I circassi della Siria hanno chiesto al presidente della Federazione Russa e al capo dell'Adighezia di intraprendere misure per il loro trasferimento in Russia
26 dicembre 2011, 18.00
Con la richiesta di prestare collaborazione al trasferimento in Russia si sono rivolti al presidente della Federazione Russa Dmitrij Medvedev, al capo della repubblica di Adighezia Aslan Tchakušinov, al Consiglio di Stato (Chasė) della repubblica, al movimento sociale "Adygė Chasė" [1] e al popolo dell'Adighezia 115 circassi della Siria.
"Negli ultimissimi mesi nella Repubblica Araba di Siria si è verificato un inasprimento della situazione politico. Si verificano giornalmente scontri di massa di vari raggruppamenti con le autorità del paese, persone innocenti muoiono a centinaia. Noi adighi (circassi) della Siria ci siamo trovati in una situazione estremamente grave. Giornalmente siamo costretti a rischiare le nostre vite e le vite dei nostri familiari e amici", – si dice nella petizione che è stata firmata da 115 cittadini siriani.
Secondo gli autori della petizione, una speranza in una stabilizzazione della situazione e in una vita in pace e in sicurezza in Siria non esiste.
"In questa grave ora per il nostro popolo gli unici a cui possiamo rivolgerci con un appello per aiuto e salvezza sono la Federazione Russa, le nostre repubbliche nell'ambito della Russia [2], i nostri fratelli e sorelle nel Caucaso del Nord. Il nostro sincero desiderio è tornare nella terra degli avi, vivere in pace e armonia con i nostri fratelli e sorelle del Caucaso del Nord, in pace e armonia con i popoli della Russia", – notano i circassi della Siria.
Gli autori della lettera hanno invitato ad accoglierli nella terra originaria, a salvarli da una tragedia inevitabile, a tendergli una mano di aiuto. Hanno espresso la speranza che il loro appello per aiuto e salvezza non resti senza attenzione.
Kik: in caso di rovesciamento del regime di Assad i circassi potrebbero essere sottoposti a persecuzioni
"Estremamente complessa" definisce la posizione dei circassi siriani il presidente del movimento regionale "Congresso circasso" della Karačaevo-Circassia Kase Kik.
"La situazione in Siria è molto complessa e questo è chiaro a tutti. I nostri compatrioti si sono trovati in trappola. Storicamente molti circassi sono profondamente integrati nelle strutture militari e della polizia siriane. Hanno prestato giuramento e non possono violarlo, cioè mettersi dalla parte dell'opposizione contro Assad. Se l'attuale regime sarà rovesciato, le nuove autorità, indubbiamente, sottoporranno a persecuzioni i circassi che vivono in questo paese", – ha detto al corrispondente di "Kavkzaskij uzel" Kase Kik.
A suo dire, i circassi della Siria vogliono tornare nella propria patria storica in Russia. "A causa della complessa situazione nel paese molti circassi temono di intervenire con la richiesta di intraprendere misure per il loro trasferimento in Russia, perché in quel caso potrebbero dichiararli traditori e sottoporli a repressioni. Quelle 115 persone che hanno firmato la petizione al presidente russo con la richiesta di tornare in Russia sono dei coraggiosi che "hanno chiuso gli occhi a tutto" e hanno dato voce alla ragione", – ha concluso Kase Kik.
Kušchabiev: i circassi non sono un baluardo del regime di Assad
"Secondo dati non confermati, in territorio siriano vivono in tutti 80-90 mila circassi", – ha riferito al corrispondente di "Kavkazskij uzel" l'autore delle monografie "Circassi in Siria", "La diaspora circassa nei paesi arabi", "Saggio di storia della diaspora circassa all'estero", il dottore in scienze storiche Anzor Kušchabiev.
Secondo lo studioso, il nucleo fondamentale dei circassi dal momento della loro dispersione nell'Impero Ottomano si è occupata per tradizione di svolgere il servizio militare e verso la fine del secolo scorso nelle forze armate del paese c'erano in servizio circa 35 generali circassi.
"Al momento presente i rappresentanti della comunità circassa hanno cessato di occupare vari posti di comando, non li promuovono più al grado di generali. Perciò quando scrivono che i circassi sono il baluardo del regime è falso. La maggior parte dei circassi nelle forze armate siriane sono ufficiali di medio rango. Non prendono decisioni", – ha chiarito l'esperto.
Il presidente del KČROD [3] "Congresso Circasso" è d'accordo con l'opinione dello studioso sul fatto che al momento presente nell'esercito siriano i circassi non rappresentano i generali. "Occupano posizioni defilate nell'esercito e nella polizia. E secondo i nostri dati in queste strutture ci sono moltissimi rappresentanti del popolo circasso", – ha detto.
"Kavkazskij uzel" ha scritto della presentazione del rapporto dell'organizzazione per la difesa dei diritti umani "Human Rights Watch" "Non risparmiare cartucce! Responsabilità individuali e di comando per i crimini contro l'umanità in Siria", che ha avuto luogo il 15 dicembre. Nel rapporto si tratta della situazione creatasi in Siria al momento presente.
Nota della redazione: vedi anche le notizie "A Mosca gli studiosi esperti del Caucaso hanno discusso la "questione circassa", La "questione circassa" finora non minaccia lo svolgimento delle Olimpiadi di Soči, ritengono gli esperti", "Adal'bi Šchagošev [4]: senza studiosi i problemi del Caucaso del Nord non si risolvono".
Autrice: Asja Kapaeva; fonte: corrispondente del "Kavkazskij uzel"
"Kavkazskij uzel", http://www.kavkaz-uzel.ru/articles/198339/ (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
Note
[1] "Consiglio dei Circassi", sorta di "Internazionale Circassa".
[2] I circassi (in conseguenza della politica di Stalin) condividono con i Carachi la repubblica caucasica di Karačaevo-Circassia.
[3] Karačaevo-Čerkesskoe Regional'noe Obščestvennoe Dviženie (Movimento Sociale Regionale della Karačaevo-Circassia).
[4] Adal'bi Ljulevič Šchagošev, deputato di "Russia Unita" di etnia cabarda.
http://matteobloggato.blogspot.com/2011/12/un-aspetto-sconosciuto-della-crisi.html
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