13 ottobre 2008

A proposito di Anna Politkovskaja (VI)

La collaborazione dei servizi segreti all’omicidio

Alcune domande, a cui dovrà rispondere la futura inchiesta

Come è già stato dichiarato più di una volta, la maggior parte del fascicolo sull’omicidio della corrispondente della “Novaja gazeta” Anna Politkovskaja è stata inserita in un articolo a se stante. Questa parte riguarda il killer, il mandante (i mandanti), i finanziatori, gli intermediari e gli altri complici del delitto.

In tutto questo tempo la redazione ha condotto una propria indagine giornalistica, grazie alla quale si è accumulata una certa quantità di domande per le forze dell’ordine e i servizi segreti. Senza una risposta a queste il quadro dell’omicidio di Anna Politkovskaja non può essere completo. Eccone alcune.

Chi pedinava la giornalista oltre all’omicida?

Dalle nostre fonti nell’FSB [1] della Federazione Russa (ma di questo c’è anche una serie di conferme) abbiamo saputo che a partire dall’estate del 2006 nei confronti di Anna Politkovskaja era stato messo in atto un intero complesso di operativno-razysknye meroprijatija (ORM) [2]. L’intero complesso, insieme alla raccolta di dati utili, prevede anche il cosiddetto pedinamento al quadrato per un periodo fino a 180 giorni. Le ORM furono condotte da agenti dell’FSB. Sulla base di cosa gli agenti dell’FSB scoprirono l’indirizzo di casa della giornalista, ascoltarono le sue telefonate e la pedinarono? Da quando a quando pedinarono la Politkovskaja? E’ vero che i pedinatori ufficiali individuarono i criminali che seguivano Anna, dopodiché ai “calpestatori” dell’FSB giunse l’ordine di togliere la sorveglianza? E’ vero che il pedinamento ufficiale ebbe luogo fino al pomeriggio del 7 ottobre 2006?

Chi ha orchestrato la fuga di notizie sul corso delle indagini?

A partire dall’agosto del 2007, non appena fu ordinato l’arresto dei sospetti, le fughe di notizie sulle indagini divennero continue. Il primo a permetterle fu il capo del Dipartimento per la sicurezza interna dell’FSB, il generale Kuprjažkin, che violò le procedure di indagine. E in risposta ad una domanda della “Novaja gazeta” l’FSB della Federazione Russa comunicò ufficialmente e cinicamente che Kuprjažkin non aveva infranto la legge, in quanto non aveva firmato l’ordine di non divulgare i segreti delle indagini. In seguito tramite i mass media furono comunicati dei fatti, che complicarono seriamente le indagini: sui sospetti – prima del loro arresto; sulla macchina ricercata – prima che venisse trovata; e infine – sul presunto luogo in cui si trovava il killer. Chi ha dato ordine a Kuprjažkin, che in precedenza non aveva mai parlato con la stampa, di divulgare informazioni sulle indagini? Chi ha dato ordine all’addetto stampa del tribunale cittadino moscovita di comunicare l’intera lista delle persone arrestate? Chi ha comunicato gli arresti al giornalista televisivo Karaulov [3] qualche giorno prima che venissero eseguiti?

Chi ha fornito i documenti al killer?

E’ noto che sul killer – presumibilmente Rustam Machmudov – pende un mandato di cattura internazionale. E’ noto che dal 1998 su Machmudov pende anche un mandato di cattura federale per sequestro di persona in quanto membro di un gruppo criminale.

Chi avrebbe potuto dare al ricercato Rustam Machmudov un passaporto valido per l’espatrio [4] con un altro nome? Perché il tenente colonnello Rjaguzov [5], agenti del quale, a quanto è noto alla “Novaja gazeta”, erano il fratello di Rustam e suo zio – Lom-Ali Gajtukaev, – non ha preso alcuna misura per ricercare il criminale?

Il killer era noto il giorno dopo?

Il giorno dopo l’omicidio, a quanto è noto alla “Novaja gazeta”, alla “hotline” dell’FSB della Federazione Russa giunse una chiamata di un abitante di Mosca, che sosteneva di aver riconosciuto il presunto killer nella registrazione della telecamera di sorveglianza esterna. Evero? E se è vero, è vero che questa informazione non fu inviata agli organi inquirenti, ma si è saputo solo dopo qualche mese?

Chi ha inviato i sabotatori?

Per tutto il tempo dell’inchiesta e delle indagini, più di una volta si è cercato di mettere su false piste anche i giornalisti della “Novaja gazeta”. I sabotatori professionisti, non interessati alla ricompensa annunciata sono almeno a una decina. Per esempio, in che modo quattro giorni dopo l’omicidio compare a Mosca, con il rischio di essere arrestato e rimandato in Ucraina un certo Litvinenko (un omonimo), che ha raccontato, rimandando a una conversazione con l’ufficiale dell’SBU [6] Mel’ničenko, di una “pista Berezovskij” nel caso? Perché nell’indagine cercano di infilarsi con le loro “deposizioni” (di cui essi stessi hanno parlato sui mass media) gli agenti segreti Lugovoj e Žarko – “testimoni” nel caso dell’avvelenamento dell’ufficiale dell’FSB Litvinenko?

Dove sono le registrazioni delle intercettazioni?

E’ noto (a quanto dice il generale Kuprjažkin) che il tenente colonnello Rjaguzov faceva parte del reparto operativo dell’USB [7] dell’FSB della Federazione Russa. Da fonti dell’SB [8] dell’Ucraina è noto alla “Novaja gazeta” che l’agente di Rjaguzov Lom-Ali Gajtukaev (uno dei leader del gruppo di “Lazan’ja” [9], zio dei Machmudov e buon conoscente di Chadžikurbanov [10]) era anch’esso sottoposto ad intercettazioni da parte dell’FSB della Federazione Russa: fino al suo arresto nell’agosto del 2006 e dopo, tra l’altro anche nell’ottobre del 2006. Dove sono le registrazioni di Rjaguzov e Gajtukaev, condannato per aver organizzato l’attentato all’imprenditore ucraino Korban, sono state trasmesse agli inquirenti? Sono stati registrati i contatti di Rjaguzov con persone indagate per il caso Politkovskaja, fra cui quelli avuti nel ristorante dell’albergo “Sverčkov, 8” (che si trova a 100 metri dall’edificio dell’UFSB, in cui lavorava Rjaguzov)? Sono stati trasmessi agli inquirenti i resoconti del reparto operativo e i documenti personali degli agenti di Rjaguzov, che, a quanto risulta alla “Novaja gazeta”, erano Gajtukaev (della sua collaborazione con i servizi segreti russi ha testimoniato egli stesso in tribunale) e uno dei fratelli Machmudov indagati? Come è finita l’inchiesta interna dell’FSB, che non poteva non tener conto del gruppo criminale stabile, di cui facevano parte Rjaguzov, Chadžikurbanov, Gajtukaev, l’ufficiale del 5° dipartimento del GUVD [11] di Mosca (addetto ai pedinamenti) Lebedev e altri? Si sono verificati, per esempio, i dati sulla possibile preparazione dell’omicidio dell’imprenditore Volkov, sui ricatti da parte dei membri di questo gruppo a uomini d’affari di Mosca fuggiti dal Caucaso, su trasferte all’estero non registrate (a quanto risulta da fonti dell’FPS [12] russo) del tenente colonnello Rjaguzov con i suoi agenti?

Chi ha sequestrato il testimone?

Nel gennaio di quest’anno nel centro di Mosca è stato sequestrato l’ex organizzatore del gruppo criminale di “Lazan’ja”, agente segreto russo, conoscente di importanti figure dell’FSB Movladi Atlangireev. Questi conosceva bene pure Gajtukaev e Chož-Achmed Nuchaev, che il capo del Dipartimento centrale di indagini della Commissione inquirente della Procura Generale Dovgij, adesso agli arresti, ha chiamato il possibile mandante dell’omicidio di Anna Politkovskaja? Perché le indagini sul sequestro di un prezioso agente segreto, che ha compiuto missioni delicate, anche fuori dai confini della Russia, dalla del tutto e per tutto Meščanskaja [13] procura di Mosca? Da prezioso agente si è trasformato in pericoloso testimone? O ai servizi segreti è noto chi lo ha sequestrato e qual è stato il suo ulteriore destino?

Materiale raccolto ed elaborato da
Sergej Sokolov

“Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2008/74/04.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] Federal’naja Služba Bezopasnosti (Servizio Federale di Sicurezza), il principale servizio segreto russo.

[2] “Misure Operative di Ricerca”. In pratica era seguita come un criminale.

[3] Karaul significa “guardia”. Nomen omen?

[4] In Russia non esistono carte d’identità e tutti i cittadini hanno un passaporto.

[5] Pavel Anatol’evič Rjaguzov, ufficiale dell’FSB di Mosca.

[6] Služba Bezpeki Ukraïny (Servizio di Sicurezza dell’Ucraina), il principale servizio segreto ucraino.

[7] Upravlenie Sobstvennoj Bezopasnosti (Dipartimento per la Sicurezza Interna).

[8] Služba Bezpeki (vedi nota 6).

[9] Banda criminale con molte connessioni con i servizi segreti che si riuniva nel ristorante moscovita “Lazan’ja” (Lasagna).

[10] Sergej Chadžikurbanov, ex agente della sezione “minoranze etniche” dell’antimafia russa.

[11] Glavnoe Upravlenie Vnutrennich Del (Amministrazione Centrale degli Affari Interni), in pratica la sede centrale della polizia.

[12] Federal’naja Pograničnaja Služba (Servizio Federale di Sorveglianza dei Confini), l’istituzione che controlla entrate e uscite dalla Russia.

[13] Meščanskaja significa “piccolo borghese, meschina”. La procura si chiama così perché si trova nel quartiere Meščanskij di Mosca.


http://matteobloggato.blogspot.com/2008/10/lomicidio-di-anna-
politkovskaja-i.html

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