04 febbraio 2013

A proposito di Kadyrov (XXVII)

Solo dal villaggio cosacco di Assinovskaja negli ultimi tre mesi del 2012 gli squadroni della morte di Kadyrov hanno sequestrato e arrestato (!) 16 giovani

Ingushetia.Ru, 31.01.2013, 20.57

Nel corso degli ultimi tre mesi del 2012 le formazioni di Kadyrov hanno cercato attivamente i simpatizzanti delle organizzazioni clandestine armate nel villaggio di Assinovskaja nel distretto Sun
ženskij [1] della Repubblica Cecena – su questo riferisce il centro per la difesa dei diritti umani Memorial.

Come riferisce Memorial, nel corso delle attività degli squadroni della morte di Kadyrov negli ultimi 3 (tre) mesi del 2012 come minimo 16 giovani che vivono nel villaggio cosacco sono stati arrestati illegalmente o sequestrati. Nella maggior parte dei casi tanto i parenti dei sequestrati quanto gli stessi sequestrati liberati hanno paura di raccontare l'accaduto e non sporgono denunce da nessuna parte.

Sui dettagli di alcuni avvenimenti simili i collaboratori del centro per la difesa dei diritti umani Memorial hanno potuto venire a sapere tutto dagli abitanti del posto.

Per motivi di sicurezza delle famiglie e degli stessi sequestrati e arrestati non pubblichiamo i loro nomi e indirizzi.

***

Il 21 ottobre 2012 alle 6.30 in casa del ventiduenne abitante del villaggio cosacco di Assinovskaja V. giunsero agenti in armi delle strutture armate in tuta mimetica. In casa si trovavano V. e sua madre. Gli agenti delle strutture armate si definirono agenti di una delle sezioni distrettuali di polizia e portarono via V. con loro.

La madre andò alla procura di uno dei distretti della repubblica e denunciò per iscritto il sequestro del figlio. Si rifiutarono di accogliere la denuncia. Allora ella disse che se non le avessero restituito immediatamente suo figlio, avrebbe sporto denuncia dappertutto e "che per fermarla agli agenti delle strutture armate sarebbe toccato ucciderla". Dopodiché accolsero la denuncia di sequestro.

V. fu rilasciato tre ore dopo. Non sa precisamente dove si trovasse, ma suppone che l'abbiano portato nella città di Groznyj all'Ufficio Investigativo e di Ricerca n° 2 (ORB-2) [2]. Là lo interrogarono, si interessarono di persone a lui sconosciute e lo picchiarono.

Dopo la liberazione giunse a casa da lui un agente della sezione distrettuale della polizia e prese a cercare di convincere sua madre a ritirare la denuncia alla procura "perché non ci fossero problemi". La donna fu d'accordo a condizione che lasciassero suo figlio in pace.

***

Il ventiquattrenne abitante del villaggio cosacco di Assinovskaja K. fu sequestrato da agenti delle strutture armate il 4 dicembre 2012. Quel giorno K., su richiesta di una conoscente, andò nel villaggio vicino, ma non tornò indietro.

In seguito i parenti chiarirono che per strada gli aveva telefonato un conoscente del villaggio di Samaški [3] e aveva chiesto un incontro. K. concordò di attenderlo in una delle vie di Assinovskaja. Qualche minuto dopo a K. si avvicinò un'automobile Lada Priora [4] argentata. Da questa uscirono persone armate in tuta mimetica, che parlavano in ceceno. Senza spiegare niente, spinsero K. nella loro macchina. Nell'abitacolo questi vide il proprio conoscente di Samaški. Risultò che questi era stato arrestato qualche giorno prima.

I dettagli dell'arresto dell'abitante di Samaški ci sono sconosciuti.

In quel giorno quegli agenti delle strutture armate arrestarono un altro abitante del villaggio cosacco di Assinovskaja.

All'arrivo dal villaggio cosacco sull'autostrada Baku-Rostov [5] tutti e tre i giovani furono fatti sedere in macchine diverse, mettendogli preventivamente un cappello sugli occhi.

In seguito K. raccontò al suo avvocato che lo avevano portato in un vano ignoto e avevano iniziato a interrogarlo. L'interrogativo si alternava a torture con la corrente elettrica e a crudeli pestaggi.

I sequestratori chiesero a K. di confessare il favoreggiamento di guerriglieri e dell'omicidio di un agente delle strutture armate nell'estate 2012. Secondo la versione dei sequestratori, K. quel giorno avrebbe portato i guerriglieri dalla macchia al luogo del crimine. Non reggendo le torture, K. firmò tutto ciò che gli chiedevano, calunniando se stesso in questo modo. Tra l'altro i suoi parenti affermano che il giorno dell'attacco agli agenti delle strutture armate K. era andato in vacanza nella città di Anapa nel territorio di Krasnodar [6].

L'automobile del suo conoscente del villaggio di Samaški, con cui, secondo la versione degli agenti delle strutture armate, K. avrebbe dato un passaggio ai guerriglieri, era in riparazione. A sera i sequestratori liberarono uno dei tre arrestati. Questi riferì ai familiari di K. del suo sequestro. I parenti presero a cercarlo. Il 6 dicembre i familiari conclusero un accordo con l'avvocato. Questi chiarì che K. dopo il sequestro era stato portato alla sezione distrettuale della polizia e poi all'ORB-2 della città di Groznyj. Tra l'altro, secondo i documenti ufficiali, K. fu arrestato solo il 6 dicembre.

La madre vide K. all'udienza del tribunale per la scelta delle misure restrittive. A suo dire, il suo volto era tutto coperto di ematomi e lividi. K. è accusato di aver compiuto i crimini previsti dall'art. 317 (attentato alla vita di un agente delle forze dell'ordine) e dall'art. 208 (organizzazione di formazione armata illegale o partecipazione ad essa) del Codice Penale della Federazione Russa. Allo stato delle cose del 30 gennaio, K. si trova nel SIZO [7] della città di Groznyj, nei suoi confronti si svolge un'indagine preliminare.

***

Il 14 dicembre 2012 il ventiduenne abitante di Assinovskaja P. fu portato via dalla propria casa da agenti delle strutture armate.

Alle 3 di notte nella casa dove si trovava P., sua moglie e i suoi figli, irruppero persone armate in tuta mimetica. La sorella e i genitori dormivano in un'altra costruzione nel cortile.

Gli agenti non se lo immaginavano, ma dichiararono di avere un'informazione investigativa secondo cui nell'inverno dello scorso anno P. avrebbe comprato cibo per i membri di formazioni armate illegali (NVF) [8]. P. confessò che una volta l'aveva effettivamente fatto. Raccontò che si era imbattuto nei guerriglieri nel bosco nell'inverno dello scorso anno mentre andava a raccogliere aglio orsino. A suo dire, i guerriglieri gli avevano dato dei soldi e gli avevano chiesto di comprargli del cibo. Questi fu d'accordo.

I parenti affermano che P. non fu torturato. Gli formalizzarono l'accusa secondo il c. 2 dell'art. 208 (partecipazione a formazione armata non prevista da una legge federale) del Codice Penale della Federazione Russa. P. si trova nel SIZO della città di Groznyj.

***

Il 16 dicembre 2012 in casa del ventiquattrenne M. ad Assinovskaja irruppero sei persone armate in tuta mimetica. Non si presentarono, parlavano in ceceno. Chiesero ai parenti di M. di dirgli dove si trovasse. I parenti spiegarono che era al lavoro, ma si rifiutarono di dargli l'indirizzo. Allora le persone armate dichiararono che avrebbero preso con loro il fratello maggiore di M. in qualità di ostaggio e lo avrebbero rilasciato solo in cambio di M.. Il padre fu costretto a dargli l'indirizzo del luogo di lavoro del figlio. I sequestratori, preso con loro l'ostaggio, si diressero all'indirizzo di lavoro di M., dove lo presero. Solo dopo liberarono il fratello di M..

Per tre giorni i parenti non seppero nulla del luogo dove si trovava M.. Il quarto giorno fu rilasciato. Raccontò che si trovava in uno degli ROVD [9] della Cecenia, dove lo avevano torturato e picchiato. Aveva il naso rotto, sulla testa e sul corpo numerose contusioni ed ematomi. Gli agenti delle strutture armate gli chiesero di confessare di aver portato alla macchia dai guerriglieri i suoi due cugini, che qualche mese prima erano scomparsi in circostanze non chiarite. Gli agenti delle strutture armate suppongono che si siano uniti ai membri di una NVF. M. si rifiutò di firmare qualsiasi confessione.

Né М., né i suoi familiari vogliono sporgere denuncia da alcuna parte per motivi del tutto comprensibili.

***

Il 16 dicembre 2012 agenti armati di una struttura armata non appurata sequestrarono da casa sua il ventenne Č..

Si avvicinarono a casa sua all'ora di pranzo con tre macchine UAZ, un'automobile Toyota Camry e due macchine Gazel' [10]. Alcuni di loro irruppero nella casa dove si trovavano Č. e i suoi genitori. Senza spiegare nulla presero il giovane, gli misero un cappello sugli occhi, lo misero in una delle loro macchine e lo portarono via.

Il padre del giovane andò dietro ai sequestratori e gli riuscì seguirli. Č. fu portato in una delle sezioni distrettuali della polizia. Ai parenti riunitisi presto presso l'edificio gli agenti dissero che non c'era Č. da loro. A mezzanotte rilasciarono il giovane. Questi raccontò che l'avevano picchiato e torturato, chiedendogli di confessare il favoreggiamento dei guerriglieri.

***

A quanto riferiscono gli abitanti del luogo, il 16 dicembre furono arrestati illegalmente altri due giovani del villaggio cosacco di Assinovskaja, che più tardi furono liberati. I parenti degli arrestati non vogliono riferire i dettagli agli attivisti per i diritti umani.

***

Secondo gli abitanti del villaggio cosacco, un giovane portato via di casa a ottobre, fu condannato a tre anni e mezzo per partecipazione a una NVF. Perché non lo condannassero a una pena più lunga ai parenti toccò pagare 250.000 rubli [11]. Tra l'altro è impossibile verificare questa notizia, in quanto nessuno dei membri della famiglia è pronto a parlarne.

Negli anni 2000, nel periodo delle azioni delle forze federali nella Repubblica Cecena e dello svolgimento degli arresti illegali di massa e delle "ripuliture" [12], gli attivisti per i diritti umani più di una volta riferirono della non selettività degli agenti delle strutture armate. Tale approccio delle strutture armate dimostrò la propria inefficacia. Nel corso della "cecenizzazione" [13] del conflitto e dello stabilimento del regime di Kadyrov in sostituzione delle azioni non selettive degli agenti delle strutture armate ne sono giunte altre, più selettive, basate sulla buona conoscenza delle famiglie e dei villaggi. Sull'esempio del villaggio cosacco di Assinovskaja nelle azioni delle strutture armate cecene filo-russe si può osservare un parziale ritorno all'estrema non selettività. Sempre più spesso arrestano non solo quelli su cui hanno informazioni investigative, ma talvolta anche persone a caso – riferisce il centro per la difesa dei diritti umani.

HABAR.ORG [14]

http://ingushetiyaru.org/news/36013/ (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] Distretto della Cecenia centro-occidentale.

[2] Dalla dicitura russa Operativno-Rozysknoe Bjuro.

[3] Villaggio della Cecenia centro-occidentale.

[4] Berlina non esportata in Occidente.

[5] Dalla capitale dell'Azerbaigian alla città di Rostov sul Don nella Russia meridionale.

[6] Città della Russia meridionale.

[7] Sledstvennyj IZOljator (Carcere di Custodia Cautelare).

[8] Dalla dicitura russa Nezakonnye Vooružënnye Formirovanija.

[9] Rajonnyj Otdel Vnutrennich Del (Sezione Distrettuale degli Affari Interni), la sede distrettuale della polizia.

[10] "Gazzella", furgone della GAZ (Gor'kovskij Avtomobil'nyj Zavod, Fabbrica di Automobili di Gorizia – l'attuale Nižnij Novgorod nella Russia centrale).

[11] Oltre 6.100 euro.

[12] Cioè dei rastrellamenti.

[13] La trasformazione della guerra dei russi contro la Cecenia in uno scontro tra ceceni filo-russi e ceceni indipendentisti.

[14] Sito di informazione indipendente inguscio.
 
 
 

Nessun commento: