I compiti di Kadyrov
Sergej Markov[1], politologo
La candidatura di Ramzan Kadyrov, in qualità di leader della Cecenia, al posto di presidente, proposta da Vladimir Putin e in seguito approvata dal parlamento della Cecenia è assolutamente legittima. Alla base di questa affermazione c’è il grande accordo politico tra il Cremino, nella persona di Vladimir Putin, e la squadra di Kadyrov. Ancora poco tempo fa il leader della squadra era Achmat Kadyrov, oggi il suo leader riconosciuto è Ramzan Kadyrov. Secondo quanto stabilito da questo accordo la squadra di Kadyrov e il suo leader hanno pieni poteri in Cecenia per realizzare i più alti compiti politici.
Il primo e più importante compito è la sconfitta della coalizione dei separatisti ceceni, degli islamisti radicali, in particolare dei wahhabiti[2] e dei veri e propri banditi, che hanno preso il potere in Cecenia negli anni ‘90. Il secondo è la formazione di forze armate cecene in grado di combattere, di cui entrino a far parte non solo i ceceni che hanno combattuto dalla parte della Russia, ma anche quelli che nel corso della prima e perfino della seconda guerra [cecena][3] hanno combattuto contro la Russia. Entrambi questi compiti sono stati svolti brillantemente da Achmat e Ramzan Kadyrov. Grazie ai loro sforzi migliaia di persone dalle fila dei islamisti separatisti sono state portate nelle forze armate russe della Cecenia e ora combattono sotto le insegne russe per gli interessi della Russia. L’armata di Maschadov[4] e Basaev[5] è stata totalmente sconfitta, come realtà geopolitica è scomparsa insieme ai suoi leader. Inoltre è stata sgominata la maggior parte dei gruppi terroristici clandestini. Di conseguenza il numero di atti terroristici in Cecenia oggi è già minore che nelle altre repubbliche del Caucaso settentrionale, come, per esempio, il Daghestan.
La guerra in Cecenia è finita. Abbiamo vinto. Gli eroi principali di questa guerra sono i suoi leader politici Vladimir Putin, Achmat Kadyrov, Ramzan Kadyrov ma anche qualche migliaio di ragazzi giovani: ceceni, russi e altri, che hanno dato la loro vita per l’integrità territoriale della Russia, per la sicurezza dei cittadini della Russia, per la riduzione della minaccia del terrore. Nel 1999, quando Vladimir Putin e Achmat Kadyrov conclusero il proprio accordo politico, la minaccia che gli islamisti incendiassero tutto il Caucaso settentrionale era reale. Adesso questa minaccia è stata sventata. La Russia, appoggiandosi a questa unione politica, ha potuto riportare un’enorme vittoria geopolitica.
Il terzo compito è la ricostruzione di ciò che è stato distrutto dalla guerra. Ramzan Kadyrov sta svolgendo questo compito adesso. Mosca ha stanziato molti soldi e i ceceni stanno lavorando attivamente, risollevando la propria repubblica dalle rovine. Kadyrov promette che entro la fine del 2008 in Cecenia non resterà alcuna traccia fisica della guerra. A giudicare i tempi con cui procede la ricostruzione, si può credere a questa promessa. Ma una garanzia particolare che i soldi stanziati da Mosca non saranno rubati è la responsabilità personale di Ramzan Kadyrov davanti al proprio popolo; il suo appassionato desiderio di ricostruire la Cecenia più velocemente possibile; quell’indiscutibile autorità di cui gode il nuovo presidente presso la popolazione e quel duro regime politico, che ha permesso di consolidare tutti i gruppi e i clan della società cecena attorno a lui. Anche se, certamente, la corruzione resta un problema serio.
Il quarto compito, che diverrà il principale è la ricostruzione dell’economia. Finora la Cecenia sta venendo ricostruita a spese del centro[6], ma bisogna formare un’economia normale. Penso che sia politicamente importante per la repubblica sviluppare prima di tutto i settori che danno più lavoro. Questo permetterà di ridurre rapidamente la disoccupazione, cioè di ridurre la base potenziale degli islamisti radicali e dei gruppi criminali. Oggi va fatta particolare attenzione al settore edile (è molto importante sviluppare la produzione in loco di materiali da costruzione). Per quel che riguarda l’agricoltura bisogna garantirle la necessaria tecnologia, ma è ancora più importante il sistema di vendita all’ingrosso della produzione.
Un’altra specializzazione della Cecenia è il settore del petrolio e del gas. Il petrolio di Groznyj è di qualità molto alta, ma il picco della sua estrazione è stato superato e la produzione di derivati del petrolio è resa difficile dalla mancanza di quadri qualificati. Nel settore del petrolio e del gas è indispensabile l’ottimizzazione dell’estrazione e della lavorazione; l’accordo degli interessi del centro federale, delle autorità della repubblica e della Rosneft’[7].
Per lo sviluppo dell’innovazione è necessario ricostruire un sistema normale di istruzione e riportare nella repubblica gli specialisti russofoni, che in passato hanno giocato un ruolo abbastanza importante nell’economia della Cecenia, ma sono stati costretti a fuggire dagli orrori della guerra. E’ possibile utilizzare specialisti di altri paesi, che abbiano esperienza di ricostruzione di sistemi economici distrutti dalla guerra.
Il quinto compito è la formazione delle strutture politiche statali della Repubblica Cecena come parte integrante della Federazione Russa. Questo compito è stato in gran parte brillantemente svolto. Sono soprattutto gli stessi ceceni a governare la Cecenia, da questi, con l’aiuto del centro federale, sono stati create valide istituzioni statali: la presidenza, il governo, il parlamento, i poteri locali, che fanno presente l’autorità statale nell’ambito delle leggi valide in tutto il territorio russo. Lo specifico della Cecenia è la concentrazione del potere nelle mani di una personalità forte e questo ha giocato un ruolo enormemente positivo per la soluzione delle questioni chiave di ordine politico-militare: la vittoria nella guerra e la stabilizzazione della pace. Una ricostruzione accelerata richiede anche una determinata concentrazione del potere. Ma questa non è già più guerra, è pace, perciò è necessaria l’accurata osservanza delle leggi della pace nella loro interezza.
Bisogna rafforzare i diritti civili, che, è chiaro, sono stati sistematicamente violati nel corso della guerra. L’ultima delegazione dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa che si è recata in Cecenia ha notato un serio progresso nell’osservanza dei diritti umani. Ma c’è ancora molto da fare per superare i modi criminali di vita e di pensiero.
Il sesto compito è il ristabilimento della pace interetnica. Negli anni scorsi nella coscienza sociale della Russia è sorta la paura dei ceceni, la cecenofobia. Ma di principio i ceceni non si differenziano in nulla dagli altri popoli della Russia, si sono semplicemente trovati nel punto focale di un attacco geopolitico contro la Russia, ma il popolo ceceno è stato la prima vittima di questo attacco. La Cecenia era una repubblica multietnica e questa multietnicità deve essere ristabilita.
Secondo i dati del sondaggio della fondazione “Obščestvennoe mnenie”[8], coloro che appoggiano la decisione di Vladimir Putin di proporre la candidatura di Kadyrov sono quattro volte di più di coloro che non l’appoggiano. E il numero di coloro che ritengono che sotto la presidenza Kadyrov la situazione in Cecenia migliorerà è nove volte maggiore di quello di coloro che ritengono che la situazione peggiorerà.
L’esperienza e le qualità personali di Ramzan Kadyrov permettono di sperare questo. Questi ha fatto una carriera strepitosa: giovane guerrigliero, poi notevole comandante in campo, poi capo del servizio di sicurezza del presidente di una repubblica in guerra, poi vice-premier, capo di tutte i reparti armati in assetto di guerra, poi primo ministro, che si occupa non solo dei problemi militari, ma anche e sempre più di problemi economici, adesso presidente della repubblica. Davanti a lui sta il compito di passare dalla consapevolezza di essere un leader politico-militare a quella di essere una figura statale, economica e politica. Saranno necessarie nuove conoscenze e capacità. Ha una squadra forte: politici esperti – Umar Džabrailov[9], Dukuvacha Abdurachmanov[10], Muslim Chučiev[11], specialisti di economia – Chusajn Džabrailov[12], Èli Isaev[13]; militari provati sul campo di battaglia – Adam Delimchanov[14], Ruslan Alchanov[15].
Ramzan Kadyrov non è forse troppo giovane per questi compiti? In effetti ha solo 30 anni. Penso che Ramzan Kadyrov sia più che adulto. Le persone maturano grazie al fatto di vivere una vita da adulti, grazie alla responsabilità, all’esperienza, alle sofferenze. Ramzan Kadyrov da 15 anni vive una vita da adulto. Ogni anno su di lui hanno pesato sempre maggiori responsabilità. E adesso che il popolo della Cecenia guarda a lui con speranza, queste sono diventate semplicemente enormi.
“Izvestija”, 19 marzo 2007, http://www.izvestia.ru/comment/article3102196/ (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1] Sergej Aleksandrovič Markov, direttore dell’Istituto di Studi Politici con un passato nel KGB…
[2] Per “wahhabiti” in Russia più che i seguaci dell’ortodossia islamica di Muhammad ibn Abd al-Wahhab al-Tamimi si intendono gli estremisti islamici in generale…
[3] Markov parla per ellissi, come è normale fare in Russia. La prima guerra cecena fu combattuta tra il 1994 e il 1996 e si concluse con un armistizio. La seconda guerra cecena iniziò nel 1999.
[4] Aslan Alievič Maschadov, ex ufficiale dell’Armata Rossa, fu eletto presidente della Cecenia nel 1997. Caduto in disgrazia presso la Russia, gli è stata data la caccia come “terrorista” ed è rimasto vittima di un blitz dei corpi speciali russi nel 2005.
[5] Šamil’ Salmanovič Basaev, il più noto terrorista ceceno, rimasto ucciso in circostanze poco chiare (blitz dei corpi speciali russi? Incidente?) nel 2006.
[6] Il centro politico della Federazione Russa, cioè Mosca.
[7] Abbreviazione di Rossijskaja Neft’ (Petrolio Russo), colosso petrolifero statale russo.
[8] “Pubblica opinione” (il corsivo è mio). La fondazione opera in stretto contatto con l’amministrazione presidenziale russa…
[9] Umar Alievič Džabrailov, imprenditore ceceno, candidato alle elezioni presidenziali del 2004 della lista “La Forza della Ragione” (ha ricevuto lo 0,1% dei voti).
[10] Dukuvacha Baštaevič Abdurachmanov, presidente del parlamento ceceno, yesman di Kadyrov.
[11] Giornalista di professione, sindaco di Groznyj e figura assolutamente subalterna a Kadyrov.
[12] Chusajn Alievič Džabrailov, fratello di Umar, imprenditore del settore alberghiero, vicino a Putin.
[13] Ministro delle Finanze, figura abbastanza oscura.
[14] Chiamato altrove Demil’chanov o Demilchanov, parente e amico di Kadyrov nonché vice-premier.