05 novembre 2008

A proposito della giustizia in Russia (VI)

La Butyrka [1] impossibile da chiudere

50 anni fa la prigione era vicina alla chiusura. Vicina come non mai

L’ultimo giorno di ottobre gli agenti dei carceri di custodia cautelare e delle prigioni celebrano la loro festa professionale. Non si nota alcun legame concreto con questa data nella storia del sistema penitenziario russo. L’anno scorso il giorno 31 ottobre è stato inaspettatamente dichiarato giorno dei lavoratori dei SIZO [2] e delle prigioni. Per ordine del direttore del Servizio federale per l’esecuzione delle pene (FSIN [3]) Jurij Kalinin…

Fra l’altro, c’è una spiegazione dell’atto del direttore. Alla vigilia, il 30 ottobre, in Russia si celebra per tradizione il Giorno della memoria delle vittime delle repressioni politiche. Le ha celebrate anche il cittadino direttore. Quelli che furono privati della libertà si trovano di nuovo uniti a coloro che li hanno privati.

Per coloro che sono di servizio nelle prigioni, si capisce, il lavoro non è semplice e una festa per loro, come per gli altri lavoratori, è necessaria. E che il nostro regalo per loro siano i documenti pubblicati per la prima volta sull’eterno simbolo del patrio Servizio per l’esecuzione delle pene di tutti i tempi – la prigione Buutyrskaja.

E pensare che cinquant’anni fa volevano chiudere Butyrka!

Nikita Chruščëv, come tutti gli altri compagni al comando che erano sopravvissuti bene negli anni ’30-‘50, era inficiato da un’orribile terrore viscerale davanti alle sigle NKVD/MVD [4]. Organizzando la struttura di potere del paese “a sua immagine”, Chruščëv si sforzò in ogni modo di ridimensionarne l’aspetto. Con un solo cenno di mano trasformò la sicurezza dello stato da ministero in comitato.

Alla vigilia del famoso XX congresso del PCUS Chruščëv nominò ministro degli Interni Nikolaj Dudorov. Questi gli era ben noto per il suo lavoro nel comitato cittadino moscovita del partito ed era promosso da lui in quel comitato. Chimico diplomato, Dudorov si occupò per tutto la vita di tecnologia della produzione del cemento armato. Non lavorò un solo giorno in strutture armate [5]. Proprio a questa persona, dedita al lavoro e fuori dal sistema, Chruščëv affidò il graduale smontaggio del mostro stalinista.

Molto fece in questo senso Dudorov sulla base di quanto chiesto dal suo benefattore: il congedo di quarantamila poliziotti per riduzione degli organici, l’abolizione dei contingenti di scorta come tipo separato di servizio interno...

Si dette da fare anche per realizzare un altro desiderio di Nikita Sergeevič. Chiudere la prigione Butyrskja, ricordo perenne dei passati anni del grande terrore. E qui in Dudorov si risvegliò all’improvviso il puntiglioso dirigente.

1

27 marzo 1958. Segreto

Al compagno Michajlov F.I., Consiglio dei ministri dell’URSS

Secondo quanto da voi richiesto si indirizza una nota sulla prigione Butyrskaja.

Nota

La prigione Butyrskaja della città di Mosca è stata costruita nel 1783 e si trova in via Novoslobodskaja, n. 45.
L’intero complesso degli edifici della prigione Butyrskaja consta di 31 edifici per un volume totale di 392.000 m3, di cui:

Edifici penitenziari – 199.500 m3
Edifici atti alla produzione – 47.000 m3
Edifici ausiliari e amministrativi – 48.500 m3
Edifici di abitazione – 13.860 mq (97.000 m3).

Il limite di capienza (calcolando 2,5 mq per detenuto) è di 3.000 posti.

Negli ultimi dieci anni la prigione è stata più volte ristrutturata e fornita di mezzi tecnici di tutela per cui sono state spese notevoli somme di denaro.

Attualmente la prigione Butyrskaja è la prigione meglio attrezzata del Ministero degli Interni.

Nell’anno 1957 l’hanno visitata oltre 37 delegazioni estere tra paesi a democrazia popolare e stati capitalisti.

La chiusura della prigione Butyrskaja creerà difficoltà insormontabili nello smistamento dei detenuti, in quanto la stessa prigione Butyrskaja e anche quella di Sokol’niki e la Taganskaja [6] sono continuamente sovraffollate.

Ampliare la prigione di Sokol’niki (più nota sotto un altro nome – Matrosskaja Tišina [7]. – n.d.a.) costruendo fabbricati aggiuntivi non appare possibile per mancanza di terreno libero.

La prigione Taganskaja si trova sulla linea rossa di strade ricostruite e secondo il piano di ricostruzione di Mosca sarà soggetta a demolizione.

Per costruire una nuova prigione della stessa capienza con una struttura corrispondente saranno necessari 98-100 milioni di rubli e alcuni anni di lavori.

La questione della chiusura della prigione Butyrskaja nell’anno 1956 è stata esaminata due volte: la prima volta in conseguenza dell’indicazione della compagna Furceva E.A. [8] e delle commissioni composte dal responsabile della sezione amministrativa dell’MGK [9] compagno Kossovskij e dei vice ministri degli Interni compagni Cholodkov e Vasil’ev; dopo la visita della prigione e l’esame di tutti i materiali la commissione non ritenne possibile risolvere positivamente tale questione; la seconda volta da parte del Comitato Centrale del PCUS e dell’apparato dell’ufficio del Comitato Centrale del PCUS per la RSFSR [10], su richiesta al Comitato Centrale del PCUS del ministero delle Comunicazioni dell’URSS; dopo la visita della prigione da parte dei lavoratori dell’apparato del Comitato Centrale del PCUS la richiesta del ministero delle Comunicazioni non venne soddisfatta. Allora fu stabilito che per la ristrutturazione e il passaggio della prigione all’istituzione per le comunicazioni sarebbero stati necessari più mezzi economici che per costruire un nuovo ufficio postale.

Il Direttore del Dipartimento Carcerario del ministero degli Interni dell’URSS
Bulanov


2

Nota*

La questione del passaggio della prigione Butyrskaja sotto il controllo del ministero delle Comunicazioni dell’URSS è stata esaminata dal Consiglio dei ministri dell’URSS il 18 aprile 1958. Dopo il rapporto di Dudorov la valutazione di tale questione da parte del Consiglio dei ministri è stata tolta dall’ordine del giorno.

N.d.a.: Per la prima volta è stato pianificato che il ministero delle Comunicazioni trasformi la prigione Butyrskaja in ufficio postale internazionale. Un servizio di posta internazionale non esisteva in precedenza in Unione Sovietica. La sua comparsa sarebbe servita come segno di una qualche apertura al mondo. Alla fine l’ufficio postale internazionale fu costruito nel 1960 nel nuovo quartiere moscovita di Nagatino [11]. Tuttavia la questione di Butyrka non era ancora chiusa.


3

30 maggio 1958. Al Consiglio dei ministri dell’URSS. Segretissimo

Sul trasferimento della prigione Butyrskaja al di fuori dei confini di Mosca

Il Gosplan dell’URSS, esaminata su incarico del Consiglio dei ministri dell’URSS la questione del trasferimento della prigione Butyreskaja al di fuori dei confini di Mosca, ritiene che la dislocazione della prigione nel centro della città di Mosca non corrisponda all’immagine della capitale dello stato sovietico e perciò sia utile trasferire la prigione Butyrskaja al di fuori dei confini della città di Mosca. Al riguardo è necessario incaricare il ministero degli Interni dell’URSS di preparare e presentare al Consiglio dei ministri dell’URSS entro il 1 settembre 1958 delle proposte sulle misure necessarie ad effettuare il trasferimento della prigione Butyrskaja.

Il ministero degli Interni dell’URSS non appoggia la proposta di trasferire la prigione Butyrskaja al di fuori dei confini di Mosca.

Il vice presidente del Gosplan dell’URSS
G. Perov


4

16 ottobre 1958. Al ministero degli Interni dell’Unione delle RSS [12]. Segreto

Al compagno Dudorov N.P.

Secondo il Vostro incarico, il Dipartimento carcerario del ministero degli Interni dell’URSS, esaminata la questione della possibilità di chiudere la prigione Butyrskaja, dichiara:

La prigione Butyrskaja può essere chiusa a condizione di:

1. Aumentare la capienza della prigione n. 1 dell’UVD [13] della città di Mosca (Sokol’niki) a 4.500 posti con la costruzione di edifici attigui ai fabbricati n. 1 e 2 per 2.200 persone e la parziale ristrutturazione degli spazi ausiliari di questa prigione. (…)

2. Allontanare dalle prigioni di Mosca sei province della regione di Mosca con il contemporaneo ampliamento delle prigioni regionali delle città di Kolomna, Zarajsk [14] e Možajsk [15] a 500 posti. (…)

3. Inserire tra le prigioni dell’UVD della città di Mosca la prigione di Lefortovo [16], appartenente al KGB del Consiglio dei ministri dell’URSS [17] limitatamente a 600 posti.

4. Vietare di detenere nelle prigioni della città di Mosca persone arrestate per reati di teppismo e di speculazione di lieve entità. (…)

A queste condizioni il periodo necessario per rendere agibile la nuova costruzione si può fissare in 2,5 [18]-3 anni.

Il facente funzione di direttore del Dipartimento del ministero degli interni dell’URSS
colonnello Voronkov


Dudorov mise questo foglio in una cartella con cui andò a fare l’ennesimo rapporto a Chruščëv. Dopo di che vi scrisse sopra la risoluzione: “Approvato. 20.10.58”.

Butyrka mantenne lo status quo.

Nel giugno 2008 Michail Gorbačëv dette voce alla proposta di trasformare la prigione Butyrskaja nel Museo in memoria delle vittime delle repressioni staliniane.

La reazione del proprietario giuridico è stata la stessa di cinquant’anni fa. “Noi siamo militari e ci è indifferente se questa prigione sarà la Butyrskaja o un’altra. Se verrà costruito un nuovo carcere e questo funzionerà secondo tutte le attuali esigenze – noi siamo senz’altro per il “sì”, – ha comunicato in risposta il vice direttore dell’amministrazione dello FSIN di Mosca Sergej Teljatnikov.

Aleksandr Melenberg

31.10.2008, “Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2008/color42/03.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] Gioco di parole. Butyrka è il nome colloquiale della prigione moscovita Butyrskaja (dal quartiere centrale Butyrskij, in cui si trova), emblema delle repressioni politiche. Butylka in russo significa “bottiglia”.

[2] Sledstvennyj IZOljator (Carcere di custodia cautelare).

[3] Abbreviazione della dicitura russa Federal’naja Služba Ispolnenija Nakazanij.

[4] Narodnyj Komissariat Vnutrennich Del (Commissariato del Popolo per gli Affari Interni) e Ministerstvo Vnutrennich Del (Ministero degli Affari Interni), i nomi della polizia politica stalinista.

[5] Silovye struktury (strutture “di forza”) sono l’esercito, la marina militare, l’aviazione, il ministero degli Interni, il ministero delle Situazioni di Emergenza (sorta di Protezione Civile), le forze di polizia e i servizi segreti.

[6] Sokol’niki è un quartiere della parte orientale di Mosca, il quartiere Taganskij (da cui Taganskaja) è nella zona centrale.

[7] “Pace dei Marinai”. Tale è il nome della strada in cui si trova, per via di una casa di riposo per marinai che vi si trovava.

[8] Ekaterina Alekseevna Furceva, all’epoca segretaria del Comitato Centrale del PCUS, in seguito prima donna ad essere membro del Politbjuro.

[9] Moskovskij Gorodskoj Komitet (Comitato Cittadino di Mosca).

[10] Rossijskaja Sovetskaja Federativnaja Socialističeskaja Respublika (Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa).

[11] Zona sud di Mosca.

[12] Sic.

[13] Upravlenie Vnutrennich Del (Direzione degli Affari Interni).

[14] Due città a sud-est di Mosca.

[15] Città ad ovest di Mosca.

[16] Quartiere della zona orientale di Mosca.

[17] Il KGB era considerato un organismo del governo.

[18] Sic.


http://matteobloggato.blogspot.com/2008/11/che-si-pu-sperare-da-chi-non-ha-chiuso.html

Nessun commento: