In Daghestan i reparti volontari non
avranno armi
10 settembre 2012, 18.03
I reparti volontari creati in Daghestan non parteciperanno alle operazioni antiterroristiche. Tra i loro compiti rientrerà la tutela dell'ordine pubblico nei centri abitati, ai membri dei reparti non saranno date armi. Questo ha dichiarato il capo della direzione per lo sviluppo territoriale e l'autogoverno locale del capo della repubblica Artur Israpilov.
Come ha riferito "Kavkazskij uzel", la decisione di creare drappelli di autodifesa e reparti per la garanzia della sicurezza nella regione è stata presa durante una riunione straordinaria del Consiglio per la Sicurezza del Daghestan e del gruppo di coordinamento per la garanzia dell'ordine sul territorio della Repubblica del Daghestan convocata per via dell'omicidio dello sceicco Said Afandi. Il 28 agosto una kamikaze aveva azionato un ordigno esplosivo e in conseguenza dell'esplosione erano morte otto persone: lo sceicco Afandi Acaev, sei persone che si trovavano nelle vicinanze e la stessa kamikaze.
Secondo la legge "Sulle armi" [1], i membri dei reparti popolari volontari non hanno diritto di portare armi, ha dichiarato il vicecapo del Centro per le Licenze e i Permessi del Ministero degli Interni del Daghestan Gasan Šugaev.
"I membri dei reparti volontari insieme agli
organi del Ministero degli Interni si occuperanno della tutela
dell'ordine pubblico, controlleranno le entrate e le uscite dei
centri abitati, pattuglieranno i luoghi di assembramento dei
cittadini e parteciperanno alla tutela delle manifestazioni
pubbliche", – ha riferito Israpilov.
Peraltro ha fatto notare che si tratta esclusivamente
della creazione di reparti popolari volontari e non di "drappelli
di autodifesa" per la lotta con il terrorismo, in quanto al
momento presente nella repubblica non c'è una minaccia di
aggressione armata come nel 1999.
I membri dei reparti volontari potranno partecipare allo svolgimento delle operazioni speciali a protezione di scuole e altri edifici e stare nei cordoni, fa notare a sua volta il segretario del Consiglio di Sicurezza del Daghestan Magomed Baačilov.
Secondo il capo dell'ufficio legale del presidente del Daghestan Mustapa Genžechanov, nel 2004 fu approvata la legge della Repubblica del Daghestan "Sulla partecipazione dei cittadini alla tutela dell'ordine pubblico nella Repubblica del Daghestan". "La legge di fatto non ha funzionato, non erano previste garanzie sociali e legali per i membri dei reparti volontari. Ora nella legge saranno inserite integrazioni, uscirà la corrispondente delibera del governo della repubblica", – ha raccontato Genžechanov.
Nella nuova variante della legge entro il 15 ottobre
saranno prescritte tutte le questioni giuridiche legate al lavoro dei
reparti volontari e al loro finanziamento. Il finanziamento dei
reparti volontari sarà compiuto fondamentalmente dalle formazioni
municipali, dal budget della repubblica sarà stanziata una qualche
parte dei fondi. Secondo Genžechanov
chiunque lo vorrà potrà dare il proprio contributo.
Come ha fatto notare Artur Israpilov, anche se per i
membri dei reparti volontari si determinano misure di difesa legale e
sociale, la cosa più probabile è che uno stimolo materiale alla
partecipazione alla tutela dell'ordine pubblico non ci sarà, per
quanto questa esperienza ci sia in altre regioni. Al contempo la
legge del Daghestan "Sulla partecipazione dei cittadini alla
tutela dell'ordine pubblico nella Repubblica del Daghestan"
prevede misure di incoraggiamento economico dei cittadini che
partecipano alla tutela dell'ordine pubblico.
"Lo stimolo principale sarà il senso civico dei
cittadini. E' un'organizzazione volontaria, nessuno costringe la
gente a iscriversi ai reparti volontari", – ha detto
Israpilov.
Secondo Genžechanov,
non possono diventare membri di un reparto volontario persone che
hanno una condanna non scontata, persone in cura per malattie
psichiche o dipendenza dall'alcool o dagli stupefacenti e persone che
hanno ricevuto una sanzione amministrativa nel luogo di residenza.
Per i membri dei reparti volontari non sono previsti limiti di età.
In tutto, a quanto afferma Genžechanov,
è in programma di fare entrare come membri dei reparti volontari del
Daghestan circa 3 mila persone
"Quand'ero ancora studente fui membro di un reparto volontario, nel 1999 mi iscrissi a una brigata internazionale e difesi la repubblica. Penso che la creazione di reparti volontari sarà solo utile", – ha dichiarato l'abitante di Machačkala [2] Achmed, valutando positivamente la rinascita dei reparti volontari.
A sua volta l'abitante di Chasavjurt [3] Marat ritiene che della tutela dell'ordine debbano occuparsi gli organi del Ministero degli Interni e che i cittadini, non avendo armi e poteri, non potranno cambiare nulla in questo senso.
Ricordiamo che il 5 settembre il capo del Daghestan Magomedsalam Magomedov ha firmato il decreto "Sul coinvolgimento dei cittadini nella tutela dell'ordine pubblico nella Repubblica del Daghestan".
I drappelli di autodifesa nel Daghestan furono creati già nel 1999 per respingere l'invasione della repubblica da parte dei drappelli di Šamil' Basaev e Khattab [4]. Allora le amministrazioni distrettuali insieme ai reparti di polizia e ai distretti militari armarono alcune migliaia di abitanti dei villaggi montani con armi da fuoco e formarono drappelli partigiani di volontari.
"Kavkazskij uzel" segue la situazione in Daghestan e tiene la cronaca degli scontri armati che là si verificano.
Nota della redazione: vedi anche le notizie "In conseguenza dell'esplosione a Bujnaksk [5] è rimasto ferito un poliziotto", "A Machačkala è stato arrestato un sospetto di aver tentato di far esplodere il Ministero degli Interni del Daghestan", "In Daghestan un abitante del villaggio di Kidero [6] si dichiara perseguitato dagli agenti delle strutture armate".
Autore: Timur Isaev; fonte: corrispondente di "Kavkazskij uzel"
"Kavkazskij
uzel", http://www.kavkaz-uzel.ru/articles/212415/
(traduzione e note di Matteo Mazzoni)
Note
[1]
Le leggi della Federazione Russa sono indicate con il titolo e non
con un numero.
[2]
Capitale del Daghestan.
[3]
Villaggio ai confini con la Cecenia.
[4]
Samir Salih Abdullah al-Suwailim, terrorista saudita noto come (Ibn
al-) Khattab.
[5]
Città del Daghestan centro-meridionale.
[6]
Villaggio del Daghestan meridionale.
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