Ucciso in servizio [1]
Accanto al suo "ufficio" nel ristorante
"Knjažeskaja usad'ba"
[2] al terzo tentativo è stato ucciso il più influente
"ladro nella legge" [3]
dell'ambito post-sovietico, Aslan Usojan (Nonno Chasan)
17.01.2013 
Tre pallottole hanno colpito l'autorità alla testa e al collo, al contempo è rimasta ferita una donna che si trovava lì vicino, la 30enne Mar'jat Bikčurina (al momento della chiusura del numero il suo stato è valutato estremamente grave). All'ordine del giorno ci sono due domande: chi prenderà il posto di Usojan e se inizierà un nuovo, ancor più sanguinoso giro di vite nella guerra intestina dei clan dei "ladri". La "Novaja gazeta" ha analizzato i dossier criminali dei pretendenti alla corona dei "ladri" e le principali versioni sull'omicidio.
Che giornalmente, dalle 10 del mattino e fino all'ora di pranzo (tranne il martedì e i giorni festivi) Nonno Chasan ricevesse visitatori nel ristorante "Knjažeskaja usad'ba" (in realtà in questo quartiere di Mosca ci sono alcuni ristoranti di Chasan), lo sapeva mezza Mosca. Tra l'altro, a giudicare dai rapporti dei pedinatori della polizia, tra i visitatori si sono fatti scoprire non solo autorità criminali e uomini d'affari, ma anche funzionari altolocati, agenti delle strutture armate e loro familiari (per maggiori dettagli – vedi la "Novaja gazeta" n°110 del 4 ottobre 2010). Inoltre nell'"Usad'ba" amerebbero organizzare le proprie corporative e fissare gli incontri gli agenti dell'apparato centrale dello FSB [4].
Verso le 14.00 Nonno Chasan ha terminato il
 ricevimento della popolazione e circondato da una numerosa scorta
 intendeva dirigersi verso la villa a Ljubercy [5].
 Il killer, vestito in tuta da lavoro (presumibilmente un ceceno), ha
 atteso l'autorità nella soffitta della Casa degli Attori, per
 l'appunto sopra l'appartamento dell'autore del testo dell'inno
 dell'URSS, Sergej Michalkov. Tre pallottole hanno colpito il Nonno
 alla testa e al collo. Una delle guardie del corpo ha aperto il
 fuoco in risposta, ma era già tardi. Senza riprendere conoscenza,
 Usojan è deceduto nell'ambulanza e il suo corpo è stato portato
 all'obitorio dell'ospedale Botkin [6].
 Ora presso l'obitorio vegliano alcuni familiari di Chasan e
 un'automobile con un equipaggio del più vicino OVD [7].
 L'organizzazione dei funerali è stata affidata al familiare più
 vicino Oko Chatoev (Occhio [8]).
E' necessario aggiungere che nell'aprile dello
 scorso anno a Krasnaja Presnja [9]
 avevano ucciso a colpi d'arma da fuoco il "capo della
 segreteria" di Nonno Chasan, Ilgar Džabrailov
 (Danabaš), nel giugno
 2011 il capo della scorta Andrej Sel'vjan e ancor prima Vjačeslav
 Ivan'kov (il Giapponesino), il principale alleato dell'autorità
 criminale.
Le guerre di Nonno Chasan
Le strutture d'affari che erano sotto il controllo
 di Nonno Chasan possiedono grandi appezzamenti di terreno e immobili
 di valore in Russia, Ucraina, Europa e USA e le sue ditte si
 occupano della costruzione di impianti olimpici, grandi centri
 commerciali, autostrade, produzione di vodka e generi alimentari,
 riciclaggio di rifiuti, farmacie, ecc. Praticamente dietro ogni
 asset finanziario si stende una lunga pista criminale: i proprietari
 precedenti sono stati uccisi o sono fuggiti in fretta all'estero o
 hanno ceduto "volontariamente" le proprie attività.
 Accanto agli affari legali il clan di Nonno Chasan controlla
 narcotraffico, estorsioni, sequestri di persona a scopo di riscatto
 e parte del business del gioco clandestino in tutto il paese.
Inoltre fino a poco tempo fa erano a libro paga di
 Chasan decine di alti funzionari del Ministero degli Interni di
 Mosca e nei territori di Krasnodar e Stavropol' [10].
 I cognomi dei suoi amici sono ben noti tanto nella Direzione
 centrale della sicurezza interna del Ministero degli Interni, quanto
 negli ambienti degli agenti investigativi navigati. Tuttavia alcuni
 "lupi mannari" [11]
 sotto l'ex capo del Ministero degli Interni Rašid
 Nurgaliev hanno passato con successo la revisione e
 continuano a "lottare" instancabilmente con la criminalità
 organizzata.
Nel corso dell'ascesa all'Olimpo dei "ladri"
 Usojan partecipò a molte guerre criminali. Combattimenti
 particolarmente sanguinosi si svolsero a metà degli anni '90,
 quando "ladri nella legge" non meno autorevoli – i
 fratelli Oganov – dichiararono Usojan "sprecone della cassa
 comune dei "ladri"". Da motivo formale servì la
 notizia che Chasan "sfornava" troppi giovani "nella
 legge" e che si sarebbe appropriato di 850 mila dollari che le
 autorità armene che abitavano in Uzbekistan avevano inviato a
 Mosca.
In realtà sotto questa insegna ideale-commerciale
 Usojan e gli Oganov si divisero il territorio di Krasnodar e i
 quartieri meridionali della capitale. In conseguenza ai danni di
 Chasan fu compiuto un attentato senza successo, dopodiché i
 fratelli Oganov furono uccisi a colpi d'arma da fuoco uno dopo
 l'altro.
Nel complesso per le pallottole dei killer da
 entrambe le parti morirono 156 persone e ne soffrirono anche
 passanti casuali. Così, nel corso dell'omicidio a Mosca di Gagik
 Šatvarjan
 (del clan Oganov) il killer uccise per via a colpi d'arma fuoco dei
 pensionati, i coniugi Chon Fejgin e Iolanta Labzina, che uscivano da
 un ascensore.
Alla dirigenza del Ministero degli Esteri di allora
 toccò prendere urgentemente misure straordinarie: gli agenti
 investigativi avrebbero messo addosso di nascosto della droga a
 Nonno Chasan e lo portarono per un colloquio alla Šabolovka
 [12] (là si
 trovava l'ufficio della Direzione per la lotta alla criminalità
 organizzata), dove l'attendeva un consigliere del capo del Ministero
 degli Interni. 
L'autorità promise di far cessare le azioni di
 guerra e di fornire l'aiuto possibile per la liberazione dalla
 prigionia in Cecenia del rappresentante plenipotenziario del
 presidente Valentin Vlasov (il testo completo del colloquio è in
 possesso della redazione).
Nonno Chasan aveva un sacco di nemici: per
 "allontanamento dalla tradizione dei "ladri""
 cercarono di spodestarlo Boris Petrušin
 (Borja di Brjansk [13]) –
 ucciso nel 2002, Il'ja Simonija (Macho) – condannato nel 2010,
 Soslambek Apaev (il Messicano) fu spodestato e morì e Ker-ogly
 Mamedov (Karo) fu condannato.
Le versioni sull'omicidio
Il 16 settembre 2010 a Mosca in via Tverskaja [14]
 ai danni di Aslan Usojan fu compiuto l'ennesimo attentato. Il Nonno
 ebbe tre ferite da arma da fuoco al ventre e sopravvisse grazie agli
 sforzi di noti chirurghi. Al mondo criminale divenne chiaro che
 l'omicidio del patriarca dei "ladri" era stato
 commissionato da persone molto importanti e che presto o tardi il
 "contratto" sarebbe stato onorato.
Nel frattempo il "nonno" non intendeva
 andare in pensione – rafforzò la scorta e fuggì a curarsi le
 ferite in Abcasia, dove la leadership locale lo incontrò come uno
 di famiglia (durante il conflitto con la Georgia aveva finanziato le
 truppe irregolari abcase). Si acquistarono scorte non da scherzarci 
 anche i suoi colleghi più vicini. Per esempio, l'autorevole uomo
 d'affari Laša Šušanašvili
 era custodito dai combattenti di tre ČOP
 [15] e tra l'altro due
 della Security avevano distintivi da agenti dello FSO [16].
 E il principale ragioniere della mafia Leonid Kaplan da ufficiali in
 servizio al GRU [17] (la
 redazione è in possesso dei dati di orientamento di queste
 persone).
Alla cerchia più vicina Nonno Chasan dichiarò
 inizialmente che dietro l'attentato c'era il noto generale criminale
 Tariėl
 Oniani (Taro), in seguito prese a sospettare Rovšan
 Džaniev (Rovšan di
 Lankaran [18]).
A dire la verità, Tariėl Oniani aveva un motivo abbastanza pesante per la "commissione": in conseguenza della guerra con Nonno Chasan furono uccisi o si trovarono sui tavolacci non meno di trenta suoi sostenitori e le strutture commerciali sotto il suo controllo furono fatte a pezzi di soppiatto dagli agenti delle strutture armate. In seguito, come servito da Chasan, lo stesso Taro fu cotto dietro le sbarre per 10 anni, accusato del sequestro di un uomo d'affari (nel mondo criminale girano voci, secondo cui la prigionia di Taro venne a costare 1,5 milioni di dollari), la cerchia di Oniani dichiarò più di una volta che Chasan collaborava da tempo con lo FSB e che aveva consegnato agli agenti delle strutture armate la riunione al bacino di Pirogovo [19]. Anche Rovšan Džaniev aveva accumulato non poco rancore verso il patriarca del mondo criminale: il Nonno inizialmente l'aveva spodestato, poi aveva rimosso le ditte amiche dalla costruzione a Mosca del centro commerciale "Varšavskij", in seguito gli avrebbe mandato un killer in un albergo di Dubai e questi aveva quasi ucciso Rovšan. Lo stesso Rovšan è sospettato di complicità nell'omicidio nella capitale dei "ladri nella legge" Mirsejmur Abdullaev, Chikmet Muchtarov e Čingiz Achundov (tutti del clan di Chasan).
Nel mondo criminale Rovšan
 di Lankaran è una personalità leggendaria. Nel 1992 il
 padre di Rovšan,
 agente del SOBR [20] del
 Ministero degli Interni dell'Azerbaigian, fu ucciso crudelmente
 durante un'operazione speciale contro i mafiosi locali. L'omicida fu
 presto arrestato e all'udienza del processo minacciò di uccidere
 tutta la famiglia Džaniev.
 Senza stare a lungo a pensare il 17enne Rovšan
 prese una pistola e uccise l'offensore sparandogli a bruciapelo.
Assieme a Rovšan Chasan spodestò anche il suo compaesano, il noto "ladro nella legge" Nadir Salifov (Guli della Mala), che sta scontando 17 anni di carcere nella colonia penale n°8 dell'Azerbaigian. Corrono voci, secondo cui durante una delle perquisizioni nella cella di isolamento di Guli della Mala avrebbero trovato la vincitrice del concorso "Miss Azerbaigian". La ragazza spaventata sarebbe stata costretta a scrivere una denuncia, secondo cui Salifov l'avrebbe violentata. A dire il vero, poi i guardiani ci hanno ripensato – infatti sarebbe toccato spiegare come la Miss si era trovata nella cella chiusa.
La versione sugli agenti delle strutture armate
Non bisogna togliere dal conto neanche gli agenti
 corrotti dello FSB, del Ministero degli Interni e della Narcotici, a
 cui è toccato fare i conti con l'autorevole figura di Nonno Chasan
 e questi avrebbero potuto certamente commissionare il suo omicidio.
 E' ben noto che il pensionato Usojan si comportava in modo
 indipendente e avrebbe potuto mandare a quel paese qualsiasi
 generale. Inoltre le strutture di Nonno Chasan possiedono grandi
 appezzamenti di terreno nella Nuova Mosca [21]
 e nei dintorni più prossimi a Mosca, su cui vorrebbe mettere le
 mani un altro funzionario della Lubjanka [22]
 (il cognome è noto alla redazione). Oltre agli appezzamenti di
 terreno i familiari di Nonno Chasan hanno grandi quote in grandi
 supermercati, ristoranti, centri commerciali e nel business delle
 riparazioni di auto. Non è escluso che presto fischino di nuovo le
 pallottole o che la famiglia di Chasan si trovi dietro le sbarre.
Togliere di mezzo un forte concorrente avrebbero
 potuto anche i "lupi mannari" della Narcotici, che
 aspirano caparbiamente a prendere sotto il loro controllo le
 consegne nella capitale ai guidatori a lunga gittata della droga
 iraniana e i numerosi punti per la vendita di marijuana ai mercati
 ortofrutticoli e nei mercati al dettaglio. Di questo tema con Chasan
 si occupava il ricercato Jusif Aliev (Jus'ka), che si spostava per
 la capitale con il lasciapassare speciale della Corte Suprema della
 Federazione Russa sul parabrezza e in seguito con il distintivo
 dell'"Ufficio per la difesa giuridica dei veterani dello FSB e
 del Ministero degli Interni". Ora Jus'ka si trova in Ucraina e
 schiaccia il business di Rovšan
 di Lankaran.
Alla vigilia dell'omicidio nei siti Internet vicini
 alle strutture armate erano comparsi materiali sui possibili eredi
 di Nonno Chasan. Al contempo si è diffusa con forza la notizia di
 una riunione di "ladri" avversari dell'autorità, che
 avrebbe avuto luogo alla vigilia di Capodanno negli Emirati Arabi.
 Gli esperti del mondo criminale allora espressero la supposizione
 che si progettasse qualcosa nei confronti del Nonno.
A chi toccherà la corona di Nonno Chasan
Già dopo gli attentati al Nonno nel 2010 nel mondo
 criminale avevano preso a discutere attivamente la questione del suo
 erede. Ma Zacharij Kalašov
 (Šakro)
 pari a lui per influenza sconta una condanna in un carcere spagnolo
 e chi adesso sarà custode della cassa comune dei "ladri"
 e dirigerà gli altri asset finanziari per ora è ignoto. Nel novero
 dei principali pretendenti si sono fatti i nomi di Ėduard
 Asatrjan (Storione), Vladimir Vagin (Vagone) e Tengiz Michoev
 (Tengiz).
Storione è noto per essere stato incoronato nella centrale di Vladimir [23] e perché nel 2000 al momento dell'arresto quasi riuscì a sbaragliare gli agenti investigativi. E' sospettato dell'organizzazione dell'omicidio del capo della sezione della Direzione per la lotta alla criminalità organizzata della regione di Novosibirsk [24] Sergej Filippov.
Il "ladro" di Nižnij Novgorod Vagone gode di grande autorità nel mondo criminale e ha quote nell'estrazione di petrolio e nell'industria del carbone e possiede grandi officine di riparazione per auto. Nel maggio 1999 gli agenti investigativi del RUBOP [25] del Volga e della Vjatka [26] fecero correre voci che Vagone facesse guadagni extra come informatore. Di conseguenza altri "ladri" – Kamo, Amleto, Aliko e Gija – lo picchiarono con forza. A dire il vero, poi tutto si chiarì e alla riunione di turno dei "ladri" lo status di Vagin fu ristabilito (ora abita in una villa dell'autorità Šakro negli Emirati Arabi Uniti).
Tengiz è nipote di Nonno Chasan, possiede una rete di negozi alimentari nella capitale e a Gelendžik [27]. Nel luglio 1999 Tengiz e Chasan ebbero un grave incidente stradale e rimasero vivi solo per miracolo.
La questione dell'erede, secondo le regole,
 dev'essere decisa da una grande riunione di "ladri", in
 quanto Nonno Chasan ha lasciato il "posto" non per sua
 volontà. Non è escluso che il nuovo re del mondo criminale della
 Russia risulti più lungimirante e concluda un armistizio con tutti
 i clan criminali.
Resta da aggiungere che sulla coscienza del defunto
 Usojan c'erano decine di anime uccise. Tuttavia talvolta manifestava
 un qualche sentimentalismo verso i propri nemici. Per esempio, dopo
 la morte dei miei figli il Nonno inviò un suo rappresentante, che
 fece le condoglianze. A mia volta chiesi al visitatore di
 organizzare un incontro, ma non mi aspettavo una risposta. Peccato:
 sarebbe stato interessante venire a sapere i dettagli della vita
 dietro le quinte di deputati della Duma di Stato, generali e alti
 funzionari. A molti di loro Chasan aveva comprato incarichi e gradi,
 come pure aveva pagato campagne elettorali e vacanze all'estero.
Informazioni della "Novaja gazeta"
Aslan Rašidovič
 (Rašoevič)
 Usojan era nato il 27 febbraio 1937 a Tbilisi. A 19 anni ebbe la sua
 prima condanna al carcere per resistenza agli agenti di polizia. Fu
 condannato dal Tribunale del Popolo della città di Tbilisi ai sensi
 del c. 2 dell'art. 75 e del c. 2 dell'art. 72 del Codice Penale
 della GSSR [28] a 1 anno
 e 6 mesi di reclusione. Con una delibera della Corte Suprema della
 GSSR del 30.01.1956 il procedimento penale fu riqualificato ai sensi
 del c. 1 e 2 dell'art. 75 del Codice Penale della GSSR e Usojan fu
 rimesso in libertà. Il 15 gennaio 1959 il tribunale del quartiere
 Stalinskij della città di Tbilisi condannò Usojan per rapina a 5
 anni di reclusione (fu messo in libertà condizionata). Il 28
 dicembre 1966 Usojan fu condannato a 3 anni di reclusione per
 speculazione (nella "zona" [29]
 fu incoronato "ladro nella legge" e il 24.06.1968 fu messo
 in libertà condizionata). Il 3 agosto 1984 Usojan fu condannato
 dalla Corte Suprema della GSSR a 15 anni di reclusione per la
 vendita di monete d'oro false a nativi dell'Uzbekistan. Per
 decisione del tribunale di Nižnij
 Tagil [30] il
 28.12.1991 fu messo in libertà condizionata.
Ai tempi dell'URSS capeggiava un gruppo criminale
 che imponeva il pizzo a capireparto, imprenditori clandestini e
 gestori del gioco d'azzardo.
Il 30 maggio 1995 a Mosca nell'ambito del
 procedimento penale n°30010 Usojan fu arrestato dagli agenti del
 RUBOP della città di San Pietroburgo e della Direzione per la lotta
 alla criminalità organizzata di Mineral'nye Vody [31].
 Durante la perquisizione del luogo di residenza gli agenti
 investigativi requisirono circa due chilogrammi d'oro e 380 mila
 dollari USA. A sua volta Usojan dichiarò più di una volta di
 essere un semplice pensionato e di non prender parte ad affari
 criminali.
Sergej Kanev, "Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/inquests/56281.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1]
Il titolo ironico rimanda anche all'omonimo film sovietico sul
diplomatico Vaclav Vaclavovič Vorovskij, ucciso a Losanna da un
controrivoluzionario.
[2]
"Tenuta del Principe", ristorante del centro di Mosca.
[3]
Mafiosi russi che si attengono a un preciso codice criminale.
[4]
Federal'naja Služba
Bezopasnosti
(Servizio Federale di Sicurezza), il principale servizio segreto
russo.
[5]
Cittadina della periferia sud-orientale di Mosca dalla fama assai
sinistra.
[6]
Ospedale della zona nord-occidentale di Mosca intitolato al medico
Sergej Petrovič Botkin.
[7]
Otdel
Vnutrennich Del (Sezione
degli Affari Interni), sede della polizia.
[8]
In russo arcaico oko
significa "occhio" (traduco i soprannomi dove possibile).
[9]
"Presnja Rossa", quartiere del centro di Mosca. La Presnja
è un piccolo corso d'acqua.
[10]
Entrambe città della Russia meridionale.
[11]
"Lupi mannari con le mostrine" vengono chiamati i
poliziotti russi che lavorano per la criminalità.
[12]
Via della zona meridionale di Mosca.
[13]
Città della Russia occidentale.
[14]
Via del centro di Mosca.
[15]
Častnye Ochrannye Predprijatija (Imprese Private di
Sicurezza).
[16]
Federal'naja Služba Ochrany (Servizio di Sicurezza Federale),
ente che si occupa della sicurezza delle più alte cariche dello
stato russo.
[17]
Glavnoe Razvedyvatel'noe Upravlenie (Direzione Centrale
dell'Intelligence).
[18]
Città dell'Azerbaigian.
[19]
Centro abitato a nord di Mosca.
[20]
Special'nyj Otrjad Bystrogo Reagirovanija (Reparto Speciale a
Reazione Rapida).
[21]
Il territorio periferico che diventerà parte di una sorta di Grande
Mosca.
[22]
Nome colloquiale della sede dei servizi segreti sovietici e poi russi
in piazza Lubjanskaja nel centro di Mosca.
[23]
Città della Russia centrale.
[24]
Città della Siberia meridionale.
[25]
Regional'noe Upravlenie po Bor'be s Organizovannoj Prestupnost'ju
(Direzione Regionale per la Lotta alla Criminalità Organizzata).
[26]
Macro-regione economica della Russia centrale delimitata da due
fiumi.
[27]
Città sul Mar Nero.
[28]
Gruzinskaja Sovetskaja
Socialističeskaja Respublika
(Repubblica Socialista Sovietica Georgiana).
[29]
Nome gergale delle prigioni del GULag.
[30]
"Basso Tagil" (il Tagil è un fiume della zona), città ai
piedi degli Urali.
[31]
"Acque Minerali", località termale della Russia
meridionale.
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