La TASS è incaricata di rimpolpare
la rosa [1]
La leadership del paese pensa per duumvirati:
direttore generale della ITAR-TASS è stato designato il manager
delle PR Sergej Michajlov, presidente del collegio dell'agenzia il
pluriennale direttore generale Vitalij Ignatenko
19.09.2012
Una delle storielle più note su Vitalij Ignatenko – e questi è uno della generazione che viveva e parlava alla Dovlatov [2] – è la seguente: una giovane intervistatrice chiede beffardamente al direttore generale della ITAR-TASS, alludendo alla tradizione della nomenklatura di imitare le guide negli sport di Stato: "Ma a tennis ha iniziato a giocare sotto El'cin?" – "Bimba, a tennis ho iniziato a giocare sotto Stalin".
Ed ecco che l'epoca del 71enne Ignatenko, durata più
di due decenni, senza considerare il suo periodo di lavoro come
vicedirettore generale della TASS dell'URSS negli anni '70, finisce.
Più precisamente, finisce molto gradualmente e a metà – nessuno
si è deciso a mandar via dall'agenzia una persona senza cui la TASS
non è la TASS. Così va talvolta quando il nome principale si è
fortemente saldato al brand. E viceversa. E' evidente per tutti che,
se fosse stato per Ignatenko, avrebbero fuso da tempo le due agenzie
di informazioni di Stato – la "RIA Novosti" [3]
e la ITAR-TASS. Se non fosse stato per Ignatenko, la TASS – una
sigla che aveva smesso di essere una sigla [4]
– ora si chiamerebbe come una casa di appuntamenti RITA
(Rossijskoe Informacionnoe Telegrafnoe Agentstvo [5]):
Vitalij Nikitič, secondo
la leggenda, scherzò con successo, rivolgendosi a El'cin - dice,
siamo comunque i rappresentanti della seconda professione più
antica del mondo e Lei vuole trasformarci anche nei rappresentanti
della prima…
E' chiaro che, guardando all'esempio del mostro
multimediale "RIA Novosti", la leadership del paese ha
deciso di modernizzare la TASS. Modernizzare significa designare un
manager al contempo avanzato, giovane e leale al potere. Sergej
Michajlov, fondatore di una delle prime strutture russe di PR –
"Michajlov i partnery" [6],
che già da molti anni è responsabile delle comunicazioni
corporative della Spa RŽD [7]
con il rango di membro del consiglio di amministrazione, vivendo
insieme a questa gigantesca corporazione il suo rebranding. Come
affermano le nostre fonti, ha dato una grande quantità di idee
creative alla cerchia vicina alla leadership del paese, cosa che
pure gli è valsa la promozione. A Sergej Michajlov hanno cercato
lavoro secondo la sua specializzazione fondamentale
all'amministrazione presidenziale. E a vedere il profilo della sua
attività, avrebbero potuto cercarlo alla direzione della politica
interna, ma là al momento attuale non avrebbe potuto "saldarsi"
molto, per quanto potenti fossero le persone che muovevano il
talentuoso uomo delle PR. (Il potere da noi "al suo interno"
non è affatto monolitico.)
E gli hanno trovato un lavoro serio: secondo una
versione, la TASS, grazie a questa combinazione di quadri, può
finire nel campo di influenza dell'impero mediatico dei fratelli
Koval'čuk [8]. Ma al
momento della designazione non avevano tenuto conto che avrebbero
messo fuori gioco Ignatenko, una delle personalità più stimate
nell'ambito mediatico – non solo russo, ma anche mondiale -, una
persona a cui sono legate diverse missioni, anche all'estero.
Perciò, probabilmente, sentendo tutta la delicatezza della
situazione, le "persone al vertice" hanno deciso di
proporre qualcosa anche all'ex direttore generale. Così è nato un
nuovo tandem.
L'uno e l'altro membro del duumvirato sono stati
posti in una strana situazione. (Tra l'altro, ad ogni tandem è
"cucita" un'ambiguità direttiva.) Il collettivo dei
giornalisti difficilmente accoglierà con entusiasmo un manager
delle PR, anche se di grande successo, come proprio capo. E al
direttore precedente, che ha mantenuto seri poteri – la strategia
resta formalmente nelle mani del collegio che dirige, – toccherà
metterci tutta la sua esperienza diplomatica, suddividere le sfere
di responsabilità in modo che la struttura, che pure negli ultimi
anni ha vissuto tempi non facili, non crolli e al contempo inserire
inserire il nuovo collega nel collettivo.
E' chiaro che inevitabilmente la componente di PR
dell'agenzia si rafforzerà, i cambiamenti nella dirigenza sono
inevitabili. Ma in sostanza l'agenzia non può perdere l'elemento
informativo, perché allora smetterebbe di essere la TASS. Questo è
un compito non banale per entrambi i manager e in particolare per
Ignatenko.
…Una volta, quando lavoravo nella rivista di
estrema opposizione TheNewTimes ("I Tempi Nuovi"), passai
davanti alla TASS dalle larghe finestre. Si avvicinò una macchina
nera, da cui, piegandosi in due con l'agilità di un tennista, saltò
fuori una persona alta, abbronzata e vestita in modo impeccabile con
una nobile canizie e agitando verso di me da lontano il numero più
recente della nostra rivista, che peraltro sotto la sua direzione,
in epoca gorbacioviana, aveva avuto il picco della propria fama,
gridò allegramente: "La leggo!"
Quale altro funzionario statale potrebbe permettersi
questo? Ma di questo si tratta, che non è un funzionario…
Andrej Kolesnikov, "Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/politics/54526.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1]
Nell'originale c'è un gioco di parole intraducibile tra zajavit',
"dichiarare" e dozajavit',
"aggiungere" (riferito a calciatori presi sul calciomercato
o aggiunti ai convocati in Nazionale). "La TASS è incaricata di
dichiarare..." è il titolo di un romanzo fantapolitico dello
scrittore russo Julian Semënovič Semënov (pseudonimo di Julian
Semënovič Ljanders).
[2]
Sergej Donatovič Dovlatov (ufficialmente Sergej Donatovič
Dovlatov-Mečik), scrittore sovietico che nelle sue opere pubblicate
nel samizdat
o all'estero ha descritto l'assurdo della vita sovietica.
[3]
"Russkoe
Informacionnoe Agentstvo
(Agenzia di Informazioni Russa) Notizie".
[4]
Telegrafnoe
Agentstvo Sovetskogo Sojuza stava
comunque per "Agenzia Telegrafica dell'Unione Sovietica".
[5]
"Agenzia Telegrafica di Informazioni Russa" (il corsivo è
mio). ITAR sta per Informacionnoe
Telegrafnoe Agentstvo Rossii
(Agenzia Telegrafica di Informazioni di Russia).
[6]
"Michajlov e partners".
[7]
Rossijskie
Železnye Dorogi
(Ferrovie Russe).
[8]
I fratelli imprenditori Jurij Valentinovič e Michail Valentinovič
Koval'čuk, membri dell'entourage di Putin.
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