28 maggio 2009

A proposito del passato della Russia (VI)

La separazione della verità dal vero [1]


Di cosa si occuperà la Commissione per la lotta ai tentativi di falsificazione della storia, di cui fanno parte veri professionisti: il capo di Stato Maggiore, il vice ministro della Giustizia, il capo dell'amministrazione dello FSB [2]

Il presidente fa la storia (nel senso che la conduce). Ma questi la guida ancora come primo funzionario. Perché questo sia efficace, presso di lui è stata creata la Commissione per la lotta ai tentativi di falsificazione della storia ai danni degli interessi della Russia.
E' chiaro che il presidente non deve permettere un “danno agli interessi”. Ma cosa opera a favore degli interessi e cosa a loro danno, si può trattare diversamente, perfino in modo diametralmente opposto. E intorno a tale questione già da due anni si discute animatamente [3], a cominciare dalla memorabile conferenza teorico-pratica panrussa (giugno 2007) “Sulle attuali questioni dell'insegnamento della storia contemporanea e della sociologia nella scuola”. Allora i sussidi per l'insegnante sul corretto insegnamento della storia corretta furono presentati dal ministro dell'Istruzione e della Scienza Andrej Fursenko e dal primo vice capo dell'amministrazione presidenziale Vladislav Surkov. E poi i partecipanti furono portati a Novoogarëvo [4] all'incontro con Putin, dove questi ha spiegato agli insegnanti che “a dirla delicatamente, per una contraddittoria visione dei fatti” è giunta la fine, così come per quei manuali che sono stati scritti grazie a contributi dall'estero. Vladimir Vladimirovič si lamentò del fatto che gli autori che lavorano grazie a contributi “eseguono la polka che ordina chi paga”. Da allora nella storia si è preso ad andare a ritmo di kamarinskaja [5]. Ma con questo figlio di puttana [6], com'è noto, bisogna essere più severi.
Perché capissero come e cosa insegnare adesso, tennero allora pure conferenze di docenti di storia nei sette distretti federali. Alle conferenze presero parte i rappresentanti plenipotenziari del presidente, i leader delle regioni e un gruppo mobile di funzionari del ministero dell'Istruzione e della Scienza, studiosi e autori di scandalosi complessi didattico-metodici di storia e sociologia, in cui Stalin si è trasformato nel “più efficace leader dell'URSS, nel periodo della cui leadership fu ampliato il territorio del paese, fu ottenuta la vittoria nella più grande delle guerre, fu attuata l'industrializzazione dell'economia e la rivoluzione culturale…”.
Allora Isaak Kalina, diventato proprio in quei giorni vice ministro dell'Istruzione, davanti a vari auditori ha dispiegato un immagine di qualcosa che si conserva: se voleste che vostro figlio conoscesse la storia della vostra famiglia, da quali racconti gli proporreste di apprenderla? Dai racconti della vostra nonna e della vostra bisnonna o dai protocolli di un poliziotto del distretto? E ha risposto da solo: “Io voglio tanto che i miei nipoti apprendano la storia del mio paese da un manuale scritto non nella logica del poliziotto del distretto, lasciamo questo alla scienza, ma nella logica della nonna, della bisnonna, che si sforza di formare nei miei nipoti un'attitudine positiva verso la mia famiglia, anche se nella mia famiglia ci sono stati dei momenti difficili”.
Adesso, evidentemente, a Kalina tocca allargare lo sguardo sulla storia. La commissione presso il presidente, di cui è divenuto vice capo, non accenna solo alla scuola. Pare che gli approcci alla storia elaborati nel manuale scolastico si sia deciso di diffonderli in tutta la scienza storica. Fra l'altro proprio correggendo a vantaggio del poliziotto: la presenza di una mano forte è anche molto facile da percepire nell'elenco dei membri della commissione (vedi il dossier della “Novaja gazeta”).
Sembrerebbe che qualsiasi attributo per la parola “storia” fosse superfluo, tranne uno: scientifica o non scientifica. Ma ecco che non è così, la formazione annunciata dal vice ministro di una “storia positiva” si è trasformata in una storia che non causa “danno agli interessi della Russia”.
Come, in che modo la commissione censurerà la storia fino a portarla allo stato di “non causante danno”? Studierà i piani di lavoro scientifico di tutti i collettivi di studiosi? Esaminerà tutte le pubblicazioni scientifiche? E la pubblicistica? E se la nonna racconterà al nipote qualcosa di sgradito alla censura?
Uno dei compiti della commissione, com'è scritto nelle “Disposizioni”, è la diffusione e l'analisi di tutti i fatti di falsificazione e la presentazione al presidente di rapporti ad essi inerenti. Ma la cosa non si limita ai rapporti. Più avanti si parla di “preparazione di proposte di misure da prendere” e di “raccomandazioni di un'adeguata reazione”. Forse soffiamo sull'acqua [7], ma che vuoi farci – siamo spaventati, qui viene già in mente l'articolo 58 [8].
E' interessante sapere come, per mezzo di quali leve la commissione “reagirà adeguatamente”? Dov'è la mai dimenticata, irrefutabile catena: sezione propaganda del CC – terzi segretari di comitati regionali, cittadini, di quartiere – segretari di sezioni – semplici membri? Toccherà ristabilirla?

Dossier della “Novaja gazeta”

28 combattenti con la falsificazione

Presidente della commissione – S.E. Naryškin, capo dell'amministrazione del presidente della Federazione Russa. I.I. Kalina – vice ministro dell'Istruzione e della Scienza, I.I. Siroš – vice capo dell'amministrazione presidenziale, I.I. Demidov – capo del dipartimento presidenziale per la conduzione della politica interna, A.D. Alchanov – vice ministro della Giustizia, A.E. Busygin – vice ministro della Cultura, E.Ja. Butko – vice direttore dell'Agenzia Federale per l'Istruzione [8], S.Ju. Vinokurov – capo del dipartimento presidenziale per le relazioni interregionali e per le relazioni culturali con i paesi esteri, V.V. Dergačëv – vice direttore dello FSTÈK [10] russo, segretario responsabile della commissione interistituzionale per la difesa del segreto di Stato, K.F. Zatulin – primo vice presidente della Commissione della Duma di Stato [11] per gli affari della CSI e per le relazioni con i compatrioti [12], V.A. Zimakov – capo del servizio SVR [13] russo, M.A. Kambolov – vice direttore dell'Agenzia Federale per la Scienza e l'Innovazione [14], V.P. Kozlov – direttore dell'Agenzia Federale degli Archivi, N.E. Makarov – capo di Stato Maggiore delle Forze Armate, primo vice ministro della Difesa, S.A. Markov – vice presidente della Commissione della Duma di Stato per le formazioni sociali e le organizzazioni religiose, V.P. Nazarenko – vice capo del dipartimento presidenziale per la conduzione della politica estera, N.A. Naročnickaja – presidente del Fondo per lo studio della prospettiva storica, A.B. Povalko – vice direttore dell'Agenzia Federale per la Gioventù [15], A.Ju. Romančenko – vice direttore dell'Agenzia Federale per la Stampa e le Comunicazioni di Massa, A.N. Sacharov - direttore dell'Istituto di Storia della Russia dell'Accademia delle Scienze Russa, N.K. Svanidze - presidente della Commissione per i rapporti interetnici e per la libertà di coscienza della Camera Sociale [16] della Federazione Russa, V.A. Sobolev – vice segretario del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa, V.G. Titov – vice ministro degli Esteri, A.P. Toršin – primo vice presidente del Consiglio della Federazione [17], V.S. Christoforov – capo dell'Amministrazione della registrazione e dei fondi di archivio dello FSB russo, A.O. Čubar'jan – direttore dell'Istituto di Storia Generale dell'Accademia delle Scienze russa, Ja.V. Šabanov – capo dell'ufficio di consulenza presidenziale, S.V. Šipov – direttore del dipartimento del ministero per lo Sviluppo Regionale.

“Proprio fino alla battaglia di Kulikovo [18] non arriveremo”

Cosa dicono i membri della commissione

Konstantin Zatulin (in un'intervista a “Echo Moskvy” [19]): “La commissione si occuperà di quelle questioni che sono aspramente politicizzate e possono essere pericolose per la salute morale della società. In ogni caso, quando uscirà un libro in cui viene pubblicata una versione dubbia riguardante gli autori di crimini contro lo Stato, persone condannate e non riabilitate per i crimini degli anni della Seconda Guerra Mondiale, sulle pagine di questo libro sarà obbligatoria una scritta: “Si avvisa che la lettura di questo libro non è raccomandata a giovani di età inferiore a 18 anni”.

Nikolaj Svanidze (in un'intervista alla “Novaja gazeta”):
– Nikolaj Karlovič, si è già riunita la commissione e Le è chiaro di cosa si occuperà?
– Come sarà organizzato il lavoro, ancora non lo so, ma è chiaro che si tratta dei momenti discussi della Seconda Guerra Mondiale.
– Nel decreto non è detto che il lavoro della commissione si limiti solo alla Seconda Guerra Mondiale.
– Beh, non andremo proprio fino alla battaglia di Kulikovo…
– Le è probabilmente noto lo scandalo dei manuali di storia e sociologia creati sotto il patronato dell'amministrazione del presidente Putin e degli ideologi dei movimenti giovanili “I Nostri” [20] e “Giovane guardia di Russia Unita” [21]. Non le sembra che la commissione dovrà proseguire su questa linea per creare una “storia corretta”? Non dice questo la sua composizione?
– La storia dei manuali è nota. Non conosco la composizione della commissione, conosco gli studiosi che vi sono entrati e sono persone degne.

Commenti

Aleksandr Šubin, dottore in Scienze Storiche, Istituto di Storia Generale dell'Accademia delle Scienze russa: “Tali iniziative sono necessarie per spartirsi i fondi pubblici”

– Io guardo alla creazione di questa commissione con una certa tranquillità. E' un'altra iniziativa che scambia il lavoro reale con riunioni burocratiche. La maggior parte dei membri della commissione non sono storici.
Di studiosi ce ne sono in tutto tre, a dire il vero sono persone meritevoli, conosciute, direttori dei nostri principali istituti accademici. Ma ci sono anche persone, che sono note come “narratori-deformatori” [22] della storia. Di solito le iniziative burocratiche sono necessarie per la spartizione dei fondi pubblici, anche se durante una crisi si sarebbe potuto trovare un più degno uso del denaro. Come “lotteranno con la falsificazione”? Facendo dichiarazioni rabbiose, come di solito accade nei casi di intrusione politica e burocratica nelle discussioni degli storici, basate su doppi standard e contenenti errori. Beh, questo danneggerà solo ancora una volta il prestigio del paese. Forse prepareranno qualche libro incrociando Zatulin con Svanidze. Va detto, in questo senso, che Svanidze ne parla nelle sue trasmissioni, di storici professionisti ne porta tanti da far paura. Li pubblicheranno su una bella carta, ci metteranno il timbro della commissione.
Ma di libri ora ne escono molti e se questo timbro aiuterà questa produzione stampata ad andare avanti ancora non si sa. Ma per gli estremisti, per esempio in Estonia, la commissione non sarà neanche un decreto, ma piuttosto uno spauracchio o semplicemente una cosa da ridere.
Non mi aspetto maestria editoriale o pubblicistica dalla produzione della commissione. Ma neanche particolari minacce. Tutti capiscono il tutto qui e all'estero. Tra l'altro anche il prezzo di tale “lotta con la falsificazione” come formalità burocratica.
Se lo Stato vuole davvero aiutare la cosa, è necessario appoggiare più attivamente quel lavoro che gli storici già conducono per creare delle connessioni in questo ambito, per portare avanti il nostro punto di vista nell'ambiente dell'elite intellettuale dei paesi dell'ex URSS. E qui ci sono dei buoni canali, come l'Associazione degli storici dei paesi della CSI e le commissioni bilaterali con Ucraina, Lituania e altri paesi. Le persone ragionevoli “là” sono i nostri alleati nella lotta contro le falsificazioni della storia e non c'è bisogno di “rimpiazzarle” con dichiarazioni e decisioni premature e poco ponderate. E' meglio pubblicare più lavori scientifici, in cui professionalmente e con molto materiale basato sui fatti si ristabilisce il quadro reale degli avvenimenti storici. Allora anche le falsificazioni appariranno ciò che sono – menzogne e sciocchezze.

Ljudmila Alekseeva, presidente del Gruppo di Helsinki [23]: “In tutta la commissione c'è una sola persona degna”
– Se volesse occuparsi seriamente della deformazione della storia, allora nella commissione dovrebbero entrare i luminari della scienza storica, persone rispettate nella comunità professionale e nel paese. La domanda più importante è: cosa si chiamerà falsificazione e cosa ristabilimento del vero? E chi è entrato là? Zatulin? Naročnickaja? E cosa c'entra qui Markov?
Ci hanno spinto dentro gli ideologi. Che storia sarà con una commissione del genere? Nessuna sconfitta, solo vittorie? Con questo non solo come attivista per i diritti umani, ma anche come storico non posso essere d'accordo. Ci spezzeranno appoggiandoci al ginocchio, riscrivendo la storia. Ma noi non la daremo in concessione alla commissione, un popolo senza storia è un mankurt [24].
In tutta la commissione c'è una sola persona degna – Svanidze. Questi si è occupato di storia moderna, ma lavorerà nella commissione o ne uscirà per non coprirsi di vergogna?
Non vorrei che si ripetesse la storia del Consiglio di esperti per la conduzione di uno studio a livello statale delle religioni presso il ministero della Giustizia creato nell'aprile 2009. Lo capeggiava il noto combattente ortodosso con qualsiasi manifestazione di vita religiosa al di fuori della Chiesa Ortodossa Russa Aleksandr Dvorkin. Il suo approccio non poteva in alcun modo essere considerato obbiettivo, era chiaramente confessionale.
Se lo stesso avverrà con la commissione per la lotta con la falsificazione della storia, allora Stalin non sarà solo un manager efficace [25], ma anche il padre dei popoli, il migliore amico dei bambini, di chi pratica la ginnastica, dei lavoratori delle acciaierie, dei colcosiani e dei medici.
Si esigerà la tragica, ma veritiera storia della Grande Guerra Patriottica [26]? Il film “Ržev. La battaglia sconosciuta di Georgij Žukov” [27], che ha fatto scandalo è una falsificazione? O il ristabilimento del vero?
Sono entrata alla facoltà di Storia della MGU [28], perché ho sempre voluto essere uno storico. Verso i 10 anni dicevo che sarei stata uno storico e mio padre prese a portarmi libri di storia. Dopo il secondo anno di università presi a pensare verso quale cattedra indirizzarmi. Ma le cattedre erano una più rigida dell'altra: Storia del Partito, Storia dell'URSS, Storia Contemporanea. Io volevo essere uno storico, non una propagandista, un'esecutrice di ordini. Decisi che sarei passata ad archeologia – teschi, resti, ciò che trovi, lo descrivi. Ma venne fuori che anche là bisognava dimostrare che la Russia è la patria degli elefanti [29]. Decisi di occuparmi del Neolitico. Ma anche qui incombeva Engels con “L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello stato”. Bisognava adattarsi a lui.
E cos'è questa commissione appena sfornata? Infatti la verità non si può nascondere, questa viene fuori non appena è venuto fuori “Ržev. La battaglia sconosciuta di Georgij Žukov”. Io guardo al futuro con ottimismo: tra una generazione saremo anche noi un paese democratico e uno stato di diritto.

Ljudmila Rybina

22.05.2009, "Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/data/2009/053/01.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] Otdelenie pravdy ot istiny è un gioco di parole intraducibile. Otdelenie oltre che “separazione” significa “sezione” (intesa come parte di un apparato). Pravda e istina significano entrambe “verità”, ma il primo termine può significare anche “giustizia”, “rettitudine”, mentre il secondo fa parte dell'ambito filosofico e religioso. Pravda, com'è noto, era anche l'organo ufficiale dell'Unione Sovietica.

[2] Federal'naja Služba Bezopasnosti (Servizio Federale di Sicurezza), l'erede del KGB.

[3] Letteralmente “si rompono le lance”.

[4] Residenza presidenziale.

[5] Danza popolare russa, ironicamente contrapposta alla polka straniera (il corsivo è mio).

[6] Qui si ironizza sul gusto putiniano per le espressioni forti, con cui a volte sottolinea i concetti.

[7] In Russia si dice “chi si è scottato con il latte, soffia anche sull'acqua”.

[8] Sulla base dell'articolo 58 del codice penale dell'URSS, che riguardava le attività antisovietiche, milioni di persone finirono nell'arcipelago GULag.

[9] Ente del Ministero dell'Istruzione e della Scienza che si occupa concretamente della gestione dell'attività didattica.

[10] Federal'naja Služba po Techničeskomu i Èksportnomu kontrolju (Servizio Federale di controllo sulla Tecnica e sulle Esportazioni), ente che controlla le comunicazioni e le esportazioni in nome della sicurezza dello Stato.

[11] Precisazione non superflua in quanto in Russia tutte le assemblee legislative si chiamano Duma.

[12] Da intendersi come russi che vivono nei paesi della ex Unione Sovietica.

[13] Služba Vnešnej Razvedki (Servizio di Intelligence Esterna).

[14] Ente di ricerca del Ministero dell'Istruzione e della Scienza.

[15] Ente del Ministero per lo Sport, il Turismo e le Politiche Giovanili.

[16] Sorta di istituzione intermedia (priva di poteri e di reale importanza) tra la società e le istituzioni.

[17] La “camera alta” del parlamento russo, formata dai rappresentanti dei soggetti territoriali della Federazione Russa.

[18] Nella battaglia di Kulikovo (nella Russia centrale) nel 1380 i Russi affrontarono i Tatari e i Mongoli e la sconfitta di questi fu l'inizio della fine del loro secolare dominio sulla Russia.

[19] Radio russa relativamente libera.

[20] “I Nostri” è un movimento giovanile così devoto a Putin da essere stato soprannominato Putinjugend...

[21] “Russia Unita” è un partito che ha il solo scopo di portare avanti la politica di Putin.

[22] Impossibile rendere il gioco di parole originale skaziteli-iskaziteli. Va notato comunque che gli skaziteli sono narratori di fiabe e non di storie vere...

[23] Organizzazione per la difesa dei diritti umani che opera sulla base della Dichiarazione di Helsinki sui diritti umani, firmata anche dall'URSS.

[24] Personaggio delle leggende dei popoli turchi: uomo portato tramite torture e umiliazioni a dimenticare tutto di se e a diventare un docile strumento dei propri padroni (il corsivo è mio).

[25] Così viene purtroppo definito nell'ambito del revisionismo putiniano.

[26] Così viene chiamata la guerra dell'Unione Sovietica contro gli invasori nazifascisti.

[27] Documentario televisivo che non manca di rileggere criticamente una pagina tragica della Grande Guerra Patriottica. Per riprendere la città di Ržev occupata dai nazisti le truppe russe combatterono dal gennaio 1942 al marzo 1943 con centinaia di migliaia di perdite. Le operazioni erano comandate dal maresciallo (il più alto grado sovietico dopo quello del generalissimo Stalin) Georgij Konstantinovič Žukov.

[28] Moskovskij Gosudarstvennyj Universitet (Università Statale di Mosca).

[29] Battuta che allude alla pretesa superiorità della Russia sovietica in qualsiasi ambito. Alla base c'è una barzelletta di epoca sovietica sulle opere scritte in vari paesi per “l'anno dell'Elefante”. I tedeschi scrivono ponderosi trattati, gli americani trattano la questione dal punto di vista del business, gli israeliani mettono di mezzo la questione ebraica e i sovietici scrivono sulla Russia come patria degli elefanti, sui classici del marxismo-leninismo sugli elefanti e sulle risoluzioni del Congresso del PCUS sugli elefanti...



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