Come il social network sotto la direzione
dell'amministrazione presidenziale ha manipolato Internet sul terreno
della lotta virtuale all'opposizione
Nel dicembre 2011, subito dopo la prima
manifestazione post-elettorale in piazza Bolotnaja [3],
il direttore del "mezzo universale per il dialogo e la ricerca
di amici e compagni di classe di cui ogni giorno si servono decine
di milioni di persone" Pavel Durov indirizzò una lettera
all'allora primo vice-capo dell'amministrazione presidenziale (AP) e
controllore dell'ambito politico russo Vladislav Surkov. Da anello
di congiunzione funse l'allora addetto stampa di "VKontakte"
Vladislav Cypluchin, che, a giudicare il materiale a disposizione
della "Novaja gazeta", lavorava più per l'AP che per il
suo principale datore di lavoro (è un po' un'altra storia, anche se
molto sintomatica dal punto di vista dei tentativi del potere di
manipolare i social network). Tra i suoi destinatari fissi c'è il
braccio destro di Surkov nell'amministrazione, l'allora capo della
Direzione per la Politica Interna (UVP [4])
Konstantin Kostin, lo "scrittore" Sergej Minaev e il
vice-direttore del dipartimento dell'UVP Irina Fedina.
Dalla lettera (più precisamente, da due
documenti: il preambolo di Cypluchin e la lettera di Durov a Surkov)
consegue che l'addetto stampa di "VKontakte" e i suoi
colleghi "hanno bloccato (…) gli utenti di orientamento
radicale". Inoltre Cypluchin riferisce che questi, "per
esempio", aiuta il più grande scrittore della terra russa
"Sergej Minaev (lo stesso che ha
scritto "The Tëlki"
[5]
– nota dell'autore)
a rafforzare la tensione tra le parti dell'opposizione spaccata
(Čirikova-Nemcov
[6],
Bolotnaja-piazza della Rivoluzione [7])".
E aggiunge: "Su richiesta di Minaev sotto il mio controllo sono
stati creati i gruppi "Noi siamo per Nemcov, incontriamoci in
piazza Bolotnaja" e "Noi siamo per piazza della
Rivoluzione, per Čirikova".
Adesso programmiamo di incrociare il traffico di questi due
raggruppamenti per provocare un conflitto".
Proprio un "Sesso&Potere" a misura di
distretto…
Nella lettera a Surkov il direttore di "VKontakte"
ricorda: "Come Lei sa, già da qualche anno collaboriamo con lo
FSB e con la sezione "K" del Ministero degli Interni,
fornendo attivamente informazioni su migliaia di utenti della nostra
rete sotto forma di indirizzi IP, numeri di cellulare e altre
informazioni necessarie per la loro identificazione". Si
capisce che questa specifica attività del servizio orientato a far
sì che "restiate sempre in contatto con chi vi è caro" è
giustificata da alti interessi di Stato, tra cui l'ostacolo alla
"diffusione della violenza e del caos".
C'è anche un'altra utilità del social network
"VKontakte", particolarmente patriottica e, come pure si
deve, anti-occidentale: "Grazie a super-sforzi nella sfera
tecnologica e informativa ci è riuscito moderare la
monopolizzazione del mercato russo dei social network da parte di
Facebook – un processo che si è già svolto praticamente in tutti
i paesi del mondo".
"…mina la fiducia nella
nostra rete tra la gioventù passionaria"
Ma il senso nascosto della lettera non sta in
questo. Il direttore di "VKontakte" e, a ben vedere, gli
azionisti della compagnia si dividono con sofferenza tra gli
interessi di affari e ciò che metaforicamente si può chiamare
"interesse di Stato". Cioè quello che chiedono a
"VKontakte" – bloccare l'opposizione nello spazio
Internet nazionale – contraddice gli interessi di affari del
social network: questo perde i clienti e cede ai concorrenti. Ecco
un brano per cui pure la lettera è stata scritta: "Il blocco
delle associazioni di opposizione su "VKontakte" mina la
fiducia nella nostra rete tra la gioventù passionaria, cosa che in
una prospettiva a lungo termine può ridurre a nulla i nostri sforzi
tecnologici e ideologici per la moderazione della pressione dei
social network stranieri sul mercato nazionale".
E' caratteristico che la lettera sia stilata in
quello speciale dialetto del Cremlino all'interno del quale non c'è,
naturalmente, il concetto di una normale concorrenza di mercato,
però c'è la "moderazione della pressione". Non ci sono
gli interessi del cliente, ma ci sono come un interesse di Stato e
degli interessi degli agenti delle strutture armate ("scoprire
e fermare i crimini" – evidentemente compiuti da quella
stessa "gioventù passionaria").
Durov cerca di convincere Surkov che il modello di
comportamento inculcato (a ben vedere) da "VKontakte"
"porterà solo a generare negli americani una seria prevalenza
nella concorrenza, il cui risultato finale sarà la perdita di
controllo da parte nostra e Sua".
Il capo di "VKontakte" indica vie
alternative: "Si può continuare il controllo implicito e
indiretto sulla Runet [8] o
iniziare a bloccare le risorse Internet a livello nazionale sul
modello cinese".
Certo, gli azionisti di "VKontakte" "sono
interessati al mantenimento della stabilità nella vita dello Stato"
e perciò Durov promette di inventare qualcos'altro del genere "per
ridurre la tensione emotiva nella società". Sia alla cinese,
sia chissà come…
In conclusione un'elegante riverenza: "Non
nascondo neanche che mi sono personalmente simpatici i capi
dell'amministrazione presidenziale…" Beh, è giusto – sono
persone amabilissime. Solo che costringono il capo della compagnia a
pagargli un tributo con servizi per la "denazionalizzazione"
della Rete, entrando "in contatto" non con Facebook, ma
con FSBook. Altrimenti, a ben vedere, non si riuscirà a mantenere
gli affari. Ecco in cosa sta il problema di base.
Realtà virtuale
In poche parole, la dirigenza di "VKontakte"
si può solo compatire, ma gli azionisti della Rete nazionale
possono solo invidiare il vecchio Zuckerberg: difficilmente questi
fa rapporto sulla propria attività per la presa dei territori
confinanti con il suo Facebook all'amministrazione del presidente
americano. Parte della commissione, del potere "pagabile",
è personalmente l'ex addetto stampa di "VKontakte", che è
costretto quasi in regime full-time ad occuparsi di manipolazioni su
Twitter e altri servizi, facendo regolarmente rapporto davanti ai
collaboratori della AP e agli operatori delle arti contigui ad essa,
che rispondono "Sì" alla domanda "Con chi siete voi,
padroni della cultura?" [9].
Di conseguenza "VKontakte" lavora non per
i clienti, ma per un gruppo di manipolatori politici, che creano su
Internet una realtà falsa, virtuale – con conflitti inventati,
con attacchi personali in Rete, con ragazzi e ragazze pervertiti già
in tenera età, che aiutano a creare servizi controllati per la
manipolazione della coscienza pubblica. E' di nuovo una storia a
parte, ma in corso d'opera i partecipanti a tutto questo teso lavoro
formano, per esempio, uno scherzo come The Twitter Journal 2.0, che
adesso lavora con lo slogan "Il nostro robot raccoglie
citazioni di articoli di giornali russi per analizzare in seguito la
loro popolarità. Leggete solo notizie importanti". Ecco così
che in questo "robot", in questo Golem di Twitter infonde
vita la nostra piazza Staraja [10].
Conseguentemente anche "solo notizie importanti" è uno
strumento manipolatorio.
Da loro tutto è virtuale, in provetta. Un popolo
virtuale, che spingono alle numerose Colline dell'Inchino [11].
Movimenti sociali e manifestazioni virtuali, raccolti per una paga
moderata. Genitori virtuali, da spingere nella Sala delle Colonne
[12]. Una televisione
virtuale con contatori truccati. Elezioni virtuali, che si reggono
su introduzioni di false schede e "giostre" [13].
Rating virtuali con errori statistici in scala. E perfino
un'Internet virtuale.
Sì, i documenti si riferiscono a quei tempi, quando
ai posti dei principali manipolatori c'erano altre persone. Ma anche
oggi, a vedere la qualità della realtà virtuale, non è cambiato
nulla. Forse i metodi sono diventati più lineari, cosa che
corrisponde al carattere di Vjačeslav
Volodin, che ha sostituito Vladislav Surkov, ma con questo
non hanno perso la loro natura particolarmente manipolatoria.
Commenti
L'ex capo del servizio stampa di
"VKontakte" Vladislav CYPLUCHIN (ha lavorato fino al 15
febbraio 2013):
– Né io, né tanto meno Pavel Durov abbiamo
scritto alcuna lettera del genere. Nelle vesti di addetto stampa ho
effettivamente dialogato con l'amministrazione presidenziale, con la
Duma di Stato e con il Ministero per lo Sviluppo Economico. La Duma
di Stato mi ha invitato a tavole rotonde sulla legislazione, al
Ministero per lo Sviluppo Economico ci siamo incontrati con altri
spazi Internet quando abbiamo discusso le questioni sul diritto
d'autore. Quanto all'amministrazione presidenziale, sono venuti a
sapere del meccanismo per il blocco delle associazioni, come accade.
Ci ha consultato.
Questo è stato in realtà prima di tutti i fatti
legati alle elezioni. Dopo il primo anno di lavoro, dal 2011, ho
preso a dialogare con gli organi statali. Quando sono diventato una
figura pubblica, hanno preso a venire da me, a propormi di
incontrarli, a chiedere qualcosa, a venire a sapere qualcosa. Hanno
proposto programmi di partnership. Per esempio, con
l'Amministrazione abbiamo cercato di registrare su "VKontakte"
le rappresentanze di tutte le regioni russe. Ma non siamo arrivati
in fondo – si sono registrare circa 10 comunità, poi hanno
lasciato perdere.
Surkov giunse da noi in ufficio e fece conoscenza
con Pavel. Parlarono di Skolkovo [14].
Vladislav Jur'evič chiese se a
"VKontakte" interessasse trasferirsi, perché
avremmo potuto essere utili per questo progetto. Ma dopo questo
incontro, a quanto so, non ci fu alcuna comunicazione tra loro. I
giornalisti non furono presenti all'incontro, ma l'incontro non era
segreto.
Io ho dialogato due volte con Vladislav Jur'evič.
Questi era principalmente interessato alla mia visione di Internet,
alla situazione mediatica in essa. Chiese cosa accade da noi, se
programmiamo di muoverci verso l'Occidente. Beh, in parte parlò
delle elezioni, tra l'altro. Ho dialogato con qualcun altro
dell'amministrazione.
Ricordo male questi fatti (dicembre 2011): è
passato più di un anno. Allora per noi manifestava più interesse
gente di "Russia Unita" [15].
Cercarono di telefonarmi e chiesero di alcune associazioni. Ma io
non dialogo con gli sconosciuti per telefono e nessuno mi propose di
incontrarci. Sì, dopo le elezioni telefonarono dall'Amministrazione
e chiesero: "Perché non è stato bloccato il tale gruppo?"
Io dico: "Perché non c'è un ordine della magistratura".
Dopodiché Pavel intervenne (si rifiutò di chiudere cinque gruppi
di opposizione e alcune pagine sulle manifestazioni su richiesta
scritta dello FSB del 7 dicembre 2011, dopodiché fu convocato alla
procura di San Pietroburgo per dare spiegazioni) – tutto passò in
generale su un piano pubblico. Ci fu notevole attenzione da parte
della stampa e degli organi di Stato, ci furono problemi. Pavel
allora non andò in procura e tutto fu messo a tacere.
Dopo l'uscita di Surkov il dialogo fu chiuso del
tutto. Con la nuova amministrazione non ho avuto alcun contatto.
Il capo dell'ufficio stampa di
"VKontakte" Georgij LOBUŠKIN:
– Pavel non conferma di essere l'autore, tra
l'altro categoricamente. Ha detto che è una totale sciocchezza e
che non lo disturbino più con ogni assurdità.
Vlad (Cypluchin
– nota
dell'autrice), quando se ne andò,
mi trasmise solo i contatti di persone dell'ufficio stampa di
Medvedev che hanno il suo account su "VKontakte". Talvolta
chiedono come devono fare questo o quello, ma queste, in generale,
sono cose molto tecniche.
Ma per scambiarsi queste lettere, io servo a poco.
A me non si sono rivolti neanche una volta. Pavel di
principio è raramente accessibile per dialogare con chiunque. Con i
giornalisti, con i funzionari… Per telefono non parla e non usa
l'e-mail. Gli trasmetto io la posta elettronica tramite "VKontakte"
o incontrandolo dal vivo.
Per dialogare con le forze dell'ordine c'è già da
tempo una procedura precisa. Abbiamo collaboratori nel servizio di
sicurezza che sanno com'è fatta la richiesta, da chi può venire.
Su richiesta delle forze dell'ordine, se c'è un procedimento
penale, e dello FSB possiamo presentare dati personali: l'indirizzo
IP, di regola. La richiesta dev'essere motivata, a quelle non
motivate non diamo seguito. Per decisione della magistratura
possiamo presentare una corrispondenza, ma sono casi molto seri,
citiamo l'articolo sulla segretezza della corrispondenza e chiediamo
spiegazioni dettagliate. Penso che più di un crimine sia stato
risolto grazie a noi.
Su richiesta del Roskomnadzor [16]
blocchiamo le associazioni. Possiamo chiuderle per considerazioni
personali, se ci sono crudeltà o contenuti disgustosi. Di chiudere
alcune associazioni tanto per fare Pavel si rifiutò categoricamente
già allora (nel dicembre 2011 –
n.d.a.).
E' la sua posizione di principio – non censurare niente. Anche se
si diffonde qualche informazione in questo senso. Talvolta c'è
robaccia tipo "VKontakte chiuderà presto", tutte queste
cose. Ed è categoricamente contrario che li allontaniamo, anche se
glielo chiediamo.
Questi miti (sui
legami dei social network con i servizi segreti –
n.d.a.) sono comparsi ancora
prima di "VKontakte". Hanno già smentito sia Durov, sia
lo FSB. Se lo FSB fosse così intelligente, penso che da noi in
generale le cose andrebbero meglio.
Ha condotto la conversazione
Elena
KOSTJUČENKO