09 maggio 2011

A proposito di Beslan (IX)

Il ministero della Giustizia dell'Ossezia del Nord ha rifiutato la registrazione dell'organizzazione sociale “Memoria di Beslan”

Maggio 08, 2011, 00.44

In Ossezia del Nord il ministero della Giustizia ha rifiutato la registrazione della nuova organizzazione sociale “Memoria di Beslan”. La leader dell'organizzazione sociale “Voce di Beslan” Ėlla Kesaeva lega ciò al tentativo delle autorità di nascondere alcuni fatti sulla tragedia di Beslan. Ma il ministero della Giustizia dichiara che nella documentazione dell'organizzazione è presente una serie di violazioni della legislazione.

“Abbiamo cercato di registrare la nuova organizzazione sociale “Memoria di Beslan”. Abbiamo trasmesso tutti i documenti all'ufficio di registrazione. Là c'era subbuglio, – ha raccontato Kesaeva al corrispondente di “Kavakzskij uzel”. – Si sono rifiutati di prendere i documenti: “Non la registreremo comunque”. Ci hanno posto una condizione: passare dal capo dell'amministrazione per una conversazione: “Da noi usa così”. Ci hanno chiamati non patrioti: “Non si siete patrioti, portate la spazzatura fuori dalla repubblica [1], ma non ne abbiamo bisogno””.

Secondo Kesaeva, a due settimane dal momento della consegna dei documenti le è giunta una telefonata dalla stessa amministrazione. Chi chiamava si è definito coordinatore e ha chiesto se avesse ancora degli esemplari dei documenti per la registrazione. Kesaeva ha risposto che erano stati dati tutti in cambio di una ricevuta. “Alla mia domanda: “Ma ci registreranno?” chi chiamava ha risposto: “Certo””, – nota questa.

“Passa il tempo. Non c'è risposta. Appena gli abbiamo telefonato, rispondono che ci hanno rifiutati. Gli abbiamo inviato una lettera per posta. Dopo un giorno riceviamo una lettera di rifiuto. La data di invio della lettera sulla busta è il 14 aprile. E avevo telefonato all'amministrazione il 13 aprile. Del motivo del rifiuto non ho neanche voglia di parlare – una totale invenzione di errori”, – ha dichiarato Ėlla Kesaeva.

Ėlla Kesaeva ha anche raccontato al corrispondente di “Kavkazskij uzel” che al ministero della Giustizia al momento della consegna dei documenti per la registrazione esigono che si paghi l'imposta statale e fra l'altro bisogna pagarla dopo ogni rifiuto di registrazione. “Per la registrazione di “Memoria di Beslan” abbiamo pagato un'imposta statale di 4 mila rubli [2]. Ci hanno detto che bisogna pagare questa imposta statale ogni volta in caso di rifiuto. Senza il pagamento di questa imposta si sono rifiutati di prendere i documenti. Ne deriva che perfino se cercassimo di nuovo di trasmettere i documenti per la registrazione, saremmo di nuovo costretti a pagare”, – dice Kesaeva.

Nella sezione per gli affari delle organizzazioni non commerciali del ministero della Giustizia dell'Ossezia del Nord hanno dichiarato al corrispondente del “Kavkazskij uzel”che il rifiuto di registrare “Memoria di Beslan” è legato solo agli errori nei documenti consegnati.

“Tutto ciò che dice
Ėlla – non ricordo il cognome – non può essere assolutamente. Ha consegnato i documenti e nel processo di analisi si è evidenziata una serie di violazioni. Per via di queste violazioni non possiamo in alcun modo registrare la sua organizzazione. C'è un rifiuto fondato contro cui si può fare appello in tribunale – prego, che faccia appello in tribunale”, – hanno comunicato al ministero della Giustizia della Repubblica dell'Ossezia del Nord.

Nell'ente tra l'altro hanno concordato che, se nei documenti di “Memoria di Beslan” gli errori saranno tolti, la registrazione dell'organizzazione sarà possibile. “Certo, se si toglieranno gli errori e nei documenti non ce ne saranno più, la registreremo, si ci saranno ancora violazioni – la rifiuteremo”, – hanno chiarito al ministero della Giustizia.

Tra l'altro uno specialista del ministero, che ha dichiarato di “non essere d'accordo con il porre il proprio cognome sotto questi commenti”, ha elencato alcuni errori evidenziati dall'ente nei documenti di fondazione di “Memoria di Beslan”.

“Non è indicata la forma legale di organizzazione. In violazione dell'articolo 28 della legge “Sulle organizzazioni locali” [3]. La denominazione dell'organizzazione non contiene indicazioni sulla sfera territoriale di attività. Già questa base è sufficiente per rifiutare. La denominazione contraddice cioè la legislazione. Le informazioni sull'indirizzo sono disposte in ordine inappropriato, cioè secondo la legge devono presentare in modo appropriato le copie autenticate dei documenti statutari. Questi documenti gli mancavano. Nel protocollo della assemblea fondativa non si riflette la questione della formazione di un organo di controllo e revisione, il che è una violazione del punto 5 dell'articolo 21 della FZ [4] “Sulle unioni sociali”. Segretario dell'assemblea fondativa fu eletta Kesaeva, tuttavia il protocollo è firmato da tutt'altra persona”, – hanno raccontato all'ente.

Là hanno anche aggiunto che lo statuto dell'organizzazione “va indispensabilmente fatto corrispondere alla legge”. “Gli indirizzi dell'attività – articoli 6 e 7 dello Statuto – non corrispondono alle competenze di un'unione sociale. Là c'è ancora una violazione. Qualche altro punto ancora, circa 3-4, va fatto corrispondere alla legge. Altri punti non corrispondono alle competenze delle unioni sociali. Cosicché il nostro rifiuto è assolutamente fondato e legale”, – ha dichiarato al corrispondente di “Kavkazskij uzel” un collaboratore del ministero della Giustizia dell'Ossezia del Nord.

Inoltre al ministero della Giustizia dell'Ossezia del Nord hanno comunicato che il pagamento dell'imposta statale è un'esigenza legale. “In caso di rifiuto ufficiale l'imposta statale si paga di nuovo. E' la legge”, – hanno sottolineato là.

Il capo della sezione per gli affari non commerciali dell'Amministrazione del ministero della Giustizia della Federazione Russa per la RSO-Alanija
[5] Ėllada Plieva, commentando ufficialmente al corrispondente di “Kavkazskij uzel” il rifiuto del suo ente di registrare la NKO [6] “Memoria di Beslan”, ha dichiarato che nei documenti consegnati per la registrazione “certo, c'erano violazioni”. “Il rifiuto è stato dato in modo fondato, per via del fatto che nei documenti sono presenti violazioni della legislazione. Non vi diremo di più. Che facciano appello in giudizio contro il nostro rifiuto”, – ha detto Plieva.

Ricordiamo che per il 5 maggio era programmato l'incontro del presidente russo Dmitrij Medvedev con i familiari delle vittime dell'atto terroristico di Beslan, tuttavia, all'incontro non sono stati invitati quelli che fanno parte dell'organizzazione "Voce di Beslan". Allora i membri di questa organizzazione si sono rivolti a Medvedev con una dichiarazione aperta, in cui hanno comunicato che ai loro delegati non permettono di accedere a lui e che le autorità hanno formato la propria “delegazione di familiari delle vittime”. Esprimono anche il timore che, come pure nel 2005, l'incontro con I familiari delle vittime diventi una “conversazione da réclame” e che i problemi delle vittime degli atti terroristici restino “sul penoso livello precedente”.

DOSSIER. L'organizzazione “Voce di Beslan” si è staccata dall'organizzazione “Madri di Beslan” per divergenze politiche. La scissione finale si è verificata dopo che la leader delle “Madri di Beslan” Susanna Dudieva e alcune altre attiviste si incontrarono con il sensitivo Grigorij Grabovoj, che gli aveva promesso di risuscitare i figli morti.

Voce di Beslan” si distingue anche per un atteggiamento più critico verso l'operato delle autorità federali e repubblicane. Il suo capo è Ėlla Kesaeva – madre di Zarina Kesaeva, presa in ostaggio e ferita durante l'atto terroristico a Beslan, ex membro del comitato dell'associazione “Madri di Beslan”. E' intervenuta contro I legami dell'associazione “Madri di Beslan” con il sensitivo Grabovoj, è stata a capo di “Voce di Beslan” dopo la scissione dell'organizzazione “Madri di Beslan”. Intervenendo criticamente sui risultati delle indagini sul caso dell'atto terroristico a Beslan il 9 aprile 2011 a una conferenza internazionale nella città italiana di Carmagnola insieme all'osservatore militare della “Novaja gazeta”, il veterano di due campagne cecene Arkadij Babčenko, ha dichiarato che della morte di un gran numero di ostaggi nel corso dell'atto terroristico di Beslan sono colpevoli anche gli uomini delle strutture armate russe.

Nota della redazione: vedi anche le notizie "Dudieva: le autorità non vogliono dire la verità sull'atto terroristico a Beslan", "Gli abitanti di Beslan: il tempo non cura le ferite della tragedia", "Susanna Dudieva: dell'atto terroristico a Domodedovo sono colpevoli quelli che hanno permesso la tragedia", ""Voce di Beslan" intende rendere internazionale il movimento "Per lo status delle vittime degli atti terroristici"", "Le "Madri di Beslan" dichiarano che le autorità intendono nascondere le prove dell'atto terroristico nella scuola n. 1 [7]".

Autore: Dmitrij Florin; fonte: corrispondente del “Kavkazskij uzel”


Note

[1] In Russia si dice “non si porta la spazzatura fuori dall'isba”, come dire “i panni sporchi si lavano in famiglia”.

[2] Poco meno di 100 euro.

[3] Le leggi russe sono indicate con un titolo.

[4] Federal'nyj Zakon (Legge Federale).

[5] Respublika Severnaja Osetija-Alanija (Repubblica Ossezia del Nord-Alania; Alania è un altro nome dell'Ossezia del Nord).

[6] NeKommerčeskaja Organizacija (Organizzazione Non Commerciale).

[7] Le scuole russe sono indicate semplicemente con numeri.


http://matteobloggato.blogspot.com/2011/05/senza-memoria-di-beslan.html

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