14 giugno 2010

A proposito di Magas

L'emiro Magas


Julija Latynina, 12.06.2010 18:18

A Malgobek [1] in Inguscezia è stato preso vivo l'erede di Basaev, designato dopo la sua morte emiro militare dei mujaheddin del Caucaso, la seconda personalità nell'“emirato del Caucaso” dopo Doku Umarov – Magas, cioè Ali Taziev, cioè Magomed Evloev. Ciò è prima di tutto merito del nuovo presidente dell'Inguscezia Junus-Bek Evkurov e in buona misura del nuovo capo dello FSB [2] della repubblica Vladimir Gurba.


Questo arresto prolunga una serie di clamorosi successi, tra cui la cattura di Rustamat Machauri (questo è colui, la cui gente faceva secchi i russi in Inguscezia) e la liquidazione di Said Burjatskij [3] e Anzor Astemirov [4].


Questo arresto mostra che nel Caucaso tutto dipende dal leader. C'era Murad Zjazikov e gli agenti dell'OMON [5] uccidevano a colpi d'arma da fuoco per le strade e il potere diceva: si tratta di suicido; lo FSB era rappresentato nella repubblica da reparti volanti di carnefici che sedevano in bunker di cemento e facevano un salto in Inguscezia come se andassero nel bosco a dar la caccia agli animali: chi uccidevano – quello era un terrorista.


E' venuto Junus-Bek Evkurov e nonostante problemi giganteschi, nonostante la corruzione a Mosca, grazie a cui un presidente che non porta soldi non può comprare la soluzione di questioni essenziali per lo stato (neanche per lui), la situazione è nettamente cambiata. Fanno secco quelli necessari – duramente, ma precisamente.


L'importante è avere una volontà. Where there's a will, there's a way [6].


La cattura di Magas oltre a innumerevoli bonus sotto forma di informazioni che prenderanno da lui (è chiaro con quali metodi), porta con se, tuttavia, anche un determinato problema, che sta nel fatto che Magas, cioè Ali Taziev, cioè Magomed Evloev, guidò l'atto terroristico di Beslan.


Ancora una volta: ritengo che proprio Magas, che poco prima era stato designato da Basaev comandante del settore inguscio del “fronte caucasico”, comandò Beslan e fuggì dalla scuola la sera del 2, alla vigilia del blitz, per ordine di Basaev, risparmiando se stesso, come quadro di maggior valore, per le future battaglie.


Inoltre ritengo che tutto il successivo caparbio lavoro di “indagine” su Beslan avesse lo scopo di falsificare questo fatto. L'indagine ha caparbiamente dimostrato che i militanti erano 32 e che si trovavano in un GAZ [7] della capienza di 25 persone, anche se, probabilmente, c'erano due gruppi di militanti in due GAZ e un gruppo era comandato da Ruslan Chubčarov (il Colonnello) e l'altro da Ali Taziev (Magas).


Domanda trabocchetto: se c'erano due gruppi e uno era comandato dal Colonnello e uno dal comandante di tutto il settore inguscio – qual era il principale?


Dopo Beslan di lui a lungo non si sentì più nulla: le autorità, che avevano dichiarato che era stato ucciso a Beslan, non si affrettarono a riconoscersi in errore, neanche Basaev si affrettò, perché non cominciasse una caccia troppo accanita a Magas e rovinò tutto lo stesso ministero degli interni inguscio dopo l'omicidio del vice-capo del ministero degli Interni Džabrail Kostoev, il Maljuta Skuratov [8] locale. Il ministero degli Interni dichiarò di sapere chi aveva ucciso Kostoev: era stato Magas.


Dopo la morte di Basaev Magas prese il suo posto di emiro militare, diventando nella gerarchia il numero due dopo Umarov, ma per numero di sottoposti – in generale il numero uno. (In questo momento l'Inguscezia grazie agli Zjazikov, ai Kostoev e ai Sonderkommando volanti dello FSB si è trasformata nel primo rifugio dei militanti.)


La menzogna sul ruolo di Magas a Beslan non è l'unica falsificazione per quel che riguarda atti terroristici clamorosi.


E' molto probabile che la stessa storia sia successa anche con il “Nord-Ost” [9]. Ufficialmente capo dell'atto terroristico del “Nord-Ost” si ritiene Movsar Baraev, nipote di Arbi Baraev [10]. In che modo un ceceno dei monti abbia potuto intervenire come organizzatore di un complesso atto terroristico nel centro di Mosca, come abbia potuto organizzare trasporti, abitazioni, comunicazioni non è chiaro.


Tra l'altro perfino nei filmati in cui Baraev viene intervistato, accanto a lui siede un'altra persona con il volto coperto, con cui Baraev si consulta come con uno più esperto. E' Abubakar, Ruslan Èl'murzaev, il vero organizzatore del “Nord-Ost”, il capo del servizio di sicurezza della Prima-bank.


Èl'murzaev, ceceno moscovita, organizzò tutto, a cominciare dai soldi (prese semplicemente un credito alla Prima-bank) per finire con le persone (che furono registrate alla Prima-bank come agenti della sicurezza) e i trasporti – i militanti se ne andarono molto comodamente con un furgone blindato per il trasporto di denaro. Perlomeno due persone del gruppo di Èl'murzaev fuggirono dal “Nord-Ost” e forse fuggì anch'egli. Proprio per questo motivo il suo ruolo non fu particolarmente pubblicizzato.


Già il fatto che lo FSB non abbia tenuto conto dei preparativi di un atto terroristico portati avanti in pieno giorno non sui monti, ma in una banca moscovita sotto la supervisione di militanti, è un disonore. Ma ciò che è successo dopo non rientra in generale in alcuno schema. Ci si sarebbe potuti aspettare che quindici minuti dopo il blitz di Dubrovka la Prima-bank venisse fatta a pezzetti.


Non è successo niente: i banchieri sono scappati in pace con i soldi dei clienti, la Banca Centrale ha introdotto nella banca un'amministrazione provvisoria e il capo di questa amministrazione provvisoria è stato picchiato dal padrone nominale della banca Barkinchoev direttamente nel suo ufficio un anno e mezzo dopo il “Nord-Ost”. Questo mentre nei materiali dell'inchiesta, nel tomo 124, c'è una relazione di servizio di Barkinchoev a Movladi Udugov [11] con il resoconto, di quanto è stato assegnato e a chi degli agenti della “sicurezza” della banca per l'atto terroristico.


Le storie di Èl'murzaev e Magas sono il punto più basso della caduta di professionalità dei servizi segreti. Tanto più prezioso è che perfino sotto l'attuale regime ci siano ufficiali capaci di compiere il proprio dovere davanti alla Russia e condurre nel Caucaso quella che sembra una battaglia sempre più segnata contro l'avanzante fondamentalismo islamico.


Notiamo dunque un tratto terribile. Nessuno dei leader della jihad uccisi o arrestati – il buriato Said Burjatskij o il cabardo Anzor Astemirov – è ceceno. Nessuno di essi combatte per l'indipendenza della Cecenia. Combattono tutti per l'“Emirato del Caucaso”.


http://www.ingushetia.org/news/22192.html

[1] Città del nord dell'Inguscezia.

[2] Federal'naja Služba Bezopasnosti (Servizio Federale di Sicurezza), il principale servizio segreto russo.

[3] Said abu Saad al'-Burjati (nome islamico di Aleksandr Aleksandrovič Tichomirov), detto Said Burjatskij, cioè “Said il Buriato” per le sue origini, sorta di ideologo dell'“Emirato del Caucaso”.

[4] Anzor Èl'darovič Astemirov, “emiro” della repubblica di Kabardino-Balkaria.

[5] Otrjad Milicii Osobogo Naznačenija (Reparto di Polizia con Compiti Speciali), sorta di Celere, nota per la sua durezza.

[6] “Dove c'è una volontà, c'è una via” (in inglese nell'originale).

[7] Cioè in un furgone della Gor'kovskij Avtomobil'nyj Zavod (Fabbrica di Automobili di Gor'kij).

[8] Grigorij Luk'janovič Skuratov-Bel'skij detto Maljuta (nome derivato da malyj, piccolo) fu uomo di fiducia di Ivan il Terribile, noto per le sue efferatezze.

[9] “Nord-Ost” (Nord-Est) era il titolo del musical in scena nel teatro di Dubrovka a Mosca, preso dai terroristi nel 2004.

[10] Arbi Alautdinovič Baraev, uno dei leader dei militanti ceceni.

[11] Movladi Saidarbievič Udugov, attuale capo dei “servizi segreti” dell'“Emirato del Caucaso”.



http://matteobloggato.blogspot.com/2010/06/proposito-di-magas-del-terrorismo-e-dei.html

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