Il Comitato internazionale per la difesa dei diritti umani (MKZPČ)[2] davvero a tempo, proprio per il suo insediamento, ha consegnato al presidente della Cecenia il suo premio più importante. In questa settimana a Ramzan Kadyrov verrà consegnata la “Stella d’Oro – Onore e Merito” e verrà attribuito il titolo di “Emerito difensore dei diritti umani”. Anche in questo si può individuare il know-how. E’ apparso un trend nella politica russa: la creazione di organizzazioni per la difesa dei diritti umani “corrette”, che non fanno i “criticoni”, ma appoggiano gli sforzi intrapresi dallo stato per costruire una vera democrazia in Russia. Certo, queste organizzazioni per la difesa dei diritti umani sono fine a se stesse – create per profitto o per noia, – ma all’improvviso si sono rivelate opportune. Di per se si potrebbe anche riderne – beh, hanno premiato Kadyrov in cambio di denaro (l’MKZPČ di certo non consegna sempre i premi per nulla) – se non si sapessero alcune cose: che il Comitato per la difesa dei diritti umani è stato fondato da ex čekisti[3] e da militari, che nei ruoli più importanti al suo interno figura il generale Kazancev (ex plenipotenziario del presidente e “pacificatore” della Cecenia), che alle decisioni del Comitato prende parte un altro comitato – la commissione sicurezza della Duma di Stato[4] della Federazione Russa e che ad uno dei massimi dirigenti dell’MKZPČ, nella chiesa di Cristo Salvatore[5], è stato consegnato, congiuntamente a Kobzon[6] e a Primakov[7], un premio quasi nazionale. In cambio sono stati momentaneamente premiati il presidente della Federazione Russa e quasi tutti i procuratori del Caucaso settentrionale. La rimpatriata era meravigliosamente a luogo. E più precisamente – a tempo. E non conta tanto che i membri ufficialmente definiti tali del Comitato (Kofi Annan, Sophia Loren, Žirinovskij[8], Jakubovič e Žvaneckij[9]) neanche sospettino di avere rapporti con l’MKZPČ. Non importa che alcuni importanti politici dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, presi al volo da qualche parte per le scale, non avessero capito fino in fondo chi li premiava e per cosa. Adesso tutti questi, volenti o nolenti, sono nel grande gioco: garantiscono la legittimità del presidente Kadyrov e lavorano in tutto e per tutto per la creazione di una democrazia sovrana russa dal volto umano. Ciò che era stato pianificato come un modo relativamente onesto di fare soldi si è trasformato in un progetto politico di successo, in un’operazione speciale di contropropaganda, il risultato della quale è stato fra l’altro la nascita di un grande difensore dei diritti umani – l’ex guerrigliero Ramzan Kadyrov. E così, la sera del 26 marzo in uno dei portali di informazione compare la notizia che, il presidente della Repubblica Cecena Ramzan Kadyrov ha ricevuto il più importante premio del Comitato Internazionale per la difesa dei diritti umani – la “Stella d’Oro – Onore e Merito” con l’attribuzione del titolo di “Emerito difensore dei diritti umani”. Controlliamo il calendario – forse è il primo di aprile… Ma il nome dell’organizzazione e dei premi non si associano a nulla. Fra l’altro nel comunicato si dice che il Comitato è rappresentato in 42 paesi. Cerchiamo in Internet, chiariamo: il Comitato Internazionale per la difesa dei diritti umani (MKZPČ) è stato creato nel 2001 in Ucraina. Riunirebbe 247 organizzazioni non governative. La quantità di paesi in cui agisce il Comitato varia da 42 a 46, ma ne sono membri Kofi Annan, Leonid Kravčuk[10], Aleksandr Gapon[11], l’arcivescovo Pavel[12], Leonid Jakubovič, Vladimir Žirinovskij, Sophia Loren, Michail Žvaneckij e altre non meno conosciute personalità. Compito del Comitato è “impedire la creazione di un mondo unipolare” e “prevenire l’applicazione di una politica del duplice standard”. Queste notizie sono state comunicate dal rappresentante degli interessi del Comitato Internazionale presso i mezzi di comunicazione di massa – la casa editrice “Prestiž-Info”. Tra gli ultimi aggiornamenti del sito dell’organizzazione stessa c’è un comunicato stampa, datato maggio 2004. In esso si dice che “durante la sessione autunnale dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa sono entrati nell’MKZPČ tutti le più alte cariche del Consiglio d’Europa e dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa” e poi segue un’impensabile quantità di fotografia di tutte queste “alte cariche”, che (a giudicare dall’ambientazione delle fotografie) sono state prese al volo da qualche parte nei corridoi e per le scale per consegnargli onorificenze e medaglie. Tra i nuovi membri, che sono elencati per nome: il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa Álvaro Gil-Robles, il presidente della Corte Europea di Strasburgo Lucius Wildhaber, il deputato dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa Hanna Severinsen. Tutti i nuovi membri hanno ricevuto immediatamente il titolo di “Emerito difensore dei diritti umani” ed è stato consegnato loro il simbolo aureo d’onore “Onore e merito”. Molti di loro, a dire il vero, sono già alti funzionari di spessore europeo. In uno dei suoi comunicati stampa il Comitato comunica anche che i primi a ricevere simili premi sono stati L.D. Kučma[13], quando era presidente dell’Ucraina, il presidente della Federazione Russa V.V. Putin, l’Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario della Federazione Russa in Ucraina V.S. Černomyrdin[14] e l’ex presidente dell’Ucraina L.M. Kravčuk. Non meno interessanti sono risultate le interviste ai dirigenti di questa organizzazione. Per esempio Igor’ Danilov, presidente dell’MKZPČ dice che i giuristi della loro organizzazione aiutano le persone scomparse di cui si effettuano ricerche. A dire il vero, non precisa se facciano questo gratuitamente o per denaro. Per denaro, pare. Ecco cosa ha raccontato al centro “Demos”[15] Antonina Taranovska (Amnesty International, Kiev) sull’attività del Comitato sul territorio dell’Ucraina: “In realtà non fanno niente. Così asseriscono che in mezz’ora possono ritrovare una bambina che qualcuno ha venduto all’estero e riportarla in Ucraina. Negli ultimi tre mesi più di una volta hanno fatto simili azioni “da pubbliche relazioni”. Per tutto questo prendono soldi dalla gente: per esempio, c’è bisogno di cercare qualcuno – paga tremila in valuta[16] e noi lo ritroviamo. L’organizzazione è in rapporti di amicizia con la polizia delle regioni, di essa si parla nei giornali della polizia”. La base russa dell’organizzazione è a Rostov sul Don[17]. A dire il vero, i nostri conoscenti delle organizzazioni per la difesa dei diritti umani di Rostov non sanno nulla dell’attività del Comitato, ma in Internet ci è riuscito di trovare alcune interviste molto interessanti (che sono corredate dalla nota: “a titolo di pubblicità”) del signor Boroncov-Berežnoj Dmitrij Leonidovič, grande principe[18], primo vicepresidente dell’MKZPČ, Gran Maestro del Sovrano Ordine ortodosso maltese di san Giovanni di Gerusalemme[19]. Dmitrij Leonidovič dice di essere un convinto sostenitore della forma di governo monarchica, che la Russia deve essere governata da un signore assoluto e che i funzionari vanno nominati, senza spendere soldi statali in elezioni. Egli stesso collabora da tempo con le autorità locali e in particolare, basandosi sui principi dell’organizzazione, ha diretto l’ufficio regionale di Viktor Germanovič Kazancev nel periodo in cui era il rappresentante plenipotenziario del presidente della Federazione Russa nel distretto federale del Caucaso settentrionale[20]. (Fino ad allora il “difensore dei diritti umani” Kazancev aveva comandato le forze federali unite nel Caucaso settentrionale.) L’amicizia e la stretta collaborazione vanno ancora avanti – Viktor Kazancev è rappresentante straordinario e plenipotenziario dell’MKZPČ per questioni particolarmente importanti. In un’altra sua intervista Dmitrij Voroncov-Berežnoj dice che tra i premiati con riconoscimenti del Comitato ci sono il governatore della regione di Rostov V.F. Čub, il presidente dell’assemblea legislativa della stessa regione Popov A.V., il procuratore della regione di Rostov Char’kovskij A.I., il presidente del tribunale regionale di Rostov Tkačëv V.N., il presidente della Camera Arbitrale di Rostov Fëdorenko N.V. e molti altri funzionari, che si sono messi in luce, evidentemente, nel campo della difesa dei diritti umani. Anche Voroncov-Berežnoj, che è uno dei dirigenti di un’organizzazione, il cui scopo è “la difesa dei diritti inalienabili dei cittadini che sono perseguitati per motivi politici, razziali, religiosi e di altro genere”, parlando dei suoi rapporti con il cristianesimo e con l’islam, dice che “è difficile trovare un posto sulla Terra, dove la gente non soffra a causa degli attacchi dei musulmani e dove sullo sfondo dell’islam militante le altre religioni e credenze non cristiane non rappresentino una chiara minaccia al cristianesimo, all’umanità, alla civiltà”. Nella stessa intervista riflette sul modo in cui “contrapporsi all’islam mondiale”. E poi ancora sui riconoscimenti: il 15 dicembre 2006 nella sala dei concili della chiesa di Cristo Salvatore ha avuto luogo la quarta cerimonia di conferimento dell’alto riconoscimento “Orgoglio della Russia”[21]. Fra i cavalieri decorati con la “più alta onorificenza sociale della Federazione Russa” ci sono: Primakov Evgenij Maksimovič, Kobzon Iosif Davidovič, Bokerija Leo Antonovič[22], Voroncov-Berežnoj Dmitrij Leonidovič – rappresentante straordinario e plenipotenziario del Comitato Internazionale per la difesa dei diritti umani presso l’ONU. Persone interessate Vladimir ŽIRINOVSKIJ è venuto a conoscenza dell’esistenza dell’МКЗПЧ grazie a un corrispondente della “Novaja Gazeta”: “Non sono mai entrato a far parte di tale organizzazione, – ha risposto. – E’ probabile che vogliano dare maggior peso alla loro organizzazione utilizzando cognomi noti”. Il conduttore televisivo Leonid JAKUBOVIČ, dopo aver sentito le domande della “Novaja Gazeta” riguardo alla sua partecipazione al Comitato e al modo in cui questo avesse votato per Kadyrov, ha reagito laconicamente: “Che sciocchezze sono? E’ una totale assurdità! Non faccio parte di alcun Comitato”. Neanche Michail ŽVANECKIJ ha mai sentito parlare dell’esistenza dell’MKZPČ, di cui farebbe parte. “Sento parlare per la prima volta dell’esistenza del Comitato, – ha detto. – Ricevo e conosco la “Novaja Gazeta”, ma del Comitato non so nulla. Sarebbe terribile, se solo acconsentissi ad avvicinarmi a quel Comitato”. La redazione non ha ritenuto necessario disturbare con simili domande gli altri “membri” dell’MKZPČ, cioè Kofi Annan, l’arcivescovo Pavel ecc., soprattutto Sophia Loren. Redatto sulla base del materiale del centro “Demos”. 02.04.2007, “Novaja Gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2007/23/00.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni) |