Dopo il matrimonio starà meglio [1]… |
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I partner di Viktor Chmarin, che fu testimone alle nozze di Putin, controllavano 16 fornitori della Gazprom. Il loro utile superava 20 miliardi di rubli [2] l'anno
Nell'ottobre 2008 gli agenti investigativi della polizia di Mosca, verificando le informazioni su una possibile evasione fiscale, entrarono in un edificio adibito a uffici in viale Vernadskij 29 e bussarono alla porta dell'ufficio 703А, che non voleva aprirsi in nessun modo. Dietro la porta c'era evidentemente qualcuno, ma i rappresentanti delle autorità con un mandato ufficiale non poterono ispezionare subito il vano. Gli agenti investigativi forse non erano del tutto consapevoli di fare irruzione nella sfera di interessi di persone ben più autorevoli: proprio i partner di un amico di gioventù di Vladimir Putin – il giurista di Piter [3] Viktor Chmarin. E che la loro verifica poliziesca, che in fin dei conti si risolse in un nulla di fatto, avrebbe non di meno sollevato il velo su una serie di ditte che forniscono apparecchiature alla Gazprom e su una serie di “ditte da un giorno”, attraverso cui passava il denaro. Basandosi sui materiali della verifica messa a tacere, la “Novaja gazeta” ha scoperto come minimo 16 compagnie legate tra loro, controllate da persone della cerchia di Viktor Chmarin. Dal 2003 queste si occupavano di forniture al sistema della Gazprom e con invidiabile frequenza vincevano nei concorsi da essa indetti. Nel 2008 l'utile generale di questi uffici superò i 20 miliardi di rubli. Alcune di esse hanno continuato a vincere i concorsi della Gazprom nel 2009 e sono diventate fornitrici nel 2010… In generale non era il livello a cui potevano arrivare gli agenti investigativi, anche quelli della capitale. Il soprannaturale Al richiamo degli agenti investigativi, avvicinatisi alla porta dell'ufficio sul viale Vernadskij, alla fine rispose un'anima viva, che qualificò come agente della sicurezza e disse che non avrebbe potuto aprire la porta, perché la chiave si era bloccata e la serratura si era inceppata. Toccò chiamare un uomo dello MČS [4], che eliminò l'ostacolo. Nell'ufficio trovarono computer in funzione e sui tavoli, sugli scaffali e perfino nelle scatole sul pavimento c'erano documenti che rammentavano i più volte vincitori dei concorsi della Gazprom per la fornitura di apparecchiature: JamalInvest, Real Invest, Remol, GazInterAvto… Tomi del bilancio, documenti dei quadri, accordi, dichiarazioni, copie dei passaporti degli uomini della JamalInvest, atti della JamalInvest e delle imprese figlie della Gazprom. In tutto 41 cartelle. I poliziotti avevano già smesso di stupirsi, quando nell'ufficio 604 trovarono un correlatore spettrale OSC-5000 (del valore approssimativo di mezzo milione di rubli [5]) e per altro nessuno dei presenti riconobbe di chi fosse (per la comprensione: l'ultima volta questo apparato fu scoperto dagli agenti dello FSB [6] nel 2004 perquisendo la JUKOS. Allora, ricordiamo, comunicarono con gran pompa che questo apparato di solito viene usato dai servizi segreti e che si può utilizzare non solo per individuare gli apparecchi per l'ascolto, le videocamere e altri mezzi per raccogliere informazioni di nascosto, ma anche per il controllo delle conversazioni con i telefoni cellulari). Gli altri uffici, in cui, secondo i materiali della verifica, avrebbero potuto trovarsi dei documenti, i poliziotti non li poterono visitare. Nei vani che gli interessavano agli indirizzi moscoviti viale Lenin 63/2 e via Vavilov 79, 1, secondo i rapporti si trovava il collegio degli avvocati di San Pietroburgo e condurre un'ispezione negli uffici degli avvocati nel corso di una verifica che precede le indagini non è tanto facile. Gli avvocati hanno uno status speciale. Per coincidenza, via Vavilov 79, 1 è l'indirizzo a cui sono registrati a un tempo tre vincitori dei concorsi della Gazprom per la fornitura di apparecchiature negli anni 2005-2008: le ditte Real Invest, “Torgovyj dom Kosmos-neftegazdetal'” [7] e “Soedinitel'nye detali truboprovodov” [8]. Là figurava pure la ditta “Chmarin i partnëry” [9], creata da Viktor Chmarin, che ha ancora uno status attivo di avvocato ed è membro del collegio cittadino degli avvocati di San Pietroburgo. Gli agenti investigativi supposero che lo status di avvocato del collegio di Piter potesse essere usato a Mosca come copertura dell'attività della JamalInvest. Nei loro rapporti notarono anche un'altra coincidenza: il membro del consiglio di amministrazione della Gazprom e direttore generale della “Gazprom komplektacija” [10] Igor' Fëdorov in passato (come anche Chmarin) aveva lavorato nel collegio degli avvocati di San Pietroburgo. Chmarin non ha risposto alle domande della “Novaja gazeta”. Nel collegio cittadino degli avvocati di San Pietroburgo finora non hanno commentato la situazione, ma una fonte nella dirigenza del collegio assicura che questa non ha a che fare con questi uffici di Mosca. Alla Gazprom ritengono che la situazione della JamalInvest non sia di loro competenza. Chmarin e partner I colleghi di Viktor Chmarin raccontano che questi conosce Putin fin da quando erano studenti e che in seguito fu testimone alle sue nozze. Lo stesso Chmarin al riguardo tace. Due fonti della cerchia di Chmarn dicono che questi frequentava Putin. In particolare nel periodo in cui questi, trasferitosi a Mosca e desiderando ricordare la gioventù avrebbe potuto facilmente invitare l'amico a bere birra. Persone della cerchia di Viktor Chmarin sostengono che a Mosca dopo le dimissioni di Boris El'cin si era formato un vuoto. In precedenza molte questioni erano state risolte attraverso la grande “famiglia” di El'cin. Con l'affermarsi di Putin funzionari statali, generali e uomini d'affari particolarmente attivi si gettarono a cercare un sostituto della “famiglia”. Gli sguardi caddero fra gli altri anche su Chmarin, che si incontrava quasi come un familiare con il nuovo presidente e con diritto poteva chiamare il vecchio amico semplicemente Vova. In seguito, secondo la cerchia, amici di Putin ancora più forti, non senza l'aiuto dei servizi segreti, si preoccuparono di distanziare Chmarin dall'uomo più importante, registrando alcune sue incaute conversazioni e contatti e presentando tutto questo nella luce necessaria per un rapporto a chi sta in alto. Ma il titolo di “amico di Putin” è comunque un grande status. La ditta moscovita “Chmarin i partnëry” comparve nel 2004. Tra i suoi fondatori c'erano Viktor Chmarin e Vjačeslav Kuprijanov, che operava come direttore generale della JamalInvest. Dal 2003 attraverso questa ditta la Gazprom forniva apparecchiature a se stessa, cioè la “figlia” della Gazprom Centrènerogaz attraverso la JamalInvest forniva pezzi di ricambio e unità per le riparazioni alle imprese della Gazprom (di ciò si parla nella relazione della Centrènergogaz). Fino al 2008 l'impresa figlia della Gazprom Gazkomplektimpèks (al momento presente “Gazprom komplektacija”), che risponde delle forniture alle imprese del consorzio possedeva il 75% della JamalInvest e poi lasciò questa parte alla stessa JamalInvest. Fra l'altro, sia nel 2008, sia nel 2009 questa stupefacente struttura continuò a vincere i concorsi e a restare fornitrice della Gazprom. I partner di Chmarin avevano legami con persone che alla Gazprom erano ben conosciute. Come co-fondatori della “Chmarin i partnëry” figuravano due moscoviti: Aleksandr Kazakov e Nikolaj Jakovenko. Nell'ottobre 2008 rispondendo a una richiesta degli organi per la tutela dell'ordine la Gazkomplektimpèks comunicò che Jakovenko gli faceva visita, rappresentando gli interessi della JamalInvest. Kazakov e Jakovenko possedevano la ditta TèlBiKo, registrata nel viale Lenin al numero 63/2. Nel freddo autunno del 2008, cercando documenti e controparti della JamalInvest i poliziotti, ricordiamo, passarono invano a questo indirizzo, dove, in particolare, si trovavano gli uffici del collegio degli avvocati di Piter. Attraverso la TèlBiKo alla Gazprom passavano gli accessori per le condutture e le apparecchiature per gli sbocchi dei pozzi. Fino al settembre 2008 questa ditta fu controllata al 70% dalla molte volte vincitrice dei concorsi della Gazprom “Torgovyj dom VMZ” [11]. Dossier della “Novaja gazeta” I fondatori della TèlBiKo avevano vecchi legami con il gigante del gas. Come co-fondatore della ditta si annoverava Georgij Dutov, che era a capo del consiglio direttivo della compagnia del membro del consiglio di amministrazione della Gazprom Valentin Nikišin (Kvorum-N). Nikišin un tempo era tanto forte che nel 2001 si riteneva concorrente dell'allora capo della Gazprom Aleksej Miller. Nel 2005 Nikišin morì in un incidente stradale. Oltre alla TèlBiKo i partner di Viktor Chmarin Kazakov e Jakovenko fondarono questi fornitori della Gazprom: la ZAO [12] “Soedinitel'nye detali truboprovodov” e, insieme a Kuprijanov, la Srl Real Invest. Entrambe le ditte figuravano allo stesso indirizzo della “Chmarin i partnëry”. La prima interagiva attivamente con la fabbrica di Taganrog [13] “Krasnyj kotel'ščik” [14] e la Trubodetal' di Čeljabinsk [15], che fa parte della “Ob''edinënnaja metallurgičeskaja kompanija” [16]. La fornitrice della Gazprom “Torgovyj dom Kosmos-Neftegazdetal'” (in passato “TD Neftegazdetal'”), pure registrata allo stesso indirizzo della “Chmarin i partnëry”, a suo tempo fu creata dall'impresa di NPO [17] Neftegazdetal' di Voronež [18] , che produce apparecchiature gas-petrolifere. Secondo I dati dello SKRIN [19], l'impresa possedeva il 30% della ditta. Il direttore generale della casa commerciale era Aleksej Vivčarik. Secondo la lettera della Gazkomplektimpèks agli organi per la tutela dell'ordine, anche Vivčarik rappresentava gli interessi della JamalInvest. Questi fino al 2007 era a capo della fornitrice di una Gazprom, la “Torgovyj dom VMZ”. Un'altra persona che, secondo la lettera della Gazkomplektimpèks rappresentava gli interessi della JamalInvest, Damir Sitdikov, risultava fondatore e capo di fornitori della Gazprom come GazInterAvto, “Gidrotechnika Limited” [20] e “Naš produkt trejding” [21]. L'ultima ditta era un operatore della Gazprom nella produzione ortofrutticola. La “Gidrotechnika Limited”, vincitrice del concorso della Gazprom per la fornitura di materiali, apparecchiature e complementi per la navigazione per la Gazflot secondo il programma del 2010 in passato aveva lo stesso telefono dell'operatore ortofrutticolo e controllava per metà la ditta fornitrice di gomme della Gazprom LiderTransServis. A sua volta la GazInterAvto, regolare vincitrice dei concorsi della Gazprom dal 2005, possiede metà della fornitrice di accumulatori della Gazprom, la “Torgovyj dom AKB”. I tentativi di contattare Sitdikov attraverso il suo segretario non sono stati coronati dal successo. Chmarin e i Rotenberg Usa pensare che la fornitura di tubature alla Gazprom sia territorio dell'amico di Putin Boris Rotenberg (vedi “Novaja gazeta”, n. 68 del 29 giugno 2009). Ma è risultato che quanto a tubature e apparecchiature gli interessi di alcuni amici del premier si incrociano in parte. Negli anni 2006 e 2007 la Gazprom ebbe come grande fornitrice la Strojpromdetal'. La ditta vinse i concorsi della Gazprom per la fornitura di tubature, frizioni e flange. Nel 2008, secondo I dati della Rosstat [22], il suo utile al netto dell'IVA superò i 15 miliardi di rubli [23]. Fra l'altro la casa commerciale di uno dei grandi produttori e fornitori di dettagli delle condutture, la Liskimontažkonstrukcija della regione di Voronež possedeva solo il 19% della Strojpromdetal'. Le quote restanti erano divise così: la ditta dei partner di Viktor Chmarin “Soedinitel'nye detali truboprovodov” (Kazakov e Jakovenko) aveva il 19%. Ma la parte del leone (62%) era controllata da una ditta di persone della cerchia di Boris Rotenberg, la “Trubnaja promyšlennaja gruppa” [24]. Dossier della “Novaja gazeta” La Strojpromdetal', secondo i dati dello SKRIN, è diretta da Maksim Šebalin. Questi è anche direttore generale della ditta Strojpostavka. La sua fondatrice fu Anastasija Šabalova, figlia di Ivan Šabalov, che presiede l'“Associazione dei produttori di tubature” e dirigeva la Gaztaged, una struttura intermedia (che forniva tubature alla Gazprom), che era stata fondata dalla ditta Baza-Torg di Boris Rotenberg. La “Trubnaja promyšlennaja gruppa” possedeva anche il 16,4% della Spa Kostromaspirtprom. Il 16,9% di questo produttore di alcolici, che si trovava in bancarotta, apparteneva alle ditte “Trubnyj legion” [25] e Magistral'truboprom e dietro la Magistral'truboprom sta di nuovo lo stesso Ivan Šabalov. Le attività alcooliche rientrano nella sfera di interessi del fratello maggiore di Boris Rotenberg – Arkadij – sparring-partner di Putin nel judo (come hanno comunicato le “Vedomosti” [26], i suoi uomini sono presenti in quasi tutte le 11 grandi fabbriche di alcolici che in precedenza erano controllate dalla Rosspirtprom). C'è un'altra coincidenza nel fatto che la JamalInvest controllata dagli uomini di Chmarin figurava agli stessi indirizzi (viale Vernadskij 53 e viale Vernadskij 37/2) della Strojgazmontaž di Arkadij Rotenberg, che riuniva le sue attività edili acquistate dalla Gazprom. Entrambe le compagnie vincono i concorsi della Gazprom. Ma le vittorie del maggiore dei Rotenberg non sono nell'ambito delle forniture. La Strojmontaž costruisce il gasdotto principale dell'Europa del Nord, il gasdotto principale Počinki-Grjazovec [27] e amplia il giacimento dello Jamsovej [28]… Non ci è riuscito contattare Šabalov. L'anno scorso questi si rifiutò di rispondere alle domande della “Novaja gazeta” sui suoi legami con Boris Rotenberg. Neanche I fratelli Rotenberg hanno commentato la situazione, se abbiano affari in comune con Chmarin. I partner di Chmarin sono inaccessibili. I telefoni indicati nella registrazione dei fornitori della Gazprom tacciono come lo stesso Chmarin. Chmarin e Timčenko La lista degli amici di Vladimir Putin e dei loro partner nell'ambito delle forniture alla Gazprom non si esaurisce con questo. La JamalInvest appartiene al 25% alla Raznoèksport di Piter – vincitrice dei concorsi della Gazprom degli anni 2006-2007. Direttore generale della ditta di Piter fino al 2003 era un partner di Chmarin – Kuprijanov. E unico responsabile della Raznoèksport divenne in seguito Pëtr Kolbin – comproprietario del trader petrolifero Surgutèks. Come suppongono sul mercato (a quanto hanno comunicato le “Vedomosti”), la Surgutèks è controllata dall'amico di Putin Gennadij Timčenko – comproprietario del gruppo Gunvor (vedi “Novaja gazeta”, n. 113 del 2009). La Raznoèksport di Pëtr Kolbin ha occupato una nicchia molto comoda. Alla Gazprom ci hanno comunicato che dal 2008 non partecipa ai loro concorsi. Ma nel primo trimestre del 2008 la figlia della Gazprom Centrènergogaz ha designato la Raznoèksport uno dei suoi principali fornitori. La ditta di Piter controlla anche i fornitori della Gazprom: la “Torgovyj dom VMZ” (al 70% dal 2009) e la “Torgovyj dom Gazènergoservis” (al 50%). Nel 2008 l'utile di queste due strutture al netto dell'IVA superò 1 miliardo e 600 milioni di rubli [29]. La “Torgovyj dom VMZ” appartiene solo al 30% al fornitore ufficiale delle apparecchiature di sbocco di petrolio e gas, l'impresa statale “Voronežskij mechaničeskij zavod” [30]. Ma la “Torgovyj dom gazènergoservis” è stata creata da imprese che fanno parte della struttura “Gazprom centrremont” – una compagnia-holding di servizi di riparazioni sulla base della “figlia” della Gazprom Centrènergogaz. Il compito della holding è il servizio tecnico e la riparazione di tutti gli impianti del gigante del gas. Il figlio del primo vice-direttore della Centrènergogaz Sergej Palkin – Palkin Sergej Sergeevič è a capo della casa commerciale. Nella stessa holding di riparazioni della Gazprom ci sono come minimo sette fabbriche di produzione. Non è chiaro perché la loro casa commerciale avesse bisogno del 50% della Raznoèksport e perché all'inizio del 2008 questa ditta di Piter fosse uno dei principali fornitori della Centrènergogaz. La dirigenza della Centrènergogaz e Palkin-junior non hanno chiarito questa questione. Ciò significa che la Gazprom attraverso la Raznoèksport di Kolbin ha fornito pezzi di ricambio e apparecchiature a se stessa? Pëtr Kolbin non ha risposto alle domande della “Novaja gazeta”. Il silenzio dei produttori Le imprese e le loro case commerciali non parlano volentieri degli intermediari nello schema delle forniture alla Gazprom. Una fonte vicina alla fabbrica Korvet di Kurgan [31] alla richiesta di raccontare degli intermediari ha chiarito: “Là c'è certa gente! Voi sedete a Mosca, ma in provincia si può anche perdere la vita”. La Korvet produce accessori per le condutture e apparecchiature per lo sbocco dei pozzi. La fonte condivideva l'opinione che andare a fare un concorso della Gazprom autonomamente sia irreale. E anche se fino al 30% della produzione della fabbrica è richiesta dalla Gazprom, tutto passa attraverso gli intermediari. Per fare un confronto: una serie di grandi compagnie, per esempio la Surgutneftegaz, preferisce acquistare la produzione direttamente. Una fonte vicina alla fabbrica di Voronež Neftegazdetal' ha comunicato che si possono fornire direttamente prodotti alle “figlie” della Gazprom, ma solo se le somme sono insignificanti. E anche se la fabbrica tenta di lavorare direttamente con la Gazprom, gli intermediari sorgono presto e negli anni passati l'impresa ha fruito dei loro servizi. Una fonte vicina alla “Uralturbo” di Ekaterinburg [32] (che produce pezzi di ricambio per gli apparecchi per il trasporto del gas) dice che circa l'80% della loro produzione va alla Gazprom. Questi ha comunicato che l'impresa partecipa autonomamente ai concorsi e che negli ultimi tempi la Gazprom ha stabilito prezzi fissati e trasparenti. Ma su alcune posizioni continuano a lavorare con gli intermediari. La fonte spiega questo con il fatto che da soli, a suo parere, non si vinceranno mai alcuni lotti. La fonte ha comunicato che in precedenza operavano attraverso la TèlBiKo, adesso operano attraverso la “Torgovyj dom Gazènergoservis”. Una fonte vicina all'impresa statale “Voronežskij mechaničeskij zavod” ha notato che alla Gazprom nell'ambito della lotta con gli intermediari nel dicembre 2009 è uscito l'ordine “Sulle misure per l'ottimizzazione delle spese della società nel 2010”. – Volevano colpire gli intermediari che si sono ingrassati, ma hanno colpito i produttori, – suppone questo esperto. A suo parere il sistema è organizzato in modo tale che i produttori spesso non hanno altra scelta che fruire dei servizi degli intermediari A dire il vero, secondo la fonte, I partner di Viktor Chmarin e le sue strutture non hanno strangolato le fabbriche, ma le mettono gradualmente fuori dai loro affari. Chi precisamente sia stato messo fuori dai partner di Chmarin, la fonte non l'ha precisato. Ma se le forniture alla Gazprom interessano alcuni amici di Putin, si può supporre che la lotta per la Gazprom sia iniziata tra gli amici del premier. Dossier della “Novaja gazeta” La verifica della polizia Nel 2008 la sezione per i reati fiscali dello UVD [33] del circondario amministrativo occidentale di Mosca condusse una verifica sulla JamalInvest sulla base di indizi di evasione fiscale. La verifica stabilì che il principale cliente della JamalInvest era una “figlia” della Gazprom, la Gazkomplektimpèks. In media questa versava sul conto della JamalInvest oltre 400 milioni di rubli [34] al mese “per forniture di apparecchiature per il gas” alle imprese del sistema Gazprom. Peraltro la JamalInvest aveva speso denaro solo per gli stipendi dei dipendenti e per l'acquisto di obbligazioni della Sberbank. Le spese per il pagamento della merce e la sua consegna non erano stabilite, come, fra l'altro, qualsiasi tipo di acquisto di apparecchiature. Chi condusse la verifica suppose che di fatto, secondo gli accordi, le apparecchiature non venissero messe a disposizione e che la dirigenza della JamalInvest alzasse le spese, evadendo le tasse in modo particolarmente ampio. Gli agenti investigativi supposero pure che i mezzi finanziari venissero convertiti in contanti e fruiti dalle alte cariche della Gazkomplektimpèks e della JamalInvest per i propri scopi. La verifica precedente le indagini stabilì che tra le controparti della JamalInvest c'erano decine di ditte. Alcune di esse erano indiziate di essere “ditte da un giorno”. Ma le altre erano vincitrici di concorsi della Gazprom: Real Invest, Promtechpostavka, Remol, “Torgovyj dom Gazènergoservis”, GazInterAvto… Secondo i dati della verifica, allo schema di fornitura di apparecchiature della Gazkomplektimpèks alle imprese della Gazprom prendono parte diverse ditte, che intervengono come agenti o principali, con cui la JamalInvest ha concluso accordi. Tutto il denaro ricevuto passava attraverso gli agenti, fra questo anche le obbligazioni. La base imponibile consisteva solo nella misura del compenso degli agenti, che, secondo gli agenti investigativi, era stata fissata a prezzi troppo bassi, la somma principale passava attraverso gli agenti senza pagamento di tasse e i prodotti per le imprese della Gazprom erano forniti direttamente dalla fabbrica al committente. La stessa JamalInvest figurava come agente. Non faceva pratiche per attribuire a se la merce. Una serie di ditte dello schema si nascondeva fino al periodo del resoconto fiscale e non pagava le tasse. Non ci sarà un procedimento Secondo i risultati della verifica si sono rifiutati di avviare un procedimento penale contro la JamalInvest. Peraltro nel decreto di rifiuto si constatavano anche l'abbassamento della base imponibile, le ditte “da un giorno” e i fondi neri. E anche il fatto che il direttore generale Kuprijanov non potesse spiegare qualcosa. Da questi non hanno neanche potuto ottenere la documentazione sulla tenuta dell'attività finanziaria ed economica della JamalInvest. I giuristi a cui abbiamo mostrato il decreto si limitano a sorridere e scuotere le mani. Una tale umanità è molto rara. Il capo dello UVD del circondario occidentale di Mosca Aleksej Lauškin ha comunicato alla “Novaja gazeta” di non aver ricevuto abbastanza dati che indicassero un reato fiscale. – Di fatto è stata scritta una delibera per l'avvio di un procedimento penale, – ritiene l'ex primo inquirente per i procedimenti particolarmente importanti della commissione per le indagini del ministero degli Interni Pavel Zajcev. – Il rifiuto alla fine sembra molto inatteso. A mio parere questo può essere il risultato di una seria pressione. L'ufficio stampa della Gazprom: La Gazprom conduce il monitoraggio del mercato delle apparecchiature gas-petrolifere moderne e tiene il registro dei produttori e dei potenziali fornitori di prodotti del ramo gas. Un aspetto importante dell'attività di acquisto della compagnia è la garanzia della fornitura di prodotti di qualità adeguata e della sigla di accordi con i produttori diretti. Oggi nella disposizione degli ordini accentuiamo in primo luogo la nostra attenzione sui produttori russi che hanno la giusta esperienza e la certificazione di qualità del lavoro (del servizio). Nell'ambito dello stadio di selezione del concorso conduciamo una scelta qualificata di fornitori. Nella documentazione del concorso sono poste le richieste secondo cui i partecipanti alla competizione sono obbligati a comunicare informazioni sulla presenza in essi di capacità produttive, apparecchiature tecnologiche e di tutte le necessarie licenze per i tipi di attività legate all'esecuzione della fornitura, di risorse finanziarie e lavorative. I partecipanti presentano anche attestazioni dei volumi annuali di esecuzione degli accordi per la fornitura di prodotti analoghi e dei pareri dei committenti degli ultimi cinque anni e delle garanzie dei produttori. Inoltre per la partecipazione al concorso si richiede alle imprese di offrire garanzie su domande e obblighi per l'esecuzione dell'accordo in forma di garanzie bancarie. Queste misure permettono di evitare la partecipazione di fornitori disonesti ai concorsi della Gazprom. Roman Šlejnov 22.03.2010, “Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2010/029/00.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni) |
[1] Ai bambini russi che si feriscono e si lamentano esageratamente, si dice “Prima del matrimonio si rimarginerà (o anche “starai meglio”)”. Un po' come si dice in Toscana “Piangi, piangi, riderai quando ti sposi”.
[2] Oltre 504 milioni di euro.
[3] Nome colloquiale di San Pietroburgo.
[4] Ministerstvo Črezvyčajnych Situacij (Ministero per le Situazioni di Emergenza), sorta di Protezione Civile.
[5] Oltre 12600 euro.
[6] Federal'naja Služba Bezopasnosti (Servizio di Sicurezza Federale), il principale servizio segreto russo.
[7] “Casa commerciale Kosmos-petrolio-gas-dettagli”.
[8] “Dettagli connettivi di condutture”.
[9] “Chmarin e partner”.
[10] “Gazprom complementi”.
[11] “Casa commerciale VMZ”.
[12] Zakrytoe Akcionernoe Obščestvo (Società per Azioni a Numero Chiuso).
[13] Città della Russia meridionale.
[14] Qualcosa tipo “Produttore di Caldaie Rosso”.
[15] Città della Siberia occidentale.
[16] “Compagnia metallurgica unita”.
[17] Neftepererabatyvajuščee Oburodovanie (Apparecchiature per la Raffinazione del Petrolio).
[18] Città della Russia meridionale.
[19] Sistema Kompleksnogo Raskrytija Informacij NAUFOR (Sistema per la Rivelazione Complessiva delle Informazioni della NAUFOR). NAUFOR sta per Nacional'naja Associacija Učastnikov Fondovogo Rynka (Associazione Nazionale Partecipanti al Mercato Azionario).
[20] “Idrotecnica Limited”.
[21] “Nostro prodotto trading”.
[22] Nome non ufficiale dell'istituto centrale di statistiche.
[23] Oltre 375,4 milioni di euro.
[24] “Gruppo industriale delle condutture”.
[25] “Legione delle tubature”.
[26] “Notizie”, giornale finanziario.
[27] Rispettivamente nella Russia centrale e settentrionale.
[28] Fiume della Siberia settentrionale, presso cui si trova uno dei maggiori giacimenti di gas naturale del mondo.
[29] Oltre 40 milioni di euro.
[30] “Fabbrica meccanica di Voronež”.
[31] Città della Siberia occidentale.
[32] Città della Siberia occidentale.
[33] Upravlenie Vnutrennich Del (Direzione degli Affari Interni), in pratica la polizia.
[34] Oltre 10 milioni di euro.
[35] Dossier della “Novaja gazeta”
I 16 intermediari dei fornitori della Gazprom legati ai partner di Viktor Chmarin
La Raznoèksport (fondatore Pëtr Kolbin) negli anni 2006 e 2007 fornì pezzi di ricambio, installazioni mobili per trivellazione e apparecchiature sotterranee da pozzi alla Gazkomplektimpèks e alle imprese della Gazprom. Nel primo trimestre del 2008 la figlia della Gazprom Centrènergogaz designò la Raznoèksport come uno dei principali fornitori. Dal 2001 al 2003 direttore generale della Raznoèksport fu il partner di Viktor Chmarin Vjačeslav Kuprijanov, che in seguito fu a capo della JamalInvest.
La JamalInvest (che al 25 % appartiene alla Raznoèksport): dal 2003 la “figlia” della Gazprom Centrènergogaz attraverso la JamalInvest ha fornito pezzi di ricambio e basi per le riparazioni alle imprese della Gazprom (vedi resoconto della Centrènergogaz per il 3° trimestre del 2006). Nel 2008 la JamalInvest ha fornito apparecchiature per l'interno dei pozzi alla “Gazprom dobyča Urengoj” [“Gazprom estrazione Urengoj” – la città di Urengoj è la base dei giacimenti dello Jamsovej]. Nel 2009 ha fornito carburanti e lubrificanti alla Gazflot (Gazprom).
La “Torgovyj dom VMZ” (che al 70 % appartiene alla Raznoèksport) negli 2005 e 2006 fornì alla Gazkomplektimpèks apparecchiature per trivellazione, strumenti e pezzi di ricambi, nel 2007 fornì materiali, complementi per la navigazione e mezzi di difesa individuale per i mezzi tecnici galleggianti e i servizi di sicurezza sulle coste e anche apparecchiature industriali per i pozzi, nel 2008 fornì accessori per i getti, apparecchiature per l'industria del gas, teste a colonna, interruttori e pezzi di ricambio.
La “Torgovyj dom Gazènergoservis” (metà appartiene alla Raznoèksport, metà a imprese del sistema Gazprom) nel 2008 fornì pezzi di ricambio e parti mobili per le necessità della Gazkomplektimpèks. Nel 2008 la quota di forniture di questa casa commerciale rispetto all'intero volume delle forniture della Centrènergogaz (Gazprom) ammontava all'11,87 %. Nel 1° trimestre del 2009 al 62,67 %, nel 2° trimestre del 2009 al 39,35 %.
La Real Invest (i cui fondatori erano i partner di Viktor Chmarin, la ditta è stata registrata allo stesso indirizzo della “Chmarin i partnëry”) negli anni 2006, 2007 e 2008 fornì strumenti per la trivellazione, apparecchiature per l'industria del gas, apparecchiature sotterranee per i pozzi e pezzi di ricambio per le necessità della Gazkomplektimpèks e delle imprese del consorzio.
La “Torgovyj dom Neftegazdetal'” (in seguito “Torgovyj dom Kosmos-neftegazdetal'”) nel 2006 fornì materiali, apparecchiature, complementi per la navigazione e mezzi per la difesa individuale dei mezzi galleggianti e per i servizi di sicurezza sulle coste per le necessità della Gazkomplektimpèks e anche apparecchiature di sbocco sotterranee per i pozzi e pezzi di ricambio delle apparecchiature dell'industria del gas. Nel 2007 fornì accessori per lo sbocco, apparecchiature di importazione per l'industria del gas e relativi pezzi di ricambio e anche apparecchiature per il controllo dei tralicci dei pozzi. Nel 2008 fornì strumenti per la trivellazione e apparecchiature sotterranee per i pozzi alla Gazpromstrojinžiniring. Secondo i dati della Rosstat, l'utile al netto dell'IVA nel 2008 fu di 336437000 rubli [quasi 8,5 milioni di euro] (nel 2006 superò i 400 milioni[quasi 10,1 milioni di euro]).
La TèlBiKo nel 2004 acquistò la produzione dell'impresa Uralturbo di Ekaterinburg (che produce pezzi di ricambio per turbine a vapore e a gas e anche apparecchiature per la trivellazione) per più di 192 milioni di rubli [oltre 4,8 milioni di euro]. Nel 2005 attraverso questa ditta è passato il 18,3% di tutta la produzione dell'impresa Korvet di Kurgan indirizzata alla Gazprom. Di questo si è parlato nel resoconto della Korvet (la fabbrica produce accessori per le condutture e apparecchiature per lo sbocco). Fino al settembre 2008 la TèlBiKo possedeva al 70% la vincitrice dei concorsi della Gazprom “Torgovyj dom VMZ”, che poi passò sotto il controllo della Raznoèksport.
La Remol è controparte della JamalInvest, nel 3° trimestre del 2006 attraverso la Remol è passato il 27,6% di tutta la produzione della Korvet indirizzata alla Gazproma.
La Promtechpostavka è controparte della JamalInvest, nel 3° trimestre del 2008 il 20,1% di tutta la produzione della Korvet indirizzata alla Gazprom è passato attraverso la Promtechpostavka.
La “Soedinitel'nye detali truboprovodov” - nel 2007 la ditta fornì apparecchiature che non richiedevano montaggio alla Nojabr'skgazdobyča (Gazprom) e nel 2008 figurava nella lista delle compagnie del Registro della produzione di condutture, sulle cui condizioni tecniche si è accordata la commissione permanente della Gazprom per la ricezione di nuove forme di produzione di condutture. L'utile di questa ditta al netto dell'IVA nel 2008 ammontò a 119929000 rubli [oltre 3,02 milioni di euro].
La Strojpromdetal' (al 19% è controllata dalla Spa “Soedinitel'nye detali truboprovodov”) riunisce gli interessi dei partner di due [sic] amici di Putin – Viktor Chmarin e i fratelli Rotenberg. Nel 2006 fornì dettagli connettivi, negli anni 2007 e 2008 condutture, tra cui quelle di grande diametro, dettagli connettivi, frizioni e flange. L'utile al netto dell'IVA nel 2008 fu di 15 miliardi e 786 milioni di rubli [oltre 398,4 milioni di euro].
La GazInterAvto negli anni 2005-2009 fornisce mezzi tecnici speciali e pezzi di ricambio e anche pneumatici per auto, accumulatori, polistirene e materiale per fissaggio, laminati metallici, manufatti in metallo, materiali edili, oli, utensili, attrezzi, strumenti e generi di consumo, cavi d'acciaio e macchinari per il sollevamento dei carichi (per la Gazflot) e anche edifici mobili. L'utile al netto dell'IVA nel 2008 fu 1 miliardo e 734 milioni di rubli [oltre 43,7 milioni di euro].
La “Torgovyj dom AKB” (al 50% appartiene alla GazInterAvto) nel 2009 fornì accumulatori e cuscinetti. Metà di essa appartiene alla casa commerciale del produttore dei “Russkie akkumuljatory” [“Accumulatori Russi”].
La “Gidrotechnika Limited” fornisce materiali, apparecchiature e complementi per la navigazione alla Gazflot secondo il programma del 2010.
La Lidertransservis (al 50% appartiene alla “Gidrotechnika Limited”) negli anni 2007-2009 fornì pneumatici per auto. L'utile al netto dell'IVA nel 2008 superò 454 milioni di rubli [quasi 11,5 milioni di euro].
La “Naš produkt trejding” è stato l'operatore della Gazprom nella produzione ortofrutticola.
I resoconti su profitti e perdite di queste ditte (secondo i dati della Rosstat) mostrano che, in generale, il loro utile al netto dell'IVA nel 2008 ammontò a 20 miliardi e 322 milioni di rubli [quasi 514 milioni di euro]. Ma il ricavo netto fu indicato nella misura di 89 milioni di rubli [oltre 2,2 milioni di euro].
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