15 dicembre 2008

A proposito dell'Inguscezia

Le permutazioni dei vicini (articolo del giornale “Osetija. Svobodnyj vzgljad”[1])


Pavel MAGAEV, 14.12.2008 21:04

Dal momento dell’insediamento del nuovo presidente dell’Inguscezia Junus-Bek Evkurov è passato quasi un mese. In Inguscezia hanno già smesso di sequestrare persone, ma comunque uccidono ancora i poliziotti a colpi d’arma da fuoco. A quanto hanno dichiarato alcuni mezzi di informazione di massa presenti su Internet, il presidente dell’Inguscezia è già riuscito ad avere una serie di incontri con i rappresentanti di praticamente tutte le organizzazioni sociali e ora sta avendo attive consultazioni sul futuro corso politico con coloro che stavano all’opposizione dell’ex presidente dell’Inguscezia M. Zjazikov. Evkurov ha licenziato praticamente tutti i ministri in carica sotto Zjazikov, nominando al loro posto uomini della squadra in carica sotto Aušev. Si pongono anche questioni sullo stato territoriale della repubblica.

I mezzi di informazione di massa presenti su Internet citano Tamerlan Aliev, capo dell’organizzazione [2] “Memorial” [3]: “Per parlare di mutamenti radicali nella repubblica è ancora presto, ma il più importante successo della nuova leadership è il fatto che questa, a differenza della precedente si è volta verso la popolazione. Il primo successo di Evkurov nella nuova carica è proprio la cessazione dei sequestri di ingusci. Prima, com’è noto, avvenivano quasi ogni giorno. Dall’Ossezia del Nord giungevano uomini delle strutture armate [4] e di regola portavano via ragazzi giovani sospettati di wahhabismo [5]. Dopo di che cercarli era inutile. Succedeva che chiamassimo il ministero degli Interni o lo ROVD [6] e che questi non fossero neanche al corrente del fatto che era arrivato qualcuno dall’Ossezia. Tuttavia, quando Evkurov è diventato presidente, è stato subito emesso un decreto che obbligava gli uomini delle strutture armate in arrivo ad informare le forze dell’ordine dell’Inguscezia della loro visita. Così si è potuto perfino salvare un ragazzo. Si preparavano già a portarlo a Vladikavkaz [7], ma è accorso il capo del nostro ROVD con il decreto del presidente e se l’è ripreso. “Da allora si può dire che gli uomini delle strutture armate abbiano smesso di venire da noi”, – riporta l’opinione di Aliev “Gazeta.ru” [8].

“In Inguscezia si continua a valutare attivamente la questione dell’introduzione di un autogoverno locale sul territorio della repubblica”, – comunica l’agenzia di stampa Regnum, – “E il più delle volte nel farlo si solleva il problema dello status territoriale e di conseguenza il problema delle frontiere contese con le repubbliche vicine. Le situazioni de facto e de iure di alcuni territori dell’Inguscezia non coincidono. Alcuni centri abitati dell’Inguscezia, per esempio, il villaggio [9] di Assinovskaja nel distretto di Sunža [10] o il villaggio di Keskchem nel distretto di Malgobek [11] o l’intera provincia Prigorodnyj [12] di fatto si trovano sotto la giurisdizione degli organi di potere della Cecenia e dell’Ossezia del Nord. Il presidente dell’Inguscezia ha dato disposizione al parlamento della repubblica, perché entro la fine del 2008 siano prese tutte le misure necessarie per stabilire un autogoverno locale”.

La situazione del distretto Prigorodnyj, secondo alcuni giornali ed agenzie di stampa, torna in primo piano. E sarà ascoltata la frase di Aliev: “A proposito, Evkurov, durante l’incontro con i rappresentanti delle organizzazioni sociali ha detto che non chiederemo indietro il distretto Prigorodnyj, ma ci faremo tornare gli ingusci [13]” nel flusso generale di informazioni? Resta il dubbio. Ma non dovrà passare inosservata. Contrariamente alle altre.

In effetti alcuni altri interventi più categorici dei leader delle organizzazioni sociali sono già stati diffusi e danno motivo di riflettere. Tra l’altro, da fonti ufficiali dell’Inguscezia, la stessa “Gazeta.ru” riporta l’opinione del secondo vice-premier dell’Inguscezia Magomed-Sali Aušev: “Per ora non riprenderemo il distretto Prigorodnyj. Ma solo per ora”, – dice Аušev, con cui ci siamo incontrati a Magas [13]. Questi pone sul tavolo una grossa cartella. In essa ci sono numerose denunce di profughi, che ancora non possono andare ad abitare nelle proprie case. “Ma di andarvi ad abitare non lo permettono gli osseti, più precisamente la loro leadership. Questi non amano affatto gli ingusci e gli impediscono di vivere là normalmente”, – dichiara questi con tono categorico caucasico. “Abbiamo bisogno di risolvere in qualche modo i rapporti con l’Ossezia del Nord”, – dice il vice-premier. Secondo lui, ciò non sarà facile per Evkurov, in quanto dopo la guerra tra Russia e Georgia in agosto “il centro federale porrà Ossezia e Abcasia come basi, fornendogli enormi mezzi”. Secondo Aušev, queste repubbliche ora sono necessarie al Cremlino come “zone cuscinetto”, mentre l’Inguscezia per esse, data la sua posizione geografica, non riveste tale interesse. Tuttavia, come ha notato il vice-premier, la cosa più importante che è cambiata nella repubblica dopo la venuta di Evkurov è lo stato d’animo della gente.

Il presidente russo D. Medvedev ha cambiato un cekista [15] con un duro dei corpi speciali. Ma il capo dell’Inguscezia saprà mantenere la parola e rendere fiorente la repubblica?


Pavel MAGAEV

Pubblicato il 13 dicembre 2008


Ingushetia.org, http://www.ingushetia.org/news/17154.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)



[1] “Ossezia. Sguardo libero”, giornale online.

[2] Cioè capo della sezione inguscia.

[3] Associazione nata per difendere la memoria delle vittime delle repressioni sovietiche e molto attiva sul fronte dei diritti umani.

[4] Cioè delle strutture deputate all’uso della forza: la polizia, l’esercito e gli uomini del ministero delle Situazione di Emergenza, che però opera in genere come sorta di Protezione Civile.

[5] Il wahabismo è una tendenza fondamentalista dell’Islam, ma in Russia per “wahhabiti” si intendono i terroristi islamici in generale.

[6] Rajonnoe Otdelenie Vnutrennich Del (Sezione Provinciale degli Affari Interni), in pratica la polizia provinciale.

[7] Capitale dell’Ossezia del Nord.

[8] Giornale russo online.

[9] Stanica, letteralmente “villaggio cosacco”.

[10] Nella parte centro occidentale dell’Ossezia del Nord.

[11] Nell’Inguscezia settentrionale.

[12] “Periferico”, nella parte sud-orientale dell’Ossezia del Nord.

[13] Circa 60.000 ingusci dovettero lasciare il distretto durante il conflitto etnico tra Inguscezia e Ossezia del Nord nel 1992, terminato con l’occupazione del distretto stesso da parte dell’Ossezia.

[14] Capitale dell’Inguscezia.

[15] “Cekisti” erano detti i membri della Čeka, la prima polizia politica sovietica, ma per estensione sono detti così tutti gli agenti segreti.


http://matteobloggato.blogspot.com/2008/12/qualcosa-sta-cambiando-nel-caucaso.html

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