via della morte di Magomed Evolev", – ha detto al "Kommersant''" [4] il leader dell'opposizione inguscia Magomed Chazbiev. Tra l'altro il poliziotto che aveva sparato all'oppositore Evloev fu condannato e in seguito ucciso a colpi d'arma da fuoco, presumibilmente da dei vendicatori.

Non di meno lo SKR [5] dell'Inguscezia sta verificando anche questa versione, anche se lega l'omicidio all'attività professionale della vittima.

Ricordiamo che la mattina del 27 agosto ignoti hanno aperte il fuoco con armi automatiche sulla macchina in cui si trovavano Kotiev e il suo autista. Per le ferite subite l'autista è deceduto sul posto, Kotiev è morto più tardi in ospedale.

polit.ru [6]

"Ingushetia.Ru", http://ingushetiyaru.org/news/36523/ (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] Sledstvennyj Komitet (Comitato Inquirente), organo inquirente nazionale russo.

[2] Gorodskoe Upravlenie Vnutrennich Del (Direzione Cittadina degli Affari Interni), in pratica la polizia cittadina.

[3] Ex capitale dell'Inguscezia.

[4] "Commerciante", giornale economico-politico che nella grafia arcaica del titolo rimanda a un analogo giornale pre-rivolzionario.

[5] Sledstvennyj Komitet Rossii (Comitato Inquirente Russo). Vedi nota 1.

[6] Sito russo di notizie politiche da cui è stato tratto questo articolo.
 
 

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