Vivi per tutti noi, Said-Emin!
Cos’è il diritto internazionale e a chi è destinato? Coi ceceni che lottano per la libertà della loro terra e muoiono nei campi di concentramento non ha nulla a che fare!
Com’è difficile, pare, dire la verità, chiamare una sporca, piena di rapine e sanguinosa guerra “guerra”, e chiamare con il loro nome i criminali di guerra, gli assassini e gli sciacalli del Cremlino! Ma i politici di Strasburgo non hanno davvero visto i telegiornali e non hanno visto le battaglie di carri armati, i villaggi bombardati, le rovine fumanti della capitale della ČRI[i]? Gli speaker stranieri nei telegiornali internazionali non hanno forse chiamato la terra cecena il punto più caldo del pianeta? Non ci sono forse adesso nei paesi Europei centinaia di migliaia di profughi ceceni feriti e tormentati, non ci sono nei tribunali e nei servizi per gli immigrati decine di migliaia di prove di torture disumane compiute nei campi di sterminio russi? Non sono state forse confermate le torture compiute nelle prigioni russe e nei campi di filtraggio in terra cecena quando è stato là il commissario del Consiglio d’Europa per i diritti umani Thomas Hammerberg? Quali altre prove esigete? Neanche questo è un genocidio? In terra cecena da dodici anni è in corso una guerra per la distruzione del popolo ceceno? Questo è evidente perfino per le stelle del cosmo! Ma per i politici europei tutto questo è ancora "imposizione dell’ordine costituzionale"? "Lotta contro il terrorismo internazionale"? Anche 250000 persone uccise e 45000 bambini assassinati sono terroristi? Voce "di uno che grida nel deserto", restano gli appelli di un difensore dei diritti umani ceceno che digiuna da 15 giorni, Said-Emin Ibragimov e migliaia di voci in tutto il mondo in suo supporto. Bisogna chiudere gli orecchi e gli occhi, diventare sordi e ciechi per non vedere e non sentire tutto questo! Per cosa pagano i contribuenti dei paesi del Consiglio d’Europa? Per la difesa dei diritti degli animali domestici, dei gatti, dei cani e delle minoranze sessuali?
Da dodici anni una sola, piccola Ičkerija si oppone a un enorme Impero del male e della violenza... Ma i difensori dei diritti umani, il Presidente della Commissione Europea sig. José Manuel Barroso, il Segretario Generale del Consiglio d’Europa sig. Terry Davis, il Presidente dell’Europarlamento sig. Hans-Gert Pöttering, il presidente dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa sig. Réné Van der Linden e tutti i membri dell’UE, seduti nel lussuoso Palazzo delle Nazioni, nel pieno centro dell’Europa, non hanno il coraggio di dire la verità. La democrazia è la difesa dei diritti umani dei cittadini europei solo a parole, è demagogia per rassicurare se stessi... Fino a quando non sentono il gusto del polonio in bocca. Con la loro viltà questi difensori plenipotenziari dei diritti umani diventano complici dei futuri crimini del Cremlino. Quasi ogni giorno, fingendosi profughi ceceni, con visti posti accuratamente nei nuovi passaporti russi, partono dalla Russia dei kadyroviani[ii], la quinta colonna dello FSB[iii]. Perché vanno nei paesi europei, se non per compiere atti sanguinosi di terrorismo a vantaggio dell’autocrazia, dei governi di questi stati... Perché i servizi per l’immigrazione non li mandano indietro in Russia dai loro padroni? Perché giungono legalmente? Ma forse questa non è una prova della loro appartenenza allo FSB? E quanti profughi ceceni tormentati sono periti nel passaggio illegale, mortalmente pericoloso attraverso le frontiere? Quanti di loro sono stati rimandati indietro probabilmente a morire?
Dov’è dunque la lodata umanità dei difensori dei diritti umani europei? Che significa per loro il difensore dei diritti umani ceceno Said-Emin Ibragimov, che sta morendo lentamente di fame accanto all’enorme Palazzo della Difesa dei Diritti Umani? Essi passano anche sopra di lui, così come sono passati sopra ai loro doveri fondamentali. Quando con la loro inazione hanno già sepolto centinaia di migliaia di loro compatrioti, fratelli e sorelle ceceni? E non si sa quanti ancora ne seppelliranno... Cos’è per loro il sangue umano, acquerugiola...
E perciò io mi rivolgo a te, stimato e caro nostro Said-Emin!
Noi conosciamo il tuo coraggio, il mondo si è convinto della tua tenacia e della tua prontezza a offrirti come vittima.
Ma se tu morirai precocemente, tu farai soltanto contenti i nemici e gli toglierai il peso dei problemi superflui con questi "cosiddetti" difensori dei diritti umani. Non meritano una vittima del genere.
Essi tireranno un sospiro di sollievo e cercheranno di cancellare dalla memoria dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa i giorni del tuo sciopero della fame. La loro giustificazione saranno le parole "non abbiamo fatto in tempo"...
Tu devi privarli di questa misera giustificazione, accettare il soccorso dei medici e ogni giorno, anche se ti fa molto male e la tua gola bruciata già non accetta l’acqua, cominciare a bere qualcosa, anche solo qualche sorso. E a mangiare qualcosa.
Combatti per la tua vita con la stessa forza con cui volevi lasciarla. Che tutti quelli che per tanti lunghi giorni hai chiamato inutilmente a fare giustizia vedano che sei ancora vivo.
Perché ogni giorno da te vissuto sarà un altro rimprovero alla loro coscienza. Tutta la Francia sa già questo e nessuna persona onesta darà loro la mano... Così come essi non la dettero a te, quando morivi di fame accanto a loro.
Ma adesso ti prego molto una cosa. Non chiedere più a "loro" di riconoscere la guerra e il genocidio nell’antica terra dei Vajnachi[iv]. Chi non riconosce cose così evidenti è semplicemente privo di coscienza. La storia metterà tutti al loro posto e darà a ciascuno secondo i suoi meriti.
Tu non hai un esercito, non hai armi... Tu, disarmato, vecchio e malato li hai già vinti nello spirito! E hai compiuto il tuo dovere fino alla fine. Il popolo ceceno non ha un altro difensore dei diritti umani del genere. Vivi per esso e per tutti quelli che sperano in te. Abbiamo molto bisogno di te, Said-Emin!
Spazi azzurri, boschi celesti.
Una strada lontana, diretta al cielo.
Come sangue, la neve scorre, più vicino, sempre più visibile...
Ma non voi vagate in essa fino alle ginocchia!
Non nel vostro tetto c’è un buco nero
E non sono i vostri figli ad esser morti ieri...
E non i vostri fratelli, a diciotto anni,
I blindati hanno trascinato dietro a se,
Per queste strade, in scie di sangue.
"Non ha raggiunto la norma" il genocidio tra i monti...
Quante lacrime e dolore nella terra mia,
Coscienza di tutta Europa – pentiti di ciò!
Questa mia poesia nel 2001 è stata tradotta in francese, stampata sui giornali e letta a Strasburgo, ma non è servita.
Alla Dudaeva[v]. 15 settembre 2007
[i] Čecenskaja Respublika Ičkerija (Repubblica Cecenia di Ičkerija). Ičkerija è il nome della Cecenia proclamatasi indipendente.
[ii] Uomini del’esercito personale di cui dispone Ramzan Kadyrov.
[iii] Federal’naja Služba Besopasnosti (Servizio di Sicurezza Federale), i servizi segreti russi.
[iv] Antica popolazione caucasica.
[v] Vedova di Džochar Musaevič Dudaev, primo leader dell’Ičkerija.
http://ceceniasos.ilcannocchiale.it/post/1616023.html
http://matteobloggato.blogspot.com/2007/09/per-said-emin-ibragimov-che-non.html
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