La mafia dei Neputin [1]
Ancor prima dell'esito delle elezioni presidenziali la "Novaja gazeta" è venuta a sapere dove Putin perderà alla grande. E' il borgo di Bisert' nella regione di Sverdlovsk [2]
18.02.2012
Ancor prima dell'esito delle elezioni presidenziali la "Novaja gazeta" è venuta a sapere dove Putin perderà alla grande. E' la cittadina di Bisert' nella regione di Sverdlovsk.
Il borgo di tipo cittadino di Bisert' è a 109 chilometri da Ekaterinburg. Da altri borghi del genere sparsi per tutto il paese non si distingue praticamente in nulla: disperazione totale, funzionari ladri, uomini che si ubriacano incessantemente e tra i giovani un'alta percentuale di tossicodipendenti.
L'impresa Uralsel'maš, che ha formato la città e produceva apparecchiature aeronautiche, è in bancarotta già da sei anni e il complesso sportivo locale da tempo è stato portato via per farne legname. Le uniche fonti di reddito e di nutrimento sono il piccolo commercio, i funghi, la caccia e il bracconaggio. A dire il vero, c'è un proprio istituto tecnico e una scuola d'arte infantile.
Tra l'altro anche qui ci sono i propri eroi e le proprie leggende. Come assicurano gli anziani del posto, proprio a Bisert' entrò nel partito l'allora ancor giovane agrimensore Leonid Brežnev, che diventò in seguito segretario generale del CC del PCUS. Gli dette la tessera del partito il segretario della cellula del partito Ivan Ivanovič Neputin. Secondo i vecchietti, il segretario IIN sperava molto che Brežnev sposasse sua nipote, ma per qualche motivo la cosa non si fece.
Neputin è uno dei cognomi più diffusi a Bisert' e nel borgo ne vivono 203.
In vari anni tra loro ci sono stati sia stacanovisti, sia eroi della VOV [3] e nel cimitero locale riposa il 19enne Aleksej Neputin, morto in un incidente aereo durante la seconda guerra cecena.
I Neputin a Bisert' si sono "accomodati" ovunque: nella polizia, nel mercato, nelle scuole. E perfino la proprietaria della ditta più ricca, per le misure locali, è Larisa Neputina (coniuge dell'ex sindaco). Non si offendono di nulla e in loro presenza li chiamano la "mafia dei Neputin".
Una particolare fioritura della mafia dei Neputin è giunta negli anni 2004-2009, quando come capo dell'amministrazione lavorava il membro di "Russia Unita" Valerij Neputin. Ma in seguito nei confronti del funzionario furono aperti due procedimenti penali e con questo la sua biografia fu piuttosto danneggiata.
La maggior parte dei Neputin del borgo ritiene che di tutto sia colpevole il cognome del capo, che ha causato chiacchiere non necessarie negli uffici in alto. Tuttavia, secondo le indagini, il funzionario trasferì quasi cinque milioni di rubli [4] sul conto della Spa Proektteploremont per la ricostruzione di un edificio e l'attrezzatura di un locale caldaie e poi avrebbe preso una piccola tangente con questi soldi.
Oltre a tutto nei materiali del procedimento penale si conserva una lettera degli abitanti di Bisert'. Cito: "Sullo sfondo della povera vita della popolazione del nostro borgo la gente è indignata per il fatto che per il compleanno di suo figlio Aleksandr (in precedenza sospettato di aver preso parte allo stupro di gruppo di una minorenne) il sindaco di Bisert' Neputin V.A., in presenza di invitati, gli ha fatto un regalo – un milione di rubli [5] in contanti! Lascia a desiderare anche il profilo morale dell'altro figlio – Gennadij, che fu arrestato dagli agenti del GIBDD [6] per aver guidato un'auto in stato di ubriachezza".
A sua volta il signor Neputin dichiarò più di una volta di esser stato messo in trappola dai propri nemici.
Di questa storia scrissero tutti i mezzi di comunicazione di massa degli Urali e il risultato non ha potuto non riflettersi sulla politica interna: alle prossime elezioni dei deputati del consiglio del borgo dei Neputin si è candidato solo l'ex sindaco, passato ai comunisti. Ma a ben vedere ha poche chance.
Ma in generale i problemi per i Neputin sono cominciati ben prima – con l'arrivo degli anni Duemila, quando al trono del Cremlino è asceso VVP [7].
Inizialmente nel borgo tutti risero soprattutto, ma poi fu tutt'altro che uno scherzo.
– Andarsene dal borgo con questo cognome è semplicemente impossibile, – si scalda l'autista Aleksej Neputin. – Dovunque tu vada a impiegarti cominciano a sgranare gli occhi come in un museo e poi ti arriva ogni tipo di punzecchiatura. Ecco che è tornato. E quando finirà tutto questo?
Tra l'altro soffrono non solo i grandi, ma anche i piccoli Neputin.
– Mia figlia è giunta da scuola in lacrime, – ha raccontato il meccanico Sergej Neputin. – L'insegnante ha preso a raccontare di Putin e i bambini si sono messi a sghignazzare e a pungere Nataška.
– Per chi voterà il 4 marzo? – chiedo.
– Per Zjuganov! E tutti i nostri ci andranno. Non sopporteremo altri 12 di questo manicomio.
L'attuale capo di Bisert' Vladimir Roškevič alla vigilia delle elezioni è sulle spine e già comincia a pensare a un nuovo posto di lavoro. Ciò è pure comprensibile: alle elezioni presidenziali del 2004 per Putin votò il 53% e per Zjuganov il 47%. Ma allora anche se debolmente "teneva duro" la Uralsel'maš. Adesso la fabbrica è ferma e, secondo tutte le previsioni, il 90% degli abitanti darà il suo voto al candidato dei comunisti.
Sugli umori di protesta ha influenza anche una circostanza di non poca importanza: a ottobre dello scorso anno nella rete elettrica locale c'è stato un salto di tensione e a metà degli abitanti sono bruciati televisori, computer e lavatrici.
L'ode a Putin
Al contempo Bisert' vive la propria vita provinciale. Certo, qui non è Mosca o Piter [8], dove ogni giorno brucia qualcosa, uccidono qualcuno o fanno arresti per bustarelle. Ma neanche qui mancano gli avvenimenti. Per esempio, gli abitanti del borgo discutono ancora la recente emergenza, in conseguenza della quale nel bel mezzo dell'inverno la gente è rimasta senza riscaldamento. Come si è chiarito, i fornitori avevano allungato il mazut [9] con un 40% d'acqua e le caldaie si erano bloccate.
Non poco rumore ha fatto anche la gru da costruzione caduta l'anno scorso – morì una gruista 40enne.
Tra l'altro nel villaggio ci sono anche personaggi famosi. Il primo di essi è il diplomato della scuola n. 2 [10] di Bisert' Saša Surovcev. Ancora allievo di decima classe [11], creò l'"Ode a Putin" e la inviò al Cremlino. Cito:
Io mi inchino davanti a Lei,
O mio grande signore,
Lei è un comandante, un ispiratore
E per la Russia Lei è l'unico!
L'unico che porterà la grande potenza
Sul piedistallo degli anni passati,
Che farà tornare l'antica gloria
E la gioia delle vittorie militari.
Lei è il Presidente e per il popolo
Lei, senza dubbio, è un ideale.
Nell'oblio degli anni è giunta la libertà,
Che ogni russo aspettava.
Aspettava con tormento, cercando di indovinare,
Quando la Russia si sarebbe messa a fiorire
Ed ecco che è arrivato il mio istante desiderato:
Putin dietro a se ci porterà!
Ci porterà alla vittoria e al successo,
Al momento di gioia santa.
Ogni difficile ostacolo
Abbatterà con una mano!
Come Pietro I imperatore
Della Russia fece un re,
Così Lei, di potere assoluto imitatore,
Ha tolto la Patria dalle secche.
Alla fine della lettera il giovane talento chiese che gli fosse donato un computer. Ma non gli andò male: dal Cremlino gli mandarono solo una canottiera con l'immagine di Putin.
Ora Saša Surovcev è andato nettamente avanti: ha finito l'università federale degli Urali "El'cin" e si è candidato alle elezioni locali.
Il secondo personaggio famoso è Vladimir Kuz'minych, che prese parte alla trasmissione televisiva "Pole čudes" [12]. Tutto il borgo raccolse regali: i bravi artigiani locali cucirono una papacha [13] per Jakubovič [14] e prepararono un frustino da atamano [15]. Alla Casa della Creatività fecero un pannello decorato a fiori e altri vicini portarono barattoli di confettura. Solo i Neputin non regalarono nulla.
Sergej Kanev, "Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/society/51107.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1] Neputin significa "Non Putin" e il titolo originale Neputinskaja mafija si può tradurre anche come "La mafia non putiniana".
[2] Cioè quella che fa capo alla città di Ekaterinburg (nella Russia asiatica ai piedi degli Urali), chiamata Sverdlovsk in epoca sovietica.
[3] Velikaja Otečestvennaja Vojna (Grande Guerra Patriottica), la guerra dell'URSS contro gli invasori nazifascisti.
[4] Circa 127.000 euro.
[5] Circa 25.400 euro.
[6] Gosudarstvennaja Inspekcija po Bezopasnosti Dorožnogo Dviženija (Ispettorato Statale per la Sicurezza del Traffico Stradale), in pratica la polizia stradale.
[7] Vladimir Vladimirovič Putin (ma in russo VVP sta anche per Vnutrennij Valovoj Produkt – Prodotto Interno Lordo).
[8] Nome colloquiale di San Pietroburgo.
[9] Tipo di olio combustibile.
[10] Le scuole russe non hanno nomi, sono semplicemente numerate.
[11] Equivalente alla nostra seconda superiore.
[12] "Il Campo dei Miracoli", versione russa della "Ruota della Fortuna".
[13] Tipico cappello di pelo cosacco.
[14] Leonid Arkad'evič Jakubovič, conduttore di "Pole čudes".
[15] Sorta di generale cosacco.
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