21 maggio 2011

A proposito del Nagornyj Karabach

La CSTO difenderà l'Armenia in caso di guerra per il Nagornyj Karabach [1], ritengono gli esperti armeni

Maggio 19, 2011, 21.20

L'Organizzazione del Trattato di Sicurezza collettiva (CSTO [2]) adempirà i propri obblighi di difesa dell'Armenia in caso di ripresa della guerra per il Nagornyj Karabach, sono convinti molti esperti armeni. Una parte di essi indica che questi obblighi non si estendono al Nagornyj Karabach. Ma gli uni e gli altri concordano che la difesa dell'Armenia in caso di guerra è negli interessi della Russia.

Come ha comunicato "Kavkazskij uzel", oggi a Yerevan è cominciata la conferenza "CSTO e Caucaso del Sud: prospettive di pace e sicurezza nella regione", a cui prendono parte i rappresentanti dei paesi membri della CSTO, il segretario generale di questa organizzazione è Nikolaj Bordjuža [3].

Secondo l'ex primo consigliere capo del presidente armeno per le questioni di sicurezza nazionale Ashot Manucharyan (ha rivestito questa carica negli anni 1991-93 – nota del redattore), l'influsso della CSTO è paragonabile per forza e influenza a quello della stessa Russia. In particolare, secondo Manucharyan, se la Russia farà il percorso di instaurazione di uno stato forte, in questo caso la CSTO sarà una struttura reale.

Per quanto riguarda gli obblighi della CSTO, e in primo luogo della Russia, nei confronti della propria alleata Armenia, nel caso di una possibile ripresa delle azioni militari nella zona del conflitto del Nagornyj Karabach, l'ex consigliere del presidente ha notato: “Se oggi la situazione legata al Nagornyj Karabach si conservasse, allora la Russia e cioè anche la CSTO, più precisamente la Russia sotto forma di CSTO, adempirà al massimo i propri obblighi, perché questo deriva dagli interessi nazionali della stessa Russia”.

“Cioè quest'ultima difenderà non tanto il Nagornyj Karabach, quanto le basi fondamentali della propria sicurezza”, – ha notato.

Iskandaryan: la CSTO è una struttura reale

La CSTO è una struttura reale, non si tratta del fatto che non si sia formata su un piano di obblighi reciproci, essa va verso ciò. La CSTO è un'organizzazione seria”, – ha dichiarato al corrispondente di “Kavkazskij uzel” il direttore del Caucasus Institute [3] Aleksandr Iskandaryan.

Riguardo al fatto se si tratti dell'adempimento da parte della Russia dei propri obblighi nell'ambito dell'“Accordo sul prolungamento del periodo di dislocazione di una base militare russa sul territorio dell'Armenia” e del Nagornyj Karabach, il politologo ha risposto: “Secondo quanto è scritto nell'accordo ciò riguarda l'Armenia, ma non propriamente il Nagornyj Karabach. Che in senso politico-militare l'Armenia sia legata al Karabach è un'altra faccenda”.

L'Armenia oggi non ha alternativa alla CSTO, ha dichiarato al corrispondente di “Kavkazskij uzel” il capo del Centro di Analisi per la globalizzazione e la collaborazione regionale Stepan Grigoryan.

Khurshudyan: la CSTO è un'organizzazione di facciata

Nel frattempo l'esperto principale del Centro di studi nazionali e strategici armeno Ovsep Khurshudyan ha dichiarato al corrispondente di “Kavkazskij uzel” che prima di dare qualsiasi caratteristica della CSTO è indispensabile volgersi all'esperienza di relazioni bilaterali esistenti tra alcuni paesi nello spazio post-sovietico.

In particolare, secondo l'esperto, il membro guida della CSTO, la Russia, che è un'alleata politico-militare dell'Armenia, in contrasto con i principi della suddetta organizzazione ha compiuto la ristrutturazione e modernizzazione delle apparecchiature militari azere, più di una volta ha venduto armi all'Azerbaijan, che di fatto si trova in stato di guerra con l'Armenia.

“Tutti questi passi dimostrano che la CSTO non è un'organizzazione reale, ma di facciata, dove regnano principi mercantili”, – ritiene l'esperto.

Rubinyan: gli abbracci della Russia possono diventare mortali

La Russia costruisce tanto le sue, come dire, relazioni bilaterali con l'Armenia quanto le sue relazioni nell'ambito della CSTO sulla base delle proprie aspirazioni imperialistiche. Gli stretti abbracci con la Russia da un giorno all'altro possono diventare mortali per l'Armenia”, – è convinto l'ex presidente del parlamento armeno Karapet Rubinyan.

Come ha scritto in precedenza “Kavkazskij uzel”, l'Azerbaijan non esclude una via militare di soluzione del conflitto, se considererà esauriti i mezzi pacifici.

"L'Azerbaijan è incline all'uso di mezzi pacifici per regolare il conflitto del Karabach, ma se i mezzi diplomatici per risolvere il problema si esauriranno, allora non si esclude anche una via militare per la liberazione “dei territori occupati dall'Armenia”, – dichiarò l'anno scorso a una riunione dedicata alle questioni delle costruzioni militari il presidente Ilham Aliyev. “Questo è il nostro diritto naturale. Oggi l'esercito azero è per ogni verso più forte e più professionale dell'esercito dell'Armenia”, – aggiunse.

Parlando alla stessa riunione dell'elaborazione di “azioni offensive”, il ministro della Difesa azero Safar Abiyev assicurò i presenti che “le forze armate dell'Azerbaijan” sono capaci di assolvere il compito di liberare i territori occupati dell'Azerbaijan”.

Nota della redazione: vedi anche le notizie “Nel Nagornyj Karabach i politologi vedono l'indispensabilità di colloqui di pace tra Azerbaijan e Armenia", "Tevan Pogosyan: l'Azerbaijan vuole mostrare alla comunità internazionale che si prepara alla guerra", "Il presidente lituano in visita in Azerbaijan ha cominciato il viaggio per il Caucaso del Sud".

Autore: Lilit Ovanisyan; fonte: corrispondente del “Kavkazskij uzel”


Note

[1] Territorio dell'Azerbaijan a maggioranza armena confinante con l'Armenia dichiaratosi indipendente, ma controllato militarmente da questa.

[2] Alleanza militare di Russia, Bielorussia, Armenia, Kazakistan, Kirgizistan, Tagikistan e Uzbekistan. Uso la sigla internazionale CSTO, basata sull'acronimo inglese Collective Security Treaty Organisation.

[3] Nikolaj Nikolaevič Bordjuža, militare e uomo di stato russo, già a capo dell'amministrazione presidenziale di El'cin.


http://matteobloggato.blogspot.com/2011/05/per-la-russia-si-riapre-il-fronte-del.html

Nessun commento: