01 novembre 2012

A proposito di cose "strane" (II)

Il tribunale ha considerato provata la colpevolezza di Nal'giev nell'episodio delle torture su Čitigov al Ministero degli Interni dell'Inguscezia

31 ottobre 2012, 07.54

Il tribunale di Karabulak [1] sul caso delle torture al Ministero degli Interni dell'Inguscezia ha deliberato che quanto all'episodio delle torture su Zelimchan Čitigov la colpevolezza dell'ex agente di polizia Il'jas Nal'giev è pienamente provata, rifersice il corrispondente di "Kavkazskij uzel".

Ricordiamo che il 30 ottobre durante l'udienza del tribunale sul caso riguardante l'ex capo della polizia criminale di Karabulak Nazir Guliev e l'ex capo dell'OVD [2] di Karabulak Il'ajs Nal'giev, accusati di aver usato torture nei confonti di arrestati, è proseguita la lettura della sentenza.

Il'jas Nal'giev e Nazir Guliev sono imputati per il caso di torture usate nei confronti di Zelimchan Čitigov. A causa delle minacce da parte degli imputati Čitigov fu costretto a lasciare la Russia. Sono state riconosciute vittime altre quattro persone: Sultygov, Chamchoev, Karagul'gov e Gorčchanov. Gli imputati non si riconoscono colpeveoli.

Durante l'udienza del 30 ottobre si è iniziato a leggere la sentenza sulle accuse a Nal'giev di aver compiuto torture su Zelimchan Čitigov ed è stato anche letto l'episodio su Karagul'gov e Gorčchanov.
Alla fine della lettura dell'episodio su Čitigov il tribunale ha deliberato che su questo episodio la colpevolezza di Nal'giev è pienamente dimostrata. Tra l'altro parte delle deposizioni delle testimoni Moltchan Džochaeva e Aset Chadisova riguardanti il fatto che Nal'giev fosse presente alla perquisizione nella casa dei Čitigov non sono state considerate dal tribunale.

Come riferì "Kavkazskij uzel", il profugo ceceno Zelimchan Čitigov fu arrestato nell'aprile 2010 come sospettato dell'organizzazione di un'esplosione nella città di Karabulak. I suoi familiari dichiararono che Čitigov fu sequestrato il 27 aprile nel territorio della cittadella per i profughi e sottoposto a crudelissime torture e pestaggi. Secondo le informazioni delle testimoni, all'arresto e alla seguente perquisizione prese parte Nal'giev. Tuttavia Nal'giev afferma che all'arresto e alle torture di Čitigov non poteva partecipare, in quanto in quel momento si trovava in cura all'ospedale. Il 1 marzo in tribunale due testimoni confermarono l'alibi di Nal'giev.

"Non posso valutare la circostanza che le deposizioni di Džochaeva e Chadisova riguardo alla presenza di Nal'giev alla perquisizione non siano state riconosciute accettabili, non sono una giurista. Mi dispiace che ciò sia avvenuto, ma forse è legittimo, – ha commentato al corrispondente di "Kavkazskij uzel" la vice presidente del comitato "Collaborazione Civile" Elena Burtina. – La cosa principale è quale sarà la sentenza".

Burtina ritiene un "grande successo" lo stesso fatto che la lettura della sentenza, che è stata rimandata a lungo, sia iniziata. "Capisco che per tutti i partecipanti al processo stare in piedi durante la lettura non sia facile, ma mi pare che si potesse non rompere la lettura in pezzetti così piccoli, tanto più che il 29 ottobre, a quanto mi è noto, Nal'giev non voleva uscire dalla macchina prima dell'udienza e solo la minaccia di dichiararlo ricercato a livello federale e le esortazioni dei familiari hanno permesso di iniziare la lettura. Probabilmente sarebbe stato più sicuro tenere la lettura della sentenza a un ritmo non così lento".

In precedenza la presidente del comitato "Collaborazione Civile" Svetlana Gannuškina nell'articolo su "Kavkazskij uzel" "Inguscezia. Tutti i mezzi sono buoni" aveva espresso l'opinione che gli imputati si sforzassero di dare al caso un carattere politico. Nal'giev e Guliev il 12 gennaio in un'intervista al canale georgiano "PIK" dichiararono di essere diventati imputati "esclusivamente per via di regolamenti di conti sul petrolio". A quanto è convinta Gannuškina, il caso di Nal'giev e Guliev, "le torture e gli abusi da loro operati non sono legati in alcun modo al petrolio".

Nota della redazione: vedi anche le notizie "Adam Chamchoev, sequestrato in Inguscezia, è tornato a casa e ha riferito di torture", "In Inguscezia sono stati sequestrati tre giovani, uno non è stato comunque ritrovato, afferma un abitante del luogo", "Un'abitante dell'Inguscezia cerca collaborazione nella difesa dei diritti del figlio arrestato".

Fonte: corrispondente di "Kavkazskij uzel"

"Kavkazskij uzel", http://www.kavkaz-uzel.ru/articles/214927/ (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1] Città dell'Inguscezia settentrionale.
[2] Otdelenie Vnutrennich Del (Sezione degli Affari Interni), in pratica la sede della polizia.
 
 

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