07 febbraio 2007

A proposito di avvelenamenti ed esecuzioni extragiudiziali (III)

Il Cremlino sapeva che i servizi segreti si esercitano a sparare alle foto di Litvinenko

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26-01-2007, ultimo aggiornamento 26-01-2007, 21:06

Sergej Mironov, presidente del Consiglio della Federazione Russa[1], la terza autorità dello stato, ha visitato un poligono, in cui i bersagli erano i ritratti dell’ex ufficiale dell’FSB[2] Aleksandr Litvinenko, che è stato ucciso. Nel sito internet del centro di addestramento dei servizi segreti russi “Vitjaz’”[3] abbiamo trovato la foto di Mironov sullo sfondo di bersagli con sopra Litvinenko.


L’ex ufficiale dell’FSB Aleksandr Litvinenko nel 2000 è fuggito in Gran Bretagna. E’ morto il 23 novembre dello scorso anno a Londra, avvelenato con polonio 210. Poco prima di morire ha dichiarato di essere rimasto vittima di una vendetta personale di Vladimir Putin. Anche i suoi conoscenti hanno accusato il presidente russo di essere il mandante dell’omicidio. La vedova di Litvinenko ha detto al giornale "Mail on Sunday"[4]: - Ovviamente non è stato Putin in persona. Ma quello che Putin ha creato attorno a se in Russia rende possibile l’uccisione di qualcuno in terra britannica. Ritengo che la responsabilità possa essere delle autorità russe.

Sergej Mironov ha visitato il „Vitjaz’” il 7 novembre 2006[5]. A quel tempo Litvinenko era già malato. Nelle pagine del centro di addestramento „Vitjaz’” ci sono foto della visita del presidente del Senato russo. Alcune sono state scattate nel poligono. Il presidente del Consiglio della Federazione Russa è visibile sullo sfondo di bersagli con l’immagine di Litvinenko. In un’altra foto, scattata nello stesso posto, Mironov indossa le cuffie e gli occhiali da poligono. Non sappiamo se abbia sparato o abbia indossato gli accessori da poligono perché si sparava vicino a lui. Da ciò si deduce che i servizi segreti russi non nascondevano alle autorità che si esercitavano a sparare a Litvinenko[6].

Fin dal principio il Cremino ha respinto ogni accusa. Subito dopo la morte dell’ex agente Vladimir Putin ha detto di essere addolarato del fatto che questa morte venga sfruttata a fini di provocazione politica. Ha dichiarato anche: - Se sarà necessario, la procura russa aiuterà i britannici a chiarire questa vicenda.

Il 27 dicembre dello scorso anno la procura generale russa ha dichiarato che l’omicidio potrebbe essere stato organizzato da Leonid Nevzlin, uno degli ex dirigenti del fallito consorzio petrolifero Jukos e uno dei più fidati collaboratori del comproprietario del consorzio, Michail Chodorkovskij. Nevzlin vive in Israele, ma le autorità russe hanno spiccato nei suoi confronti un mandato di cattura. Chodorkovskij sta scontando una condanna a otto anni di colonia penale[7].

(Traduzione e note di Matteo Mazzoni)


[1] La camera alta del parlamento russo, formata da rappresentanti delle varie entità della Federazione Russa (repubbliche, governatorati, ecc.).

[2] Federal’naja Služba Besopasnosti (Servizio Federale di Sicurezza), i servizi segreti russi, eredi del KGB.

[3] “Paladino”.

[4] Giornale popolare di orientamento conservatore.

[5] Anniversario della Rivoluzione d’Ottobre, che adesso viene ufficialmente festeggiato come “Giorno della Riconciliazione”.

[6] Traducendo alla lettera e usando un po’ di cinismo si potrebbe dire “nel tiro a Litvinenko”.

[7] Il giornale internet polacco “Gazeta” (Giornale) – http://wiadomosci.gazeta.pl/wiadomosci/1,53600,3879480.html –, da cui traggo questo articolo, parla di “lager”. In effetti si ritiene che le colonie penali come quella in cui Chodorkovskij sta scontando la sua pena si possano in qualche modo paragonare ai campi di lavoro sovietici.

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