13 novembre 2011

A proposito del disastro di Smolensk

"Attentato a Smolensk"

demonica, 29 marzo 2011 – 12.42

Autore – Leszek Szymowski (nato nel 1981 a Cracovia), laureato all'Università di Varsavia, giornalista investigativo e fotografo, pubblicista ("Agora" [1], "Gazeta Polska" [2], "Najwyższy Czas" [3], "Warszawska Gazeta" [4], "Wprost" [5]). Collaboratore di "Misja Specjalna" [6] e "30 minut extra" [7]. Dal 10 aprile 2010 conduce un'indagine giornalistica sul disastro di Smolensk.

Nel libro pubblicato nel marzo 2011, il cui sottotitolo suona "11 mesi dopo il disastro del Tu-154”, descrive i risultati della propria indagine. Smaschera l'operato della procura russa, che non ha lo scopo di spiegare le cause del disastro del Tupolev, ma di avvalorare la versione sull'errore dei piloti. Presenta fatti, dichiarazioni di persone legate ai servizi segreti, all'aeronautica (soprattutto militare), ai testimoni degli avvenimenti. Ma non solo – presenta pure l'analisi delle ragioni dell'attentato, le omissioni dei servizi segreti, i metodi di disinformazioni da parte del nostro governo e di quello russo, della nostra procura e di quella russa, della nostra commissione di inchiesta e di quella russa.

L'autore riporta nel libro la dichiarazione e la testimonianza del prof. Mirosław Dakowski, fisico, autorità di livello mondiale. Ogni frase di questo libro è importante e ci avvicina alla spiegazione del crimine compiuto ai danni dei più importanti, migliori, patriottici cittadini del nostro Paese.

Un brano del libro che riguarda le foto satellitari del giorno 10 aprile 2010, trasmesse alla Polonia:

"Conversazione con un ufficiale dell'Agenzia di Sicurezza Interna:

In quali circostanze queste foto finirono in Polonia?

– Gli stessi servizi americani di propria iniziativa organizzarono incontri di lavoro con alcuni rappresentanti dei nostri servizi… Si giunse a un incontro fuori dalla Polonia… Gli americani dissero che i satelliti della NSA [8] avevano filmato l'intero volo del Tupolev e registrato anche il momento del cosiddetto "disastro".

Cosa filmarono i satelliti il 10 aprile?

– Filmarono il volo del Tupolev e il momento del suo atterraggio. Da questi filmati risulta che l'aereo atterrò nel fango nel bosco presso l'aeroporto, un po' ammaccato e danneggiato, ma atterrò. Le foto fatte un istante più tardi presentano già il relitto del Tupolev, i cui frammenti sono sparpagliati. E' già l'effetto dell'esplosione…

Cos'è stato di queste foto?

– Prendemmo alcune di esse dagli americani, poi scrivemmo una nota al capo dell'Agenzia di Sicurezza Interna Krzysztof Bondaryk, in cui presentavamo il corso dell'incontro con gli americani e la loro offerta riguardante le foto e allegammo le foto che ci dettero gli americani. Pensammo che avremmo subito avuto una reazione e che i superiori ci avrebbero ordinato ufficialmente di intervenire con la parte americana perché queste foto finissero in mano nostra. Con nostro stupore così non avvenne. Sulla base di ciò che sentì Bondaryk scrisse in proposito una nota al premier Tusk, ma Tusk non si decise ad approfittare dell'offerta degli americani. In ogni caso ufficialmente non si giunse a un successivo incontro.

E non ufficialmente?

– Non ufficialmente sì. E allora gli americani dissero che se il governo polacco agiva in quel modo, era un tradimento degli interessi nazionali e un tradimento degli alleati della NATO, poiché significava che il governo di Donald Tusk partecipava ad un inganno con la Russia. E cancellava le tracce dell'omicidio del presidente di un paese della NATO.

E cos'è stato poi di quelle foto?

– Non lo so. Chiedilo a Tusk o a Bondaryk. Ma gli americani ci dettero delle copie di quelle foto e di quei filmati."

Il seguente brano riguarda la presenza del colonnello Krasnokutskij sulla torre di controllo a Smolensk:

"Il maggiore dell'agenzia di intelligence:

– Ovviamente è falsa la notizia data dai russi che i registratori delle conversazioni sulla torre non funzionavano. Abbiamo ottenuto le registrazioni delle conversazioni dei controllori e le conversazioni di Krasnokutskij con la "Logika" [9] – propriamente solo una conversazione. Non posso dire in che modo la facemmo, poiché è un segreto di Stato. Dirò solo che i contenuti che ottenemmo sono diametralmente diversi dai contenuti che ha presentato il MAK [10]. Le registrazioni furono mandate a tradurre. La nostra traduttrice, che se ne occupò, dopo la traduzione dell'intera conversazione svenne quasi per il terrore. In questa registrazione era fissata la raccomandazione data da Krasnokutskij attraverso la "Logika". Era una raccomandazione che avvalora la tesi dell'attentato. Era un momento dopo le 8.20. Il segnale da Mosca portò al blocco della connessione del telefono satellitare del presidente Kaczyński e all'interruzione della sua conversazione con il fratello."

Dopo che all'aeroporto furono accese le sirene d'allarme sul posto comparvero squadre di soccorso, investigatori dell'OMON [11], medici e squadre di soccorso dello FSB [12]. Tra loro c'era il colonnello Nikita Sergeevič Pavlenko – vice-capo dell'OMON. Il giorno seguente, in una conversazione con il procuratore, Pavlenko testimoniò che sabato 10 aprile aveva un giorno libero pianificato, ma fu chiamato con una telefonata improvvisa dal capo, che gli ordinò di andare all'aeroporto Severnyj [13], dove si era schiantato l'aereo con il presidente polacco. Causò sorpresa agli inquirenti che dall'altra parte della città il colonnello Pavlenko giunse in auto nel giro di qualche minuto.

L'intelligence polacca deliberò di verificare questa relazione attraverso il cartellino di traffico telefonico dell'ufficiale. Risultò che il colonnello Pavlenko ricevette l'unica telefonata di quel giorno alle ore 8.31, e quindi mentre (secondo il MAK) l'aereo con Lech Kaczyński a bordo era ancora in aria."

Nella sezione "Bilancio" – "le 10 maggiori bugie di Smolensk":

1. Il Tupolev presidenziale volava verso Smolensk registrato come volo internazionale.

Falso: Era un Tupolev governativo e il suo volo per Smolensk era un volo militare.

2. L'equipaggio dell'aereo era inesperto e compì errori madornali. I maggiori furono la sottovalutazione delle raccomandazioni dei controllori di volo e il tentativo di atterraggio.

Falso: I piloti erano ottimamente istruiti, avevano grande esperienza e il controllore più volte dette l'ok all'atterraggio, dicendo "pista libera".

3. Alle ore 8.41, dopo aver urtato una betulla, il Tupolev si capovolse e si schiantò a terra. La forza dell'impatto uccise tutti i passeggeri. Nessuno sopravvisse.

Falso: il Tupolev tagliò gli alberi, ma ammaccato fece un atterraggio d'emergenza nel fango. Alle 8.39 lo squarciò la forza dell'esplosione di una bomba termobarica e anche questa uccise parte dei passeggeri. Quelli che sopravvissero furono ammazzati a colpi d'arma da fuoco.

4. Il film girato sul luogo della tragedia con il telefono cellulare da Volodja Safonenko [14] non ha alcun significato e i rumori registrati là provengono dall'esplosione delle munizioni di un funzionario dell'Ufficio di Sicurezza del Governo.

Falso: Volodja Safonenko non ha girato questo film. I rumori di spari provenivano da armi da fuoco e il film è la prova che i passeggeri che sopravvissero furono ammazzati.

5. Fin dalle prime ora l'indagine fu condotta insieme da Polonia e Russia e la collaborazione si svolse in modo notevole e fu condotta secondo i migliori standard.

Falso: il governo Tusk consegnò ai russi l'indagine sul disastro di Smolensk e la procura polacca fin dai primi giorni ebbe ben poco da dire. E gli stessi russi ordirono inganni dai primi minuti.

6. Fin dalle prime ore le famiglie delle vittime furono circondati delle maggiori cure, gli fu assicurato l'aiuto legale e psicologico e la partecipazione alle operazioni. Tutti i resti delle vittime furono identificati e trasportati in Polonia.

Falso: le famiglie delle vittime furono umiliate fin dall'inizio, gli fu reso difficile l'acceso ai materiali dell'indagine, le bare trasportate in Polonia furono saldate e non gli fu permesso di aprirle.

7. Gli inquirenti russi e polacchi, considerando l'importanza della questione, fin dall'inizio informarono accuratamente l'opinione pubblica sui progressi delle indagini e le più importanti conclusioni.

Falso: Fin dai primi minuti dopo il disastro avemmo a che fare con un'azione di disinformazione ben organizzata. Mentirono gli inquirenti russi e polacchi, il MAK e entrambi i governi.

8. I servizi russi non avevano il minimo interesse ad uccidere Lech Kaczyński, poiché qualche mese dopo avrebbe cessato di essere presidente e sarebbe passato nell'oblio politico.

Falso: Lech Kaczyński avrebbe potuto vincere di nuovo le elezioni. Danneggiava la politica dell'imperialismo russo, poiché portò la Georgia nella NATO, rafforzò l'indipendenza della Polonia, operò per lo scioglimento del WSI [15] e si oppose a una stesura sconveniente dell'accordo sul gas.

9. Dopo la morte di Kaczyński le relazioni con la Russia furono normalizzate e i rapporti tra i due paesi diventarono infine corretti.

Falso: La politica estera polacca virò in senso filo-russo e il servilismo del governo e del presidente nei confronti della Russia raggiunse misure inimmaginabili.

10. La morte di Lech Kaczyński fu il risultato di un disastro che fu effetto di un intreccio di una serie di circostanze sfortunate [16].

Falso: Lech Kaczyński fu ammazzato."

Infine l'ultima citazione dal libro di Leszek Szymowski:

"Nel gennaio 2011 i sondaggi mostravano un 40% di sostegno popolare al governo della Piattaforma Civica e dello stesso premier e un sostegno altrettanto alto al presidente Bronisław Komorowski.

QUO VADIS, POLONIA? „

Il libro si può ordinare:

http://www.warszawskagazeta.pl/component/contact...

Dal blog "Niepoprawni.pl" [17]: http://niepoprawni.pl/blog/2376/zamach-w-smolensku



Note

[1] "Agorà", gruppo editoriale.

[2] "Giornale Polacco", settimanale conservatore.

[3] "Il Tempo Più Importante", settimanale moderato.

[4] "Giornale di Varsavia", settimanale di orientamento politico non ben precisato.

[5] "Direttamente", settimanale di centro.

[6] "Missione Speciale", programma di informazione della TV pubblica.

[7] "30 minuti extra", programma di informazione della TV pubblica.

[8] National Security Agency (Agenzia Nazionale di Sicurezza), il servizio segreto interno.

[9] Istituzione non ben specificata.

[10] Mežgosudarstvennyj Aviacionnyj Komitet (Comitato Interstatale dell'Aviazione), ente che controlla i voli nella CSI.

[11] Otdel Milicii Osobogo Naznačenija (Sezione di Polizia con Compiti Speciali).

[12] Federal'naja Služba Bezopasnosti (Servizio Federale di Sicurezza), il principale servizio segreto russo.

[13] "Settentrionale".

[14] Operaio di una stazione di servizio nei pressi del luogo della tragedia.

[15] Wojskowa Slużba Informacyjna (Servizio di Intelligence Militare).

[16] La frase a dir poco contorta riflette fedelmente l'originale.

[17] Niepoprawni significa "scorretti".


http://matteobloggato.blogspot.com/2011/11/ma-il-disastro-di-smolensk-fu-davvero.html

Nessun commento: