KARATE SENZA CONTATTO ALLA CECENA
Per imbrigliare Ramzan Kadyrov[1] gli organi di sicurezza repubblicani soggetti alla Federazione Russa hanno arrestato un sottoposto del premier ceceno
Il 15 novembre a Groznyj grazie a un’operazione coordinata dell’UFSB[2] della Repubblica Cecena e della procura è stato arrestato Sultan Isakov – direttore della segreteria della commissione per i risarcimenti del governo ceceno.
Questa commissione è stata creata nel 2003 e avrebbe dovuto controllare la veridicità dei documenti raccolti e prendere decisioni riguardanti il versamento di risarcimenti agli abitanti della Repubblica Cecena per l’ammontare di 350.000 rubli[3] per un’abitazione distrutta nel corso delle operazioni militari (300.000 rubli[4]) per la perdita di una proprietà (50.000 rubli[5]).
A questo scopo erano stati assegnati fondi statali e nel luglio 2003, su delibera del governo della Federazione Russa, erano partiti i pagamenti. E il presidente della Russia aveva promesso agli abitanti della Cecenia che erano stati danneggiati che nel giro di due anni tutti quelli che ne avevano diritto avrebbero ottenuto un risarcimento.
Ma già qualche mese dopo i pagamenti erano stati congelati dall’allora leader della repubblica Achmat-Chadži Kadyrov. Motivo: appropriazione indebita e corruzione. In verità dopo qualche tempo i pagamenti erano ripresi, anche se non si era posto fine alla corruzione: la maggior parte dei danneggiati riceveva nel migliore dei casi non più della metà della somma stabilita come risarcimento e l’altra metà andava ai funzionari. Se poi qualcuno non voleva dividere, non riceveva un bel nulla: i funzionari sono maestri nell’arte della lungaggine (i documenti non venivano accolti per motivi inventati, i conti bancari su cui giungevano i soldi “personali” venivano semplicemente bloccati).
E nonostante il fatto che per questo motivo nei confronti di funzionari di vario grado (principalmente a livello di villaggio e di provincia) siano stati avviati 556 procedimenti penali in tre anni, gli sfortunati, come avveniva prima, non ricevono le intere somme stabilite. E molti finora non hanno ricevuto un solo copeco.
Nel corso di questi anni i danneggiati hanno tentato di inviare lamentele alla procura generale e al presidente della Russia, ma queste lettere sono state rinviate per competenza nella repubblica[6]. E i querelanti non solo non hanno ottenuto giustizia, ma hanno finito per subire ulteriori danni (ci sono stati casi di omicidi e rapimenti di loro familiari).
In verità l’anno scorso è stato finalmente avviato un procedimento penale nei confronti del predecessore di Isakov Abubakir Bajbatyrov. Questi è stato accusato di “abuso di ufficio” e di peculato per l’ammontare di oltre 18 milioni di rubli. Ma per le proprie macchinazioni a Bajbatyrov è stata inflitta una condanna lieve – un anno e mezzo di reclusione.
Per quel che riguarda Sultan Isakov, protetto di Ramzan Kadyrov (a proposito, quest’ultimo, essendo capo del governo, è anche presidente della corrotta, come si è visto, commissione per il pagamento dei risarcimenti), l’operazione per il suo smascheramento è stata condotta con particolare cura. Di essa non sapeva nulla neanche la dirigenza del ministero degli Interni della Cecenia, devota a Kadyrov.
Secondo quanto ha dichiarato l’addetto stampa dell’UFSB della Repubblica Cecena Jurij Rossinskij dapprima “per aver ricevuto 175.000 rubli[7] da un abitante di Urus-Martan[8] è stato arrestato un membro di un gruppo criminale di nome Èmidin Chamatchanov”, che insieme a un altro intermediario – Ruslan Muchmatov – aveva promesso a un danneggiato di Urus-Martan di sbloccare la somma che gli spettava come risarcimento presso la Rossel'chozbank[9].
La direttrice del reparto operativo della S.p.a. “Rossel’chozbank” Luiza Azimova sbloccò i fondi pervenuti sul conto dell’abitante di Urus-Martan solo dopo che gli intermediari ricevettero 175.000 rubli e che il signor Isakov ebbe dato ordine di operare in tal senso.
Durante una conversazione tenuta con me venerdì sera il sostituto procuratore della Repubblica Cecena Valerij Kuznecov ha detto che “per ora Isakov è agli arresti per 48 ore, domenica il giudice dovrà prolungare il fermo fino a 72 ore. Abbiamo basi oggettive per il suo arresto”.
Ho tentato di ottenere qualche commento dallo stesso premier della Cecenia Ramzan Kadyrov – d’altronde l’arrestato Isakov è un suo diretto sottoposto, - ma, stando a quanto mi ha detto il segretario, il presidente del consiglio non era in sede. Tuttavia il servizio stampa di Kadyrov mi ha gentilmente fornito il suo commento (trasmesso via fax). In esso si dichiara che Isakov è stato arrestato “senza una solida base di prove, che in un modo o nell’altro dimostri la colpevolezza di questo funzionario”.
E inoltre (cito testualmente): “…la vicenda dell’arresto del capo della commissione repubblicana per l’esame delle richieste di risarcimento dei cittadini è una manovra politica con un determinato scopo – minare l’autorità della leadership della repubblica”.
Per “leadership della repubblica”, con tutta evidenza, Ramzan Kadyrov intende se stesso.
Così come il presidente della repubblica Alu Alchanov, che mantiene il silenzio e non rilascia alcuna dichiarazione riguardo all’arresto di un alto funzionario, è evidentemente solidale con la procura della repubblica e l’UFSB.
Bisogna anche rimarcare che i responsabili dell’operazione per lo smascheramento e l’arresto del funzionario sospettato di estorsione mi hanno rivelato che sono state prese misure per garantire l’incolumità dell’abitante di Urus-Martan che si è rivolto all’FSB e alla procura per avere aiuto e anche quella dei suoi familiari.
Questo è in effetti il primo caso di contrapposizione delle forze dell’ordine repubblicane soggette alla Federazione Russa a Kadyrov ed è indirizzata, come supponiamo, ad imbrigliare il troppo ambizioso premier.
Vjačeslav IZMAJLOV, osservatore militare della “Novaja Gazeta”
20.11.2006 (traduzione e note di Matteo M.)
[1] Ramzan Achmatovič Kadyrov, figlio e aspirante successore di Achmat (Achmat-Chadži) Abdulchamidovič Kadyrov, eletto presidente della Repubblica Cecena nel 2003 grazie a brogli giganteschi e ucciso nel 2004.
[2] Upravlenie Federal’noj Služby Bezopasnosti, “Direzione del Servizio di Sicurezza Federale”, in pratica il dipartimento regionale dei servizi segreti russi.
[3] Circa 10.000 euro.
[4] Oltre 7.000 euro.
[5] Oltre 1.400 euro.
[6] Cioè nella Repubblica Cecena.
[7] Cioè 5.000 euro.
[8] Capoluogo di provincia della Cecenia centrale.
[9] ROSsijskij SEL’skoCHOZjajstvennyj BANK, “Banca Agricola Russa”, istituto di credito di proprietà statale.
http://matteobloggato.blogspot.com/2006/11/mani-pulite-in-
cecenia.html#links
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