La tele ha superato le barriere per
l'acqua
La televisione ha usato la catastrofica alluvione nel
sud della Russia per ripulire il governatore Tkačëv
e accusare le vittime di poca speditezza
13.07.2012
La sera del tragico sabato sul Primo Canale le stelle dello showbiz nei "Giochi Crudeli" [1] hanno superato le barriere per l'acqua. Per loro era duro e terribile, ma hanno resistito. Si potrebbero fare chiodi con questa gente [2]… Si potrebbero fare chiodi anche con i manager televisivi, che hanno resistito alla pressione degli elementi informativi e hanno continuato a fare i loro giochi crudeli.
"E che? – diranno nella propria
giustificazione, anche se da tempo non gli passa per la mente di
giustificarsi. – E' sabato. C'è l'afa. E' luglio. Gli spettatori
in massa si cuociono i fianchi al sole caldo, tanto raro alle nostre
latitudini settentrionali – non gli vanno notizie e edizioni
straordinarie. Le vittime dell'inondazione nel Kuban' [3]
hanno ancor meno voglia di tele, gli basta esser vivi, inoltre poi
Krymsk [4] e gli altri
borghi vittime degli elementi sono senza corrente. Così a chi si
lanciano le edizioni straordinarie? E perché in generale inquietare
la popolazione? Un'alluvione in quelle province è una zona normale.
Le vittime anche. Nessuno è assicurato contro gli elementi…"
Il vero motivo di informazione è sorto sabato sera,
quando improvvisamente è giunto in volo un mago vestito di azzurro…
in un elicottero di Dio sa che colore, che a volo d'uccello guardava
i territori inondati e chiamava a se "Ljapkin-Tjapkin"
[5]: "Ditemi, che è
capitato e perché?" Qui le edizioni speciali sulla maggior
parte dei canali federali sono andate in massa. Il governatore
Tkačëv
in camicia azzurra con le ascelle scure di sudore,
gesticolando furiosamente e sforzandosi di coprire gridando il
rumore delle eliche in movimento, cercava di mostrare come dal monte
era andato sulla città uno tsunami fluviale. E il capo
dell'amministrazione locale con l'eloquente cognome Krut'ko si
rigirava [6] come in
padella, raccontando al capo dello Stato com'è stata organizzata
tempestivamente l'informazione delle masse popolari dormienti
sull'onda di potenza e forza mai vista che si muoveva verso di esse.
Conduttori e reporter dei principali canali federali per delicatezza
non commentavano quanto avevano sentito, puntando l'attenzione
dell'uditorio sull'origine non umana della catastrofe: "Elementi
mostruosi, in poche ore è caduta la norma di tre mesi di
precipitazioni". Uno dei servizi era accompagnato dal trucco:
"La natura non è di buon umore".
Solo il canale televisivo "Dožd'"
[7] ha trasmesso in diretta l'incontro del governatore Tkačëv
con la gente di Krymsk. Con la camicia già intrisa di sudore
cercava di convincere la gente che in qualche modo era stata
informata in precedenza, ma questi non avevano compreso gli appelli
a lasciare le case, sperando nell'avos' [8]
russo… E d'altra parte, non puoi passare per tutti i
cortili. Il popolo indignato gridava: "E' falso! Non ci
crediamo!" Il corrispondente di "Dožd'"
Vladimir Romenskij citava un paragone più che strano che era venuto
in mente al governatore che valutava l'accaduto: "E' come uno
scarafaggio su cui hanno versato un secchiello d'acqua".
Tre giorni dopo la direttrice del canale "Russia
todaу" Margarita Simon'jan nel programma serale di "Dožd'"
in risposta alla domanda sul non troppo adeguato comportamento di
Tkačëv
nel dialogo con gli abitanti di Krymsk ha raccontato come nativa del
Kuban' che questi conversa con gli abitanti della provincia nella
loro stessa lingua, dando al contempo un'eccellente valutazione del
suo apporto pluriennale alla prodigiosa trasformazione della
provincia di Krasnodar [9].
Il giorno del lutto nazionale per i morti del Kuban'
Tkačëv
è apparso al talk-show "Prjamoj ėfir"
[10] sul canale
"Rossija" [11]
– l'unico in tutti questi giorni a dedicare una puntata alla
tragedia. "Così hanno avvertito la gente o no? Ora è
importante per tutti noi capirlo…" – ha chiesto al
governatore il conduttore Michail Zelenskij. Dopo aver sudato per
abitudine abbondantemente e letteralmente in faccia agli spettatori,
Tkačëv
ha assicurato energicamente: "Indubbiamente, c'è stata una
striscia informativa, se ne parlava sui mezzi di informazione di
massa locali alle 23… Bussavano alle porte… L'avos'
russo. Si può anche capire la gente – non c'era mai stato un tale
volume d'acqua".
"Capisco bene che la gente in quella località
è semplicemente abituata agli avvisi e che sarebbe semplicemente
entrata in funzione l'eterna sindrome "al lupo, al lupo"?"
– il conduttore ha aiutato il governatore della provincia di
Krasnodar. Questi, alleggerito, ha confermato: "Ha capito
bene". E i testimoni dell'accaduto, che avevano appena
raccontato con agitazione come il salvataggio degli anneganti era
diventato opera degli stessi anneganti [12],
scuotevano il capo dubbiosamente.
Povero Zelenskij. Sembrava un ragazzetto smarrito e
spaventato, pareva che ascoltasse più le indicazioni in cuffia che
le testimonianze dei diretti partecipanti agli avvenimenti: "Svia
la conversazione! Interrompi! Passa al tema dell'aiuto reciproco e
della forza d'animo del popolo". Appena qualcuna delle vittime
di Krymsk cominciava a lamentarsi della mancanza di informazioni e
di aiuto, questi subito si infilava: "Piangiamo insieme a voi e
a tutto il paese… Grazie per il coraggio. Grazie per il figlio…"
La gente fiduciosa e semplice ha taciuto smarrita ("scarafaggi",
che ci fai?). Lo studio specialmente istruito subito e del tutto
fuori luogo esplodeva in applausi. "Gli applausi sono un
sostegno per voi e per tutti gli abitanti di Krymsk", – ha
cercato di ridurre l'imbarazzo Zelenskij. I funzionari di Krymsk
hanno fatto un resoconto: "Alla popolazione è stato garantito
tutto l'indispensabile, le medicine bastano, si aggiustano le
riserve, ovunque lavorano gli psicologi…"
E tutta Internet in questo tempo era piena di
richieste di aiuto di gente di Krymsk e di liste di ciò di cui
hanno fortemente bisogno: acqua, medicinali, pantaloni, stivali,
pale, articoli per l'igiene. I volontari e gli stessi abitanti del
posto hanno fatto e messo in rete immagini e racconti strazianti
delle vittime. Ma già da martedì le notizie dal Kuban' sono
passate in terzo piano sui canali federali. I conduttori hanno fatto
gagliardamente rapporto: "Nella maggior parte dei quartieri
della città sono già stati attivati l'elettricità, il gas e
l'acqua. Agli ospedali è stato garantito tutto l'indispensabile. I
fiumi e i bacini sono sotto costante osservazione. Dal giorno della
sciagura sono già venuti alla luce nove bambini". E come
inciso: "Un netto peggioramento del tempo minaccia anche
l'Europa…"
Gli spettatori dei canali federali non sono comunque
venuti a sapere che ciò che è stato detto dal governatore Tkačëv
si è rivelato una bugia spudorata. La direttrice della
compagnia radio-televisiva locale "Krymskij ėfir"
[13] Natal'ja Usova ha
riferito a giornalisti e inquirenti: "Non c'è stata alcuna
striscia informativa. Nessuno ha informato la TV, né la popolazione
e quando è arrivata l'acqua, alla città hanno pure tolto del tutto
la corrente". "La vita si rimette in ordine", –
riferiscono nei notiziari corrispondenti e funzionari e i volontari
in questo tempo rastrellano le rovine e portano nella città
distrutta carri di generi alimentari, medicinali, vestiti e pale per
rimuovere le rovine. Una volta dopo il terribile tsunami in
Thailandia Andrej Lošak
su NTV [14] fece un
grande reportage speciale sui volontari volati in Thailandia da
tutto il mondo. Oggi non ci sono tali reportage. La televisione,
trasformatasi alla fine nel dipartimento di PR del potere, rammenta
i nostri volontari solo di sfuggita. Il suo compito è riferire che
tutto è sotto controllo, che Putin è al suo posto… Beh, e
tranquillizzare il popolo, certo. Quel popolo, che per tradizione
guarda ancora la TV federale ed è lieto di ingannarsi. Finché la
disgrazia e le bugie dei cari funzionari per salvarsi non lo
riguardano personalmente.
Irina Petrovskaja, "Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/columns/53505.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1]
Versione russa della trasmissione americana Wipeout,
in cui i concorrenti affrontano prove dure e pericolose.
[2]
Citazione della Ballata
dei chiodi del
poeta sovietico Nikolaj Semënovič Tichonov, usata spesso per
definire la tenacia (ma anche la testardaggine) di certe persone.
[3]
Regione della Russia meridionale che prende il nome dal suo fiume
principale.
[4]
La città della Russia meridionale maggiormente colpita
dall'alluvione.
[5]
Giudice che nel Revisore
di Nikolaj Vasil'evič Gogol' è invocato come risolutore dei
problemi.
[6]
In russo krutilsja,
gioco di parole intraducibile con il cognome del sindaco.
[7]
"Pioggia", canale giovanilista di informazione e
intrattenimento.
[8]
Avos'
significa "forse" e in Russia vivere "sull'avos'"
sta per vivere alla "spera in Dio"...
[9]
Città della Russia meridionale, capoluogo della provincia
alluvionata.
[10]
"Diretta".
[11]
"Russia", canale televisivo statale.
[12]
Citazione dal romanzo Le
dodici sedie di
Il'ja Arnol'dovič Il'f (Iechiel'-Lejb Ar'evič Fajnzil'berg) e
Evgenij Petrovič Petrov (Evgenij Petrovič Kataev) che riprendeva
ironicamente la frase di Marx: "La liberazione dei lavoratori
dev'essere opera degli stessi lavoratori".
[13]
"Etere di Krymsk".
[14]
Sigla mai ben spiegata di una televisione privata passata da tempo
sotto l'egida della Gazprom.
Nessun commento:
Posta un commento