11 maggio 2009

A proposito della situazione del Caucaso (XIII)

Meqab*




I diari daghestani di Julija Latynina [2]

Nelle puntate precedenti:**
– perché il wahhabismo [3] sta diventando sempre più poplare in Daghestan
– chi difende i diritti dei terroristi
– sull'agenzia matrimoniale che procura mogli agli shahid [4]
– sul finanziamento statale ai militanti e le operazioni speciali inefficaci

Gas per wahhabiti

Il fratello di una persona di nome Sulejman Adžiev ha diretto per lungo tempo la filiale di Chasavjurt [5] della Kavkazregiongaz [6]. I fratelli Adžiev erano noti soprattutto per la sparatoria in stato di ubriachezza al “Marrakeš” [7] con il capo della provincia Alik Alchamatov e per il fatto che ancora nel 2005 i “kadyroviani” [8] cercarono di portar via Sulejman da casa sua . I ceceni furono respinti, ma un agente dello FSB [9] fu perfino ucciso. Gli uomini del ministero degli Interni daghestano presero decisamente le difese degli Adžiev, perché gli Adžiev erano dei loro e i ceceni forestieri. Cosicché il gas russo inebriò non solo le imprese offshore svizzere, ma anche i wahhabiti di Chasavjurt finché Sulejman Adžiev non fu ucciso mentre compiva un assalto nel settembre 2008. I suoi discorsi di addio con i parenti si trovano facilmente in Rete [10].

Omicidi a prezzi stracciati [11]

Nel marzo 2006 Džamal Aliev, capo del distretto di Botlich [12], fu ucciso a colpi d'arma da fuoco e tra i killer, feriti dal fuoco di risposta della scorta, uno era figlio del capo della banca “Vozroždenie” [13] e due, Omar Chačibragimov e Magomed Šuajbov erano in tutto e per tutto wahhabiti. Prima di andare con i wahhabiti, Omar voleva entrare nell'OMON [14]. Il defunto Gazimagomed Gimrinskij [15] mi raccontò che proprio quella brigata fu assunta a sua tempo dai Batalov padre e figlio per uccidere lui, Gazimagomed. Fra l'altro Gazimagomed taceva per modestia su chi in risposta uccise gli stessi Batalov.
L'anticipo per Džamal fu di 5.000 dollari a testa. Il figlio del capo della banca “Vozroždenie”, a quanto dicono, poco prima aveva portato dagli Emirati una Porsche Cayenne ed era stato un musulmano molto bravo: esigeva dalla moglie che portasse il velo. Al processo è stato assolto. I wahhabiti in Daghestan sono killer a buon mercato. Uccidono a prezzi stracciati.

La toilette di Iblis [16]

Non si può dire che le autorità non compiano degli sforzi intellettuali nella lotta al wahhabismo. Li compiono. C'è perfino un intero canale televisivo - la “Čirkej-TV” [17]. In essa interviene il predicatore Magdi-chadži Abidov. Spiega tutto in modo molto accessibile: la manicure, dice, è la toilette di Iblis. In qualità di campagna pubblicitaria di utilità sociale il canale reclamizza il giornale “As-Salam” [18] – “Il miglior regalo per il Giorno del Giudizio” e la hotline dello FSB.

“Pulci” nelle armi automatiche

La forza più efficiente nella lotta ai wahhabiti è lo FSB.
Lo FSB ascolta le telefonate e tiene d'occhio agli appartmenti, il suo segno distintivo sono le spie che mettono nelle armi vendute al mercato nero. Ma non certo tutti in Daghestan comprano armi per uccidere gli sbirri. Molti le comprano per le loro necessità private.
Un anno fa, si dice, un arma del genere fu venduta ad un uomo di nome Islam. Dopo la vendita lo portarono allo FSB, ma videro che non era un wahhabita e lo rilasciarono. Ed ecco che, appena rilasciato, accanto a Islam si siede in macchina una persona che gli aveva commissionato l'omicidio del sindaco di Chasavjurt e dice: “E quando?”. E infatti: un killer, che avete assunto, si è impelagato con lo FSB per via dell'arma. Non sarà mica un motivo per annullare l'ordine, non è vero?
Quando hanno ucciso uno sbirro – “l'hanno ucciso come un cane”.
– Quando hanno ucciso un wahhabita a tutti interessa sapere perché l'hanno ucciso, – dice con disappunto un uomo d'affari daghestano, – quando hanno ucciso uno sbirro – l'hanno ucciso come un cane. Perché?
Posso spiegare perché. Perché gli sbirri stessi si comportano con le persone da loro uccise come con dei cani. Quando uccisero Arip Aliev, perfino a me nella lontana Mosca fu chiaro che era stato Abdulgapur Zakar'jaev, l'unico leader dei militanti di Bujnaksk [19] rimasto in vita, che Arip non aveva ancora ucciso. Ma i colleghi di Arip, per non stare con le mani in mano, quattro giorni dopo fecero un blitz nel primo appartamento che faceva allo scopo, uccisero a colpi d'arma da fuoco i padroni di casa e dichiararono che vi avevano trovato i bossoli dell'arma automatica con cui era stato ucciso Arip. I bossoli – e non l'arma automatica – si sarebbero potuti trovare solo se li avessero messi lì apposta. E Zakar'jaev ancora per quasi un anno fuggì e uccise, finché non fu beccato a Kakašura [20].
Il 4 aprile a Machačkala è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco il colonnello dello FSB ed Eroe della Russia Zulkaid Kaidov. L'hanno ucciso a colpi d'arma da fuoco nelle seguenti circostanze: Zulkaid aveva una moglie, la moglie una sorella, la sorella un marito, cioè suo cognato, il cognato un fratello. Il cognato era uno qualsiasi, il fratello era molto credente, Zulkaid molte volte l'aveva fatto sfuggire alla 6.a sezione [21]. Si è riunita la shura [22] e la shura ha stabilito che Zulkaid disturbava molto la causa di Allah.
“Lo colpirò io”, – dice il fratello.
Telefonò al cognato e per mezzo suo chiese di incontrare Zulkaid: dice, la 6.a sezione ne ha avuto abbastanza. Si sono incontrati proprio davanti all'edificio del ministero degli Interni, lì intorno c'erano tanti posti di blocco quante pulci su un cane randagio. Il colonnello tese la mano al parente e questi gli sparò cinque pallottole e chi s'è visto s'è visto.
Sapete cos'hanno dichiarato le autorità? “E' un atto di criminalità comune”.
Oh, sì! Ho rimostranze nei confronti del ministero degli Interni riguardo a Vadim Butdaev. E sono molto semplici: perché Butdaev, cognato di un terrorista noto a tutti, raccoglieva tranquillamente bombe in casa finché una di esse non gli è esplosa in mano? Che faceva, pagava? Si era messo d'accordo? Perché l'unica prova indiscutibile contro Butdaev è il fatto che si vantava e si faceva filmare?
Gli sbirri russi ripetono l'errore della polizia politica zarista . Non sono abbastanza professionali per prendere un terrorista al momento che passa dal namaz [23] alla Stečkin [24] e non sono abbastanza crudeli per ispirare altro che odio a chi vuole morire sulla via di Allah.
– A cosa pensate là a Mosca? Come una freccia scoccata, queste persone non torneranno indietro. E quando finiranno con il mondo degli affari di qui, andranno ai “Tri kita”. E pensi che là a Mosca non pagheranno? Come leprotti [26], pagheranno. Porteranno i soldi qua nella gola di Karabudachkent [27].

Il Virus

– Mi dica, Gul'nara, – chiedo a Gul'nara Rustamova***, – Lei parla di diritti umani, parla di Costituzione, ma suo cognato e suo fratello non hanno forse infranto la legge, uccidendo gli sbirri?
– Ma chi è che li ha costretti a farlo?!
Questa è la spiegazione standard per noi, stupidi kafir [28], – ecco , queste povere persone, ex (e non molto ex) banditi, prendono le armi perché li hanno condotti a questo gli avidi e stupidi sbirri e la cosa siginificativa di questa spiegazione è che si tratta di una accurata e sfacciata bugia. E posso dimostrarlo facilmente.
L'estremismo islamico è una malattia di cui soffrono sia in Pakistan, sia a Londra, sia in Somalia, sia a Bujnaksk. Questa malattia non ha un centro di comando, come non aveva un centro di comando la peste che sterminò il pianeta nel Medioevo. Non c'è un centro di comando – c'è un virus. E se questo virus è lo stesso sia nel metrò di Londra, sia nel bosco di Bujnaksk, allora gli sbirri russi qui non c'entrano per nulla. Gli sbirri russi non sono la causa della malattia, ma la condizione del suo procedere.
E' un'altra storia quando di questa peste soffrono a Londra, dove ci sono ospedali e medicine, c'è una chance di guarire, ma se in qualità di medici avete gli sbirri russi, che operano con le stesse mani sporche con cui rubano le lenzuola dell'ospedale, allora le chance di guarire sono altre.
Nella vicina Cecenia è stato introdotto il principio della responsabilità collettiva. Bruciano le case di chi si da alla macchia e i loro familiari con voci tremanti rinnegano pubblicamente i fuggitivi – e i militanti diminuiscono. In Daghestan la debolezza del potere si è rivelata peggiore della crudeltà. Qui l'avidità delle autorità si può paragonare solo alla sua mancanza di professionalità; qui il presidente Aliev osa contrapporsi al funzionario russo, nominato dall'innocua Mosca, ma trema davanti ad assassini con la carica di funzionari e capi di amministrazioni – ma lo stato non sopporta il vuoto e il potere, sfuggito a mani deboli, viene preso dai sostenitori del “puro Islam”.
Oh no, non pensate che siano cattive persone. Sono persone molto buone. Non bevono e non fumano, sono ottimi lavoratori e patologicamente onesti – in contrapposizione all'immoralità che impera intorno. Quindi sarete d'accordo che quella persona, che ne ha abbastanza del “meqab” che impera intorno, quella persona che vuole stare in pace con se stessa e con Allah, che non vuole vivere con il Primo Canale e la hotline dello FSB è prima di tutto una persona molto dignitosa. E non si può proprio punire questa persona dignitosa semplicemente perché prega un po' diversamente, perché ritiene che non ci si possa inchinare davanti alle tombe dei morti e che nella preghiera del venerdì si debbano fare due raka'at [29] e non sei e che quelli che ne fanno sei sono pagani e bruceranno all'inferno?
All'inizio del ХХ secolo in Russia c'erano altre persone molto coscenziose. Socialisti rivoluzionari, socialdemocratici, menscevichi, bolscevichi, anarchici. Non tutti di certo prenedevano “x” [30]. Alcuni erano semplicemente persone molto buone. In ogni caso, ragazzi con anime ardenti, che andavano ai lavori forzati o alla morte e avevano più abnegazione dei panciuti gendarmi. Avevano l'Internazionale, ma non nel senso che qualcuno li mandava dall'estero, ma nel senso che un socialdemocratico tedesco era semplicemente felice di aiutare i suoi fratelli bolscevichi in Russia o in Ungheria. E tutti sapevano che questo regime stava marcendo e sanno come costruire un felice mondo nuovo…

* Ingiustizia (àvaro [1]).
** Conclusione. Inizio nei nn. 41, 42.
*** Capo dell'organizzazione “Madri del Daghestan per i diritti umani”.

Julija Latynina
osservatrice della "Novaja gazeta"

24.04.2009, “Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2009/043/11.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)


[1] Gli Àvari sono l'etnia maggioritaria del Daghestan.

[2] Julija Leonidovna Latynina, giornalista e scrittrice.

[3] Movimento estremista islamico (ma in Russia “wahhabita” è quasi sempre sinonimo di “terrorista islamico” in generale)

[4] “Martiri”, i terroristi islamici suicidi.

[5] Villaggio del Daghestan orientale, noto perché vi fu firmato l'armistizio che pose fine alla “prima guerra cecena”.

[6] “Caucaso-Regione-Gas”, impresa del settore del gas.

[7] “Marrakech”, locale di Machačkala, capitale del Daghestan.

[8] Gli uomini dell'esercito personale del ras ceceno Ramzan Kadyrov, noti per la loro ferocia.

[9] Federal'naja Služba Bezopasnosti (Servizio Federale di Sicurezza), il principale servizio segreto russo.

[10] E' così. Ho verificato personalmente.

[11] Letteralmente “a prezzi da dumping”.

[12] Villaggio del Daghestan orientale.

[13] “Rinascita”.

[14] Otrjad Milicii Osobogo Naznačenija (Reparto di Polizia con Compiti Speciali), sorta di Celere russa, nota per la sua durezza.

[15] Strana figura di doppiogiochista, agente segreto e sostenitore dei wahhabiti, morto chiaramente di morte non naturale...

[16] La principale entità malefica della demonologia islamica.

[17] Čirkej è un villaggio del Daghestan centrale.

[18] Giornale islamico.

[19] Città del Daghestan centrale.

[20] Villaggio del Daghestan centrale.

[21] Quella che si occupa della criminalità organizzata.

[22] Consiglio islamico (il corsivo è mio).

[23] Preghiera rituale islamica.

[24] Tipo di pistola russa.

[25] “Tre balene” (riferimento all'antica leggenda russa sulle tre balene che sostengono il mondo), mobilificio russo noto per essere stato al centro di uno scandalo finanziario.

[26] Come dire, timorosamente e rincorrendosi a vicenda.

[27] Villaggio montano del Daghestan centro-meridionale.

[28] Miscredenti, non musulmani.

[29] Serie di preghiere (il corsivo è mio).

[30] Curioso nome che davano alle estorsioni i rivoluzionari che le usavano come metodo di finanziamento...

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