Lo stato sostiene intenzionalmente il mantenimento
sociale con scarse elemosine perché lo sa: la miseria dei Lumpen li
costringe in modo paradossale ad essere ancor più devoti al potere
Più della metà degli elettori russi
siede sull'ago statale di miseri sussidi, stipendi e sovvenzioni e
non sono pronti a cambiare questo sistema con nient'altro. Ogni
presidente eletto da loro diventerà il Putin di turno. Ed è
impossibile correggere la situazione del paese con l'aiuto della
maggioranza.
Karl Marx ci ha regalato la notevole parolina
"Lumpenproletariat". Il Lumpenproletariat classico,
secondo Marx, sono persone che non possono e non vogliono lavorare.
Non avendo né capacità, né norme etiche, non sapendo pianificare
neanche il proprio destino, sono elettori estremamente
irresponsabili e votano per politici altrettanto irresponsabili.
Dopo che nel XX secolo vari stati hanno preso
a pagare sussidi ai Lumpen, lo status dei Lumpen è mutato. Il
Lumpen è rimasto altrettanto irresponsabile, infantile e misero,
tuttavia gli è apparsa una fonte di reddito – la propria
riluttanza a lavorare sponsorizzata dallo stato. Questi si sono
trasformati in un nuovo strato sociale, che chiamerei lo strato
degli stato-dipendenti,
per analogia con i tossicodipendenti: lo strato dei Lumpen di Stato.
Ci porremo una domanda – quante di queste persone
ci sono in Russia?
10 milioni di persone che non
vogliono lavorare
Secondo gli esperti che lavorano sul programma
"Strategia-2020", solo tra gli uomini questi erano 6,3
milioni nel 2009, tra l'altro in 9
anni questo numero è cresciuto di 400 mila (con la caduta della
popolazione in generale). "E' iniziata la riproduzione dei
poveri con la contemporanea formazione in loro di una particolare
subcultura di povertà" – nota "Strategia-2020".
Praticamente tutte queste persone esistono grazie a sussidi da poche
copeche, ma statali.
Mettiamo che il numero di Lumpen di sesso femminile
sia due volte minore che tra gli uomini (tra i poveri russi le donne
sono più attive) e otterremo circa 10 milioni di persone in età
lavorativa che semplicemente non vogliono lavorare. Sono
tante quante oggi in Russia i lavoratori immigrati .
Sono
quasi il 14% del numero totale della popolazione russa in grado di
lavorare, 75,5 milioni di persone.
Osserviamo un paradosso. Nella Russia contemporanea
il lavoro fisico non è pagato male. Un tassista o una
collaboratrice domestica a Mosca, sgobbando, guadagnano fino a 2
mila dollari al mese. Insieme a questo in cittadine e piccoli centri
abitati un'enorme quantità di persone vive con sussidi di 3-4 mila
rubli [1] senza cercare di
mutare il proprio destino. I lavoratori immigrati in Russia
guadagnano più dei Lumpen.
Cos'è un Lumpen dal punto di vista elettorale? E'
un elettore di cui si compra il voto. A spese di chi? A spese di
altri elettori. In una società democratica i Lumpen votano per il
politico che gli promette il più possibile. In una società
autoritaria i Lumpen votano per il maschio-alfa al governo.
700 mila guardiani
La quantità di uomini che non vogliono lavorare non
è esaurito dai Lumpen evidenti conteggiati dalla "Strategia-2020".
Porterò un esempio: sulla strada rotabile
Skolkovskoe [2], là,
dove alla fine di questa costruiscono la città della scienza,
bloccarono il traffico. Inizialmente lo bloccarono con blocchi di
cemento e accanto ai blocchi posero una garitta con dei guardiani.
Ogni giorno stavano là due guardiani – uomini sani di età
lavorativa – e non facevano niente. Poi, in aggiunta ai blocchi di
cemento, bloccarono altri due tratti della strada rotabile e posero
pure una garitta per ciascuno. I guardiani diventarono già quattro.
Poi i blocchi di cemento furono sostituiti da una sbarra e accanto
alla sbarra posero pure un guardiano. Tenendo conto del fatto che i
guardiani da noi sono di turno ogni tre giorni, si ottiene cinque
per quattro – in totale venti uomini sani in età lavorativa che
non fanno niente.
Secondo i dati ufficiali, in Russia 24700 ditte di
sorveglianza riuniscono 678600 specialisti diplomati – o quasi
l'1% della popolazione russa in grado di lavorare.
Tutti questi 700 mila guardiani sono occupati in un
segmento molto specifico del mercato del lavoro. Da una parte, per
ore fisiche non fanno niente (a Skolkovo alcune volte al giorno
sollevano la sbarra per far passare un'auto importante). D'altra
parte, sono capi, anche se piccoli. Una parte importante del loro
lavoro è il senso di superiorità sui semplici cittadini, tanto più
forte quanto meno si distinguono da questi cittadini per livello di
stipendio.
Certo, non tutti questi 700 mila sono Lumpen.
Tuttavia
nella maggior parte dei casi è dubbio che una persona, il cui
lavoro consiste nel non
far passare e fare la guardia,
in qualche momento cominci a lavorare.
La cosa importante è anche che il lavoro di queste
persone non fa aumentare il PIL del paese. Molto spesso fa diminuire
il PIL: in particolare, il lavoro dei guardiani a Skolkovo consiste
nel non permettere ai contribuenti di servirsi di una strada
costruita a spese dei contribuenti.
Lumpen con le mostrine
L'1% della popolazione in grado di lavorare, che
lavorano come guardiani privati, testimonia l'incapacità dello
stato di sostenere l'ordine pubblico. Tra l'altro il numero di
tutori dell'ordine in Russia ha travalicato ogni limite pensabile.
In URSS con la sua popolazione di 300 milioni di
persone nel 1990 per il Ministero degli Interni lavoravano 628 mila
persone, in Russia con la sua popolazione di 140 milioni di persone
i lavoratori del Ministero degli Interni nel 2012 ammontava a 1,1
milioni di persone. In URSS c'era 1 poliziotto su 467 persone. In
Russia c'è 1 poliziotto su 129 persone.
In 20 anni il numero di poliziotti per persona è
addirittura cresciuto formalmente di 3,6 volte. In realtà la cifra
è ancora più alta, perché dal Ministero degli Interni si sono
staccati il Servizio Federale per le Migrazioni, il Servizio
Federale per il Controllo sui Narcotici, ecc. Inoltre in FSO [3],
SVR [4] e FSB [5]
lavorano circa 140 mila persone (senza tener conto del servizio di
frontiera). E' due volte e qualcosa in più che nel Ministero della
Sicurezza Statale nel 1953.
Il numero complessivo di persone formalmente
occupate dalla tutela dell'ordine (Ministero degli Interni, Servizio
Federale per le Migrazioni, FSIN [6],
Servizio Federale per il Controllo sui Narcotici, FSO, FSB, ecc.) in
Russia raccoglie fino a 2 milioni e ammonta a quasi il 3% della
popolazione in grado di lavorare. La crescita del numero dei tutori
dell'ordine, tuttavia, non ha a che fare in alcun modo con il
miglioramento della sicurezza dei cittadini. E' esattamente il
contrario: il livello di criminalità in confronto all'URSS è
cresciuto nettamente. Il livello reale di omicidi in Russia,
evidentemente, ammonta a 40 persone su 100 mila, che è 40 volte più
alto che nell'Europa Occidentale contemporanea ed è paragonabile al
numero di omicidi nell'Inghilterra del XVIII sec., dove non c'era
affatto polizia.
Una crescita così netta del numero di tutori
dell'ordine con una così netta caduta del livello di sicurezza
testimonia che come classe i tutori dell'ordine si sono trasformati
in un tessuto canceroso, che si occupa non della tutela della
società, ma del parassitismo su di essa: cioè in Lumpen.
Tra l'altro, a differenza dei classici Lumpen
declassati, questi non solo non fanno aumentare il PIL, lo fanno
attivamente diminuire. Per guadagnare mille dollari, fanno danni da
milioni all'economia.
Per esempio, si può considerare che in conseguenza
dell'insensata e umiliante procedura di cambiamento del passaporto
interno a 20 e a 45 anni lo stato perde circa 2,4 miliardi di
dollari l'anno. Il volume complessivo di bustarelle che nel
frattempo ricevono i collaboratori del servizio passaporti, si
capisce, è di ordine minore. Il sistema possiede il proprio
demoltiplicatore: per ottenere 1 dollaro di profitto deve fare 20
dollari di danni all'economia.
Lo stesso per gli attacchi al mondo degli affari: se
una banda di Lumpen con le mostrine ha ricattato un uomo d'affari
per un milione di dollari, ciò non significa che un milione di
dollari ha cambiato padrone. Ciò significa che l'economia del paese
(senza considerare i destini umani distrutti) ha subito un danno di
ordine maggiore.
Ancora una volta: il Lumpen con le mostrine non
tutela la società Trae vantaggio dal danno causato alla società,
tra l'altro questo guadagno possiede un suo proprio
demoltiplicatore: per ottenere un rublo di bustarelle è necessario
causare un danno di ordine maggiore. E' chiaro che ogni Lumpen di
Stato del genere voterà sempre per chi gli garantisce una forma di
esistenza parassitaria. E questi sono come minimo due milioni di
voti più i membri delle famiglie. Una pulce voterà sempre per chi
gli da la possibilità di succhiare sangue.
Lumpen con il distintivo
Tutto ciò che si può dire sui Lumpen con le
mostrine, si può dire anche dei funzionari russi. Ognuno
singolarmente può essere una persona decente. Come ceto da
strumento di garanzia del funzionamento dello stato si sono
trasformati in uno strato di parassiti, che fa diminuire il
benessere della società per far aumentare il proprio benessere –
in un'altra forma di Lumpen di Stato.
Prendiamo, per esempio, un'organizzazione come il
Rostechnadzor [7].
Ecco alcune situazioni tipiche Un complesso
industriale metallurgico costruisce un tubo di 70 m di altezza, il
tubo è riempito di gas inerte. Viene il Rostechnadzor e dice: "Il
vostro tubo è alto più di 50 m, su di esso dev'esserci un
ascensore antincendio". E' chiaro che l'ascensore antincendio
fa raddoppiare il costo della costruzione. Ma non è chiaro a che
cacchio serva un ascensore antincendio a un tubo con gas inerte.
Oppure: una fabbrica ristruttura un reparto
elettrolitico. Acquista le apparecchiature più nuove in Germania.
Sopra le vasche nel reparto c'è una gru a portico. Viene il
Rostechnadzor, dice: "Non possiamo far mettere in esercizio il
reparto perché nella gru non c'è un portello". I tentativi di
spiegare che nella gru non c'è un portello perché in essa non c'è
un macchinista non portano a nulla. Non si può neanche tagliare un
portello, se lo tagli, i tedeschi sospenderanno la garanzia.
Di che si occupa de facto il Rostechnadzor? La sua
esistenza è condizione sufficiente per la totale non
concorrenzialità dell'economia russa. I suoi funzionari si
ingegnano di tenere tutta l'industria al livello degli anni '60 in
cambio di una quantità insignificante di bustarelle e di una
qualche quantità di piacere sadico. Eppure si tratta di una
struttura relativamente poco potente e poco nota: non è il
Ministero delle Finanze o il Ministero dei Trasporti.
Come i tutori dell'ordine russi, i funzionari russi
come ceto si sono trasformati in uno strato parassita dell'economia.
In Russia ci sono 1,6 milioni di funzionari. Sono molto meno di 10
milioni di Lumpen Tuttavia, a differenza dei Lumpen, non sono
semplicemente una massa inerte nell'economia. Non esistono grazie ai
sussidi. Esistono perché causano un danno all'economia.
Il volume del mercato dei servizi di corruzione in
Russia ammonta al 25% del PIL. Tuttavia ciò non significa che i
Lumpen con il distintivo tolgono al paese un quarto del denaro che
ha guadagnato.
Grazie a loro ogni persona che lavora guadagna 5-10
volte meno di quanto guadagnerebbe in assenza di Lumpen con il
distintivo. Più povera è la Russia, più ricco è il funzionario.
Lumpen con il diploma
Gli istituti universitari russi da ascensori sociali
si sono trasformati in strumento per la lumpenizzazione della
popolazione.
In URSS aveva ricevuto un'istruzione universitaria
il 25% della popolazione. Il sistema di istruzione universitario era
selettivo, nel proprio reparto di scienze naturali era il migliore
al mondo e giocava un ruolo di ascensore sociale. Nella Russia
contemporanea ha un'istruzione universitaria il 75% della
popolazione.
Il
numero di persone che ogni anno ottiene un diploma supera di una
volta e mezzo il numero dei licenziati delle scuole (molti ottengono
due-tre diplomi). Un'altra questione è il valore reale di questi
diplomi. Spesso è pari a zero.
Chi producono in realtà gli istituti russi?
Risposta: producono persone che hanno disimparato a lavorare e le
cui ambizioni non corrispondono al loro livello di istruzione –
cioè dei Lumpen.
Dove vanno queste persone? Le più fortunate
diventano funzionari, cioè Lumpen con il distintivo, i meno
fortunati riempiono il ceto dei lavoratori statali, cioè di medici
e insegnanti.
Con "medici e insegnanti" in Russia accade
una cosa stupefacente. "Medici e insegnanti" da noi
descrive parte del discorso che non si intersecano. Un aspetto del
discorso è che "medici e insegnanti" sono pagati poco,
sono eroi che con abnegazione curano malati e insegnano ai bambini
per 7 mila rubli [8] al
mese.
D'altra parte, nei blog e sui mezzi di informazione
di massa raccontano continuamente altre storie. Di medici e
insegnanti concreti. Della maternità di Pjatigorsk [9],
in cui è morto un neonato perché avevano artificialmente frenato
il parto alla puerpera perché i medici, che ricevono
sistematicamente bustarelle, non riuscivano a mettersi d'accordo tra
loro su avrebbe assistito il parto gratis.
Dell'ospedale di
Krasnodar [10], in cui un
chirurgo per una settimana ha mandato a casa una madre, al cui
figlio era venuto un ascesso dopo un'iniezione. E dopo l'operazione
la madre con il lattante è stata in corridoio finché al bambino
non si è dissanguato e le è morto tra le braccia.
Non è difficile notare che ci sono vari "medici
e insegnanti". Ci sono "medici e insegnanti"
astratti, che per incomprensibili, ma indubbiamente elevati motivi
lavorano per miseri stipendi. Ma ci sono medici e insegnanti reali,
gran parte dei quali gioca il ruolo di metastasi, che colpiscono
l'organismo sociale russo e diffondono ulteriormente il cancro per i
vasi linfatici.
"A un degno insegnante un degno stipendio"
– si può sentire spesso questo slogan. Ma molti insegnanti sono
degni?
Ancora una volta: non parlo di persone concrete.
Parlo di ceti. In Russia ci sono sbirri onesti, ottimi insegnanti e
medici-eroi. Ma la statistica è implacabile. Il nostro paese è al
quinto posto al mondo per numero di medici per persona e il 130°
posto al mondo per efficienza del sistema sanitario.
Ciò
significa che, per quanto sia cinico dal punto di vista
dell'organizzazione della società, la principale funzione dei
medici in Russia non è la fornitura di servizi sanitari. E' la
creazione di un'atmosfera di dipendenza dallo stato (così come
degli insegnanti, tra l'altro).
Medici e insegnanti stessi sono stato-dipendenti e
con la loro esistenza ostacolano la creazione di un mercato dei
servizi sanitari e di istruzione, formando in cambio la
stato-dipendenza in quel che riguarda la medicina e l'istruzione.
Andate in qualsiasi commissione elettorale, in cui a Putin è stato
conteggiato quasi il 70% alle elezioni presidenziali e vedrete là
medici e insegnanti. Stato-dipendenti, supporto del regime.
Il numero complessivo di insegnanti in Russia è di
1,36 milioni di persone, di professori – 341 mila persone. Il
numero complessivo di medici in Russia ammonta a 690 mila persone.
Pensionati
Il numero di pensionati in Russia ammonta a 40
milioni di persone. (12 milioni di esse continuano a lavorare). Sono
circa il 40% dei voti degli elettori.
In un paese con un economia di mercato e un sistema
di cumulo delle pensioni il pensionato è una delle categorie più
libere e benestanti della popolazione. Sì, il suo reddito è minore
di quando lavorava, ma anche le sue spese sono di molte volte
inferiori. Ha una propria casa, per cui è stato pagato il debito; i
suoi figli sono cresciuti da tempo, non spende per la loro
istruzione; i fondi in cui ha investito il denaro danno un reddito
stabile. Chi fa crociere oceaniche? I pensionati. Chi si compra
immobili ai Caraibi o a Cipro? I pensionati.
Non è così in Russia: un pensionato ha lavorato
per tutta la sua vita, dando tutto allo stato e verso la fine della
vita dipende dallo stato, che gli da degli spiccioli e non ha dove
prendere più denaro. Poche unità tra i pensionati russi sono
persone libere e benestanti. Come strato sociale per loro è
caratteristica la sindrome di Stoccolma. Il pensionato ricorda anche
che questo stato lo ha derubato, ma è stato-dipendente. Sa che
l'unico che può dargli denaro è lo stato e in forza dei propri
interessi sociali (come strato) voterà sempre per chi promette di
dare, distribuire e dividere – perché a 70 anni il pensionato non
ha alcun altro mezzo di guadagnare denaro.
Capki [11]
invece di coltivatori diretti, dolbiny invece di uomini
d'affari
Il ceto dominante della Russia sono i funzionari e
gli uomini delle strutture armate, che si arricchiscono a spese del
fatto che il paese si impoverisce e conta realmente circa 5-6
milioni di persone. Insieme ai membri delle loro famiglie sono già
circa il 10% degli elettori. A dirla essenzialmente, è la classe
media russa. Proprio queste persone comprano macchine e
appartamenti, siedono nei ristoranti e visitano boutique Se nel XIX
sec. per classe media si intendeva la borghesia indipendente, in
Russia la classe media sono sbirri e funzionari.
Al contempo il supporto del potere sono sempre più
larghi strati di persone prive per pretesti plausibili di fonti
indipendenti di reddito ed equipaggiati dallo stato. Sono 40 milioni
di pensionati, 10 milioni di veri Lumpen, che esistono grazie a
questo o quel sussidio; sono 2,5 milioni di medici e insegnanti.
Coltivatori
diretti, operai e uomini d'affari in Russia ammontano a meno della
metà degli elettori.
Ma perfino questi sono per molti versi
stato-dipendenti.
Secondo le possibilità gli agricoltori indipendenti
in Russia sono stati sostituiti da capki, che prendono la
terra con la violenza e spadroneggiano, ottenendo prestiti dallo
stato. Gran parte degli operai lavora per compagnie statali e
imprese tipo l'"Uralvagonzavod" [12],
che sono incapaci di esistere senza sostegno dello stato. Per quanto
riguarda il mondo degli affari, in Russia ci sono meno borghesi che
dolbiny (alte cariche con interessi nel mondo degli affari,
secondo la fortunata espressione del capo della NRK [13]
Aleksandr Lebedev). Il mondo degli affari russo come classe,
evidentemente, vincerà con l'eliminazione dello stato putiniano. Ma
molti concreti uomini d'affari – dal padrone della Rusal [14]
Oleg Deripaska al "maggior agricoltore d'Europa", il
governatore Tkačëv
– perderanno.
Il meccanismo di lumpenizzazione statale del paese
per il proprio corretto funzionamento richiede ancora un altro ceto:
i lavoratori immigrati-schiavi. I lavoratori immigrati fanno un
lavoro troppo a basso costo perché per una persona con un sussidio
di 100-150 dollari abbia senso (tenendo conto delle spese per
abitazione e trasporti) trasferirsi da un piccolo centro abitato in
una grande città e permettono ai funzionari di appropriarsi del
denaro di quei lavori fisici che altrimenti sarebbero un buon aiuto
per studenti e pensionati.
Essenzialmente l'ideale dello stato putiniano è
questo. In cima i parassiti di stato (con distintivi e mostrine), in
basso gli stato-dipendenti (il medico, l'insegnante, il disoccupato)
e del tutto in basso i lavoratori immigrati-schiavi. L'aspirazione
del potere è che il massimo numero di elettori sia stato-dipendente
e che il minimo numero di essi sia libero. "La morte nazionale
del popolo russo è il corso per cui porta il paese l'attuale potere
russo", – scrive Michail Dmitriev nell'ultimo rapporto del
CSR [15].
La degenerazione della nazione
"Vladimir Putin non governa il paese da se e
neanche a nome dei famigerati uomini delle strutture armate, ma
rappresenta politicamente l'incredibilmente maturato ceto
parassitario, che grazie a lui si è costituito come classe
dominante", – scrive Vladimir Pastuchov nel proprio articolo
"Lo stato della dittatura del Lumpenproletariat".
In realtà tale struttura della popolazione è
caratteristica di molte società contemporanee. In Europa e negli
USA cresce cronicamente il numero di impiegati statali, compagnie
statali e lavoratori statali. E quelli che dipendono dallo stato –
in primo luogo insegnanti e politici – diventano le guide della
filosofia del "nanny state".
L'incentivazione del mantenimento sociale è
caratteristico anche di strutture chiuse mafiose e autoritarie. Il
mantenimento sociale è incentivato da HAMAS – nella striscia di
Gaza si sostiene intenzionalmente un livello di violenza e
instabilità in cui fonti di denaro, tranne HAMAS, non ci sono.
All'incirca allo stesso modo era organizzata la città di Medellin
sotto Pablo Escobar. Gli abitanti della città dovevano la propria
miseria ai signori della droga, ma al contempo idolatravano Pablo
Escobar perché era l'unico benefattore e l'unica fonte di denaro.
Una delle evidenti differenze tra i sistemi
democratici e mafiosi di mantenimento sta nel fatto che la
democrazia garantisce un alto reddito agli assistiti. Al contrario
il sistema mafioso garantisce agli assistiti un reddito estremamente
basso, ma in modo paradossale al contempo la devozione dei Lumpen al
maschio-alfa non diminuisce, ma cresce. Il misero siciliano è
devoto al proprio "don" ben più del disoccupato americano
al presidente Obama.
La Russia si può paragonare a una clinica per
tossicodipendenti, i cui medici invece di curare si occupano di
vendere eroina ai pazienti. I medici in questa clinica sono
criminali, ma ciò non significa che se si incarcerassero tutti i
medici, i pazienti smetterebbero subito di essere tossicodipendenti.
Ogni singolo paziente di questa clinica può voler
smettere con la droga. Ma se si offre ai pazienti il diritto di
voto, la maggior parte di essi voterà per la fornitura
obbligatoria, generale e gratuita di droga ai cittadini.
Stato-dipendenti
in Russia sono più della metà degli elettori.
In tali condizioni è poco cambiare il capo della
clinica. Senza una radicale riduzione di sbirri e funzionari e una
revisione dei loro poteri, senza una radicale revisione dei modelli
fiscali, senza una ricostruzione dell'istruzione e delle garanzie
sanitarie e pensionistiche ogni nuovo capo della clinica diventerà
un secondo Putin.
In Russia è indispensabile eliminare il sistema di
lumpenizzazione statale, che genera tanto i parassiti dello stato in
alto, quanto quelli che dipendono da esso in basso. In un paese dove
la maggioranza è composta da Lumpen di Stato è impossibile far
qualcosa con l'aiuto della maggioranza. Ma si tratta della
sopravvivenza della nazione.
Julija Latynina, "Novaja gazeta",
http://www.novayagazeta.ru/columns/55478.html
(traduzione e note di Matteo Mazzoni)