12 aprile 2009

A proposito di scienza in Russia (I)

Perché fare di noi dei “nemici del popolo”?


Noti scienziati e attivisti per i diritti umani sul ruolo dei servizi segreti nelle storie di “spionaggio”


La scorsa settimana il Comitato sociale per la difesa degli scienziati ha presentato ai giornalisti un rapporto sulla situazione di persecuzione degli scienziati in Russia. Gli organizzatori della dibattito pubblico – il segretario responsabile del Comitato Èrnst Čërnyj e l'accademico dell'Accademia delle Scienze Russa Jurij Ryžov – hanno invitato a una tavola rotonda gli avvocati che hanno difeso persone coinvolte in importanti vicende di spionaggio, politici e figure pubbliche e anche gli stessi scienziati contro cui i servizi segreti in precedenza hanno dato il via a procedimenti penali – Oskar Kajbyšev [1] e Anatolij Babkin.

Per dialogare nell'ambito del tema “Lo FSB [2] nella Russia contemporanea: servizio segreto o organo punitivo?” erano stati invitati anche rappresentanti delle autorità: deputati della Duma di Stato [3], uomini dello FSB, della Procura Generale e della Corte Suprema. I loro posti al tavolo del “centro-stampa indipendente” sono rimasti vuoti. Di conseguenza la conversazione sulle manipolazioni delle giurie, la parzialità del potere giudiziario, il ritorno della pratica della delazione e la componente economica (da raider) nell'operato degli scienziati ha avuto luogo senza la presenza delle autorità.

Un motivo per non rimandare la discussione problematica sono stati i fatti avvenuti in questi tempi agli scienziati e la pericolosa tendenza alla crescita dell'incontrollabilità dei servizi segreti da parte delle istituzioni sociali. Secondo i partecipanti alla tavola rotonda, in molti dei cosiddetti “casi di spionaggio” si utilizza un meccanismo già rodato: dall'accusa di divulgazione di segreto di Stato o di alto tradimento non di rado si passa a quella di esportazione di “tecnologie duplici” [4] e in qualità di articoli “paracadute” in caso di inconsistenza di altri si applicano quelli economici – malversazione, appropriazione indebita, ecc. Di conseguenza solo pochi, grazie all'appoggio della comunità scientifica e dei giornalisti, restano in libertà ricevendo pene condizionali. Così è avvenuto con il professor Kajbyšev di Ufa, di fatto cacciato dal proprio istituto. Oskar Kajbyšev ha raccontato alla “Novaja gazeta” che perfino ora – già dopo l'estinzione della pena – continuano a sorgergli problemi. Secondo lo scienziato, hanno rifiutato di prorogargli il passaporto per l'estero [5], sorgono ostacoli al suo ulteriore lavoro scientifico: “Ma la pena è estinta. Perché perseguitare ancora? Dichiarare “nemico del popolo”? Non danneggiano solo me. Danneggiano lo Stato. Ora si tratta della creazione di un motore di quinta generazione. Là tutte le questioni sono mie – i dischi, le pale. Mi vogliono prendere come specialista. Un tempo ottenevano il permesso dal partito e dal governo, ma adesso pare che ci sia bisogno di ottenere il permesso dal principale servizio segreto”.

Una storia simile ha raccontato il professore, dottore in Scienze, ex titolare della cattedra di “Motori missilistici” della MGTU [6] Bauman Anatolij Babkin. Questi ha ricevuto una pena condizionale in seguito all'accusa di alto tradimento per la collaborazione, approvata da tutte le sezioni speciali, dell'università con gli americani: “Nel giugno 2006 il tribunale provinciale del quartiere Taganskij ha sentenziato che “la pena è estinta”. Ora non lavoro. Il rettore ha detto – non ci sono problemi, vieni, ma qualcuno si è opposto”.

Gli scienziati sono convinti che la mancanza di controllo sui servizi segreti e la loro certezza in una ben determinata conclusione di questo o quel procedimento sia diventata possibile per via della comparsa di uffici di esperti “foraggiati” e per l'incompiutezza dell'istituto dei processi con giurie. “Le pene terribili inflitte a Valentin Danilov (ex direttore del centro termofisico dell'Università Tecnica Statale di Krasnojarsk [7]) e Igor' Sutjagin (ex collaboratore dell'Istituto per gli USA e il Canada) – più che a degli assassini – sono conseguenza di un totale sregolamento, – dice l'accademico Jurij Ryžov. – Un dirigente dello FSB ci risponde che tutto va secondo la legge, la decisione è stata presa dai giurati e non è soggetta a mutamento. Quante volte lo FSB ha sconvolto l'organico dei giurati, ci ha inserito i suoi uomini! C'è stato un episodio, quando mi hanno fatto il nome di una persona, inserita nell'organico dei giurati e mi hanno detto che in qualche modo era legato al MAI [8]. Ma io conosco questa persona, negli anni '70 era nel comitato del Komsomol [9] di questo istituto, poi finì la scuola del KGB, lavorò all'ambasciata in Polonia, si “bruciò” molto quando cominciò a cercare di trarre dalla propria parte il primo ministro polacco. Nell'organico dei giurati era iscritto come commerciante”.

Nell'ottobre di quest'anno saranno già 10 anni che Igor' Sutjagin si trova dietro le sbarre, ma perfino ora, a quanto dicono i suoi familiari, continua ad essere sottoposto a pressioni: “Dopo la sentenza Igor' è scomparso per due mesi ed è stato trovato a Jagul [10], in una colonia penale a regime particolarmente duro, anche se secondo la sentenza gli spettava il normale regime, – racconta la mamma di Igor' Svetlana Efimovna. – Poi l'hanno privato della possibilità di lavorare. E' stato costretto a finire l'istituto tecnico professionale locale per ottenere la qualifica di elettricista – per questo era stato richiesto di inviare da Mosca la sua laurea alla facoltà di Fisica. Ora, per non impazzire, cerca di finire il corso per addetti alle caldaie. E anche se c'erano dei posti liberi, non l'hanno preso al lavoro. Non collega questo a un'iniziativa dell'amministrazione, è più simile a una continua supervisione da parte degli agenti”.

La tesi principale della conferenza, secondo cui anno dopo anno il numero di procedimenti contro gli scienziati non diminuisce e che è sempre più difficile aiutarli con gli sforzi dei difensori, è stata confermata con l'esempio della storia dell'ex collaboratore dell'Istituto di Fisica dello Stato Solido di Černogolovka [11] Ivan Pet'kov. Giorni fa è stato condannato a cinque anni e mezzo di colonia penale a regime comune. “Contro Pet'kov ha scritto qualcosa il suo ex dirigente e lo hanno incastrato per esportazione di “tecnologia duplice”, – ha spiegato Èrnst Čërnyj. – Questa persona faceva vetri per gli orologi svizzeri – in corindone, sulla base di alte tecnologie. E' possibile che compriate dei Rolex con i vetri di Pet'kov, ma lui è in prigione”.

Le conclusioni della conferenza sono state tratte da Ljudmila Alekseeva [12]e Aleksej Simonov [13]. Questi erano lontani dall'ottimismo: la difesa degli scienziati dagli abusi dello FSB resta in Russia un affare di pochi attivisti sociali, noti scienziati di fama mondiale e alcuni mezzi di informazione di massa. Tuttavia, a quanto dice Alekseeva, “se non si dice la verità, nulla si muoverà mai”.

Articolo preparato da
Dar'ja Pyl'nova

Dmitrij Škrylëv

06.04.2009, “Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2009/035/36.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)


[1] Oskar Akramovič Kajbyšev, fisico specializzato in metallurgia, condannato in seguito all'accusa di aver fornito tecnologie d'avanguardia alla Corea del Sud.


[2] Federal'naja Služba Bezopasnosti (Servizio Federale di Sicurezza), il principale servizio segreto russo.

[3] Precisazione necessaria perché tutte le assemblee legislative russe si chiamano Duma.

[4] Cioè quelle che si applicano sia in campo civile sia in campo militare.

[5] Precisazione necessaria per distinguerlo dal passaporto interno (in Russia non esistono carte di identità).

[6] Moskovskij Gosudarstvennyj Techničeskij Universitet (Università Tecnica Statale di Mosca).

[7] Città della Siberia.

[8] Moskovskij Aviacionnyj Institut (Istituto di Aviazione di Mosca).

[9] KOMmunističeskij SOjuz MOLodëži (Unione Comunista della Gioventù), l'organizzazione giovanile comunista.

[10] Nella repubblica di Udmurtia (zona centro-orientale della Russia europea).

[11] Città nei pressi di Mosca.

[12] Ljudmila Michajlovna Alekseeva, ex dissidente sovietica e attivista per i diritti umani.

[13] Aleksej Kirillovič Simonov, regista, scrittore e attivista per i diritti umani.


http://matteobloggato.blogspot.com/2009/04/la-nuova-urss-di-putin-e-gli-scienziati.html

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