18 settembre 2013

A proposito del modo di far politica in Russia (LI)

"Novaja gazeta", 14-09-2013, 15:23:00
La Russia senza Führer

Il superamento del Führerprinzip potrebbe diventare il passo chiave del paese nella direzione dell'umanità civilizzata

Per molto tempo il potere con gioia, ma i suoi avverssari con tristezza hanno detto che l'opposizione non aveva un leader. Adesso il leader sarebbe come comparso. Di conseguenza il potere con gioia maligna e parte dei suoi avversari con timore dicono che il paese è minacciato dal nuovo brutale Führerprinzip di Naval'nyj al posto del vecchio brutale Führerprinzip di Putin. In generale il superamento del Führerprinzip è il passo chiave della Russia nella direzione dell'umanità. Un passo che per ora non si riesce a fare in alcun modo, nonostante tre regicidi, come pure la caduta di due stati russi nel corso di miseri, in dimensione storica, 74 anni.

Dirò onestamente, non vedo in che modo Naval'nyj possa diventare il presidente russo: come mostra la storia recente e recentissima del paese, per iniziare gli è necessario prima diventare primo ministro o almeno segretario del comitato cittadino moscovita del PCUS (scusate, la possibile nomina a senatore del segretario del CC del PCUS, il compagno Dolgich, da parte del sindaco di Mosca [1] mi ha ispirato). Ma il problema non è Naval'nyj. In generale non è importante cosa dice ora – finché è solo una persona sotto procedimento penale con una condanna reale, che a Mosca ha raccolto quasi più voti di Michail Prochorov alle elezioni presidenziali del 2012. Per Prochorov, in assenza (finore) di un procedimento penale ci sarebbero teoricamente più chances di andare legalmente a competere alle prossime elezioni del capo dello Stato che per Naval'nyj. Se, certo, il potere nel paese cambierà proprio in questo modo. Tra l'altro di un Führerprinzip di Prochorov è in qualche modo perfino ridicolo parlare: in generale non si vede e non si sente nei momenti chiave della storia politica russa.

Il problema è che qualsiasi futuro presidente russo non sia come Putin e neanche come Medevedev. Che lavori come top manager della Russia esclusivamente per tutto il periodo del contratto prescritto dalla Costituzione e se ne vada al momento giusto. Che non si ritenga il vicario del Signore Iddio o l'ombra del vicario. Per questo bisogna cambiare i meccanismi dello stato, che riproducono capi che non considerano affatto le leggi, né gli interessi dei comuni cittadini.

Infatti neanche Putin inizialmente era stato preso per il capo della nazione. Per di più l'avevano messo alla presidenza dei concreti clan pro-potere come marionetta e garante dell'intangibilità del loro potere e delle loro proprietà. Solo di conseguenza è diventato il garante del potere e delle proprietà di tutt'altre persone. Per di più Putin è diventato un capo senza neanche essere un reale politico pubblico. E Naval'nyj, anche se è un politico pubblico, per ora è non è tanto un capo, quanto una popstar. Se lo si ritiene il capo della futura rivoluzione, neanche qui c'è alcuna garanzia, che si rivelerà proprio "Lenin" e non "Trockij". Il rivolgimento di Ottobre in Russia fu inventato e per molti versi fatto proprio da Trockij, ma in forza di una complessa combinazione di cause storiche (tra cui grazie a una gonfiata opinione di se e alla riluttanza nell'entrare nella lotta di apparato di routine con i compagni di partito) fu messo rapidamente in secondo piano. Adesso nessuno in Russia chiama Trockij "guida del proletariato mondiale" e non è la sua mummia che giace nel Mausoleo. Il problema è che la Russia non si libera dal Führerprinzip senza l'aiuto dei capi. Perché la chiave della liberazione è nella capacità dei governanti di andarsene spontaneamente dal proprio posto. Si deve trovare un capo che sia tanto forte da limitare il proprio governo all'ambito temporale previsto dalla Costituzione. E che sappia fare di questo una regola.

Il debole e politicamente nullo Dmitrij Medvedev ha fatto per il rafforzamento del Führerprinzip nel paese perfino più del suo brutale compagno più vecchio. L'ampliamento del periodo di potere del capo dello stato da 4 a 6 anni all'inizio della legislatura medvedeviana ha dato a Putin i fondamenti legali per governare per altri 12 anni. Se il mandato non fosse stato prolungato e avessero anche tolto dalla Costituzione la parola "consecutivamente" (il divieto di competere per più di due mandati consecutivamente), già ora avremmo un altro paese.

La cosa più buffa che ho letto sull'attuale campagna elettorale moscovita, a dire il vero, era prevalentemente degli autori pro-potere: "Il potere ha deciso di compiere un esperimento coraggioso – tenere elezioni oneste". Se andrà avanti in questo suo coraggioso sperimentalismo, cessando coraggiosamente di rubare su scala industriale, di perseguitare i mezzi di comunicazione di massa scomodi e di fabbricare procedimenti penali contro gli oppositori politici, da noi apparirà una chance di vincere il Führerprinzip. E di non temere più dei bei giovani che intervengono in modo infuocato nella piazza al grido di migliaia di fan entusiasti.

La gente abituata al fatto che la nostra repubblica presidenziale non è governata da uno zar, ma da un manager salariato assunto con i suoi soldi, che ha ricevuto i suoi voti alle elezioni, che se ne andrà al massimo 8 anni dopo cesserà di aspettare la manna celeste dal leader nazionale. Trasformando in tal modo qualsiasi presidente in un Führer. L'alternanza del potere e la sua sottomissione alle leggi dello stato è l'unica possibilità di liberare la Russia dal Führerprinzip. Infatti da noi neanche la sostituzione della monarchia assoluta con il potere sovietico (formalmente collettivo) e poi la repubblica presidenziale hanno finora potuto cambiare la circostanza per cui ogni successivo governante è separato dal trono solo dalla morte, da un rivolgimento di palazzo o da una rivoluzione.

I capi compaiono solo là, dov'è deformato principalmente il ruolo e la missione del potere stesso. Negli stati democratici il potere è una guardia con precise date di inizio e di fine lavoro sulla base dell'osservanza di precise procedure giuridiche. Là non si considerano le elezioni oneste un "esperimento coraggioso": queste sono semplicemente parte del meccanismo statale.

Ciò non significa che il presidente dev'essere timido e impercettibile. Non deve semplicemente ritenersi insostituibile.

Autore: Semën Novoprudskij

Indirizzo della pagina: http://www.novayagazeta.ru/comments/59994.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)


[1] I membri della "camera alta" del parlamento russo, il Consiglio della Federazione, sono nominati per rappresentare i soggetti locali della Federazione Russa. Mosca e San Pietroburgo hanno lo statuto speciale di "città di pertinenza federale".


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