Agli avvocati non è permesso prendere visione dei materiali delle indagini sull'omicidio dell'attivista per i diritti umani Ėstemirova
21 marzo 2011, 12:58
Gli attivisti per I diritti umani non sono soddisfatti delle indagini sull'omicidio dell'attivista per i diritti umani Natal'ja Ėstemirova. Il capo del comitato “Collaborazione Civile” Svetlana Gannuškina ha comunicato che la direzione presa inizialmente dalle indagini nei confronti delle alte cariche della Cecenia è stata congelata.
“Ai nostri avvocati non viene permesso prendere visione proprio di come si è indagato in questa direzione. Inizialmente ci siamo rivolti al capo del gruppo degli inquirenti con la richiesta di permettere all'avvocato di studiare questi materiali, ma siamo stati respinti. Abbiamo tentato di fare appello in tribunale, la nostra denuncia è stata rilanciata da un tribunale all'altro, ma alla fin fine non è stata soddisfatta. Questa versione dell'omicidio che in qualche momento è venuta alla luce non viene sottoposta ad alcuna verifica da un punto di vista razionale, non regge ad alcuna critica” – ritiene Gannuškina.
Così l'attivista per i diritti umani ha commentato la versione dell'omicidio Ėstemirova formulata dagli uomini delle strutture armate come opera di abitanti della Cecenia – i fratelli Bašaev come vendetta personale – a loro dire perché Natal'ja Ėstemirova avrebbe scoperto i loro legami con i militanti.
In questa versione, secondo il capo di “Collaborazione Civile”, si tratta del militante Alchazur Bašaev, “che inizialmente aveva messo la pistola e la propria fotografia in un nascondiglio, mettendoci accanto per qualche motivo una confessione spontanea e poi era riuscito anche ad andare ragionevolmente all'altro mondo”.
“Tutto è risultato così comodo dal punto di vista della dimostrazione della sua colpevolezza! Fra l'altro, ci mostrano tanti militanti in televisione, che so perfino io che l'assassino getta la pistola” – ha dichiarato Gannuškina.
L'attivista per i diritti umani ha fatto notare che non sono state fermate solo le indagini sull'omicidio Ėstemirova. “Sono assolutamente convinta che i casi su cui viene indagato direttamente in Cecenia, almeno quei due che hanno seguito l'omicidio di Nataša – l'omicidio di Zarema Sadulaeva [1] e di suo marito e della scomparsa nel corso di un'operazione di Zarema Gajsanova, collaboratrice del Comitato Danese per i Rifugiati – si trovano pure in un vicolo cieco” – ha dichiarato Gannuškina.
“Sono sicura che in realtà tutti quelli che devono condurre le inchieste conoscono gli assassini e potrebbero rinviarli a giudizio. Ciò non si fa, in quanto non c'è la volontà politica e questa manca non solo in Cecenia, ma “non c'è verità neanche più in alto” [2]” – ha aggiunto Svetlana Gannuškina.
Come ha comunicato "Kavkazskij uzel, la denuncia dell'inefficienza delle indagini preliminari sul caso dell'omicidio in Cecenia della collaboratrice del centro per la difesa dei diritti umani “Memorial” Natal'ja Ėstemirova per il mancato accesso dei rappresentanti della parte lesa ai materiali del caso richiesti sarà presentata alla Corte Europea per i Diritti Umani. Di questo hanno dato notizia al corrispondente di “Kavkazskij uzel” gli avvocati di Svetlana Ėstemirova, sorella dell'uccisa.
Il capo del centro per la difesa dei diritti umani “Memorial” Oleg Orlov, chiarendo la propria posizione riguardo all'inchiesta sul caso Ėstemirova, ha spiegato perché attribuisce la responsabilità della sua morte a Ramzan Kadyrov: “Natal'ja non criticava Kadyrov direttamente, così per fare, parlava della sua responsabilità per gli abusi che si verificano nella repubblica”.
“Nel corso del proprio lavoro non ha sempre chiesto il permesso per diffondere fatti a lei noti su violazioni dei diritti umani. Queste avrebbero dovuto essere notizie verificate e si sarebbero potute esporre solo dopo aver ricevuto l'“OK” formale del capo dell'ufficio di Groznyj. Tuttavia talvolta ella violò questo regolamento e rese pubblici fatti a lei noti. Per questo l'abbiamo rimproverata” – ha fatto notare l'attivista per i diritti umani.
L'incaricato per i diritti umani in Cecenia Nurdi Nuchažiev ha criticato le istituzioni armate federali per violazione dei diritti umani, utilizzando attivamente i dati del centro per la difesa dei diritti umani "Memorial". ““Memorial” ha sostenuto l'iniziativa di Nuchažiev per la creazione di una commissione inter-istituzionale per le indagini sui sequestri di persona” – afferma Orlov. Questi ritiene anche che le indagini sulla morte di Ėstemirova non siano state condotte nel modo dovuto.
Alla commissione inquirente della Federazione al corrispondente di “Kavkzaskij uzel” hanno comunicato che i dettagli delle indagini sull'omicidio di Natal'ja Ėstemirova sono coperti da segreto istruttorio e che la loro istituzione non ha il diritto di diffonderli, tuttavia durante l'inchiesta sono state condotte tutte le azioni indispensabili, gli interrogatori e le analisi dei documenti. I rappresentanti della commissione inquirente si sono rifiutati di commentare le critiche degli attivisti per I diritti umani all'indirizzo degli inquirenti.
Ricordiamo che Natal'ja Ėstemirova fu sequestrata la mattina del 15 luglio nella città di Groznyj da un gruppo di persone non identificate. La sera dello stesso giorno il suo corpo fu ritrovato non lontano dal villaggio di Gazi-jurt nel distretto di Narzan in Inguscezia.
Nota della redazione: vedi anche le notizie "Gli avvocati della sorella di Natal'ja Ėstemirova sono intenzionati a fare denuncia alla Corte Europea ", "Kvedaravičius [3]: il film sui sequestri di persona in Cecenia è stato di fatto girato con una telecamera nascosta", "Il commissario ONU: le dure misure antiterroristiche nel Caucaso del Nord hanno inasprito la situazione nella regione".
Autori: Ekaterina Seleznëva, Lidija Michal'čenko; fonte: corrispondente del “Kavkazskij uzel”
Note
[1] Attivista per I diritti umani.
[2] Citazione da “Mozart e Salieri” di Aleksandr Sergeevič Puškin.
[3] Mantas Kvedaravičius, regista lituano.
http://matteobloggato.blogspot.com/2011/03/anche-il-caso-estemirova-viene.html
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