13 settembre 2008

A proposito di Olimpiadi

Le Olimpiadi non avranno luogo a Soči

In caso contrario saranno un danno per più di cinque milioni di persone innocenti e per centinaia di miliardi di rubli di denaro pubblico


“SOS: Spasti Obrečënnoj Soči [1]”. Il Comitato di controllo cittadino ha presentato un rapporto con questo titolo. “L’idea era chiara, – racconta un membro del comitato, il direttore della “Scuola di economia del mercato terriero” Ivan Starikov. – Si sono riuniti economisti, giuristi, ecologi e hanno creato il Comitato di controllo cittadino, dove sono entrati sia abitanti della città sia persone a cui non è indifferente il futuro del luogo di villeggiatura. Abbiamo condotto l’analisi della situazione della Soči olimpica. Il quadro è risultato triste.
Infatti oggi a Soči la situazione ecologica peggiora catastroficamente, si distruggono parchi e aiole, si tagliano boschi all’inizio del corso dei fiumi, la città è enormemente inquinata dai gas, si costruisce in modo caotico, i letti dei fiumi vengono depredati di ghiaia, il che porta immancabilmente con se la distruzione della striscia di spiaggia e non ci sarà semplicemente dove fare il bagno. E tutto questo viene fatto sotto la copertura delle Olimpiadi.
Le autorità non fanno attenzione a questo. Ho trasmesso una copia del rapporto al sindaco di Soči Vladimir Afanasenkov, ma non ho avuto risposta.
Noi vogliamo salvare Soči. Altrimenti dopo le Olimpiadi non resterà un luogo di villeggiatura balneare unico, ma una cittadina provinciale”.

“Svobodnoe prostranstvo” [2] pubblica estratti del rapporto. (…)
E’ passato già più di un anno dalla decisione del CIO. Qualunque testimone che sia stato a Soči dirà che quest’anno è passato invano, non è stato fatto praticamente niente. Questo è sospetto. Su questo sfondo appaiono inquietanti le notizie dalla vicina Abkhazia, dove le parti si preparano alla guerra [3] e fanno dichiarazioni minacciose. Di fatto l’Abkhazia appare oggi – e in futuro – una comoda “variante di riserva” per bloccare le Olimpiadi, alla quale le autorità russe ufficialmente non prenderanno parte e nella realizzazione della quale una guerra massiccia nel Caucaso eclisserà tutti gli affari sporchi legati alle “costruzioni olimpiche”.
Oggi è noto che i Giochi verranno a costare da tre a sette volte più cari della somma annunciata inizialmente, che ha permesso la vittoria della Federazione Russa al concorso in Guatemala [4]. In tal modo il CIO è stato tratto in inganno. La Corea del Sud, che riponeva grandi speranze nell’assegnazione dei Giochi Olimpici invernali, potrebbe far valere i propri diritti e rivolgersi al tribunale internazionale per far mutare la decisione. Un precedente del genere c’è già stato nel 1976: al posto di Denver le Olimpiadi sono andate a Montreal [5].
L’anno prossimo in Corea del Sud è previsto lo svolgimento di gare di sport invernali che si possono considerare un test dei più importanti impianti sportivi. Ma già in un futuro più prossimo Soči potrebbe trasformarsi in un enorme cantiere, inadatto sia per vacanze di massa sia per la vita normale della gente comune, che non potrà contare su spiagge private. Perciò ci minaccia non solo una vergogna nazionale, ma anche la perdita di un luogo di villeggiatura unico e accessibile a tutti.

L’aspetto finanziario

Il bilancio della preparazione alle Olimpiadi già adesso supera le gigantesche cifre stanziate per tutti i progetti di interesse nazionale.
Stando solo ai dati ufficiali per la preparazione alle Olimpiadi è prevista la spesa di 314 miliardi di rubli [6]. Nel frattempo i rappresentanti delle autorità russe annunciano già apertamente che le Olimpiadi costeranno molte volte più del previsto.
Un controllo pubblico sulle spese di queste cifre è impossibile a causa delle disposizioni del “diritto di Soči” (vedi poi).
Inoltre sorgono continuamente idee di enormi progetti di costruzioni non legati direttamente alla preparazione ai Giochi Olimpici. Tra questi occupa un posto particolare la creazione di isole artificiali nel Mar Nero.
Si prevede di creare l’isola “Federazione”, che riproduce la carta della Russia e su cui si suppone di costruire cottage e moli per gli yacht, ma anche una serie di isole meno grandi, dove si disporranno abitazioni a più piani. E’ evidente che nessuna di queste isole ha a che fare direttamente con il processo di preparazione alle Olimpiadi. E’ stato annunciato che i lavori di costruzione sulle isole saranno finanziati da compagnie private. Ma le spese principali saranno legate alla creazione delle condizioni per fondare le isole, per esempio alla costruzione di un porto di carico per il trasporto di milioni di tonnellate di pietrisco e di terra.
Per costruire l’intera quantità di impianti delle Olimpiadi del 2014, cioè erigere qualcosa come 243 impianti olimpici (per via delle attuali 15 specialità che figurano nei Giochi Olimpici invernali), sarà necessario portare a Soči oltre 100 milioni di tonnellate di materiali da costruzione e macchinari.
L’anno scorso i fondi complessivi forniti alle città della Russia per la costruzione di metropolitane hanno assommato a circa sei miliardi di rubli [7]. Per la costruzione del metrò a Soči si prevede di stanziare 100-150 miliardi di rubli [8] (fra l’altro, secondo gli specialisti, il metrò a Soči non andrà mai a pieno regime).
Considerando l’attuale stato di tutti gli elementi delle infrastrutture dei trasporti (ferrovie, autostrade, trasporti aerei e marittimi) non è possibile movimentare più di 10 milioni di tonnellate l’anno. I tentativi di estrarre pietrisco dai fiumi locali e dal Mar Nero creerà seri problemi all’ecologia e al clima del territorio. Nella zona della baia di Imereti in un area di 21 km2 su un tratto di costa di sette chilometri di lunghezza per tre di larghezza posto tra i fiumi Psou e Mzymta – cioè, essenzialmente, su terreni lasciati liberi dalla bassa marea – si suppone di piazzare tutti i più importanti impianti delle Olimpiadi. Questo non si può fare per motivi geologici: l’erezione di grandi impianti su terreni melmosi e paludosi è praticamente impossibile.
L’enorme sforzo già comincia a mostrarsi. La Russia, nonostante le richieste della leadership del Kazakistan, ha rimandato a dopo il 2014 la decisione sulla costruzione del canale “Eurasia”, che dovrebbe garantire una via d’acqua dal Mar Caspio al Mar Nero.
La costruzione di questo canale potrebbe aiutare il Daghestan, la Calmucchia, la regione di Stavropol’ e altri soggetti del distretto federale meridionale [9] di giungere a un nuovo livello di sviluppo delle infrastrutture di trasporto e agli imprenditori di ridurre le spese logistiche in modo significativo.
Cosa otterrà il nostro paese come risultato di tutti questi incredibili sforzi? Gli impianti olimpici saranno concentrati in una zona dove sarà impossibile un loro ulteriore utilizzo effettivo. Nella regione di Krasnodar [10] e nel sud della Russia nel suo complesso per ragioni pienamente comprensibili non esiste una pratica di massa degli sport invernali. La conduzione di lavori di costruzione, considerando le particolarità territoriali di Soči, esige la creazione di una lunga rete di strade e un’infrastruttura sviluppata, che in seguito non sarebbe mai pienamente utilizzata, anche se per un qualche miracolo Soči conservasse le qualità di luogo di villeggiatura accessibile alle masse. Per esempio i due porti di carico, che si prevede di costruire ai confini con l’Abkhazia, saranno semplicemente abbandonati dopo la conclusione della fase preparatoria.

Il “diritto di Soči”

Il 6 gennaio 2008 è entrata in vigore la legge federale “Sull’organizzazione e lo svolgimento dei XXII Giochi Olimpici invernali, lo sviluppo della città di Soči come luogo di villeggiatura montano e l’introduzione di mutamenti in alcuni atti legislativi della Federazione Russa” [11].
La legge su Soči sospende per quasi per un decennio le principali leggi russe sul territorio di uno dei soggetti della Federazione Russa – la regione di Krasnodar – e introduce senz’alcun fondamento di diritto un regime socio-economico speciale.
Come data finale del “periodo organizzativo dei Giochi Olimpici” è stato annunciato il 31 dicembre 2016. Nonostante il fatto che i Giochi stessi siano stati fissati per il 7-23 febbraio 2014, l’“organizzazione” continua per quasi altri tre anni dopo la conclusione di ciò che “viene organizzato”.
Secondo la legge i Giochi sono organizzati dal Comitato organizzativo “Soči-2014”. La legge non menziona alcun dovere e alcuna responsabilità di questo “organo esecutivo unico”.
L’articolo 10 prevede le “particolarità” legate al mantenimento della sicurezza nel periodo di svolgimento dei Giochi Olimpici. Particolarità vengono chiamate le “misure rafforzate”, che ricordano il regime di operazioni antiterroristiche, stabilite non molto tempo fa dalla legge federale “Sulla lotta contro il terrorismo” [12].
Il fatto è che uno pseudo-statuto speciale può essere indetto solo per tre mesi. In realtà un vero, costituzionale statuto speciale si può indire, secondo la legge federale, solo per due mesi (in caso di applicazione di tale regime in determinate località).
I territori in cui si applicano pienamente o in modo selettivo le misure speciali vengono determinati dal presidente. E’ evidente che questi potrebbe anche non limitarsi a Soči e alla regione di Krasnodar. La legge non impedisce di coprire di cemento anche tutta la costa, anche tutto il Caucaso settentrionale, se lo esigono gli “interessi della sicurezza”.
A dire il vero, a differenza della legge antiterrorismo, gli autori della legge di Soči hanno riflettuto sul fatto che ci sono persone indubbiamente affidabili. La legge prevede che al momento di introdurr misure di sicurezza rafforzate si possono determinare categorie di cittadini a cui tali misure non si applicano. Quali sono queste categorie? Gli sportivi? I membri di “Russia Unita” [13]? Con una selezione del genere, per di più a livello di “diritto sulla base di decreto”, l’uguaglianza di tutti davanti alla legge (articolo 19 della Costituzione della Federazione Russa) sarà difficilmente mantenuta.

Il territorio

Dal 1 gennaio 2008 al 1 gennaio 2014 sul territorio della regione di Krasnodar sono sospese le principali leggi russe che regolano i rapporti riguardanti la terra e le abitazioni. Vengono sospese parzialmente, ma nei punti più sensibili. La legge su Soči prende il posto dei codici. La giurisprudenza civile e di arbitrato è in vigore nelle parti che non ostacolano gli scopi della legge su Soči. La stessa legge su Soči diviene legge processuale. Nella Federazione Russa appare un’altra branca del diritto: quella di Soči. Insieme alla “giustizia di Basmannyj” [14] questa ha la possibilità di entrare nella storia come evidente esempio di arbitrio giuridico.
Le Olimpiadi si svolgeranno a Soči, ma l’intera regione di Krasnodar, comprese Krasnodar, Novorossijsk, Anapa [15], ecc., diverrà il territorio pilota per l’elaborazione di meccanismi per l’abolizione di diritti. I partecipanti all’esperimento saranno i più di cinque milioni di abitanti della regione.
L’espropriazione di appezzamenti di terreno e di immobili posti su di essi avrà luogo, secondo la legge, indiscutibilmente e inappellabilmente “per le necessità dello stato e della municipalità allo scopo di disporre gli impianti olimpici e per le necessità di soggetti della Federazione Russa – la regione di Krasnodar e l’ente municipale Gorod-kurort Soči [16]. Il carattere di queste “necessità” è definito in modo sfuggente: “sviluppo dei territori adiacenti agli impianti olimpici”.
In qualunque forma siano stati attribuiti in precedenza terreni e costruzioni a cittadini e organizzazioni (proprietà privata, usufrutto illimitato, usufrutto limitato gratuito, affitto), se questi sono “predestinati”, l’espropriazione ha luogo senza fronzoli: “con l’estinzione di questi diritti” (citazione dell’articolo 15, pubblicato nella Rossijskaja gazeta [17]).
La Corporazione* e il Comitato organizzativo sono un unico monopolio per l’appropriazione della costa del Mar Nero, delle riserve naturali del parco nazionale, di denaro pubblico e non. A questa compagnia, a causa della speciale importanza per tutti noi di una località di villeggiatura montana, la legge fornisce un regime fiscale agevolato (l’esenzione di tutti gli affari olimpici e montani di questi monopoli, così come per gli organizzatori stranieri delle Olimpiadi da ogni tipo di imposta, dall’obbligo di seguire piani regolatori, di tenere pubbliche audizioni sui piani di sviluppo, ecc.).
La trasformazione dei terreni in riserve e l’espropriazione di appezzamenti di terreno è permessa in assenza di documenti di pianificazione territoriale. Le agevolazioni fiscali e doganali si applicano fino al 1 gennaio 2017.
Per gli abitanti della regione di Krasnodar, scacciati dalle proprie abitazioni, tali concessioni non sono previste. Di un’immediata attribuzione a questi di appezzamenti e abitazioni non si fa menzione nella legge.
Gli addetti alla valutazione degli appezzamenti di terreno e degli immobili espropriati e al calcolo delle perdite causate dall’espropriazione saranno assunti dall’amministrazione della regione di Krasnodar insieme alla Corporazione, che pagherà il loro lavoro.
Si ritiene che le costruzioni epocali che si compiranno a Soči e nei dintorni porteranno agli abitanti una grande quantità di invidiabili posti di lavoro. I fatti non corrispondono del tutto a questo argomento propagandistico: per gli impianti olimpici è stato sottoscritto un accordo con la Turchia e vanno avanti trattative con Cina e Tagikistan per l’afflusso di alcune centinaia di migliaia di lavoratori l’anno.

L’ecologia

Più dell’80% del territorio dei luoghi di villeggiatura di Soči è coperto da boschi, che costituiscono la base della riserva statale per la tutela della biosfera e del parco naturale nazionale. Il 19 febbraio 1979 in forza di una decisione dell’UNESCO alla riserva è stato attribuito lo status di territorio per la tutela della biosfera. La riserva, che occupa 280.335 ettari, fa parte del territorio “Caucaso Occidentale”, incluso nella lista del WWF nel 1999. Si suppone di porre il nuovo centro sciistico “Roza Chutor”, che verrà costruito dalla compagnia “Interros”, nel mezzo del complesso naturale unico al mondo del parco nazionale di Soči (il progetto prevede che il centro occuperà un territorio di 429 ettari).
Al momento dell’elaborazione del progetto non è stata condotta un’analisi ecologica a livello statale e a ben vedere lo si è fatto intenzionalmente, in quanto si poteva supporre con certezza che a seguito di tale analisi la costruzione di tale impianto sarebbe stata considerata impossibile da concedere. La costruzione della strada Soči-Krasnaja Poljana [18] sarà impossibile di principio senza gravi infrazioni ai codici sui boschi e sulle acque, che proibiscono qualsiasi lavoro nelle aree protette e nelle riserve.

Il clima

Per le sue particolarità naturali e la sua posizione Soči è inadatta ad accogliere un grande numero di visitatori nel periodo invernale. I monti impediscono che a Soči penetri aria fredda dal nord. Perciò non si può contare sul fatto che a Soči, nel periodo di svolgimento delle Olimpiadi si abbiano (e si mantengano) temperature inferiori allo zero. A Soči c’è un clima subtropicale umido, a gennaio la temperatura oscilla da -5 до +7 gradi. Temperature inferiori allo zero non si mantengono per periodi di una certa lunghezza.
I mesi invernali a Soči sono legati tradizionalmente legati a situazioni particolari, causate da fenomeni climatici. Così a causa del calo repentino delle temperature si verifica il congelamento dei cavi elettrici, che nel periodo delle nevicate porta all’interruzione della corrente. Con l’umidità, non rara d’inverno, si bagnano le resistenze delle linee elettriche, che causa la loro rottura. In caso di deciso aumento di lunghezza delle linee, che sarà necessario con la costruzione della maggior parte degli impianti olimpici a Soči, i cali di corrente elettrica (inevitabili anche con la modernizzazione delle linee e la costruzione di generatori elettrici supplementari) saranno una triste particolarità di queste Olimpiadi.
Nel periodo invernale a Soči spesso si verificano slavine e per tutto l’anno resta il pericolo di smottamenti. Difendere da tali minacce un gran numero di impianti posti a brevissima distanza gli uni dagli altri, è fisicamente impossibile.
D’inverno nella provincia di Soči si osservano forti venti (oltre 15 m/s) prevalentemente da sud-est. Sulla costa caucasica del Mar Nero spesso si abbattono tempeste e trombe d’aria, che rappresentano un particolare pericolo alla luce dei piani per la costruzione di isole artificiali. Vale la pena di ricordare anche le non ancora del tutto indagate viscere piene di acido solfidrico del Mar Nero (che talvolta ricordano piccole fiaccole subacquee): temerle è assai opportuno. Il processo di costruzione potrebbe scatenare in qualsiasi momento una catastrofe naturale, capace di causare molte vittime tra gli operai edili e i membri degli equipaggi delle imbarcazioni impiegate a rovesciare terra.

Altri problemi

Nei prossimi cinque anni a Soči potrebbero sorgere problemi legati alla carenza di acqua potabile di qualità. Secondo calcoli di epoca sovietica l’infrastruttura cittadina può funzionare normalmente solo nel caso che la popolazione stabile della città non superi 240.000 persone. Da quei tempi lo stato degli impianti dell’infrastruttura in buona sostanza non è migliorato. Perché la città possa accogliere tutti gli ospiti delle Olimpiadi sarà necessario un cambiamento radicale della rete idrica. E’ evidente che non si riuscirà a compierlo insieme a giganteschi lavori di costruzione, alla posa in opera di centinaia di chilometri di nuove strade cittadine e alla costruzione di nuove ferrovie.
Il problema dei rifiuti. Le dimensioni delle discariche cittadine non permettono di accogliere tutti i rifiuti della città. Di conseguenza sorgono discariche clandestine e la grandezza dell’area per i rifiuti ad Adler [19] ha già superato tutti i limiti previsti dalle norme, il che anni fa ha portato ad una frana di rifiuti che ha travolto alcune case. Va notato che l’area di Adler è a solo due chilometri dal mare e ad uno e mezzo dal più vicino luogo di villeggiatura. Con la comparsa a Soči di un numero significativo di lavoratori edili (secondo i piani a nostra disposizione si suppone di portare in città da 180.000 a 200.000 persone), il luogo di villeggiature affogherà semplicemente nei rifiuti ancora prima dell’arrivo delle centinaia di migliaia di ospiti delle Olimpiadi.
Secondo i dati del GAI [20], oggi a Soči ci sono circa 120.000 automobili, per rapporto tra automobili e popolazione la città supera Mosca.
Il traffico sull’autostrada esistente (da cui partono le diramazioni e un raddoppio, pomposamente definito un’altra autostrada federale) è molto complicato, soprattutto nel periodo estivo. La costruzione di un vero e proprio raddoppio autostradale è impossibile per le particolarità territoriali di Soči e anche perché questo toccherebbe il territorio della riserva naturale, in cui la costruzione è proibita dalle norme del diritto russo e internazionale.

C’è una via d’uscita

In tal modo si crea una situazione paradossale. Si pone un compito praticamente impossibile – costruire tutti gli impianti olimpici a Soči. A questo scopo le autorità si preparano ad investire nella preparazione delle Olimpiadi decine di miliardi di dollari, gran parte dei quali andranno ad arricchire i funzionari e le alte sfere delle corporazioni che hanno ricevuto le commesse “olimpiche”. Di conseguenza Soči cesserà di esistere come luogo di villeggiatura accessibile alle masse, sarà violato l’ecosistema di complessi naturali unici al mondo che si trovano sul territorio della città. I suoi abitanti perderanno le attuali fonti di reddito, che, molto probabilmente, non potranno compensare nelle nuove condizioni. Le loro proprietà saranno confiscate. Di conseguenza, anche se la preparazione si compirà positivamente, a Soči resteranno impianti olimpici che non si potranno realmente utilizzare.
In queste condizioni l’unica decisione ragionevole potrebbe essere lo smistamento dei Giochi Olimpici in vari soggetti della Federazione Russa – tanto più questo è possibile secondo le regole del CIO. Così, per esempio, si svolgeranno le Olimpiadi “pechinesi” (là le gare avranno luogo in sei città, tra cui Hong Kong, che si trova a 2000 km da Pechino) [21]. Così si sono svolte anche le Olimpiadi moscovite del 1980.
E’ necessario lasciare a Soči lo status di sede, dove avranno luogo l’apertura e la chiusura delle Olimpiadi e anche le gare di cinque sport legati al territorio montano: sci alpino, salto dal trampolino, bob, skeleton, snowboard. Le gare restanti discipline dovranno svolgersi in vari soggetti della Federazione Russa:
– a Chanty-Mansijsk [22] (dove è stato costruito un bellissimo stadio) le gare di biathlon e sci di fondo;
– a Mosca, Jaroslavl’ [23], San Pietroburgo e Kazan’ [24] il torneo di hockey, le gare di pattinaggio artistico, curling e short track (gli impianti sportivi che si trovano in queste città non necessitano di significative modernizzazioni o ristrutturazioni);
– a Kolomna [25] e Čeljabinsk [26] le gare di pattinaggio di velocità (i complessi sportivi in queste città rispondono a tutti i requisiti, inoltre lo stadio di Čeljabinsk è stato inaugurato solo un anno fa).
Lo smistamento degli impianti olimpici in varie regioni della Russia è l’unica reale possibilità per il nostro paese di mantenere il diritto allo svolgimento dei Giochi Olimpici.

* Corporazione statale per la costruzione degli impianti olimpici e lo sviluppo della città di Soči come luogo di villeggiatura montano.

Materiale preparato da
Irina Gordienko

04.07.2008, “Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2008/color25/02.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)


[1] “Salvate Soči Minacciata” (il corsivo è mio).
[2] “Spazio libero”, supplemento della “Novaja gazeta” (il corsivo è mio).
[3] Poi l’hanno anche fatta…
[4] Dove sono state presentate le candidature all’organizzazione delle Olimpiadi invernali del 2014.
[5] L’autrice fa un po’ di confusione. A quel tempo i Giochi invernali ed estivi si svolgevano nello stesso anno: a Montreal si svolsero i Giochi estivi, mentre Denver dovette rinunciare all’organizzazione di quelli invernali, ma a vantaggio di Innsbruck…
[6] Oltre 8,6 miliardi di euro.
[7] Oltre 160.000 euro.
[8] Qualcosa come 3-4 miliardi di euro.
[9] Uno dei sette distretti in cui Putin ha diviso la Russia, ponendovi a capo uomini di sua fiducia.
[10] La regione in cui si trova Soči.
[11] Le leggi russe hanno un titolo e non un numero…
[12] Che con la scusa di lottare contro il terrorismo ha dato un’ulteriore stretta ai diritti civili…
[13] Partito che ha il solo scopo di portare avanti la politica di Putin.
[14] Nel tribunale del quartiere Basmannyj, nel centro di Mosca, si sono svolti molti processi a sfondo politico, come quello al petroliere Chodorkovskij. L’espressione “Giudizio” o “giustizia di Basmannyj” è diventata sinonimo di arbitrio giuridico, di giustizia al servizio del potere politico.
[15] Importanti porti sul Mar Nero.
[16] “Città-luogo di villeggiatura Soči” (il corsivo è mio).
[17] “Giornale russo” (sorta di “Gazzetta Ufficiale” – il corsivo è mio).
[18] Luogo in cui dovrebbero aver luogo le competizioni all’aperto.
[19] Città del comprensorio di Soči.
[20] Gosudarstvennaja Avtomobil’naja Inspekcija (Ispettorato Automobilistico Statale), la Stradale russa.
[21] Così scriveva l’autrice a luglio e così è stato in effetti…
[22] Città della Siberia occidentale.
[23] Città della Russia centro-settentrionale.
[24] Città della Russia centro-orientale.
[25] Città della Russia centro-meridionale.
[26] Città della Siberia occidentale.


http://matteobloggato.blogspot.com/2008/09/intanto-in-russia-
si-preparava-un-altro.html

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