01 ottobre 2013

A proposito di Putin (LV)

La monetizzazione dei difensori del popolo

Il presidente Putin ha incaricato il governo di istituire un premio nell'ambito della difesa dei diritti umani

In Russia potrebbe comparire un nuovo premio di stato. Di elaborare la questione dell'istituzione di un riconoscimento annuale per gli attivisti per i diritti umani e i collaboratori delle organizzazioni benefiche ha dato ordine il presidente Vladimir Putin.

Come è riferito sul sito del Cremlino, responsabile dell'esecuzione di questo incarico è stato designato il primo ministroDmitrij Medvedev. Esso dovrà essere eseguito entro il 1 novembre 2014.

Di istituire un premio per i lottatori con l'ingiustizia sociale il capo di stato ha dato ordine in conseguenza della seduta del Consiglio per lo Sviluppo della Società Civile e per i Diritti Umani (SPČ [1]), che ebbe luogo ai primi di settembre. La stessa idea appartiene a un membro dello SPČil direttore esecutivo dell'organizzazione sociale internazionale "Giusto Aiuto" Elizaveta Glinka (a molti è nota come dottoressa Liza).

"Bisogna sollevare il prestigio delle persone che si occupano di attività umanitarie e benefiche, – ha detto, rivolgendosi al presidente. – Ci sono premi letterari, ci sono premi di stato per qualche opera e così via, ma non ci sono premi per chi aiuta gratis altre persone in situazioni molto difficili".

Putin ha approvato l'iniziativa, definendola "molto giusta".

Nel frattempo gli esperti intervistati da "SP" nelle proprie valutazioni della comparsa nel nostro paese di un premio speciale per i sostenitori dei diritti e delle libertà umane non sono stati abbastanza univoci. Alcuni vedono dietro questa proposta solo un tentativo di adulazione della società dopo un "giro di vite" di più di un anno. Altri – il desiderio delle autorità di creare un pool di organizzazioni no profit maneggevoli, nutrite e perciò obbedienti, che dimostrerebbero all'Occidente che da noi è tutto in ordine con le istituzioni democratiche – ci sono anche attivisti per i diritti umani e benefattori.

Ma c'è anche chi è convinto: lo stato deve notare particolarmente le persone che aiutano il prossimo, lo aiutano ogni giorno e, parrebbe, senza farsi notare.

"Mi sono incontrato già due volte con il presidente nel nuovo organico del Consiglio (dopo che ad esso si sono aggiunti i membri che sono stari scelti sulla base di una votazione su Internet) e ho fatto caso che in questi incontri il presidente ha mostrato sempre più interesse per ciò che raccontano gli attivisti per i diritti umani. Ha preso a guardare più attentamente alle loro proposte, a condividere la loro preoccupazione per lo stato dei diritti umani in queste o quelle sfere. In particolare nei luoghi di detenzione – nelle carceri e nelle colonie penali. Perciò non mi stupisco che il presidente abbia approvato la proposta di istituire un premio di stato speciale proprio per i risultati nell'ambito dell'attività in difesa dei diritti umani", – ha raccontato a "SP" il titolare della cattedra di Politologia Generale dell'Università Statale-Alta Scuola di Economia e membro dello SPČ Leonid Poljakov:

"SP": – Il premio di stato della Federazione Russa, che viene conferito dal 1992, già presuppone un titolo "per gli eccezionali risultati nell'ambito delle attività umanitarie". Ha senso duplicare?

– Penso che tale concretizzazione non faccia danni. Perché la difesa dei diritti umani è quello che da noi negli ultimi anni diventa un'attività sempre più diffusa, anche se spesso abbastanza discutibile, ma sempre più riconosciuta dalla società. Il bisogno di questa cresce. Varie organizzazioni no profit cominciano a lavorare in modo più diretto allo scopo, in modo più costruttivo e penso che meriti notare questo lavoro proprio con un premio a parte. Sono convinto che sia un'iniziativa tempestiva e necessaria.

Il presidente dell'Istituto per i problemi della società civile Marija Slobodskaja vede qualche stranezza nell'unione dell'attività benefica e per la difesa dei diritti umani in un solo premio:

– Sono cose del tutto diverse. Assolutamente diverse. In questo senso la beneficenza è un aspetto dell'attività e può essere molto lontana dalla difesa dei diritti umani. L'attività in difesa dei diritti umani è una cosa del tutto differente. Forse, certamente, all'interno del premio esisteranno diversi titoli? Ma per ora questo non mi è chiaro.

"SP": – Ma in generale questo premio è necessario? O il presidente semplicemente vuole distendere un po' la situazione nella società dopo un anno di "giro di vite"?

– Si intendono premiare gli attivisti per i diritti umani. Quando diciamo "difesa dei diritti umani", noi, in primo luogo, intendiamo quelle organizzazioni che si occupano di casi grossi, clamorosi o di questioni generali di difesa dei diritti umani. Ma accanto a queste note organizzazioni esiste un enorme numero di altre, che si occupano di questioni della difesa dei diritti umani di persone concrete. E questi possono essere casi per nulla clamorosi. Ecco, per esempio, c'è un'organizzazione che difende i diritti degli invalidi a un ambiente senza barriere e lo fa molto efficacemente. Ma questa organizzazione spesso non è ritenuta in difesa dei diritti umani. Come dire, si occupa degli invalidi ed è tutto. In questo senso mi sembra che, forse, il presidente intenda maggiormente questa attività e non le organizzazioni che si occupano di grossi, clamorosi processi politici nell'ambito dei diritti umani. Forse per questo hanno fuso questi due concetti – beneficenza e difesa dei diritti umani. Perché si tratta in qualche modo di premiare le persone che conducono un lavoro giornaliero, corrente, quotidiano nell'interesse di cittadini concreti per la difesa dei loro diritti da ogni sorta di abuso.

"SP": – Finora il loro lavoro non è notevole…

– No. E' notevole. Semplicemente non è molto pubblicizzato. Ma tra importanza e pubblicità da noi esiste una grande distanza. Molto grande. E forse l'idea per l'appunto non sta nel mostrare a qualcuno che là aduliamo qualcuno o qualcos'altro… L'idea sta nel sollevare realmente il prestigio di persone che ogni giorno forniscono aiuto a persone del tutto concrete in difesa dei loro diritti civili e sociali.

Non vede il senso del nuovo premio di stato il professore della cattedra di diritto costituzionale e municipale della NIU [2] e dell'Alta scuola di Economia e membro dello SPČ Il'ja Šablinskij:

– Guardo a questo senza entusiasmo o, diciamo così, con scetticismo. Non ho voglia di credere che lo stato, che è il principale oggetto di critica degli attivisti per i diritti umani, si comporti onestamente e oggettivamente. Infatti in cosa sta l'essenza dell'attività in difesa dei diritti umani? Nella difesa dei cittadini dallo stato quando questo abusa delle proprie possibilità. E questo stato premierà qualcuno? Cioè, il principale responsabile di un'intera serie di gravi violazioni dopo averci pensato dovrà premiare quelli che difendono meglio i cittadini da lui. E' perlomeno strano. Anche se non escludo che altri membri del consiglio abbiano un altro punto di vista. Penso che solo una qualche organizzazione non governativa possa conferire un premio a un attivista per i diritti umani, ma questi lo conferiscono. Un premio conferito dallo stato russo nella sfera della difesa dei diritti umani per ora, purtroppo, non può essere prestigioso.

"Purtroppo tutto questo sarà approvato e attuato. Gran parte del nostro pubblico istruito accetterà tutto questo e ci troverà perfino determinati "più", – ritiene lo studioso e attivista sociale Jurij Samodurov. – Nonostante che una persona che si chiama presidente abbia fatto praticamente tutto perché la vita umana, sensata del paese sia stata del tutto distrutta e, in generale, "calata" sotto il battiscopa"

"SP": – Chiarisca…

– Quello che si è verificato ora con l'Accademia Russa delle Scienze è una faccenda del nostro presidente. Infatti questo significa – né più, né meno – che l'eliminazione dell'ultima istituzione che formi un senso (in senso ampio per la società, per la cultura). La sua trasformazione in una qualche servizievole appendice dello stato. In generale è una catastrofe. Per me il più importante avvenimento dell'anno è l'eliminazione dell'Accademia Russa delle Scienze. E che la società non abbia saputo contrapporsi e fare capire al potere che "non vi permetteremo di andare oltre". Né gli accademici, né i giovani collaboratori scientifici si sono decisi a rivolgersi alla società con un appello del genere.

"SP": – Ma questo com'è legato al premio?

– Ma il presidente non può non capire: quello che fanno all'Accademia Russa delle Scienze è cinismo E anche se capisce, non gli importa affatto. Può fare tutto ciò che vuole con noi. Può fare premi per la difesa dei diritti umani. Può fare premi per la beneficenza. E al contempo approvare leggi come la "legge Dima Jakovlev" [3] o fare violenza alla fondazione diČulpan Chamatova [4]. E fa questo non perché è forte, ma perché noi siamo deboli. E questa è la cosa più triste.

Informazione di "SP"

Il premio di Stato è il principale premio russo, che nel 1992 ereditò il proprio status dal Premio di Stato della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa. Ha carattere personale ed è attribuito a un solo candidato. Solo nel caso in cui il ruolo decisivo per il risultato appartenga ad alcune persone può essere attribuito a un collettivo di candidati, ma costituito da non più di tre persone. Ogni anno si attribuiscono quattro premi di Stato della Federazione Russa nell'ambito della scienza e delle tecnologie e tre nell'ambito della letteratura e dell'arte e un premio è attribuito pure per eccellenti risultati nell'ambito delle attività umanitaria. I vincitori del premio di Stato ricevono un compenso in denaro di 5 milioni di rubli[5], un diploma, un segno onorifico, come pure un segno per il frac. Nel 2013 il vincitore del premio per meriti eccellenti nell'ambito delle attività umanitarie è stato lo scrittore Valentin Rasputin. E nel 2010 vincitore in questo titolo fu dichiarato il re di Spagna Juan Carlos I.

Svetlana Golikova, "Svobodnaja Pressa", http://svpressa.ru/society/article/74914/(traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] Dalla dicitura russa Sovet po Pravam Čeloveka (Consiglio per i Diritti Umani).
[2] Nacional'nyj Issledovatel'skij Universitet (Università Nazionale per la Ricerca).
[3] Legge che proibisce l'adozione di bambini russi da parte di americani intitolata al piccolo Dmitrij (Dima) Jakovlev morto per negligenza dei genitori adottivi americani.
[4] Čulpan Nailevna Chamatova, attrice e benefattrice russa.
[5] Oltre 116 mila 200 euro.


http://matteobloggato.blogspot.it/2013/10/putin-che-istituisce-un-premio-per-la.html

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