18 ottobre 2010

A proposito della "Novaja gazeta" (II)

Sui sorveglianti




Perché potrebbero chiudere la “Novaja gazeta”


Referto

Egregio signor presidente della Corte Suprema V.M. Lebedev, egregio signor ministro della Stampa I.O. Ščëgolev,

Vi portiamo a conoscenza del fatto che i vostri sottoposti, cioè il giudice del tribunale del quartiere Taganskij [1] di Mosca Smolina Ju.M. e il vice-capo del Roskomnadzor [2] Protopopov K.V. dal nostro punto di vista si occupano di estremismo nel modo meno scrupoloso possibile.

Ecco cosa si permette il Servizio Federale per la sorveglianza nella sfera delle comunicazioni, delle tecnologie informatiche e delle comunicazioni di massa nella persona del sig. Protopopov, comminando un'ammonizione alla “Novaja gazeta”: “Su un territorio ad alta densità la popolazione aborigena non slava ha il diritto di costruire la propria vita sulla base delle relative tradizioni nazionali e religiose. Al di fuori di un territorio ad alta densità i loro abitanti sono limitati nei diritti civili”.

Ecco cosa scrive il giudice nella propria sentenza sulla relativa istanza della “Novaja gazeta” nei confronti del Roskomnadzor del 20 settembre 2010: “I matrimoni tra rappresentanti di razze diverse non sono consentiti in quanto manifestazione di atteggiamento menefreghista verso il destino della propria razza”.

Si tratta, certo, di citazioni di citazioni fatte dalla “Novaja gazeta” (per cui le è anche stata comminata un'ammonizione), ma ciò non toglie la responsabilità dei pubblici ufficiali.

Certo, Smolina Ju.M. e Protopopov K.V. a loro giustificazione affermeranno che queste frasi non appartengono a loro, ma (1) rappresentano una citazione diretta di citazioni dalla “Novaja gazeta”, che (2) le frasi sono tolte dal contesto generale di documenti ufficiali, che (3) di esse è stata data una valutazione sbagliata e che (4) dev'essere effettuata una necessaria perizia prima di punire qualcuno.

I primi tre argomenti non sono affatto argomenti, se si segue la logica della sentenza dello stesso tribunale del quartiere Taganskij (presieduto da Smolina Ju.M. con segretatio Fomenko V.V.) e la stessa ammonizione n. PK-05293 (sottoscritta da Protopopov K.V.): hanno stampato le lettere con questa consequenzialità – voi siete estremisti che propagandano l'intolleranza razziale e accendono l'odio interetnico e il contesto non preoccupa nessuno...

E per quanto riguarda l'argomento n. 4, la perizia è stata effettuata – dai collaboratori della nostra redazione. Quali sono i loro cognomi? Hanno una specializzazione? Su cosa si basavano? Alle domande stupide non rispondiamo. Questo ce l'ha insegnato il Roskomnadzor – nel testo della sua ammonizione si parla anche di esperti istituzionali anonimi, le cui specializzazioni e motivazioni non ci sono note.

Con riferimento a quanto detto sopra vi preghiamo di comminare un'ammonizione al giudice Smolina Ju.M. e al vice-capo del Roskomnadzor Protopopov K.V. per pubbliche enunciazioni contenenti, a nostro modo di vedere, indizi di estremismo e di propaganda del fascismo.

Con stima,
il collettivo della redazione della “Novaja gazeta”

Scritto esplicativo

Egregi lettori!

E' del tutto probabile che l'anno prossimo non vedrete la “Novaja gazeta” né nelle edicole, né nelle vostre cassette per le lettere. Perché potrebbero chiuderci.

Esiste una legge, secondo la quale i funzionari di una speciale istituzione – il Roskomnadzor – hanno il diritto di comminare un'ammonizione a qualsiasi giornale. Due ammonizioni sono la chiusura di un mezzo di informazione di massa. I giornalisti hanno diritto di appellarsi in tribunale contro un'ammonizione. Il tribunale ha il diritto di intervenire in difesa dei funzionari o in difesa dei giornalisti. Questo in teoria.

Ma la pratica è questa. Il 31 marzo 2010 il Roskomnadzor ha comminato un'ammonizione alla “Novaja gazeta”, accusandoci di propagandare idee fasciste. Per alcuni mesi abbiamo cercato di discutere questa sentenza offensiva, ma il tribunale del quartiere Taganskij ha fatto lo stupido: ha cercato di indirizzarci al tribunale di arbitrato, che non si occupa di tali questioni. Alla fine a settembre un processo civile ha comunque avuto luogo - risultato: secondo il tribunale l'ammonizione è stata comminata giustamente.

Cosa ha spinto i funzionari? L'articolo “Banda, agenzia, partito. Chi sono i “nazionalisti legali”” – un'indagine dedicata alle organizzazioni di estrema destra che predicano apertamente idee nazionalistiche. Citammo i testi propagandistici del sito di “Immagine Russa” [3], prendemmo anche fotografie dal sito dei nazisti, in cui persone che si definiscono politici legali portano simboli simili a quello fascista al punto di confondersi con esso. (Copie convalidate da un notaio di questo materiale sono state presentate al tribunale.)

Perché l'abbiamo fatto? Perché la “Novaja gazeta” da molti anni assume una posizione di principio: esige dalle autorità che si indaghi sull'attività dei nazionalisti estremisti, spiega alla gente che questi sono gli attivisti di numerosi movimenti “patriottici” che compiono la “Marcia Russa” [4] per il centro di Mosca, tiene la statistica delle vittime dei nazionalisti.

Nel gennaio 2009 i fascisti uccisero la nostra giornalista Anastasija Baburova e un amico della nostra redazione, l'avvocato Stanislav Markelov – furono uccisi a colpi di arma da fuoco alla nuca nel centro di Mosca. Fu un'esecuzione pubblica di antifascisti. (Il tribunale era al corrente di queste circostanze.)

Conducemmo una nostra indagine e chiarimmo: le persone che adesso sono imputate di omicidio frequentavano i membri di “Immagine Russa” e avevano determinati rapporti con essa. Fra l'altro “Immagine Russa” si reclamizza come organizzazione non estremista e non fascista. Perché i lettori e gli organi per la tutela dell'ordine si facessero un'idea corretta di questi cittadini, citammo i LORO [5] documenti programmatici e mostrammo le LORO fotografie con simboli nazisti. (Ciò era noto al tribunale.)

Dopo questo articolo aspettavamo che il Roskomnadzor si preoccupasse dell'esistenza del sito di “Immagine Russa”, ma la procura cominciò una verifica con l'ulteriore apertura di un procedimento penale.

Il Roskomnadzor si preoccupò – solo non degli estremisti di destra, ma della “Novaja gazeta”. E perciò abbiamo il diritto di chiedere: il sostegno agli estremisti di destra e i tentativi di chiudere quei mezzi di informazione di massa che si contrappongono a loro è una politica di tutto il potere esecutivo e giudiziario russo?

Se in qualche modo così non è, allora al capo del Roskomnadzor signor Sitnikov S.K. resta da sperare che salvino l'istituzione dalla vergogna universale le supreme istanze giudiziarie, in cui, come si immagina, a differenza del suo organo esecutivo, non lavorano degli idioti.

La redazione della “Novaja gazeta”

18.10.2010, “Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2010/116/08.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] Quartiere del centro di Mosca.

[2] Qualcosa come “Russia-Comunicazione-Ispettorato”, nome ufficioso del “Servizio Federale per la sorveglianza nella sfera delle comunicazioni, delle tecnologie informatiche e delle comunicazioni di massa”.

[3] Organizzazione legale di estrema destra.

[4] Manifestazione nazionalistica teroricamente proibita.

[5] I rilievi grafici, qui e altrove, sono nell'originale.


http://matteobloggato.blogspot.com/2010/10/attenzione-vogliono-chiudere-la-novaja.html

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