I partecipanti alla conferenza "Basta con il far fuori il Caucaso" hanno dichiarato che le scomparse di persone continuano
7 marzo 2012, 20.20
Nel corso della conferenza stampa "Basta con il far fuori il Caucaso" a Mosca gli attivisti per i diritti umani di varie regioni del Caucaso del Nord hanno discusso i problemi dei brogli alle elezioni, dei sequestri di persona che continuano e anche della situazione dei fuoriusciti del Caucaso che scontano pene nelle carceri russe.
Come ha riferito "Kavkazskij uzel", la conferenza stampa degli attivisti per i diritti umani "Basta con il far fuori il Caucaso" si è svolta il 6 marzo al "Centro stampa indipendente" a Mosca. I partecipanti all'incontro hanno pure presenziato alla manifestazione dell'opposizione del 5 marzo che si è tenuta in piazza Puškinskaja [1] a Mosca.
Nel Caucaso del Nord continuano a sparire persone, affermano gli attivisti per i diritti umani
Il tema principale della conferenza stampa è stato quello dei sequestri di persona nel Caucaso. Nonostante il fatto che al primo congresso del "Forum del Caucaso" degli attivisti per i diritti umani del 18 febbraio sia stato visitato dal capo dell'Inguscezia Junus-Bek Evkurov e che questi abbia riconosciuto che nei sequestri sono coinvolti i servizi segreti, le persone continuano a sparire, hanno fatto notare i partecipanti all'iniziativa.
"Dopo la fine del forum, passato qualche giorno, è stato di nuovo reso noto che in Inguscezia era sparita una persona e in seguito gli agenti delle strutture armate ne hanno sequestrata un'altra. E così via", – ha sottolineato l'oppositore inguscio Magomed Chazbiev.
Questi ha fatto notare che uno degli ultimi sequestri di persone è quello di Rustam Aušev a Minvody [2] (Rustam Aušev scomparve il 17 febbraio nella città di Mineral'nye Vody. Il 22 febbraio l'organizzazione per la difesa dei diritti umani Amnesty International diffuse una dichiarazione con la richiesta di indagare sulla scomparsa di Aušev. Il segretario del Consiglio di Sicurezza del'Inguscezia Achmed Kotievt dichiarò ai familiari di Rustam che le forze dell'ordine avrebbero preso misure per la sua ricerca. – Nota di "Kavkazskij uzel").
"Doveva sedere sul treno alla stazione da cui l'hanno preso. Ci sono delle videoregistrazioni. Non le hanno fornite ai familiari. Ma i familiari le hanno viste, dopodiché sono sparite. Le strutture armate e, come dicono i familiari, i nostri funzionari non danno pieno corso alle indagini", – ha dichiarato Chazbiev.
"Kavkazskij uzel" finora non dispone di commenti degli inquirenti e neanche dei rappresentanti delle forze dell'ordine dell'Inguscezia sulle accuse mosse dai familiari di Aušev.
"Succede che delle persone vengano sequestrate per avere un riscatto. Tra l'altro né la procura, né i tribunali, né le autorità regionali sono in grado di lottare con questa cosa. Spesso questo diventa un motivo per "darsi alla macchia" (unirsi ai membri delle organizzazioni armate clandestine – Nota di "Kavkzaskij uzel"). Le persone semplicemente capiscono che sono incapaci di lottare contro questa macchina corrotta", – ha constatato Chazbiev.
Che intendeva parlare pubblicamente del "tema più doloroso per il Daghestan, i sequestri di persona, che hanno assunto un carattere di massa" lo ha dichiarato in un'intervista al corrispondente di "Kavkazskij uzel" anche la presidente dell'organizzazione "Madri del Daghestan" Svetlana Isaeva, che non è andata alla conferenza stampa per mancanza di mezzi finanziari.
Secondo l'attivista per i diritti umani, il Daghestan già da più di dieci anni si trova in stato di guerra a bassa intensità, in cui da una parte si trovano i membri delle organizzazioni armate clandestine e dall'altra le strutture armate. "Gli agenti delle strutture armate, per di più, conducono una lotta anche contro chi in qualche modo è legato ai rappresentanti delle organizzazioni armate clandestine e i metodi di conduzione di questa lotta sono lontani da quelli costituzionali", – ha sottolineato questa.
La direttrice del centro informativo "Consiglio delle organizzazioni non governative della Cecenia" Taisa Isaeva ha fatto notare che la visita del capo dell'Inguscezia al primo congresso del "Forum del Caucaso" ha suscitato discussioni tra gli attivisti per i diritti umani. "Il nostro scopo fondamentale è riunirsi per risolvere i problemi nei singoli posti. Non dobbiamo seguire il principio "ci siamo riuniti, abbiamo gridato e siamo andati ognuno a casa sua. La gente aspetta e crede al nostro aiuto. E ritengo che il potere stesso si sia messo in contatto con gli attivisti per i diritti umani capendo il loro peso quando sono insieme", – ha dichiarato Isaeva.
Saratova: sui fuoriusciti del Caucaso che scontano pene vengono fatte pressioni
L'intervento dell'attivista per i diritti umani cecena Cheda Saratova è stato dedicato alla grave situazione dei fuoriusciti del Caucaso che scontano pene nelle carceri russe fuori dai confini della regione e anche alle pressioni su di essi.
"Recentemente ci è giunta una segnalazione dalla colonia correzionale n. 3 nella regione di Rjazan' [3]. Là i caucasici reclusi si lamentano di essere nutriti esclusivamente con carne di maiale, cosa che contraddice il loro senso religioso. 14 persone hanno firmato la loro denuncia. E questo non è un caso unico. In totale nelle carceri russe scontano pene 21 mila condannati ceceni", – ha raccontato Saratova.
Cheda Saratova ha ricordato le parole dell'ex ufficiale delle truppe interne del ministero degli Interni Sergej Arakčeev, che fu accusato dell'omicidio di civili ceceni nel gennaio 2003 e nel dicembre 2007 fu condannato a 15 anni di reclusione.
"Ad Arakčeev chiesero dove sarebbe stato meglio – in guerra o in carcere? E questi rispose: in carcere. Invece di questo non possono vantarsi i fuoriusciti del Caucaso che scontano le loro pene nelle carceri russe", – ha fatto notare questa.
A suo dire, "il potere russo a volte nutre i popoli caucasici, in particolare i ceceni, con panpepati, a volte li picchia con la frusta [4]". "I rapporti con il popolo si formano di volta in volta, a seconda degli umori politici nel paese. La semplice popolazione del paese diviene vittima della caucasofobia che gli viene inculcata. Io e la mia collega, l'attivista per i diritti umani Taisa Isaeva recentemente abbiamo letto dei commenti sotto il testo di un articolo dedicato all'omicidio del poeta ceceno Ruslan Achtachanov, in cui i blogger si esprimevano uno dopo l'altro favorevolmente sull'affermazione che "è necessario far fuori i caucasici". Tutti questi umori sono creati dal potere", p – è convinta l'attivista per i diritti umani.
Chazbiev: "Basta con il far fuori il Caucaso" è uno slogan tardivo, ma che non ha perso di attualità
Secondo Magomed Chazbiev, lo slogan "Basta con il nutrire il Caucaso", che spesso è enunciato pubblicamente dalle forze di opposizione significa che se ne ha abbastanza di nutrire le élites corrotte del Caucaso (i nazionalisti tengono manifestazioni nell'ambito della campagna "Basta con il nutrire il Caucaso!" da loro annunciata. I loro partecipanti chiedono alle autorità di far cessare le sproporzionate, a loro giudizio, sovvenzioni alle repubbliche del Caucaso del Nord russo. Tuttavia le autorità del paese ritengono che gli umori anticaucasici in Russia abbiano un carattere provocatorio. P – Nota di "Kavkazskij uzel").
"L'alternativa – "Basta con il far fuori il Caucaso" – è uno slogan tardivo, ma che non ha perso di attualità. Sarebbe stato necessario enunciarlo pubblicamente quando ci fu il conflitto tra osseti e ingusci (a fine ottobre-inizio novembre 1992. p – Nota di "Kavkazskij uzel"), finito con massacri e pallottole. Allora nessuno andò a manifestare con le parole "Basta con il nutrire il Caucaso con pallottole!". Lo stesso quando il popolo ceceno fu tempestato di bombe – nessuno andò a dire "Basta con il nutrire la Cecenia con le bombe!". Ora non ci sono guerre, ma le persone continuano a sparire.
Di quali elezioni si può parlare in repubbliche in cui spariscono le persone?", – ha concluso l'oppositore.
Secondo Chazbiev, la reale affluenza in Inguscezia, tanto alle elezioni dei deputati alla Duma di Stato tenutesi il 4 dicembre 2011, quanto alle elezioni del presidente tenutesi a marzo è assommata al 7-10%. "Quale 90%? E' una menzogna", – è convinto questi.
Faremo notare che il parlamento alternativo dell'Inguscezia, il Mechk-Kchel in precedenza divulgò la richiesta a Evkurov di riconoscere che la sua dichiarazione sull'alta affluenza di votanti alle elezioni del 4 dicembre 2011 era una menzogna. Nella dichiarazione del Mechk-Kchel si affermava che alle elezioni in Inguscezia era stata gravemente violata la legge.
Chazbiev ha fatto notare che nel più breve tempo possibile in Inguscezia si riavvierà il lavoro del comitato organizzativo della manifestazione nazionale inguscia (nel 2008 l'opposizione in Inguscezia tenne una manifestazione contro la corruzione, i sequestri e gli omicidi di abitanti della regione da parte di agenti delle strutture armate. – Nota di "Kavkazskij uzel").
"Siamo intenzionati a tenere la prima manifestazione a Mosca. Penso che ad essa si uniranno, com'è stato in precedenza, gli ingusci che si trovano all'estero, andando alle ambasciate russe. In seguito continueremo a tenere manifestazione anche nella stessa Inguscezia. Penso che solo così potremo rompere la situazione nella repubblica", – ha fatto notare questi.
Alekseeva: il Caucaso è una regione sovvenzionata per mancanza di posti di lavoro
"Il Caucaso è una regione sovvenzionata in quanto per la gente là non si creano posti di lavoro, cioè non si da la possibilità alla regione di essere autosufficiente", – ha sottolineato il capo del Gruppo di Helsinki [5] moscovita Ljudmila Alekseeva.
"Nessun investitore investirà in una regione instabile", – è convinta la direttrice del centro informativo "Consiglio delle organizzazioni non governative della Cecenia" Taisa Isaeva.
"La corruzione nel Caucaso ha inghiottito tutte le sfere della vita e non si può dire che Mosca nutra il Caucaso. Mosca ricicla denaro nel Caucaso. Ora è conveniente nella società fare del ceceno l'immagine del nemico – questi umori sono creati dalle autorità per realizzare i propri scopi. Il pesce puzza dalla testa e le elezioni lo hanno dimostrato. La Russia allora non ci ha ascoltato, ma ora siamo venuti a sostenere la Russia, capendo che tutti noi siamo parte di un solo stato", – ha dichiarato Isaeva.
Faremo notare che al momento presente nel Caucaso del Nord si sta realizzando un piano per la creazione di un centro turistico che presuppone che il picco del lavoro di costruzione tocchi gli anni 2013-2017 e nel 2019 sarà completamente costruito. Il rappresentante plenipotenziario del presidente russo nello SKFO [6] Aleksandr Chloponin ha definito lo sviluppo del complesso turistico-ricreativo una delle fondamentali strategie di sviluppo del distretto del Caucaso del Nord.
Nota della redazione: vedi anche le notizie "A Machačkala i reclusi del SIZO-1 [7] continuano lo sciopero della fame", "In Daghestan in un seggio elettorale è stato arrestato un collaboratore di "Memorial"", "La Corte Europea ha obbligato la Russia a pagare un risarcimento ai familiari di Abdula Ėdilov [8] e Movsar Chamzatov [9]", "La presentazione del libro sulle scomparse di persone in Cecenia si è tenuta a Groznyj".
Autrice: Karina Gadžieva; fonte: corrispondente di "Kavkazskij uzel"
"Kavkazskij uzel", http://www.kavkaz-uzel.ru/articles/202559/ (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
Note
[1] Piazza del centro di Mosca.
[2] Mineral'nye Vody (Acque Minerali), città della Russia meridionale.
[3] Città della Russia centrale.
[4] Frusta e panpepato sono gli equivalenti russi di "bastone e carota".
[5] Associazione nata per chiedere all'URSS di rispettare gli impegni per i diritti umani firmati a Helsinki nel 1975.
[6] Severo-Kavkazskij Federal'nyj Okrug (Distretto Federale del Caucaso del Nord).
[7] Sledstvennyj IZOljator (Carcere di Custodia Cautelare).
[8] Giovane ceceno sequestrato da militari nel 2001 e da allora scomparso.
[9] Civile ceceno ucciso da militari russi nel 2001.
http://matteobloggato.blogspot.com/2012/03/intanto-nel-caucaso-va-tutto-come.html
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