29 maggio 2011

A proposito di "Russia Unita" (II)

Tutto è nostro!




A Piter [1] “Russia Unita” ha deciso di usare “il nostro tutto” [2] – i ritratti di Puškin e Dostoevskij – per porre su di essi il proprio logo. Lo scandalo è stato sollevato dai blogger. “Russia Unita” si scusa


Per l'appunto oggi, 27 maggio, Piter compie 308 anni.

Tuttavia gli auguri di “Russia Unita” – che hanno dato scandalo poco prima della solennità – i pietroburghesi non li vedranno più. Ma anche difficilmente li dimenticheranno. Così nessuno gli aveva ancora fatto gli auguri. Per amor di pathos il partito del potere ha fatto alzare dalle tombe perfino quelli che non gli sono mai stari vicini, ma lo hanno anche del tutto odiato [3]: Aleksandr Puškin, Michail Lomonosov [4], Fëdor Dostoevskij, Vasilij Žukovskij [5], Il'ja Repin [6], Michail Vrubel' [7], Dmitrij Mendeleev, Anna Achmatova [8], Ol'ga Berggol'c [9], Aleksandr Benua [10], Vladimir Bechterev [11], Aleksandr Blok [12], Agrippina Vaganova [13], Iosif Brodskij, Dmitrij Lichačëv, Ivan Pavlov, Georgij Tovstonogov [14], Kirill Lavrov, Dmitrij Šostakovič, Viktor Coj [15] e altri – in tutto 25 indubbi geni. Di per se l'idea – che personalità scomparse da tempo, ma rimaste nella memoria dessero un'occhiata ai cittadini durante la festa – non era cattiva. Se non l'avessero immeschinita: sulle teste dei morti hanno calcato un “cappello vivo” [16]un copricapo con logo, emblema e auguri di “Russia Unita”.

Chi, dove, quando

In tutto, come hanno comunicato alla “Novaja gazeta” all'ufficio regionale di “Russia Unita”, per il Compleanno di Pietroburgo hanno stampato (preparato) 69 copie in 25 varianti di manifesti con fotografie e nomi di persone note. Gli SR [17] contestano le cifre: secondo i loro dati, non meno di 500 esemplari hanno inondato la città. Le raffigurazioni sono state poste circa una settimana fa nei quartieri centrali della città (alle fermate dei mezzi pubblici) e nel mertò (nei vagoni e nei corridoi). “Staranno appesi fino a fine maggio, – hanno promesso i membri di “Russia Unita” e hanno sottolineato a ogni angolo: queste non sono PR del partito”. Commentare è superfluo. Guardate il manifesto [18].

Tutti gli eredi di Piter delle grandi personalità del passato si sono imbattuti nei volti degli antenati in un contesto inatteso per caso nelle strade cittadine solo il 24-25 maggio. Altri li hanno visti su Internet solo ieri. L'attore Aleksej Devotčenko ha posto la foto del manifesto e il commento nel proprio blog:

Ho visto oggi nel metrò l'ennesima immagine augurale di “Russia Unita” per il Giorno della Città… Beccati questo! Pienamente secondo programma! Puškin fa gli auguri – il logo è stampato! L'accademico Lichačëv - pure! Viktor Coj – e anche qui lo stesso! Beh, a Tovstonogov Dio stesso ha ordinato di stare vicino a quel mostruoso animale [19]… C'è pure UN QUALCHE [20] limite alla sfacciataggine, al cinismo, alla cafonaggine e allo sciacallaggio intellettuale di “Russia Unita”? – chiede. – Da una parte è chiaro – la sezione di Piter di “Russia Unita” ha fatto come “volti” di chi fa gli auguri persone universalmente note e SCOMPARSE. Dice, i morti non hanno vergogna… D'altra parte (e anche questo è chiaro), NESSUNO degli attualmente sani e davvero DEGNI e INSIGNI pietroburghesi (Granin [21], Strugackij [22], Basilašvili [23], Gordin) non avrebbero mai dato il consenso all'uso delle proprie immagine a ladri e farabutti…”

Non avrebbero dati il consenso neanche i defunti – di questo hanno convinto la “Novaja gazeta” i loro amici intimi e i loro familiari:

Anastasija Šostakovič,
pronipote del compositore, pianista, direttore d'orchestra Dmitrij Šostakovič:

– Due giorni fa mi ha mandato una foto del bisnonno un'amica che vive a Piter. Ha visto un manifesto per strada e subito ha capito che la nostra famiglia non poteva essere legata ad esso, perché non avrebbe mai potuto esserci legata. Tutti conoscono i nostri umori. Non abbiamo alcuna relazione con il partito “Russia Unita”. Ho telefonato sul momento a mia nonna – Galina Dmitrievna, figlia di Šostakovič. E' rimasta sorpresa. Si è dispiaciuta. Ho sentito nella sua voce tristezza e dolore senza fine: non capiva, come ci si può difendere da queste cose?

La cosa più offensiva: negli interessi di chi Šostakovič reclamizza “Russia Unita”! E' spaventoso. E' orribile. E' un disonore per la nostra famiglia.

Se “Russia Unita” agisce negli interessi della società, ciò significa che gli interessi della mia famiglia non coincidono con gli interessi di quella società che ha bisogno di “Russia Unita”.

Hanno preso e assunto una persona nel partito dopo la sua morte. Mi pare che con questo siano stati violati molti nostri diritti. Certo, il potere può dimostrare ciò che vuole. Tranne che Šostakovič debba reclamizzarlo.

Vera Kurbatova,
pronipote dell'accademico Dmitrij Lichačëv:

Mi ha mandato un link alla foto con il manifesto del bisnonno Nastja Šostakovič (entrambe le ragazze sono collaboratrici del canale televisivo “Dožd'” nota del redattore). Io e lei siamo rimaste estremamente insoddisfatte e perplesse. Ancora non capisco: come un partito – non importa quale, uno qualsiasi, – ha potuto osare prendere i ritratti di grandi personalità e semplicemente incollare su di esse enormi copricapi con il proprio nome? Se reclamizzassero così un dentifricio o una confettura di lamponi – anche questo sarebbe anti-etico e disonesto. Non penso neanche che volessero fare il meglio e sia andata come sempre [24]. Penso che il partito “Russia Unita” non abbia il più elementare concetto di etica. L'intelligenza non gli sta neanche vicino.

Che fare con questo? La cosa più importante è non propagandare l'azione, ma ottenere che siano rimossi i manifesti. Non entreranno in nessun portone. Un processo richiede tempo. Ma non ho bisogno di soldi da loro, non ho bisogno di alcun risarcimento – semplicemente togliete il mio familiare da questi vergognosi manifesti!

Dmitrij Sergeevič difficilmente avrebbe voluto essere corona di un qualsiasi partito. Sono stupidi i discorsi che “questa non è pubblicità”, “non sono per le PR, ma perché I pietroburghesi ricordino queste persone…” Se avessero effettivamente voluto questo, avrebbero semplicemente appeso i manifesti e non gli avrebbero dato alcun copricapo. La gente li avrebbe ricordati. Qual è la differenza: ricordano il nonno e gli altri con il copricapo di “Russia Unita” o senza?

Marija Lavrova,
figlia dell'attore Kirill Lavrov:

– Papà non apparteneva al partito “Russia Unita” e io non so: lo sosterrebbe ora? Non sta a me giudicarlo. Non posso prendere una decisione. Ma non hanno chiesto il mio permesso e non lo chiedono. E io non sarei stata d'accordo. In quanto c'è un certo lavoro di propaganda per le elezioni, a quanto capisco. E usare il nome di una persona che non può dire né sì, né no – penso che sia immorale.

Jakov Gordin,
storico, pubblicista, letterato, amico del poeta Iosif Brodskij:

– Una persona che avesse anche la minima idea di Brodskij, non avrebbe mai posto il suo volto su quel manifesto. E' assurdo e scorretto. Brodskij evitava la politica in se e per se. Non poteva sopportare il potere, cosa che non nascondeva. Ma questo non si rifletteva neanche nei suoi versi – egli esisteva al di sopra di essi. Che il nome di un poeta sia usato per scopi così piattamente pragmatici suscita, a dirla delicatamente, indignazione. Evidentemente “Russia Unita”, come partito di governo, ritiene di poter disporre di tutto e di tutti.

Vsevolod Bagno,
direttore della Casa di Puškin (Istituto di Letteratura Russa dell'Accademia Russa delle Scienze):

– Ho visto la foto di Puškin sul manifesto. Ciò non mi ha dato gioia e non avrebbe potuto darmene. Puškin appartiene a tutta la Russia, non solo a quella “Unita”.

Le conseguenze giuridiche io, come filologo, non posso considerarle. Ma questa è un'evidentissima privatizzazione. Quanto sia possibile ostacolarla – non so. E' come se non foste andati allo ZAGS [25], ma aveste solo fatto una danza. Qualcosa di simile. Ma non per sempre. E' stato fatto con molta astuzia. E questa diventa già una pratica continua.

Ma non è superfluo ricordare a chi non sa o dimentica che proprio in Russia le grandi personalità hanno sempre avuto relazioni assai poco facili con il potere. Proprio in Russia e sempre poco facili.

Chi, dove, perché?

E comunque li rimuoveranno

Il 25 maggio i corrispondenti della “Novaja gazeta” hanno speso un giorno intero per trovare a Pietroburgo e fotografare gli scandalosi manifesti di auguri di “Russia Unita”. L'hanno speso invano: non ne hanno trovato neanche uno. Le raffigurazioni sono scomparse da tutti i cartelloni dove le avevano viste solo alla vigilia. Il 24 maggio i blogger sono riusciti a fotografare e a mettere in Rete i ritratti di Puškin e Lichačëv presso la stazione del metrò Moskovskaja sul viale Moskovskij [26]. Il 25 maggio nello stesso posto abbiamo ammirato la pubblicità della ditta “News Outdoor Russia” – il maggior operatore russo di pubblicità esterna e proprio quella compagnia con cui la sezione di Piter di “Russia Unita” ha siglato il contratto per la posa dei manifesti.

Il 26 maggio i membri pietroburghesi di “Russia Unita” hanno confermato ufficialmente lo smontaggio di tutti gli auguri non riusciti:

– Rimuovono i manifesti, – hanno dichiarato alla “Novaja gazeta” all'ufficio stampa della sezione regionale di “Russia Unita”. – Visto che questa campagna ha causato una risonanza pubblica così negativa, “Russia Unita” non ha ritenuto necessario perseguire la propria linea: “che stiano appesi, nonostante tutto”. Se ai pietroburghesi i manifesti non sono piaciuti, li toglieremo per non sciupare la festa alla gente. Anche se non riteniamo di aver fatto qualcosa di sbagliato o di blasfemo.

– Tutti i manifesti sono stati smontati entro il 26 maggio su richiesta del committente, – ha confermato alla “Novaja gazeta” il capo della rappresentanza della compagnia “News Outdoor Russia” a Pietroburgo Vladimir Rjabovol. – Ma “Russia Unita” ha in programma di offrire versioni rinnovate dei materiali informativi.

Quanto il partito del potere abbia pagato per l'“errore” – la preparazione degli auguri e la loro posa da parte di un costoso operatore, – all'ufficio di Piter di “Russia Unita” si sono rifiutati di dirlo. Alla filiale locale della compagnia “News Outdoor Russia” hanno suggerito alla “Novaja gazeta”: ogni manifesto che faccia mostra di se nel centro della città da 1 a 2 settimane costa al committente da 5500 a 8000 rubli [27]. La quantità di installazioni pubblicitarie prese in affitto da “Russia Unita” presso “News Outdoor Russia”, così come altri dettagli del contratto siglato tra la ditta e il partito non vengono resi noti da alcuna delle parti.

Commento

Andrej Tanner,
autore dell'idea, capo del reparto persuasione e propaganda della sezione pietroburghese di “Russia Unita”

– Non mi è neanche passato per la testa che per dire qualcosa di una persona ci fosse bisogno di chiedere il permesso a lui o ai suoi familiari. Non ritengo che sia una campagna pubblicitaria del partito “Russia Unita”. E' un appello del partito ai cittadini e un augurio a loro in forma così visiva. Facciamo gli auguri a nostro nome e parliamo a nostro nome. Ma non certo di noi. Ammetto del tutto che da qualcuno ciò sia preso come un intervento a supporto di “Russia Unita”, ma da me no. Qui è la differenza nei rapporti e nelle sensazioni. Non ho trovato alcuna persona che prenderebbe ciò per una schifosa operazione di PR di “Russia Unita”.

Infatti là Puškin e Brodskij non dicono che il partito “Russia Unita” è buono e che non hanno semplicemente fatto in tempo a entrarvi. Non si trattava del fatto che persone note stiano per “Russia Unita”. Volevamo semplicemente che i pietroburghesi vedessero ancora una volta le immagini di queste persone nel contesto in cui le abbiamo poste. Abbiamo preso persone adesso non più in vita, che stanno là, dove non gli importano i risultati delle prossime elezioni e tutto il resto che è legato ad esse non perché non possono rispondere, ma perché parlavamo di cose importanti – del destino, dell'amore, della vita.

Mi metterò assolutamente in contatto con i familiari e porgerò le mie scuse. Solo non farò di questo lo show del pentito. Mi dispiace molto che abbiano vissuto e vivano minuti spiacevoli, che – a mio parere – sono stati scorrettamente ispirati da singole persone.

Ho un dossier preparato dai nostri giuristi, secondo cui non abbiamo violato nulla. Avevamo pieno diritto di farlo.

Non posso dire il costo della preparazione e della posa dei manifesti. Non perché lo nasconda – non sono a conoscenza della questione. Non si può dire che la somma totale sia piccola, ma non la conosco. C'è un fondo di sostegno del partito “Russia Unita” che paga tutte le cose del genere.

Non ho notizia del fatto che il 24-25 maggio i manifesti siano stati rimossi. Non posso confermarlo né smentirlo.

26.05.2011, “Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2011/056/01.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] Nome colloquiale di San Pietroburgo.

[2] Così il critico Apollon Aleksandrovič Grigor'ev definì Puškin e così si definisce tutto il bello della Russia, ciò di cui i russi si vantano e in cui si identificano.

[3] Il potere, non il partito (ma credo che l'ambiguità sia voluta).

[4] Michail Vasil'evič Lomonosov, scienziato e letterato del XVIII secolo.

[5] Vasilij Andreevič Žukovskij, poeta e scrittore del XIX secolo.

[6] Il'ja Efimovič Repin, pittore del XIX-XX secolo.

[7] Michail Aleksandrovič Vrubel', pittore del XIX-XX secolo.

[8] Anna Andreevna Achmatova (pseudonimo di Anna Andreevna Gorenko), poetessa, a suo dire “poeta”, del XX secolo.

[9] Ol'ga Fëdorovna Berggol'c, poetessa e scrittrice del XX secolo.

[10] Aleksandr Nikolaevič Benua, pittore, scrittore e regista teatrale del XIX-XX secolo.

[11] Vladimir Michajlovič Bechterev, neurologo e psichiatra del XIX-XX secolo.

[12] Aleksandr Aleksandrovič Blok, poeta del XX secolo.

[13] Agrippina Jakovlevna Vaganova, danzatrice del XX secolo.

[14] Georgij Aleksandrovič Tovstonogov, regista teatrale del XX secolo.

[15] Viktor Robertovič Coj, poeta e musicista rock del XX secolo.

[16] Il cappello vivo è l'eroe di un racconto per bambini dello scrittore sovietico Nikolaj Nikolaevič Nosov.

[17] Membri di Spravedlivaja Rossija (Russia Giusta), partito populista di dubbia opposizione. Forse la definizione è ironica, storicamente SR stava per “Socialista Rivoluzionario”.

[18] Cliccando sul sito indicato a fine articolo si può vedere l'articolo originale con il manifesto.

[19] L'orso stilizzato del simbolo di “Russia Unita”.

[20] Qui e altrove i rilievi grafici sono quelli dell'originale.

[21] Daniil Aleksandrovič Granin (vero nome Daniil Aleksandrovič German), sorta di “patriarca” degli scrittori russi.

[22] Arkadij Natanovič o Boris Natanovič Strugackij? I due sono fratelli e scrivono spesso insieme.

[23] Oleg Valerianovič Basilašvili, attore di cinema e teatro.

[24] “Volevamo fare il meglio, ma è andata come sempre” fu il commento dell'allora primo ministro Viktor Stepanovič Černomyrdin a una fallimentare riforma economica. La frase è divenuta proverbiale.

[25] Zapis' Aktov Graždanskogo Sostojanija (Registro degli Atti di Stato Civile).

[26] Moskovskaja e Moskovskij stanno per “moscovita”

[27] Da 140 a 200 euro circa.


http://matteobloggato.blogspot.com/2011/05/russia-unita-si-appropria-anche-del.html

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