L'UNICEF è intenzionata a sospendere
la propria attività in Russia fino alla fine dell'anno
28 settembre 2012, 23.03
Il lavoro del Fondo per l'Infanzia dell'ONU (UNICEF)
in Russia, un ufficio del quale si trova nella capitale dell'Ossezia
del Nord, sarà interrotto fino alla fine di quest'anno. Questo hanno
riferito al corrispondente di "Kavkazskij uzel" all'ufficio
centrale dell'organizzazione a Ginevra.
L'UNICEF attua i propri programmi in 157 paesi del
mondo, tra cui la Federazione Russa. La rappresentanza del fondo a
Mosca fu aperta nel 1997. In questo tempo in Russia sotto l'egida
dell'organizzazione si sono realizzati i programmi "Difesa dei
bambini", "Salute e sviluppo della gioventù",
"Sviluppo nell'età iniziale", "Città benevole verso
i bambini".
"Negli ultimi tempi in Russia hanno operato due uffici – a Mosca e a Vladikavkaz, l'attività dell'ufficio di Nazran' [1] fu sospesa in precedenza, nel 2011", – ha precisato durante il colloquio con il corrispondente di "Kavkzaskij uzel" una collaboratrice dell'ufficio dell'UNICEF per l'Europa Centro-Orientale e i paesi della CSI. Questa ha aggiunto che a Vladikavkaz lavorava l'ufficio per il Caucaso del Nord dell'organizzazione.
Secondo la rappresentante dell'UNICEF, la sospensione
dell'attività in Russia è iniziata nel 2012 e fino alla fine
dell'anno il lavoro sul territorio della Federazione Russa sarà
completamente bloccato. "Dopo questa saranno condotte trattative
con il governo russo su altre varianti di partnership, forse sarà
elaborato un "programma per il paese"", – ha
raccontato l'interlocutrice.
I rappresentanti dell'organizzazione UNICEF nella
Federazione Russa sono risultati inaccessibili per i commenti.
Nel 2011, tirando le somme dell'attività nel
Caucaso del Nord, il capo dell'ufficio dell'UNICEF del Caucaso del
Nord Raoul de Torcy portò qualche esempio che caratterizzava
l'efficacia del lavoro dell'organizzazione nei progetti a cui
l'UNICEF aveva preso parte: la riduzione dell'indice di mortalità
infantile nella Repubblica di Inguscezia (da 37,7 a 11,6 nel periodo
dal 2006 al 2009); il ristabilimento del 90% delle infrastrutture dei
centri di conservazione a freddo dei preparati nella Repubblica
Cecena; la fornitura di acqua e la garanzia sanitaria per 120000
abitanti di Groznyj; la creazione di sette dei 50 centri
socio-psicologici nella Repubblica Cecena; l'istruzione di più di
20000 bambini sui principi della pace e della tolleranza; la
creazione di sette centri giovanili multifunzionali nella regione.
Notizie dettagliate sulla più che decennale attività
del Fondo per l'Infanzia dell'ONU nella regione del Caucaso sono
contenute nella brochure speciale "L'UNICEF nel Caucaso del
Nord: dalle difficoltà alle nuove possibilità".
E' notevole che la situazione di una serie di organizzazioni finanziate dall'estero sia risultata a rischio per via della legge federale "Sull'introduzione di emendamenti a singoli atti legislativi della Federazione Russa nell'ambito della regolamentazione dell'attività delle organizzazioni non a scopo di lucro che svolgono funzioni di agenti stranieri". Quella che in lingua colloquiale è chiamata "legge sugli agenti stranieri" entra in vigore il 20 novembre.
"Kavkazskij uzel" ha riferito in precedenza che dal 2005 il Fondo per l'Infanzia dell'ONU si è occupato dello svolgimento di campi per la pace nel Caucaso del Nord. In particolare nel 2009 partecipanti al campo per la pace sulle rive del Mar Caspio furono circa 200 bambini provenienti da Daghestan, Inguscezia, Ossezia del Nord, Kabardino-Balkaria e Cecenia. Nel 2008 parteciparono al campo circa trecento bambini provenienti dalle regioni dello SKFO [2].
Nel 2007 oltre 600 bambini presero parte ai campi per la pace e inoltre l'UNICEF condusse l'istruzione di oltre 20 mila bambini e della gioventù alle abitudini del dialogo tollerante e della coesistenza pacifica in Ossezia del Nord , Kabardino-Balkaria, Inguscezia, Cecenia e Daghestan.
Nota della redazione: vedi anche le notizie "L'UNICEF: gli uccisi Sadulaeva [3] e Džabrailov [4] avevano aiutato a operare più di 100 bambini in Cecenia", "L'UNICEF è preoccupata dalle conseguenze per bambini e donne della guerra in Ossezia del Sud", "L'UNICEF valuta l'assassinio di un bambino in Inguscezia", "L'UNICEF: metà degli alunni in Armenia e in Georgia non termina la scuola media".
Autrice: Karina Gadžieva; fonte: corrispondente di "Kavkazskij uzel"
http://www.kavkaz-uzel.ru/articles/213325/
(traduzione e note di Matteo Mazzoni)
Note
[1]
Ex capitale dell'Inguscezia.
[2]
Severo-Kavkazskij Federal'nyj Okrug
(Distretto Federale del Caucaso del Nord).
[3] Zarema Sadulaeva, attivista
per i diritti umani.
[4] Alik Džabrailov, attivista
per i diritti umani e marito di Zarema Sadulaeva, ucciso con lei in
Cecenia nel 2009.
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