La "Macchina della Verità
Buona" è giunta a Gagarin [1]
Nella regione di Smolensk [2]
i rapporti sulla corruzione sono stati ricevuti sia dai gopniki
[3],
sia dalle mamme con le carrozzine
04.07.2012
Gagarin è una cittadina verde di terz'ordine di 28 mila abitanti e si trova a 180 km da Mosca. Alle elezioni Putin qui ha preso il 59%. L'idea di un viaggio di propaganda appartiene al fotografo Mitja Aleškovskij. Questi ha proposto ad Aleksej Naval'nyj [4] di organizzare l'istruzione politica in ogni città per tutto il paese, poiché proprio Naval'nyj aveva avuto l'idea della "Macchina della Verità Buona", la cui essenza è diffondere informazioni su Putin e sui crimini che si compiono nel paese perché nessuno continui a sostenere il potere per mancanza di informazione.
Dal 21 al 25 giugno ebbe luogo il progetto
"Krasnodar" [5],
fatto coincidere con l'ingiusta, come ritengono molti, condanna agli
ecologisti Gazarjan e Vitiško.
I partecipanti scrissero circa 100 mila lettere su "VKontakte"
[6] ad abitanti del territorio
di Krasnodar sulla scandalosa condanna e sulla politica in
generale. Stavolta la "Macchina" è andata dall'online
alla vita reale.
Naval'nyj ha ritenuto che prima di un'azione
panrussa meritasse "scuotersi" e provare l'idea in una
piccola cittadina non lontano da Mosca, ma già in provincia.
Già partendo da Mosca, Mitja e i suoi compagni
hanno dato il rapporto "Putin. Corruzione" ai vicini sul
treno elettrico. Le brochure prendevano il volo all'istante.
Alla stazione le persone arrivate – risultavano
essere circa 40 – hanno ricevuto pacchetti di volantini e rapporti
di Nemcov [7]: il
deputato Il'ja Ponomarëv
ne ha portati un'intera macchina. "La cosa principale è
attrarre una persona a conversare, dopo tutto va da se", – ha
consigliato. Aleškovskij
è andato a incalzare la prima casa sulla strada – proprio
davanti alla stazione. L'anziana all'ingresso inizialmente era
smarrita, poi ha cominciato a indignarsi dicendo che i giornalisti
l'avrebbero fotografata. Ma dopo qualche minuto già diceva con
passione agli attivisti: "Bisogna tutti insieme – radicali e
liberali – costruire un nuovo sistema! Voi siete giovani, il paese
è vostro!"
Prima dell'inizio dell'azione molti profetizzavano
che l'aspirazione a bussare alle porte delle persone con materiale
di propaganda avrebbe causato aggressività e rigetto. Tuttavia gli
abitanti del posto hanno preso volentieri i volantini e hanno aperto
le porte senza paura. Senza paura hanno agito anche gli attivisti:
vista in una piazzetta per i bambini una compagnia di gopniki,
che di solito ci si sforza di aggirare, Mitja si è diretto verso di
essi con un gioioso "Salve!". I ragazzi hanno ascoltato
stupiti una mini-lezione sul fatto che l'opposizione non è gente
assoldata dal Dipartimento di Stato, ma persone che non possono
rassegnarsi in silenzio ai problemi del paese. "Ma è a posto
lui, Putin. Ha risollevato il paese", – ha urlato uno di loro
in canottiera nera.
– Pischelli [8],
ma per voi è piacevole vivere dove ogni poliziotto vi chiede
bustarelle? – ha cercato di spingerli a rispondere Aleškovskij.
– Io sono un agente! – si è sollevato uno dei
"pischelli", quello in nero. – Non prendo bustarelle! –
E ha aggiunto un tono più basso: – Finora.
– E in generale, ragazzi, ci hanno appena rubato
la macchina, – si è messo improvvisamente a ridere e ha
allargato le braccia: – Ecco com'è la nostra Gagarin – senza
regole!
Gli attivisti della "Macchina della Verità
Buona" si sono sparpagliati per i cortili e per le strade. Si
sono avvicinati a uomini che riparavano automobili, a donne con le
carrozzine e a vecchietti sulle panchine. Per qualche tempo dietro
agli attivisti sono andati dei poliziotti, anche a loro sono stati
regalati materiali di propaganda.
Agli abitanti di Gagarin, pare, mancava del tutto la
sfiducia nel prossimo tipica dei moscoviti, che si aspettano una
trappola da tutti. Alla richiesta di condividere un minuto si sono
fermati quasi tutti, hanno ascoltato con interesse e hanno discusso
senza aggressività.
"Da me sono già venuti!" – ha sorriso
una commessa che stava alla porta di un negozietto di vestiti,
scuotendo timidamente nelle mani un nastrino bianco [9].
Qualche ora dopo gli attivisti incontravano già regolarmente
persone con cui era riuscito ad avere un colloquio un altro gruppo.
Al mercato una venditrice di frutti di bosco si è
lamentata per la mancanza del gas "in linea": gli abitanti
non per la prima volta danno soldi per portare i tubi nelle case, ma
inutilmente. "Tutto l'Occidente siede sul nostro gas e noi non
lo abbiamo!" Ma un uomo corpulento con una carrozzina, a cui
Alisa si è avvicinata mezz'ora dopo, ha detto: "Non hanno
portato il gas in linea? Beh, questo non mi riguarda".
Sulla panchina più lontana del parco sedevano un
ragazzo dai capelli rossi arruffati e una ragazzina con un vestito a
quadretti. Visti i volantini che le venivano porti, la ragazza ha
alzato un braccio, mostrando un nastrino bianco al polso: dice, ci
hanno già presi. "Aspettate, è solo che non abbiamo capito:
che significa tutto questo?" – ha gridato dietro agli
attivisti. E' risultato che Internet è diffusa in città, a prezzo
ragionevole e via cavo. Ma anche in sua presenza si può non essere
al corrente di ciò che succede. L'attivista di Mosca Seva Černozub
ha mostrato alla ragazza titoli di mezzi di informazione di massa
meritevoli di fiducia e indirizzi di blog di opposizione stampati
nel volantino – perché da Internet non venga a sapere solo che
tempo farà.
In tutto sono stati dati circa 3 mila volantini (di
un solo tipo!) e tre bei pacchi di rapporti sulla corruzione. Il 14
luglio è in programma un viaggio nella città di Kasimov nella
regione di Rjazan' [10] –
presto là ci saranno le elezioni per la Duma locale. E poi si
arriverà anche ad un'azione generale in Russia.
"Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/society/53348.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1]
Città fondata come Gžatsk e così rinominata nel 1968 in onore del
famoso astronauta, nato nel vicino villaggio di Klušino.
[2]
Città della Russia occidentale.
[3]
Giovani disadattati russi dediti a teppismo e atti xenofobi.
[4]
Aleskej Anatol'evič Naval'nyj, avvocato, blogger e importante
oppositore del regime di Putin.
[5]
Città della Russia meridionale.
[6]
"InContatto", sorta di Facebook russo.
[7]
Boris Efimovič Nemcov, politico di opposizione di orientamento
liberale.
[8]
Traduco arbitrariamente così il termine gergale pacany,
"ragazzi".
[9]
I nastri bianchi sono il simbolo dell'opposizione. Il bianco è stato
scelto come colore neutro per sottolineare la distanza da tutti i
partiti istituzionali.
[10]
Città della Russia centrale.
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