14 marzo 2011

A proposito di sprechi

Il dribbling di Kadyrov e la diteggiatura di Putin




In epoca sovietica c'era questo concetto – “personalità armonicamente sviluppata”. A dirla in modo popolaresco – sarto, mietitore e suonatore di piffero [1]. Proprio di questo tipo da noi è la leadership del paese.

Questa può molto, se non tutto. Vola sui caccia, spegne gli incendi, cura le tigri. Suona il pianoforte, raccogliendo soldi per i bambini poveri. Gioca a calcio.

Il 9 marzo alle 7.22 del mattino il corrispondente di “Vesti-24” [2] ha comunicato, certo senza esagerare molto: “Ma il dribbling di Kadyrov può invidiarlo Pelé stesso!” Si capisce. Infatti è solo questione di soldi.

Nello stesso “Vesti” è stato comunicato che le stelle mondiali si metteranno ad aiutare lo sviluppo del calcio ceceno. Se per loro sarà costruito un albergo, si può indire un concorso per il nome, come una volta fu indetto per il nome del cagnolino di V.V. Putin. Ci sono già delle varianti. Ecco, per esempio, che il direttore della “Novaja gazeta” Muratov ha proposto “Zidane” come nome per l'hotel.

Fra l'altro non c'è alcun dubbio che, guardando la diteggiatura (la disposizione delle dita su uno strumento musicale [3]) di Putin che esegue “S čego načinaetsja Rodina” [4], Richter [5] sarebbe uscito a fumare nervosamente nella sala fumatori del conservatorio, Horowitz [6] avrebbe abbandonato l'attività concertistica e i Neuhaus, vecchio e giovane [7], avrebbero gettato le armi davanti alla partitura [8] (di pianoforte).

Il nostro potere si fa sempre più glamour, cerca sempre più di trarre allegria dalla propria posizione. Quando sei un grande capo, hai proprio una grande quantità di possibilità, più ampi gradi di libertà. Si può provare ciò che è inaccessibile ai comuni mortali. Per esempio, far venire dei calciatori brasiliani e rompergli le teste. E per l'intero paese è poco – si vuole possedere il mondo. Ma la cosa è chiara: We are the champions of the world! E se da soli non lo otteniamo, allora lo compriamo!

E quanto più a lungo questo o quel capo si trova al potere, tante più diverse professioni e successi desidera provare. Perché sedere a lungo nello stesso posto è noioso. Questo è stato ben visibile nell'esempio di Nikita Chruščëv, che alla fine del proprio governo molto più volentieri che degli affari interni si occupava di politica estera e girava mezzo mondo.

La cosa principale è che tutto ciò di cui si occupano i capi, cercando di variare le dure giornate, lo fanno in modo dilettantistico. Non professionalmente curano tigri e giocano a calcio. Grazie a Dio, uno hobby è un affare personale di ciascuno. Ma questi invece se ne occupano pubblicamente, davanti agli occhi di tutto il paese. E i divertimenti non costano poco. Di regola sono soldi dei contribuenti, a cui vengono a costare non poco “i viaggi dei dilettanti” [9].

Tutto questo glamour dei capi e della dirigenza si mostra negli scopi benefici. Per beneficenza i capi siedono al piano non di nascosto, indossano scarpe da calcio e tute ginniche, scartano in modo pittoresco anche un portiere che va pigramente a pezzi, fiacco di narzan [10]. Solo che, come ha mostrato la storia con la diteggiatura di Putin, con i soldi della beneficenza in qualche modo va male [11].

Il giornale brasiliano “O Estado de Sao Paulo” ha comunicato: “Gli ex campioni del mondo sono scesi in campo… nella città di Groznyj con la maglia della nazionale brasiliana… Nessuno di essi ha confermato la somma ufficiale dell'onorario, per cui hanno lasciato il carnevale in Brasile per giocare in Cecenia. Tra amici Romario, tuttavia, ha fatto notare che il suo onorario ammontava a 500 mila reais brasiliani (circa 350 mila $)”.

Se questa notizia corrisponde alla realtà, non si può non riconoscere che per i contribuenti russi la leadership del paese costa sempre più cara. Bisogna poi stupirsi che l'inflazione cresce e che il ministero delle Finanze non possa stendere un bilancio dello stato senza deficit?

Andrej Kolesnikov
osservatore della "Novaja gazeta"

13.03.2011, “Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2011/026/17.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] In russo il detto è in rima: i švec, i žnec i na dude igrec.

[2] “Notizie-24”, canale televisivo “all-news”.

[3] Il termine russo applikatura è più oscuro e necessita di spiegazione.

[4] “Da dove comincia la Patria”, canzone patriottica sovietica del 1968.

[5] Svjatoslav Teofilovič Richter, grande pianista ucraino.

[6] Vladymyr Samojlovyč Horovic, pianista e compositore ucraino.

[7] I musicisti e insegnanti Gustav Vil'gel'movič e Genrich Gustavovič Nejgauz (più noto come Heinrich Neuhaus).

[8] Gioco di parole intraducibile. Partija significa sia “partitura”, sia “partito”.

[9] Allusione al romanzo “Il viaggio dei dilettanti” del cantante, poeta e scrittore Bulat Šalvovič Okudžava.

[10] Acqua minerale caucasica.

[11] Si allude allo scandalo di una serata per beneficenza tenuta qualche tempo fa a Mosca con la partecipazione di stelle di Hollywood e il patrocinio del governo, con un grande incasso poi sparito.


http://matteobloggato.blogspot.com/2011/03/divertimenti-e-beneficenza-dei-signori.html

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