21 gennaio 2012

A proposito di Putin (XXXII)

Il "quasidente" russo

A cosa serve il candidato alla presidenza Dmitrij Mezencev

18.01.2012
 
Semën NOVOPRUDSKIJ


Finora ho solo una prova indiscutibile che le elezioni presidenziali in Russia non saranno regolari. La prova ha un nome, un cognome e una carica. Si tratta di un candidato alla presidenza della Federazione Russa, il governatore della regione di Irkutsk [1] Dmitrij Mezencev. Tra l'altro egli stesso è quasi incolpevole di questa irregolarità. Beh, forse è colpevole di non aver avuto il coraggio di rifiutare un'umiliazione del genere.

Si può discutere a lungo se le videocamere in ogni seggio e le urne trasparenti renderanno regolari le elezioni presidenziali: perché comunque il conteggio dei voti si terrà in uffici "non trasparenti" e non davanti alle telecamere. Si può valutare se Michail Prochorov vada alle presidenziali da solo o glielo abbia chiesto Putin. Perché quello che non vogliono assolutamente capo del paese né Vladimir Vladimirovič, né gli "anziani della Duma" dividano i voti tra Prochorov e Javlinskij [2]. Si può considerare prova di irregolarità il mantenimento a capo della Commissione Elettorale Centrale di un vero mago: ma solo teoricamente – subito gli ordineranno di mostrare il 4 marzo meno trucchi che il 4 dicembre.

Solo la storia della comparsa tra i concorrenti al posto principale in Russia del 52enne nativo di Leningrado Mezencev Dmitrij Fëdorovič, conoscente di Putin per via del comune lavoro al municipio di San Pietroburgo già all'inizio degli anni '90 del secolo scorso, non permette un conflitto di congetture e trattazioni. E' un puro e semplice fake. Un clamoroso bidone.

Seguite i gesti. Il 14 dicembre il comitato sindacale delle Ferrovie della Siberia Orientale praticamente al banchetto, alla riunione solenne dedicata alla designazione del nuovo direttore dell'amministrazione delle Ferrovie della Siberia Orientale Vasilij Frolov, di punto in bianco promuove come candidato alla presidenza il governatore di Irkutsk. Mezencev lì ammette pubblicamente che per lui è una cosa totalmente inattesa, ma per qualche motivo non si rifiuta, anche se formalmente deve competere con Putin. Una delle persone più vicine a Putin in tutto il sistema del potere, il capo della RŽD [3] Vladimir Jakunin recita brillantemente il proprio ruolo in questa commedia dell'arte. Lo stesso giorno, il 14 dicembre, racconta ai giornalisti: "Abbiamo organizzazioni sindacali molto forti, che hanno pure approvato questa decisione. Io stesso sono venuto a saperlo ieri sera (cioè il 13 dicembre, quando Mezencev, se ha detto la verità, ancora non era a conoscenza della sua nuova missione politica – nota dell'autore). Ma io conosco Dmitrij Mezencev da tempo e appoggio questa candidatura".

Cioè un amico di Putin ha appoggiato pubblicamente un altro candidato al posto di presidente. E un governatore in carica e designato dal presidente Medvedev è andato contro la verticale in presenza del candidato ufficiale del partito del potere. Tra l'altro ha fatto questo non un governatore qualsiasi con ambizioni politiche personali (di questi la selezione naturale putiniana non ne ha lasciati), né un leader regionale riconoscibile da tutto il paese (di questi, probabilmente, ora ce ne sono solo tre – Ramzan Kadyrov, Aman Tuleev [4] e Sergej Sobjanin [5]).

Anche se il candidato Mezencev non tiene realmente alcuna campagna – non scrive articoli programmatici su giornali nazionali o occidentali, non concede interviste a destra e a manca (in realtà neanche gliele chiedono), uno scandalo intorno all'Odissea quasi presidenziale del nostro eroe c'è stato lo stesso. Gli attivisti del movimento "Scelta Democratica" [6] accompagnati da un corrispondente della stazione radio "Ėcho Moskvy" [7] hanno fatto visita all'Istituto di Ingegneria dei Trasporti di Mosca, scoprendo là persone con liste di firme per Mezencev e banche dati sui passaporti [8]. Il rappresentante di "Scelta Democratica" Igor' Drandin ha ritenuto ciò un tentativo di falsificare la raccolta delle firme. (Sul meccanismo di falsificazione la "Novaja gazeta" ha scritto dettagliatamente: http://www.novayagazeta.ru/politics/50475.html.) Tra l'altro è perfino un po' assurdo seguire le falsificazioni di un candidato falso fin dall'inizio.

La risposta alla domanda "perché Mezencev partecipa alle elezioni presidenziali?", è semplice come cinque copeche [9]. Se all'improvviso le proteste cresceranno, se sull'onda di queste i candidati dell'opposizione di sistema e gli indipendenti dichiareranno il boicottaggio delle elezioni e ritireranno le loro candidature, Putin non dovrà restare solo. Secondo la legge russa, il presidente non si può eleggere secondo il principio "uno su uno", devono essercene come minimo due. Resterà precisamente Mezencev. Il quorum dei candidati sarà garantito. Non fa niente se il numero di persone che voteranno per Mezencev sarà inferiore al numero delle firme da lui raccolte: così infatti fu già nel 2007 con il candidato Andrej Bogdanov [10]. All'inizio di questa settimana il quartier generale di Mezencev ha fatto rapporto: ci sono 2 milioni e 19 mila firme [11].

Finora l'unico avvenimento notevole nella carriera politica di Mezencev è stato la storia dell'8 giugno 2011, quando, in ritardo per l'aereo Aeroflot Irkutsk-Mosca, il governatore dette disposizione di bloccare il decollo e l'aereo fu trattenuto per un'ora. Le trattative del pilota e del personale di terra dell'aeroporto finirono allora su Internet. Adesso Mezencev passa realmente alla storia come l'eroe invisibile dell'operazione speciale per l'elezione a presidente di Putin per un terzo mandato a qualunque costo. Sarà una parte minuscola di quel costo. Inoltre Mezencev già una volta ha aiutato a far eleggere VVP [12]. Ora pochi lo ricordano, ma nel novembre 1999 proprio Mezencev diventò presidente del Centro di Elaborazioni Strategiche [13], che garantì la prima campagna elettorale presidenziale di Vladimir Putin.

Forse l'attuale esperienza di "vittima" servirà in qualche modo a Mezencev nella sua pratica scientifica: infatti finora combina il governo di Irkutsk con la guida della cattedra di Psicologia Politica dell'Università di San Pietroburgo. E per Putin, pare, è semplicemente buffo fare per la seconda volta la sua ombra politica una persona chiamata Dmitrij Me…

"Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/politics/50512.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] Città della Siberia meridionale.

[2] Grigorij Alekseevič Javlinskij, fondatore con Jurij Jur'evič Boldyrev e Vladimir Petrovič Lukin del partito Jabloko ("Mela" – dalle iniziali Ja-B-L dei fondatori) di orientamento liberale.

[3] Rossijskie Železnye Dorogi (Ferrovie Russe).

[4] Aman Gumirovič (Amangeldy Moldagazyevič) Tuleev, governatore della regione di Kemerovo, nella Siberia meridionale.

[5] Sergej Semënovič Sobjanin, sindaco di Mosca.

[6] Movimento liberale riconosciuto solo a livello regionale.

[7] Emittente relativamente indipendente.

[8] Il passaporto è l'unico documento di identità in Russia.

[9] Cinque centesimi (cioè sommamente semplice – fra l'altro 5 centesimi di rublo sono 1/800 euro...).

[10] Andrej Vladimirovič Bogdanov, Gran Maestro della Gran Loggia Massonica di Russia e uno dei fondatori del partito moderato "Causa di Destra".

[11] Quindi 19 mila più del necessario perché la candidatura sia accettata...

[12] Vladimir Vladimirovič Putin. Ma in russo VVP sta per Valovoj Vnutrennij Produkt (Prodotto Interno Lordo, PIL).

[13] In teoria istituto di analisi economico-politica governativo.


http://matteobloggato.blogspot.com/2012/01/dmitrij-mezencev-lavversario-che-serve.html

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