Com’è finita la guerra per il petrolio ceceno
Inchiesta della “Novaja gazeta”. Finale*
Dal dicembre 2004 il petrolio ceceno è scorso attraverso una nuova rotta di esportazione – non verso Tuapse [1], ma verso Južnaja Ozereevka vicino a Novorossijsk [2] – attraverso la conduttura KTK [3]. Questo è divenuto possibile con la comparsa della ZAO [4] NaftaTrans – una compagnia creata da funzionari del Ministero dell’Energia della Federazione Russa, in seguito passata sotto il controllo di strutture affiliate alla Russneft’ [5] di Michail Guceriev [6] e dopo il mandato di cattura spiccato nei confronti di questi rivenduta a nuove imprese offshore. Il consolidamento degli asset petroliferi della “Rosneft’” [7] in Cecenia e a Tuapse e anche la comparsa di questa compagnia nel KTK hanno rafforzato la sua posizione, ma hanno acuito il conflitto all’interno della Cecenia. Ramzan Kadyrov ha proseguito l’opera di suo padre – la lotta per il petrolio della repubblica. In conseguenza di complesse manovre è stato raggiunto un temporaneo equilibrio degli interessi. Tuttavia le altre parti interessate – tra cui il fondatore ricercato dell’OPG [8] di “Lazan’ja” [9] Chož-Achmet Nuchaev – hanno mantenuto una determinata influenza.
* Nelle puntate precedenti:
(N. 9 del 30.01.2009 e n. 10 del 02.02.2009)
– per cosa combattiamo: i principali giocatori ed asset;
– la prima tappa criminale della ripartizione petrolifera (2001—2004) è terminata con la vittoria della compagnia di Stato;
– la seconda tappa (2004—2006): il mutamento dei flussi di trasporto del petrolio, i nuovi proprietari delle vecchie imprese offshore, il consolidamento degli asset, l’equilibrio degli interessi – Rosneft’, l’amministrazione della Cecenia, la criminalità e altro.
I principali giocatori
– La NK [10] Rosneft’ (il 75% delle azioni appartiene allo Stato, il 25% a investitori privati), il consiglio di amministrazione è diretto da Igor’ Sečin, vice-premier del governo della Federazione Russa con delega per il TÈK [11].
– Ramzan Kadyrov – presidente della Cecenia, presidente del consiglio di amministrazione della Groznenftegaz [12], struttura figlia della Rosneft’.
– Nikolaj Buchancov – ex funzionario del ministero dell’Energia, uomo d’affari, partecipe alla creazione della ZAO NaftaTrans – uno degli attuali trasportatori principali del petrolio ceceno per l’esportazione.
– I fratelli Magomadov. Junus e Jusup Magomadov nel 2003-2004 hanno prestato sevizio nel reggimento del ministero degli Interni per la protezione degli oleodotti (il reggimento petrolifero), Abdul-Chamid Magomadov è l’ex capo della direzione delle relazioni patrimoniali del ministero dell’Energia e dei Carburanti ceceno e l’attuale ministro dello Sviluppo Economico della repubblica, Aldan Magomadov è l’ex rappresentante plenipotenziario della Cecenia a Mosca e negli ultimi tempi è il massimo dirigente della Srl Impèksprodukt [13], principale trader di petrolio della holding Russneft’.
– La Russneft’ è una grande holding privata, fondata dall’imprenditore Michail Guceriev. Dopo che nei confronti di Guceriev è stato spiccato un mandato di cattura, facente funzione di capo della holding è diventato l’ex vice-ministro dell’energia della Federazione Russa Oleg Gordeev.
– Michail Nekrič è un uomo d’affari noto nella sfera delle fusioni e degli assorbimenti, era affiliato alla NPZ [14] di Tuapse fino al consolidamento della Rosneft’.
– Chož-Achmed Nuchaev è ricercato dall’Interpol dal 2001 per “criminalità organizzata transnazionale”, continua a condurre attraverso i suoi uomini gli affari legati al petrolio ceceno e russo.
– Pëtr Suslov è un ex ufficiale dei reparti speciali dei servizi segreti esterni, la cui attività professionale si è incrociata in diversi momenti sia con quella di Igor’ Sečin sia con quella di Chož-Achmed Nuchaev.
Tappa 3: dal 2007 al presente
La struttura dei flussi finanziari acquista un aspetto definitivo e assolutamente non trasparente. E’ terminata la redistribuzione degli asset dei principali punti di trasporto del petrolio per l’esportazione – Tuapse, Južnaja Ozereevka, Odessa.
La ZAO NaftaTrans annuncia l’intenzione di costruire un impianto per la raffinazione del petrolio immediatamente nel villaggio [15] Kavkazskaja nel territorio di Krasnodar [16], vicino alla propria installazione ferroviaria per l’esportazione di petrolio*. Gli annunciati parametri dell’impianto permettono di presupporre che potrà fare diretta e potente concorrenza a tutto il potenziale di NPZ sul territorio della Cecenia. A parte questo, stando ai dati di “Èkspert-Jug” [19], l’anno scorso la NaftaTrans è entrata in una decina delle più redditizie compagnie di trasporti del Sud della Russia, superando per indici di attività di trasporto il porto commerciale marittimo di Tuapse e perfino la stessa impresa KTK-Rossija [20]** (63,67% contro 43,75 e 35,87%). Parallelamente iniziano ad avvenire significativi mutamenti nella struttura azionaria della ZAO NaftaTrans: nei confronti del capo della Russneft’ Michail Guceriev viene spiccato un mandato di cattura ed è costretto a lasciare il mondo degli affari petrolifero e il sistema di compagnie offshore da lui costruito subisce serie trasformazioni, il più importante risultato delle quali è la totale mancanza di trasparenza: i beneficiari finali sono sconosciuti.
Per quel che riguarda il controllo sul trasporto di petrolio a Odessa, che aveva funzionato con successo con il petrolio ceceno (per maggiori dettagli – vedi la prima puntata, “Novaja gazeta” n. 9 del 30.01.2009) e per il quale in precedenza mostrarono interesse tanto gli uomini d’affari russi quanto quelli ceceni, questo è sfera d’influenza del Gruppo Privat. In Russia questo gruppo di compagnie dell’uomo d’affari ucraino Igor’ Kolomojskij è diventato molto noto dopo che per aver organizzato l’attentato all’uomo d’affari vicino al Gruppo Privat Gennadij Korban fu condannato Lom-Ali Gajtukaev, zio dei fratelli Machmudov, accusati di aver preso parte all’omicidio di Anna Politkovskaja [21], e membro attivo del gruppo “Lazan’ja” di Chož-Achmed Nuchaev. Inoltre, dopo l’uscita da Odessa di Michail Nekrič, che è noto nella sfera delle fusioni e degli assorbimenti per tappe, vicino al complesso petrolifero di questa città si sono scoperti uomini provenienti dalla Russia.
Nel dicembre 2006 il portale Internet “Slijanija i pogloščenija” [22] ha comunicato che nel 2006 il Gruppo Privat attraverso “compagnie vicine ad esso” ha acquisito il 67,4% delle azioni della Spa di Odessa “Proektno-Izyskatel’skij institut “Južmedbiosintez”” [23]. Come delle compagnie vicine al Privat che possiede il 23,6% della Južmedbiosintez è stata chiamata una certa Srl Songo. Secondo i dati di baza.proark.com [24], la Srl Songo fa parte del Gruppo Privat e oltre alle azioni della Južmedbiosintez possiede anche l’8,33% delle azioni della Spa Kremenčugnefteproduktservis [24].
Dopo aver esaminato il registro delle imprese registrate in Ucraina, non ne abbiamo trovato alcuna di nome Songo. Ma per casuale coincidenza la Srl Songo c’è a Mosca – l’unica in tutta la Russia. Come direttori, fondatori e comproprietari di questa compagnia sono indicati Andrej e Natal’ja Suslov. Sarà strano, ma i loro nomi e indirizzi completi coincidono con quelli dei figli di Pëtr Evgen’evič Suslov.
Questi non è una figura pubblica, il che è confermato dalle informazioni abbastanza scarse e molto frammentarie su di lui pubblicate dai mezzi di informazione di massa. I dati dell’inchiesta svolta per proprio conto dalla “Novaja gazeta” hanno permesso di convincerci del fatto che Pëtr Suslov sia un anello chiave, che forse lega tutti i partecipanti principali al gioco petrolifero in Cecenia e oltre i suoi confini.
La sua biografia racconta che in diversi periodi questi si è incrociato con Igor’ Sečin per motivi di servizio in Mozambico e in Angola, con Chož-Achmed Nuchaev come partner nell’organizzazione “Evrazijskij obščij rynok” [26] e con altri partecipanti al business petrolifero della Cecenia e alla politica russa (per maggiori dettagli – vedi dossier).
E anche se dall’esterno sembra proprio che Nuchaev nel 2006 avrebbe già venduto silenziosamente alla Rosneft’ le proprie posizioni, ci sono persone che suppongono che le cose non stiano affatto così. Vladimir Mal’sagov*** - concittadino e in passato conoscente di Nuchaev – nel suo recente libro scrive: “Entrambi i principali terminali petroliferi del Mar Nero – quello di Novorossijsk e quello di Tuapse (e ora… anche quello di Odessa) – si trovano sotto il controllo di Chan (così chiamano Nuchaev – nota del redattore), di Suslov e dei loro uomini. Alcuni direttori sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco prima che fosse costruita questa verticale… Appare una curiosa regolarità… Chan, come cedendo posizioni, lascia il controllo sui più importanti terminali petroliferi del paese, che gli procurano un guadagno colossale, alla Rosneft’. E’ curioso, se non si sa che un’ottima parte delle azioni appartiene proprio a Chan”.
Per quel che riguarda concretamente Južnaja Ozereevka presso Novorossijsk, dal terminale marittimo del KTK il petrolio ceceno viene raccolto dalla compagnia di trasporti irlandese Trumpet Ltd., “figlia” dell’impresa offshore cipriota Taihu Ltd., che appartiene 50 e 50 alla struttura figlia della compagnia petrolifera cinese e alla Rosneft’. La Trumpet Ltd. carica il petrolio ceceno su petroliere affittate dalla compagnia Gunvor, che è considerata il maggiore trader petrolifero russo del porto ed è conteggiata tra gli attivi dell’uomo d’affari di Piter [27] Gennadij Timčenko, buon conoscente del premier V. Putin.
*Questa installazione ferroviaria indirizzava il petrolio ceceno sulla nuova rotta – da Tichoreck [17] non attraverso le condutture della Transneft’ [18], ma per ferrovia alle condutture di un altro proprietario – il KTK.
**Il KTK è un consorzio interstatale di cui fanno parte la Russia, il Kazakistan e anche alcune grandi compagnie petrolifere, tra cui la Rosneft’.
***Figlio del dissidente ceceno Dzijautdin Mal’sagov, che ottenne il ritorno in patria dei ceceni e degli ingusci deportati da Stalin. Emigrò in Francia. Nel suo libro afferma che l’autore ha “antichi legami di amicizia con Nuchaev e il suo entourage”.
P.S. La redazione della “Novaja gazeta” è pronta a fornire la possibilità di fare commenti alle persone di cui si tratta in questa inchiesta.
Dossier della “Novaja gazeta”
Pëtr Evgen’evič Suslov, colonnello, veterano dell’intelligence esterna della Federazione Russa, organizzatore e partecipante di operazioni particolarmente segrete in Afghanistan, Mozambico, Angola e Cecenia.
Ha grandi legami con il ministero degli Interni, lo FSB [28], il GRU [29] e lo SVR [30] e anche con politici federali e regionali usciti dai servizi segreti. Il suo nome spesso figura pure nei materiali dei mezzi di informazione di massa sulle operazioni d’affari nel campo dell’esportazione del petrolio a Novorossijsk e viene ricordato nel contesto della partnership con Nuchaev.
Il colonnello Suslov ha iniziato il proprio servizio nell’intelligence militare dopo aver terminato l’istituto delle VDV [31] di Rjazan’. In seguito – dopo aver sostenuto una preparazione speciale complementare – è stato nei reparti speciali dell’intelligence esterna sovietica e russa nei gruppi “Kaskad” [32] e “Vympel” [33]. Il primo è noto per il fatto di essere stato creato da reparti di ufficiali dei corpi d’elite per il lavoro su commissione in Afghanistan (ancor prima dell’entrata in esso delle truppe sovietiche).
Dopo l’Afghanistan Pëtr Suslov fu inviato in Africa. Il servizio in Mozambico e in Angola in un unico periodo è un fatto comune nelle biografie di Pëtr Suslov e Igor’ Sečin.
Non ci sono dati accessibili su quando precisamente Pëtr Suslov sia entrato a far parte della riserva, ma dalla fine degli anni ‘90 lo si può osservare nell’apparato della Duma di Stato [34] della Federazione Russa in qualità di consulente per la sicurezza. Negli ultimissimi anni Pëtr Suslov è vice-presidente della fondazione non commerciale internazionale “Centro di expertise geopolitiche” e capo del fondo sociale regionale per il sostegno alla pace e alla collaborazione nel Caucaso “Unione”. Entrambe queste organizzazioni nel 2001 hanno fondato il movimento nazionalista di destra radicale “Eurasia” con a capo Aleksandr Dugin.
Nel 2001 Pëtr Suslov in qualità di presidente del comitato esecutivo e del consiglio politico di “Evrazija” invitò alla conferenza tenuta a Mosca “Minaccia islamica o minaccia all’Islam?” Chož-Achmed Nuchaev. Raccontando questi incontri nell’intervista a “Evrazijskoe obozrenie” [35] nel marzo 2003, Suslov ha di nuovo ricordato che da parte della resistenza cecena li “appoggiava il noto tradizionalista e uomo politico Chož-Achmed Nuchaev”. Ricordiamo che a quel tempo Nuchaev era ufficialmente ricercato a livello internazionale. Perlomeno fino alla fine del 2002 il ricercato Chož-Achmed Nuchaev continua ad essere membro del consiglio politico del partito “Evrazija”.
Il fondo “Unione” che ha fondato “Eurasia”, a sua volta, è stato fondato dallo stesso Pëtr Evgen’evič Suslov insieme ai colleghi dei corpi speciali dell’intelligence esterna Stanislav Granikin e Aleksej Antropov. Dell’ultimo è noto dai mezzi di informazione di massa che negli anni ‘90 questi occupava il posto guida di una delle sezioni della direzione dell’analisi delle organizzazioni criminali – l’URPO [36], in cui fino alla fuga in Gran Bretagna serviva Aleksandr Litvinenko, avvelenato a Londra. Proprio parlando di questa organizzazione Litvinenko e alcune altre persone camuffate, che si erano presentate come ufficiali dell’URPO alla famosa conferenza stampa all’Interfax del 17 novembre 1998, dichiararono di aver ricevuto l’ordine di compiere omicidi e sequestri di persona.
Le principali direzioni degli affari di Chož-Achmed Nuchaev, come egli stesso ha ammesso nell’intervista al proprio giornale “Mechk-Kchel” [37], non riguardano solo il petrolio, ma anche l’edilizia. Per Pëtr Suslov – pure. Uno dei partner d’affari di Suslov è la compagnia edile turca TEPE BETOPAN di Ankara, che ha rappresentanze in Azerbaijan e Kazakistan. Proprio i rappresentanti di questo compagnia furono fatti conoscere da Suslov alla leadership della regione di Voronež [38] dal 2002, promettendo alla regione investimenti turchi multimilionari. Questa stessa compagnia è stata recentemente notata a Krasnodar alla mostra industriale dedicata alla costruzione di impianti per l’Olimpiade di Soči-2014.
Un altro partner di affari di Suslov è la rappresentanza afghana dell’Ittefaq Group pakistano. Nell’estate 2006 il suo fondo “Aiuto alla collaborazione economica euroasiatico” ha firmato un accordo con i pakistani per la realizzazione di tre grandi progetti d’affari – la costruzione in Afghanistan di una centrale idroelettrica, di magazzini e di un cementificio. (Della compagnia Ittefaq Group è noto che il suo fondatore è stato Muhammed Sharif, padre dell’ex premier del Pakistan Nawaz Sharif.) Interessante è che ancora nel 2002 la fondazione creata da Chož-Achmed Nuchaev “Zakrytoe obščestvo” (Closed Society Foundation) con uffici a Baku e ad Amsterdam ha ottenuto un contributo per lo studio proprio della forma pakistana di gestione amministrativa dei territori tribali.
E’ possibile che proprio il business edilizio e forse l’interesse per la tematica cecena abbia costretto Pëtr Suslov a cercare una partnership d’affari con il massimo dirigente della Banca industriale di Mosca, l’influente uomo d’affari ceceno Abubakar Arsamakov . La Banca industriale di Mosca nell’agosto 2007 ha aperto una filiale in Afghanistan, dove Pëtr Suslov ha le proprie posizioni stabili e progetti d’affari. Proprio il suo fondo “Aiuto alla collaborazione economica euroasiatica”, essendo co-fondatore del consiglio d’affari russo-afghano presso la Camera commerciale e industriale della Federazione Russa, è divenuto intermediario per la firma dell’accordo dei rappresentanti della Banca industriale internazionale con la leadership dell’Afghanistan.
Nel 2005 in qualità di capo dell’allora ancora attiva “Unione euroasiatica” Suslov fu invitato alla seduta in trasferta della commissione per gli affari della Federazione Russa e per la politica regionale a Iževsk (Udmurtia [39]). Questa informazione è stata trovata nel sito personale del deputato di “Russia Unita” [40] alla Duma di Stato Evgenij Bogomol’nyj. Secondo i dati dei mezzi di informazione di massa udmurti, il fratello carnale del deputato Evgenij Bogomol’nyj è membro del consiglio di amministrazione della compagnia offshore cipriota Aspera Holding Ltd. Ma proprio questa compagnia, come è noto alla “Novaja gazeta”, era il primo azionista della ZAO NaftaTrans. La stessa compagnia che nel 2004 ha aiutato a cambiare la geografia della rotta di esportazione del petrolio ceceno da Tuapse a Novorossijsk (Južnaja Ozereevka) attraverso la conduttura del KTK.
L’influenza di Pëtr Suslov, pare, si conserva anche nella Cecenia contemporanea. Dopo aver cessato di appoggiare l’attuale leadership di “Eurasia” nel 2004, Pëtr Suslov ha fondato un proprio partito – l’“Unione Euroasiatica”. Insieme a lui è uscito per entrare nel nuovo partito l’ex membro del consiglio politico di “Eurasia” Said Nažadievič Jusupov. Dopo aver preso parte a nome del partito di Suslov alle elezioni parlamentari del 2005 in Cecenia, Said Jusupov è diventato deputato della camera alta del parlamento ceceno e ne è stato eletto vice-presidente (la seconda carica di tutto il potere legale della repubblica). Nel 2008 dirige la commissione per le questioni di legalità, ordine pubblico e sicurezza. Adesso è in “Russia Unita”.
Di se stesso il partner di Suslov Said Jusupov dice che fino al 1991 “lavorava nelle strutture”, tenendo in considerazione forse i servizi segreti. Altri lo ricordano come agente operativo del tristemente noto ROVD [41] del quartiere Oktjabrskij di Groznyj, e in seguito al lavoro a Nal’čik [42] in una delle strutture dirette dal colonnello Achmed Chasambekov, che comandava dall’inizio della seconda campagna cecena il non meno tristemente famoso ОРБ-2 [43]. Merita ricordare che dall’inizio della seconda campagna cecena Said Jusupov è diventato vice del rappresentante plenipotenziario della Cecenia presso il presidente della Federazione Russa Aldan Magomadov – un giocatore attivo nel mercato petrolifero del Sud della Russia.
Conclusioni
Con chi in conseguenza di tutte le tappe bisogna congratularsi per la vittoria nel gioco reale con il nome convenzionale “monopolio petrolifero ceceno”? Nonostante l’evidente prevalenza dominante della “Rosneft’” e degli uomini d’affari amici legati alla sua leadership e anche della compagnia Gunvor amica del premier, gli altri giocatori (gli stessi Nuchaev e Kadyrov) non restano con le mani in mano. Di più: tutte queste persone sono utili l’una all’altra e sfruttano di tanto in tanto questa strana “unione” come sistema di blocchi e contrappesi. I principi di lavoro di tutte le strutture interessate sono principalmente uguali: la massima mancanza di trasparenza, un sistema di imprese offshore e una cerchia ristretta di persone dedite. Quali ditte registrate all’estero ricevono guadagni giganteschi dal petrolio ceceno ci è divenuto comprensibile, ma a quanto questo guadagno assommi in unità convenzionali, si pensa, non si riuscirà a saperlo presto. Tanto più che il petrolio è una grandezza mutevole: tutto il sistema legato ad esso è molto fragile – ognuno di quelli che giocano oggi in questo campo difficilmente si rappacificherà a lungo con la presenza di concorrenti.
Dar’ja Pyl’nova
Dmitrij Škrylëv
05.02.2009, “Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2009/012/09.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1] Porto russo sul Mar Nero.
[2] Porto russo sul Mar Nero.
[3] Kaspijskij Truboprovodnyj Konsorcium (Consorzio per le Condutture del Caspio).
[4] Zakrytoe Akcionernoe Obščestvo (Società per Azioni a Numero Chiuso).
[5] “Russo-Petrolio”.
[6] Michail Safarbekovič Guceriev, imprenditore di origine cecena.
[7] “Russia-Petrolio”.
[8] Organizovannaja Prestupnaja Gruppirovka (Gruppo Criminale Organizzato).
[9] “Lasagna”, ristorante moscovita in cui si riunivano i criminali del gruppo di Nuchaev.
[10] Nacional’naja Kompanija (Compagnia Nazionale).
[11] Toplivo-Ènergetičeskij Kompleks (Complesso dell’Energia e dei Carburanti).
[12] “Groznyj-Petrolio-Gas”.
[13] “Importazione-Esportazione-Prodotti”.
[14] NeftePererabatyvajuščij Zavod (Impianto per la Raffinazione del Petrolio).
[15] Letteralmente “insediamento cosacco”.
[16] Nella Russia meridionale.
[17] Nella Russia meridionale.
[18] “Trasporto-Petrolio”, impresa di trasporti petroliferi.
[19] “Esperto-Sud”, versione del giornale finanziario “Èkspert” diffusa nel sud della Russia.
[20] “KTK-Russia”.
[21] Nel frattempo, com’è noto, sono stati assolti.
[22] “Fusioni e assorbimenti”.
[23] “Istituto di Progetti e Ricerche “Južbiomedsintez (Sud-Medico-Bio-Sintesi)””.
[24] Database del complesso agrario e industriale.
[25] “Kremenčug-Petrolio-Prodotti-Sintesi”.
[26] “Mercato comune euroasiatico”.
[27] Nome colloquiale di San Pietroburgo.
[28] Federal’naja Služba Bezopasnosti (Servizio Federale di Sicurezza), erede del KGB.
[29] Glavnoe Razvedyvatel’noe Upravlenie (Amministrazione Centrale dell’Intelligence).
[30] Služba Vnešnej Razvedki (Servizio di Intelligence Esterna).
[31] Vozdušno-Desantnye Vojska (Truppe Scelte Aviotrasportate).
[32] “Cascata”.
[33] “Stendardo”.
[34] Ogni assemblea legislativa russa si chiama Duma, di qui la precisazione.
[35] “Osservazione Eurasiatica”, organo di “Eurasia”.
[36] Abbreviazione della dicitura russa Upravlenie Razrabotki Prestupnych Organizacij.
[37] Nome dell’assemblea popolare dei popoli caucasici.
[38] Nella Russia meridionale.
[39] Repubblica della Russia centro-occidentale.
[40] Il partito che ha il solo scopo di portare avanti la politica di Putin.
[41] Rajonnyj Otdel Vnutrennich Del (Sezione di Quartiere degli Affari Interni), in pratica la polizia di quartiere.
[42] Capitale della Kabardino-Balkaria.
[43] Operativno-Razysknoe Bjuro (Ufficio Operativo di Ricerca).
23 marzo 2009
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