11 dicembre 2008

A proposito di Putin (IX)

Un principato principalmente russo (pamphlet storico)

Non c’è bisogno di discutere su quale sia la forma di governo della Russia contemporanea. Bisogna semplicemente leggere la storia.

27 a.C. [1] Impero romano. L’imperatore Augusto riceveva ogni anno il potere di tribuno, “difensore del popolo”, sceglieva i candidati al titolo di magistrato, disponeva del patrimonio statale, decideva le questioni di guerra e di pace, conduceva le trattative con i re e i popoli stranieri. Il Senato gli attribuì il titolo di Augusto “innalzato dalla divinità”, che dava al suo potere un carattere sacrale...

Augusto e i suoi sostenitori proclamavano che questi aveva ristabilito la repubblica. Formalmente il popolo restava sovrano, ma tutto ciò di cui un tempo i cittadini erano debitori alla comunità civica, adesso lo ricevevano grazie al principe. Il Senato, riempito di persone vicine ad Augusto e a lui sottoposte, apparentemente godeva di rispetto come massimo organo di governo (in realtà alla sua attenzione erano proposte solo questioni di poca importanza) e i senatori (per loro fu stabilito un censo di 1 milione di sesterzi) restavano la prima classe privilegiata dello stato.

Augusto seppe usare il potere per decidere questioni importantissime, in particolare per creare un apparato statale. Con i soldati migliori Augusto organizzò nove coorti pretoriane della guardia. Il loro compito principale era la tutela dell’ordine. Augusto formò anche tre coorti cittadine, che svolgevano un servizio di polizia ed erano sottoposte personalmente al prefetto di Roma. Questi avrebbero dovuto “imbrigliare gli schiavi e la gentaglia” e vegliare sull’ordine.

L’esercito fu ridotto. I comandanti delle legioni, che erano contemporaneamente funzionari delle province, furono direttamente sottoposti ad Augusto.

Augusto riteneva necessario volgere dalla propria parte anche la plebe, anche se di fatto a Roma le assemblee pubbliche avevano perso ogni significato e perciò avevano cessato del tutto di riunirsi. A dire il vero, il popolo riceveva delle elargizioni, per esso si organizzavano degli spettacoli. Furono anche promulgate alcune leggi in favore della plebe. Con questo Augusto voleva garantirsi il sostegno delle masse. Al contempo per creare qualsiasi corporazione si esigeva un permesso speciale. L’organizzazione di una corporazione non consentita fu parificata all’occupazione armata di un edificio pubblico. La plebe, in questo modo, era posto sotto stretto controllo. Per bloccare la penetrazione nel suo ambiente di elementi “infidi” , la liberazione degli schiavi fu regolamentata.

Questa forma di stato è definita il principato di Augusto.

2035 anni dopo. Federazione Russa. Viene dichiarato ufficialmente il ristabilimento della repubblica parlamentare. Il popolo viene formalmente ritenuto il depositario della sovranità e l’unica fonte del potere. L’uomo, i suoi diritti e le sue libertà vengono proclamati il valore più alto. In realtà i cittadini non hanno alcuno strumento efficace per agire sul potere. Non possono svolgere referendum ed eleggere normalmente il parlamento. Di fatto è stato introdotto il censo di proprietà. Alle elezioni vincono o quelli a cui il potere ha dato il beneplacito o quelli che hanno versato denaro nelle casse del partito (1-5 milioni di $esterzi). Lo stato si scrolla di dosso il dovere di difendere i diritti dei cittadini. I cittadini sono costretti a difendere i propri diritti da soli, fra l’altro anche dall’arbitrio dello stato.

Per creare e far funzionare i partiti politici si richiede una concessione speciale. Le organizzazioni politiche senza concessione (non consentite) o vengono distrutte giuridicamente o vengono dichiarate estremistiche. Per questo si approva in modo speciale una legge sulla lotta alle attività estremistiche. Si crea un’apparenza di opposizione. I suoi leader si accordano con il potere e la loro attività è strettamente controllata. L’opposizione può svolgere azioni pubbliche sotto il severo controllo dello stato e sotto la tutela di speciali coorti armate (OMON [2]). Qualsiasi disordine viene bloccato con durezza.

Il parlamento, formato secondo il principio della lealtà al potere, si dichiara luogo libero da discussioni e ha poteri minimi con l’assenza totale di qualsiasi funzione di controllo. I disegni di legge presentati dal governo non sono soggetti a dibattito e a critiche e vengono approvati in violazione delle procedure parlamentari. Il parlamento viene gradualmente privato del controllo sulla distribuzione e l’utilizzo delle risorse del budget (del patrimonio) dello stato. Di questo viene privato anche il presidente. Tutti i poteri passano al governo.

Il presidente del consiglio è il capo del partito al potere, creato artificialmente, e si proclama leader nazionale, il che da al suo potere un carattere sacrale... Questi non va a consultare il parlamento. I deputati vanno a gruppi da lui per concordare sul suo operato. Questi comanda il business. Il business viene forzatamente ridistribuito in favore dei suoi amici e compagni. Gli ex proprietari vengono perseguitati. Dalle sue valutazioni orali dipendono le quotazioni delle azioni in borsa. Questi forma tutto l’apparato burocratico, tra cui anche l’apparato del presidente. Di fatto comanda tutte le istituzioni armate (i comandanti delle legioni) e le forze dell’ordine.

Dall’alto in bassa viene formata una rigida verticale di potere. I governatori e i giudici vengono designati spesso indipendentemente dalle loro qualità specifiche secondo il principio della dedizione personale, della lealtà o in cambio di denaro. L’insoddisfazione della popolazione per il lavoro dei governatori non viene presa in considerazione. Un governatore può essere cacciato per dei risultati “scorretti” delle elezioni nella regione. Si incentivano la corruzione e il peculato, anche se apparentemente si lotta contro di essi.

L’esercito viene ridotto e demoralizzato. Le forze dell’ordine sono corrotte e messe a “nutrirsi” presso il popolo. Queste sono separate come un clan e agiscono secondo principi di arbitrio, impunità e copertura reciproca. Si praticano ampiamente persecuzioni giuridiche su richiesta e regolamenti di conti giudiziari nei confronti di concorrenti politici ed economici. I tribunali non emettono quasi mai verdetti assolutori. Nelle liti tra lo stato e il cittadino stanno dalla parte dello stato. Sul palazzo di giustizia si innalza la statua della dea Temi senza la benda sugli occhi (anche la Nemesi dell’antica Roma era senza benda, ma con spada e frusta nelle mani). Si introduce un termine speciale – “basmannoe pravosudie” – “basmanny justice” [3]. Questo termine diventa internazionale e sta a significare tribunale, in cui si prendono decisioni non sulla base della legge, ma per ordine dall’alto.

Nei mezzi di informazione di massa si introduce una censura nascosta. La penetrazione di elementi “infidi” nei teleschermi non viene consentita. Le azioni dell’opposizione non vengono rese note. I giornalisti che non si sottomettono vengono eliminati fisicamente. I mezzi di informazione di massa fuori controllo vengono liquidati o si limita la loro diffusione.

La gioventù viene attratta alle manifestazioni sociali e politiche con il denaro. Per essa si organizzano spettacoli di massa.

Talvolta, in particolare prima delle elezioni, vengono approvate leggi in favore del popolo. Il popolo gioisce.

Katja Serëžkina,
politologo

P.S. Engels scriveva che “senza le fondamenta, sulle quali si sono posate la Grecia e Roma, non ci sarebbe neanche l’Europa moderna”.

05.12.2008, “Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2008/90/37.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)


[1] Letteralmente “prima della nostra era”.

[2] Otdel Milicii Osobogo Naznačenija (Reparto di Polizia con Compiti Speciali) corpo di polizia destinato alla repressione dei disordini e tristemente noto per la sua estrema durezza.

[3] “La giustizia di Basmannyj”, dal nome del tribunale Basmannyj, posto nell’omonimo quartiere di Mosca, dove si sono celebrati processi che avevano il fine di togliere di mezzo nemici di Putin.


http://matteobloggato.blogspot.com/2008/12/da-augusto-putin.html

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