Il ruolo della battaglia per Malgobek
[1]
durante la Grande Guerra Patriottica [2]
è rimasto sottovalutato a lungo, ritengono gli storici
4 gennaio 2013,
16.15
In Inguscezia il 3 gennaio sono stati ricordati
solennemente i 70 anni dalla liberazione della città di
Malgobek
dalle truppe hitleriane, che ha giocato un ruolo importante per la
difesa delle industrie petrolifere di Groznyj e di Baku dalla presa
del nemico. Ora in Russia sono rimasti vivi cinque partecipanti a
quegli avvenimenti, uno dei quali abita nella stessa Inguscezia. Gli
esperti fanno notare che il significato della battaglia per Malgobek
fino agli ultimi tempi non ha avuto la dovuta valutazione.
L'operazione difensiva di Malgobek occupa un posto
particolare tra gli avvenimenti della Grande Guerra Patriottica.
Nell'agosto 1942 agli ingressi nella città si svolse la battaglia
più accanita, dal cui esito dipendeva in molti sensi la guerra nel
suo complesso. Gli avvenimenti di Malgobek minarono definitivamente
il piano di presa del Caucaso dal nome in codice "Edelweiss".
Per quattro mesi andarono avanti combattimenti accaniti. La città
passò di mano in mano molte volte. Insieme ai
militari difesero la
città natale migliaia di partigiani.
Se gli hitleriani chiamavano Rostov [3]
le "porte" del Caucaso del Nord, Malgobek era una sorta di
chiave del sottosuolo petrolifero. Dopo l'occupazione della città il
comando delle truppe tedesche programmava di prendere Groznyj e
muoversi più avanti per Baku. Per questo nel Caucaso furono lanciate
molte apparecchiature militari e forze vive. Dopo quatto mesi di
combattimenti accaniti, il 3 gennaio 1943 l'operazione difensiva di
Malgobek terminò con la sconfitta delle truppe hitleriane. Nei
combattimenti per la città morirono 120 mila soldati sovietici.
Con un decreto del presidente della Federazione Russa
nel novembre 2007 Malgobek fu insignita del titolo d'onore "Città
di Gloria Militare".
Le principali iniziative dedicate alla liberazione di Malgobek si svolgeranno nella repubblica a maggio
Nelle iniziative di festeggiamento del 3 gennaio si è
fatta notare l'importanza dei combattimenti per Malgobek, poiché il
comando hitleriano aveva dato grande significato alla presa del
Caucaso – i fascisti [4]
programmavano di prendere Groznyj il 17 settembre 1942 e il 25
settembre di impossessarsi di Baku e andare verso i distretti
petroliferi di Iran e Iraq, fanno notare presso l'amministrazione
della città.
Le iniziative di festeggiamento si sono concentrate a Malgobek, ma con questo non si compirà il festeggiamento dei 70 anni della liberazione della città, per tutto il 2013 è in programma un'intera serie di iniziative solenni in biblioteche, scuole, istituzioni e organizzazioni della repubblica, ha riferito il presidente del consiglio dei deputati della città di Malgobek Eraki Gantemirov.
"Il 3 gennaio a Malgobek ha avuto luogo l'inaugurazione del monumento "Al Combattente-Liberatore", a cui sono stati presenti i veterani della Grande Guerra Patriottica, il capo dell'Inguscezia Junus-Bek Evkurov, come pure numerosi ospiti e partecipanti alle iniziative. Le iniziative principali, fatte coincidere con la data, si svolgeranno il 9 maggio [5] – allora avrà luogo la nuova sepoltura dei resti dei combattenti, come pure l'inaugurazione del memoriale in loro ricordo", – ha raccontato al corrispondente di "Kavkazskij uzel" Eraki Gantemirov.
A suo dire, ora sul territorio dell'Inguscezia abita
un partecipante a quegli avvenimenti e in tutta la Russia ce ne sono
quattro.
"Manteniamo i contatti con tutti, teniamo una
corrispondenza, gli facciamo gli auguri per le feste. Purtroppo, a
causa dello stato di salute, non possono prender parte alle
iniziative di festeggiamento", – dice Gantemirov.
La direttrice del Museo della Gloria Militare di Malgobek Gella Čerbiževa ha raccontato che nel museo ora sono in corso lavori di restauro, perciò è chiuso alle visite.
"Le principali iniziative dedicate alla data della memoria in Inguscezia avranno luogo a maggio. Prenderemo parte attivamente ad esse. E oggi, accanto alle principali iniziative organizzate dall'amministrazione della città, terremo colloqui e incontri in biblioteche, scuole ed altre istituzioni sociali", – fa notare Gella Čerbiževa.
Come sottolineano i collaboratori del museo, tra i
partecipanti ai combattimenti per Malgobek nel gennaio1943 ci furono
gli ingusci Sultan Aslanbekovič
Coroev, Chasim Kazamovič
Aušev, Abubek Ėzirchanovič
Mamatiev, Girichan Cokloevič
Bagaev, Tamara Izmailovna Albogačieva,
Magomed-Sali Zaurbekovič Ėkažev
e molti altri.
Come ha precisato il capo della sezione sociale dell'amministrazione di Malgobek Ljudmila Getagazova, al giorno d'oggi in città vivono quattro veterani della Grande Guerra Patriottica, partecipanti di altri fronti. A suo dire, per la festa sono stati inviati auguri a tutti, come pure 5 mila rubli [6] di pagamenti.
Sorokin: il ruolo della battaglia per il Caucaso non è stato valutato per lungo tempo
La battaglia per Malgobek giocò un ruolo significativo nella Grande Guerra Patriottica e in particolare sul fronte caucasico, tuttavia per lungo tempo gli avvenimenti di quei giorni non sono stati valutati, fa notare il primo collaboratore scientifico della sezione dell'esposizione militare-storica del Museo Centrale della Grande Guerra Patriottica sulla collina Poklonnaja [7] a Mosca Sergej Sorokin.
"I tedeschi si lanciavano verso il petrolio caucasico, programmando di prendere Groznyj nel 1942 e poi muoversi verso Baku, l'Iran e l'Iraq, cioè verso i principali giacimenti petroliferi. Il comando hitleriano dava grande significato politico-militare e strategico alla presa del Caucaso. Nell'agosto di quell'anno le truppe tedesche sotto il comando del feldmaresciallo List si avvicinarono in massa al Terek [8] e ai primi di settembre iniziò l'attacco a Malgobek", – ha raccontato al corrispondente di "Kavkazskij uzel" Sergej Sorokin.
Questi ha riferito che ai combattimenti per Malgobek
partecipò l'89.a divisione fucilieri armena sotto il comando di
Artašes
Vasiljan, che dopo la liberazione del Caucaso nel 1943 ebbe
nome "di Taman'" [9],
come pure la 52.a brigata scelta di carristi e molti altri.
Secondo lo storico, la battaglia per Malgobek non
permise alle truppe fasciste non solo di "occupare
il Caucaso,
ma neanche di effettuare un lancio di forze dal Caucaso su
Stalingrado, cosa che influenzò anche l'esito della battaglia di
Stalingrado".
"Purtroppo il significato storico della
battaglia per Malgobek solo ora ha la dovuta valutazione", –
ha notato Sergej Sorokin.
Gli avvenimenti degli anni 1942-1943 sul territorio dell'attuale Inguscezia sono stati taciuti molto a lungo, perciò finora in essi ci sono molte macchie bianche, indica lo storico e libero docente dell'università statale dell'Inguscezia Timur Matiev.
A suo dire, ciò riguarda anche il numero dei caduti.
"Oggi si fanno cifre del tutto diverse – da 20 mila caduti, il
che, a mio parere, è assai ridotto, a 120 mila. Per la valutazione
si utilizzano le memorie dei testimoni – i testimoni di quegli
avvenimenti e di quelli che presero immediatamente parte ai
combattimenti. Anche lo studio degli archivi di quei giorni è appena
iniziato", – ha raccontato Timur Matiev.
Il significato della battaglia, a suo dire, è stato
taciuto per lungo tempo. "Anche se, essenzialmente, quegli
avvenimenti portarono una grande contributo alla disfatta del
nemico", – sottolinea lo storico.
A suo dire, nel corso dell'anno sarà pubblicata
un'intera serie di pubblicazioni e monografie storiche dedicate ai 70
anni della battaglia per Malgobek.
E' offensivo che si inizi a ristabilire la giustizia solo dopo decine di anni, quando dei partecipanti a quegli avvenimenti sono rimaste solo singole persone, fa notare la familiare di uno dei veterani della Grande Guerra Patriottica provenienti dall'Inguscezia Tamara Ozdoeva.
"Se sulla terra inguscia in quegli anni combatterono le brigate internazionali dell'Armata Rossa, gli stessi ingusci e ceceni, uniti nella divisione Ceceno-inguscia, in cui entrarono anche altri popoli caucasici, combatterono su altri fronti, combatterono nell'ambito dei reparti partigiani. E nella stessa repubblica gli abitanti locali rimasti lavorarono con abnegazione nelle retrovie", – ha raccontato al corrispondente di "Kavkazskij uzel" Ozdoeva.
A suo dire, la deportazione degli ingusci del 1944 fu un colpo per il popolo, che si trovò al limite dell'estinzione nelle steppe del Kazakistan e dell'Asia Centrale. "Per queste ferite molte famiglie ingusce soffrono ancora", – fa notare la donna.
Nota della redazione: vedi anche le notizie "Gli ingusci parteciparono a tutte le battaglie chiave della Grande Guerra Patriottica, hanno fatto notare i partecipanti all'incontro a Mosca", "In Inguscezia la vedova di un veterano della Grande Guerra Patriottica chiede aiuto a Evkurov per ottenere un'abitazione", "Evkurov promette di dare alle vie dei centri abitati dell'Inguscezia i nomi degli abitanti famosi della repubblica", "Mizieva [10]: la biografia di ogni veterano di Malgobek è un soggetto per un distinto film".
Autrice: Karina Gadžiev; fonte: corrispondente di "Kavkazskij uzel"
"Kavkazskij uzel", http://www.kavkaz-uzel.ru/articles/218226/ (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1]
Città del nord dell'Inguscezia.
[2]
La guerra contro l'invasore nazista.
[3]
Città della Russia meridionale.
[4]
All'estero vengono definite "fasciste" tutte le dittature
di destra.
[5]
Giorno in cui si ricorda la vittoria sovietica sulla Germania
nazista.
[6]
Oltre 120 euro.
[7]
"Degli Inchini", collina della periferia occidentale di
Mosca chiamata così perché per tradizione si saluta Mosca da là.
[8]
Principale fiume del Caucaso.
[9]
Taman' è un importante villaggio cosacco sulle rive del Mar Nero.
[10]
Lidija Mizieva, produttrice televisiva e cinematografica.
http://matteobloggato.blogspot.it/2013/01/dopo-70-anni-si-ricordano-i-caucasici.html
http://matteobloggato.blogspot.it/2013/01/dopo-70-anni-si-ricordano-i-caucasici.html
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